Nuovo sistema di immagazinamento dell'energia da fonti rinnovabili. - EnergeticAmbiente.it

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Nuovo sistema di immagazinamento dell'energia da fonti rinnovabili.

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  • Nuovo sistema di immagazinamento dell'energia da fonti rinnovabili.

    Il problema dell'immagazinamento dell'energia da fonti rinnovabili al giono di oggi è molti sentito ed in fase di continua evoluzione.
    Io penso che i passaggi per conservare l'energia debbono essere quanto più corti possibili.
    Se per esempio io ricavo direttamente energia elettrica dai pannelli solari fotovoltaici o da pale eoliche, non ha senso conservare energia sotto forma di idrogeno o altri gas, l'energia deve essere conservata come energia chimica di una batteria o accumulatore di corrente senza ulteriori passaggi, poichè si riduce la resa.
    Inoltre in questo modo l'energia è subito disponibile sotto forma di corrente elettrica, senza ulteriori passaggi.

    Il problema degli accumulatori attuali è che queste hanno una vita limitata (4-5 anni) ed un numero di ricariche limitate, con un costo considerevole. la maggior parte di questi accumulatori sono in fase solida ed a scatola chiusa per cui è impossibile ripararle.
    Ho pensato quindi il miglior modo di immagazzinare energia è quello di utilizzare delle sostanze ossidoriducenti in fase liquida. In questo modo quello che entra ed esce dal sistema solo solo elettroni.
    COSA NE PENSATE?
    Saluti a tutti.
    Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

  • #2
    ciao!!

    guarda io invece sono dell'idea che in piccola scala le tecnologie più promettenti siano quelle del super volano e dell'aria compressa...in grande scala in italia ci sono già dei sistemi di pompaggio dell'acqua che riempiono bacini in quota accumulando così l'energia con acqua e gravità...e sonoanche particolarmente efficenti...

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    • #3
      Ciao
      Bene quello che dici tu sono due modi differenti di conservazione di energia indiretta, che anche loro presentano dei problemi.
      Per quanto riguarda il volano in effetti e quello più efficiente, ma presenta il problema di non essere trasportabile su mezzi di locomozione, inoltre necessita di energia per il suo mantenimento.

      Quello dei bacini idrici richiede grandi spazi ed il rendimento energetico al ritorno non è molto elevato.

      Quello che penso io di realizzare è un accumulo di energia chimica sotto foma di sostanze una ossidante e una riducente, come avviene nelle batterie al piombo o al litio, ma in fase liquida.
      In questo modo queste due sostanze sono trasportabili sui veicoli elettrici o negli impianti domestici isolati dalla rete enel.
      In questo modo ho pensato di realizzare una batteria con elettrodi inerti che converte direttamente l'energia chimica in energia elettrica e viceversa.
      Cosa ne pensate?
      saluti.
      Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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      • #4
        Cosa ne pensate?
        Che a meno che sia proprio innovativa, possiamo comprarcela bell'e fatta, visto che sono in commercio da anni.
        Batterie redox al vanadio - Wikipedia
        PrudentEnergy.com

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        • #5
          Spett. Utente ho apprezzato la tua risposta, ma quella che dico io non è una pila al vanadio.
          Intanto ti sei chiesto perchè queste pile al vanadio non hanno tanto successo?
          Il vanadio si è dimostrato essere un elemento altamente tossico e cangerogeno.Informati bene.
          Ti metteresti in casa o sulla tua auto un elemento talmente tossico? Credo che al strada da percorrere per il futuro sia un'altra.

          La pila che ho progettato io e di cui ho chiesto il brevetto è un altro tipo di pila. Non è una pila a flusso come quella che hai citato tu.
          Ma è una pila che è un ibrido tra una pila a flusso e una pila convenzionale, diciamo una pila a semiflusso.

