ciao in anteprima ringrazio a tutti coloro che mi daranno una dritta su i miei dubbi io vivo in italia ma nel mio paese (SENEGAL)rimaniamo delle volte 6 a 12h senza corrente la societa tipo enel hanno dei problemi nella distribuzione parlando con un amico mi ha detto al volo che si possono fare dei impianti collegando una u due batterie da 150 ampere con un gruppo di continuita tipo ups nei momenti in qualle l energia fornito della societa (enel)c'e l'impianto accumulo pui energia possibile cosi quando nella rete ci sono i problemi l'impianto parte per un bon paio di ore per l'illuminazione di casa.scusatemi si il mio italiano no e perfetto ma penso di essere capito grazie .
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accumulare energia eletrica a partire di battrie
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I gruppi di continuità sono usati anche in Italia e sono normalmente in commercio (ma credo che costino parecchio).
In pratica sono delle batterie (grandi o piccole a seconda della necessità) la cui corrente, continua, viene trasformata in alternata da un invertitore.
Tieni presente che una batteria al piombo/acido ha una capacità di 40 Wh al kg; una batteria da 150 Ah a 12 V ha una capacità massima di 150x12=1800 Wh (e dovrebbe pesare (1800/40=45 chili) e dovrebbe bastare. Per esempio per 300 W di luce per 6 ore o 150 W per 12 ore (e qui diventa molto importante usare lampadine a basso consumo che aumentano di 4-5 volte l'autonomia, così basterebbe una batteria da 50 Ah come quella delle auto, che costerebbe molto poco)
La parte elettronica (invertitore+switch vari) costa pochissimo e potresti fartela fare da un elettrotecnico.
(parlo da poco esperto di elettricità)
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Brevemente...
I "gruppi di continuità" (/UPS) sono generalmente costituiti dai seguenti blocchi fondamentali (quindi, in generale, si possono anche così assemblare separatamente..)
A) un oggetto che da AC provvede a fornire la DC per il successivo blocco di accumulo (CB)
B) un sistema di accumulo (batt)
C) un sistema "inverter" da tensione DC a tensione AC
D) circuiti di servizio vari
In pratica il blocco A è un caricabatterie. Quando c'è "rete" converte la tensione AC (230Vac, o quello che è...) in un valore DC adatto alla ricarica delle batterie.
Esempio tipico: se le batt sono 12V, 150Ah.. probabilmente sarà un oggetto che carica a un prefissato valore di corrente (es. 15-30A max) - constant current CC- fino alla tensione massima (es. 14-15V max), dopodiché carica a tensione costante ( constant voltage CV).
Può essere anche più sofisticato, con varie curve di carica a seconda dello stato batterie, con equalizzazione finale, ecc. ecc.
Il blocco B è generalmente costituito da batterie (di norma su chimica Pb-piombo)
Il blocco C è un inverter. Può ad esempio essere ad onda sinusoidale pura o modificata (il primo è preferibile.. non da problemi con motori [frigo], ecc... è anche notevolmente più costoso). Può avere dei sensori per spegnersi a batterie scariche , ecc.
Il blocco D può essere di varie speci. Può ad esempio essere un semplice commutatore che, in presenza "rete", attiva il CB e collega il carico/utenze direttamente alla rete (che è presente!). Quando la rete manca, invece spegne il CB, attiva l'inverter e collega il carico/utenza in uscita di quest'ultimo.
Ovviamente si può scegliere un sistema che lascia CB e inverter sempre in funzione e il carico collegato a quest'ultimo. In tal caso di norma al CB vengono modificate le caratteristiche in funzione del carico/utenze (ad opera sempre di un blocco D, per esempio). Questo sistema permette di evitare anche le più piccole interruzioni (non c'è commutazione carico rete/inverter), ma è meno affidabile, stressa di più i componenti..e consuma generalmente di più (rendimenti)
Ovviamente un UPS fa già tutto automaticamente ed è consigliabile, rispetto ad una riprogettazione da zero. Per le funzioni (sempre in "presa" o a commutazione o...) non ci si deve preoccupare: basta sceglierne uno con l'opportuna caratteristica di tempo d'interruzione (che può appunto essere anche zero).. "dentro" sarà progettato in conseguenza.Fare si può! Volerlo dipende da te.
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