In molti, me compreso, sono convinti che i futuri impianti installati sulle abitazioni saranno capaci di fornire sia corrente che calore. Non ha senso infatti avere (e pagare) 2 impianti separati sul tetto di casa quando con uno si possono avere entrambe le cose.

La tecnologia è ancora in fase di sviluppo, ma i sistemi costruttivi che ho visto finora adottare sono due:

-circolazione d'acqua direttamente sopra il pannello fotovoltaico, con uno strato di pochi mm sotto una superficie di vetro
-circolazione sotto il pannello attraverso tubi di metallo conduttore

Per quanto riguarda il problema che alcuni pongono sul calore in eccesso prodotto in estate, nulla ci vieta di usare l'acqua calda in eccesso in un circuito chiuso diretto ad un semplice dissipatore di calore.

Lo stesso principio potrebbe essere adottato in un futuro impianto fotovoltaico a concentrazione, nel qual caso il raffreddamento ad acqua avrebbe un ruolo ancora più importante.

Un'idea più suggestiva, e molto meno semplice, sarebbe quella di usare un piccolo sistema termodinamico. Con un collettore parabolico si riscalda il fluido termovettore a cui si fa compiere un ciclo termodinamico raccogliendo energia da una microturbina. Il calore di condensazione viene usato per riscaldare l'acqua o in un impianto refrigeratore ad assorbimento. Il notevole pregio di questo tipo di sistema sarebbe quello di poter regolare la pressione di fine espansione, potendo così definire di volta in volta le percentuali di corrente e calore, in base alla richiesta.
Un ulteriore possibilità sarebbe quello di usare la parte termodinamica anche d'inverno alimentandolo a biomasse o a metano, senza modificarlo di una virgola.

In pratica un cogeneratore solare.