          Diciamo che è una pila convenzionale con sostanze in fase ionica liquida, che funziona come un normale accumulatore di carica elettrica e una batteria. Durante il funzionamento per alimentare componenti elettrici si comincia a scaricare, ma la batteria avendo dentro le celle le sostanze ossido riducenti, non attiva inizialmente il flusso liquido. Un sistema di controllo potenziometrico controlla se il carico di corrente è sufficiente, altrimente apre delle elettrovalvole ed attiva il flusso di sostanze ossidoriducenti fresche.
          Insomma è una pila a ricarica liquida istantanea ed automatica, ma non a flusso tradizionale.
          Per fare questo la pila è dotata di due serbatoi di carico e due di scarico.
          Le sostanze chimiche itilizzate non sono derivate dal vanadio, ma da elementi chimici derivati da metalli diciamo ecocompatibili.
          Io sono un chimico, che ho inventati questo sistema per hobby, ma senza fine di lucro, ma mi è stato impedito di fare ulteriore pubblicità in quanto non ho una ditta su cui appoggiarmi.
          Ho pubblicato questo solamamente per sentire la vostra opinione, che è sempre accetta e le vostre critiche che sono sempre ben accette, perchè credo che quando una cosa è valida supera qualsiasi critica.
          SEMPRE DISPONIBILE alle vostre opinioni .
          Saluti a tutti.
          Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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          • #6
            Ma se non ci dici nulla degli aspetti tecnici in senso numerico, cosa possiamo dirti? Intanto quale capacità di accumulo ha il prototipo da te costruito? Ad esempio quanto ah accumula ad un voltaggio X ( 6 o 12 o 24 o 48 volt )? Quanti cicli di ricarica ha la vita di questa batteria? In quali condizioni di temperatura opera? Quanto spazio fisico occupa? Quale potrebbe essere il costo di produzione? Ecc. ecc. Fai tu.
            FV 5,76 Kwp.Auto elettrica:Nissan Leaf 24 Kw.Acs:boiler PDC 300L,Cordivari,con solare termico a CF con 5 mq di pannelli piani,tilt:61,8°.Riscaldamento:8 pdc aria/aria di cui 6 inverter con COP fra 3,6 e 5,25, integrati da un termocamino Vulcano.Piano a induzione.1 auto a metano.Asciugatrice a PDC inverter.Vetrocamera Saint Gobain selettivi/basso-emissivi 4/12/4 con Argon

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            • #7
              Se le pile al vanadio sono per ora destinate ad utilizzi oltre il Mwh, è dovuto al loro costo molto alto.
              Non si tratta di successo o insuccesso, ma di una precisa scelta dovuta al loro costo.

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              • #8
                Premesso che il sottoscritto non vuole denigrare le pile al vanadio, ne chi li vende ne soprattutto i miei colleghi autraliani che le hanno inventate.
                Queste pile al flusso di vanadio, che esiste in ben quattro stati di ossidazione , sono state usate inzialmente nelle auto elettriche dei campi di golf australiani.
                E’ stata ed è senz’altro un’ottima invenzione. Ma si è scoperto solo dopo che il vanadio (soprattutto il pentossido ) , è taratogeno, peggio del cromo.
                Il fatto che vengano utilizzati attualmente in grossi impianti isolati (distanti da centri abitati) per la produzione e conservazione dell’energia elettrica è non solo per l’alto costo del vanadio, ma anche perché i grossi impianti vengono gestiti da personale qualificato, per evitare che possano fuoriuscire sostanze tossiche.
                Tanto premesso e senza nulla togliere alla loro utilità, memore di questa esperienza il sottoscritto con umiltà e per hobby, nel tempo libero dal mio lavoro e dagli impegni familiari e senza nessun utile, perché non sono titolare di nessuna ditta e non ho niente da vendere, se non le mie idee e la mia cultura, mi sono dedicato a questo nuovo progetto per immagazzinare energia.
                La mia non è una pila a flusso, ma una pila a ricarica liquida automatica ed istantanea e a potenza costante.<O></O>
                In teoria questa pila può essere anche una pila al piombo, ma non in fase solida come ossido di piombo, ma in fase liquida ionica come Pb IV e Pb II.
                Ho reso liquido quello che nelle batterie normali è solido.
                Essendo ancora novizio di questo sito, mi fermo qui perché non so se posso fornirvi delle immagini o disegni, ne so come inserirli.
                Per il momento saluti a tutti, grazie per le vostre domande, risponderò a tutti.
                CIAO.
                <O></O>

