In un futuro in cui si sentirà sempre più parlare di accumulo di energia, bisognerebbe cominciare a discutere, insieme alla scelta della tecnologia da usare, anche sulla filosofia di accumulo.
Attualmente si parla soprattutto di enormi parchi batterie, nuovi bacini di pompaggio, stoccaggi di area compressa nel sottosuolo, tutte tecnologie palesemente dai "grandi numeri".
Secondo me invece bisognerebbe cominciare a pensare, insieme alla generazione distribuita, anche all'accumulo distribuito, almeno su base giornaliera.
Un sistema che sarebbe basato sulla logica della rapida fluttuazione dei prezzi della corrente anche per il consumatore finale, con un computerino in casa che a seconda del prezzo e del fabbisogno istantaneo decide di volta in volta se immettere in rete, stoccare, o richiedere alla rete, o addirittura richiedere alla rete per stoccare in caso di bassissimo prezzo marginale.
Per far questo l'accumulo dovrebbe essere "a bassa inerzia" ossia in grado di assorbire ed erogare energia con tempi brevissimi di start-up e di variazione di carico. E possibilmente dovrebbe durare molto nel tempo con scarsa manutenzione.
Come detto, un accumulo di questo tipo servirebbe a livellare il picco serale e a sgravare la rete in momenti di elevata produzione locale, mentre accumuli più grandi servirebbero su un orizzonte settimanale o ancora maggiore.
Che ne pensate?
Attualmente si parla soprattutto di enormi parchi batterie, nuovi bacini di pompaggio, stoccaggi di area compressa nel sottosuolo, tutte tecnologie palesemente dai "grandi numeri".
Secondo me invece bisognerebbe cominciare a pensare, insieme alla generazione distribuita, anche all'accumulo distribuito, almeno su base giornaliera.
Un sistema che sarebbe basato sulla logica della rapida fluttuazione dei prezzi della corrente anche per il consumatore finale, con un computerino in casa che a seconda del prezzo e del fabbisogno istantaneo decide di volta in volta se immettere in rete, stoccare, o richiedere alla rete, o addirittura richiedere alla rete per stoccare in caso di bassissimo prezzo marginale.
Per far questo l'accumulo dovrebbe essere "a bassa inerzia" ossia in grado di assorbire ed erogare energia con tempi brevissimi di start-up e di variazione di carico. E possibilmente dovrebbe durare molto nel tempo con scarsa manutenzione.
Come detto, un accumulo di questo tipo servirebbe a livellare il picco serale e a sgravare la rete in momenti di elevata produzione locale, mentre accumuli più grandi servirebbero su un orizzonte settimanale o ancora maggiore.
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