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  • ohh là, qualcuno , che ha il cervello e lo usa . spero che duri, di solito rimangono al loro posto ,solo i mastropasqua di turno .

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    • E tanto per capire come sia facile giocare con i numeri (ognuno pro domo sua) ...Istat: in un anno 439 mila occupati in più - La Stampa
      Quindi tutti felici, il job act è miracoloso e via verso nuove avventure??
      No! Per me è propaganda anche questa. Esattamente come il dato dei licenziamenti aumentati che ha entusiasmato qualche boccalone.

      Il trend generale di occupazione a mio parere non è splendido. Si è recuperato qualcosa certo. E alcune leggi hanno dato respiro.
      Ma è evidente che l'affanno della produttività italiana resta. Soprattutto se resta la stagnazione dei consumi interni e la scarsa competitività all'estero.
      Il job act, poco simpatico a tanti NON è nè una manna dal cielo nè un disastro imposto dai capitalisti avidi. E' e resterà semplicemente un adeguamento necessario alle nuove forme di lavoro.
      Forme che erano già in realtà utilizzate prima, seppure distorcendo la flessibilità del tempo determinato.
      Ora un'azienda che vuole assumere usa il meno costoso indeterminato, ha ampio modo di valutare la reale utilità del lavoratore e tenersi stretti i più validi.
      L'unica cosa del tutto ridicola e insensata, da un punto di vista datoriale, è l'idea che qualche datore possa trovare "furbissimo" assumere qualcuno solo per il gusto di poterlo licenziare o addirittura spedire a casa un pò di lavoratori esperti e qualificati per abbuffarsi di voucher.
      “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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      • beh qualcosa che non quadra , c'è , settimana scorsa scrivevano che erano aumentati i licenziati e i cerca lavoro, questa settimana gli stipendiati aumentano e diminuisce la disoccupazione ..... è la corta coperta italiana a secondo come la si tira i dati cambiano ......

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        • Sono aumentati i licenziati, certo. Ma questo non significa che sono diminuiti i posti di lavoro! Era un banale trucchetto mediatico propagandistico. Il job act liberalizza e quindi è ovvio che c'è più facilità in uscita, e vivaddio! Ma determina anche una facilitazione dei contratti, specie di quelli a tempo indeterminato che infatti sono aumentati. Erano i contratti precari il vero obbiettivo da ridurre.
          Ora l'Italia ha un sistema di normativa del lavoro abbastanza civile e non credo proprio che esista una sola possibilità che si torni indietro. Chiunque governerà.
          Questo però non c'entra granchè con la gravissima crisi produttiva, che deriva a mio parere dai giganteschi carichi imposti alle aziende per trovare il becchime da spargere agli allocchi in rendita parassitaria garantita. Questa crisi è il vero pericolo per chi vuole lavorare. Non le norme di legge.
          “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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          • di sicuro non sono il più informato,però se faciliti occupazione con sgravi contributivi a carico della fiscalità
            generale,favorisci sempre qualcuno a danno di altri,e non tutti si possono permettere tutte queste tasse
            per pagare prebende in qua e in là "impera et divide",io vedo che alcuni viene dato ed ad altri niente e questo
            è un discorso in generale,poi la gente si inca..a,molti che sono lì a protestare è perchè non sono ricaduti in programmi
            di assistenza che può essere un lavoro una pensione decente,anche un invalidità,ma i tempi sono cambiati il
            governo della regione è da sempre impresentabile e campione di sperpero di denaro pubblico,il governo nazionale
            sembra preoccuparsi più dei profughi che dei cittadini,e l'italia diventerà una pennisola dell'africa circondata da montagne
            e passi murati e mare nostrum

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            • stasera , padoan a ritirato la mano ed è entrato nello stagno a riprendesi il sasso lanciato , l'ires al 24% ce la sognamo.
              vi dirò in fondo in fondo , son quasi sollevato , perchè , che il mio socio di maggioranza si dilegua dal pagare gl'investimenti che si è perpetrato in questi duri anni sotto sotto , mi rode.
              una volta mi pagava il 33.5% poi il 27.5 % ora si prospettava il 24% , e a me tutto il resto, furbo sarebbe stato farti ammortizzare il 140% e scalare il 24% invece che il 27.5%
              .discorso totalmente diverso per chi non investe mai, tutta ciccia che rimane attaccato all'osso .