                Per LIVINGREEN
                P.S. Lascia perdere i troll, al momento non ce ne sono. E poi perché questi termini inglesi quando abbiamo la nostra bella lingua?
                Ultima modifica di experimentator; 26-11-2012, 22:25. Motivo: CHIAREZZA
                Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                • #9
                  Certo che puoi inserire immagini, schemi, link, riferimenti e qualunque altra cosa tu voglia purché non costituisca un'evidente pubblicità. Sul come se inserisci le parole chiave nel modulo in alto di ricerca interna, troverai tutte le risposte esaurienti di cui hai bisogno. Ciao
                  FV 5,76 Kwp.Auto elettrica:Nissan Leaf 24 Kw.Acs:boiler PDC 300L,Cordivari,con solare termico a CF con 5 mq di pannelli piani,tilt:61,8°.Riscaldamento:8 pdc aria/aria di cui 6 inverter con COP fra 3,6 e 5,25, integrati da un termocamino Vulcano.Piano a induzione.1 auto a metano.Asciugatrice a PDC inverter.Vetrocamera Saint Gobain selettivi/basso-emissivi 4/12/4 con Argon

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                  • #10
                    CIao. PER LUCKY

                    Per rispondere parzialmente alla tua domanda ti invio uno schema propositivo di questa pila chimica a ricarica automatica istantanea e a potenza costante.
                    Naturalmente il sottoscritto espone quanto sotto specificato non per fini commerciali o di lucro,non ho nessuna ditta,ma per scopi didattici e scientifici e per tentare una soluzione per l'accumulo di energia da fonti rinnovabili.

                    Le pile in generale hanno il difetto che quando si cominciano a scaricare la loro potenza diminuisce e non sono più in grado di far funzionare le macchine che dovrebbero alimentare.Si può affermare che solo il 50% dell’energia posseduta dalle batterie è utile, il resto dell’energia rimane inutilizzata, se non a rischio di rovinare la batteria stessa.
                    Questo tipo di pila è di nuova concezione e permette una ricarica immediata quando essa si comincia a scaricare, o meglio quando la potenza della stessa scende al di sotto di certi valori prestabiliti dal costruttore.La pila che qui si propone , ha delle differenze fondamentali dalle precedenti: essa utilizza un sistema di ricarica che si può adattare alle pile che funzionano con sostanze chimiche liquide.
                    Le sostanze ossido-riducenti, in fase liquida o semifluide, sono contenute in due serbatoi di carico distinti e separati .Quando la potenza della batteria comincia a diminuire (si scarica, diminuzione di ampere e volt),un sistema di fluidica elettronico automatico immette reattivo fresco da un lato, facendo fuoriuscire dall’altro lato il reattivo già utilizzato, il quale viene raccolto in un serbatoio di scarico.I serbatoi che contengono i reagenti riducente e ossidante possono essere riempiti in pochi secondi assicurando quindi l’alimentazione costante della batteria.Questa batteria è quindi ricaricabile perché quelle che vengono ricaricate (o sostituite) sono le sostanze chimiche ossidante e riducente .Queste due sostanze chimiche possono essere rigenerate separatamente in altra sede, con comodo, non in fase di funzionamento: ovvero la sostanza liquida potrà essere acquistata in un apposito rifornimento e versata nei serbatoi.Queste sostanze chimiche scariche, possono essere ricaricate da fonti rinnovabili.Le sostanze da utilizzare per questo tipo di batteria debbono essere di facile reperimento, di basso costo e di basso impatto ambientale.La batteria infatti si presta sia per la mobilità automobilistica, sia per l’accumulo e l’utilizzo continuo di energia da fonti rinnovabili (Sole, eolico…).Questo tipo di pila in teoria può funzionare a ciclo continuo senza scaricarsi mai , la capacità infatti dipende dai serbatoi di carico, i quali possono essere riempiti in pochi secondi anche quando la pila è in funzione.La batteria che si può realizzare con questa pila può garantire un sistema di continuità elettrica efficace, senza interruzione di corrente (gruppi di continuità).
                    Naturalmente è ancora una batteria sperimentale da laboratorio allo stato iniziale., molte migliorie si possono ancora fare.
                    Saluti a tutti. Le vostre critiche sono bene accette.