              invece di tagliare l'ires che tolgano l'irap o taglino l'imu , che mi tocca pagarla anche se sono in perdità . il

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              • ,ma i tempi sono cambiati il
                governo della regione è da sempre impresentabile e campione di sperpero di denaro pubblico,il governo nazionale
                sembra preoccuparsi più dei profughi che dei cittadini,e l'italia diventerà una pennisola dell'africa circondata da montagne
                e passi murati e mare nostrum

                vero se si ribellano per questo, ci vado anch'io a sostenerli

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                • Draghi, da buon economista serio, ricorda quali sono i VERI limiti che gli infiniti dibattiti sulla "flessibilità" incontrano:

                  Draghi: "I Paesi ad alto debito rivedano la composizione della spesa pubblica invece che chiedere più flessibilità" - Il Fatto Quotidiano

                  D'accordissimo sulla giusta sferzata ai paesi come la Germania che potrebbero spingere ampiamente sulla leva della crescita. Il vero problema dell'euro è infatti la stolida e sciocca politica di compressione e di limite che i paesi "falchi" (Germania, Olanda, Finlandia, ecc.) impongono per il terrore che i paesi deboli possano approfittarne per fare spesa clientelare.
                  Una stagione di politica economica espansiva nei paesi che se lo possono permettere sarebbe il miglior volano per trainare anche gli altri.
                  Correttissimo anche il discorso relativo alla NECESSITA' per i paesi in difficoltà di bilancio di intervenire PRIMA sugli aspetti di spesa pubblica sbilanciati. E non è certo un discorso relativo alla sola Italia!
                  Il FQ, fedele alla sua linea, banalizza il tutto presentando la cosa come "prima facciano la spending review poi ne parliamo". Ma la verità è un pelo più complessa.
                  E' in realtà una chiara lezione sul "come creare ricchezza" rivolta all'INTERA Europa. Come in un qualsiasi stato occorre che chi può produrre ricchezza lo faccia, lavorando, investendo e creando occasioni di lavoro. E che chi invece è in difficoltà venga aiutato, ma senza creare posizioni di rendita parassitaria che affossano la competitività di chi lavora!
                  Quindi la lezione è PER TUTTI! I paesi in difficoltà che chiedono (a mio parere giustamente) più flessibilità DEVONO in cambio proseguire sulla strada delle riforme, anche se poco accettate da parti importanti della popolazione di quei paesi.
                  Mentre i paesi in surplus che dall'euro hanno avuto più vantaggi DEVONO mollare le redini dei loro investimenti e consumi, anche se questo può suscitare altre, opposte, proteste nelle fasce popolari locali più sensibili alla propaganda populista che dipinge tutti i paesi dell'area mediterranea come culla della pigrizia e furbizia.
                  “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                  • Ancora c'è gente che da retta agli eurocrati e pensa di risolvere la crisi di domanda comprimendo i salari?


                    Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
                    *** Firma irregolare rimossa d'ufficio ***

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                    • I salari sono compressi solo in Italia e solo grazie alla pressione fiscale-contributiva. Non certo per il malefico complotto delle aziende!
                      Sono state proprio le politiche di quelli che si immaginavano le aziende come mucche da mungere all'infinito a creare le condizioni per rendere competitive tutte le soluzioni che abbassano il costo del lavoro (quindi automazione, esternalizzazione, finti contratti di collaborazione, delocalizzazione, ecc. ecc.). Chissà come mai nei paesi (europei eh! Non la Cina!) dove la pressione fiscale-contributiva sulle aziende è la metà di quella italiana tutta questa compressione di salari NON si è vista! Vedi Inghilterra o Irlanda!
                      A livello di slogan capisco che sia sempre di moda quello famoso amato dai sindacalioti "se mi paghi abbastanza avrò in tasca più soldi per comprare i tuoi prodotti". Ma se poi prima che quei soldi ti entrino in tasca arriva un avvoltoio che te ne frega la metà... lo slogan diventa solo una patetica filastrocca!
                      I salari italiani al LORDO di tutto (fisco, contributi, tfr, ecc.) sono a livello di molti altri paesi. Germania compresa!
                      E' il NETTO che è ormai da fame! E non sorprendentemente visto che ormai è spesso meno della metà del salario reale (che ripeto per i duri di orecchio, è il LORDO!! Non il netto!)
                      “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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