                    Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   PILA CHIMICA SCHEMA1.JPG 
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ID: 1933353
                    Ultima modifica di experimentator; 26-11-2012, 22:28.
                    Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                    • #11
                      Una sola domanda che è basilare
                      Densità di carica ? in altre parole Wh/kg

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                      • #12
                        Come avviene la ricarica ovvero la rigenerazione di questi liquidi tramite un impianto FV?
                        FV 5,76 Kwp.Auto elettrica:Nissan Leaf 24 Kw.Acs:boiler PDC 300L,Cordivari,con solare termico a CF con 5 mq di pannelli piani,tilt:61,8°.Riscaldamento:8 pdc aria/aria di cui 6 inverter con COP fra 3,6 e 5,25, integrati da un termocamino Vulcano.Piano a induzione.1 auto a metano.Asciugatrice a PDC inverter.Vetrocamera Saint Gobain selettivi/basso-emissivi 4/12/4 con Argon

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                        • #13
                          CIAO a tutti.

                          Allora carissimi amici, la ricarica certamente avviene per impianto fotovoltaioco, almeno questo è nei miei progetti per rendere il sistema autonomo dalla rete ENEL, ma chiaramente come mi insegnate voi, può essere ricaricato con qualsiasi altro sistema (eolico, idroelettrico ecc).
                          La pila è ancora a livello sperimentale, e la potenza di carica per chilogrammo è inferiore di un 30% a una batteria al piombo, ma ancora migliorabile.
                          Per il momento ho provato solo due sostanze chimiche ossidoriducenti,per provare che il sistema di ricarica automatico funzioni o meno, ed il risultato è stato positivo.

                          Però il vantaggio di questa pila di avere dei serbatoi di carico e di scarico praticamente la rende infinita, la quantità di energia dipende dalla grossezza dei serbatoi, oltre che dalle sostanze chimiche utilizzabili.

                          I serbatoi principali possono essere collegati a cascata con serbatoi più grandi, le potenzialità sono enormi.

                          A differenza delle pile a flusso in cui il liquido circola continuamente, consumando energia questa è a semiflusso consumando un minimo di energia.
                          Per esempio rimane un minuto ferma scaricandosi parzialmente, e poi attiva il flusso per 5-6 secondi.

                          Chiedo pertanto a chi di voi mi ascolti e ritiene di avere una certa competenza in elettrochimica di suggerirmi delle sostanze chimiche idonee ad essere utilizzate per questo tipo di pila.
                          Le caratteristiche debbono essere:
                          1) fase liquida
                          2) elettrodi inerti.
                          3) la pila deve funzionare sia per accumuto di energia, sia per fornire energia.Sostanze che possso essere ossidate e ridotte.
                          4) Possibilmente ecocompatibili, a basso impatto ambientale.
                          Naturalmente io ho già una mia lista di sostanze utilizzabili, basta rispolverare i libri di scuola, ce ne sono a decine, ma sapete com'è io penso che bisogna ascoltare i suggerimenti.
                          Però gradirei sentire anche i vostri suggerimenti sugli aspetti positivi o negativi di tale sistema, per potere migliorare.

                          Saluti a tutti. AD MAIORA
                          Ultima modifica di experimentator; 27-11-2012, 09:18.
                          Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                          • #14
                            ciao @ darwin
                            A chiarimento di quanto espresso sopra, la densità di carica per kg, è circa 70- 80 % delle batterie al piombo, se si utilizzano derivati del piombo in soluzione. ma se si utilizzano sostanze più leggere del piombo la resa per kg può può essere maggiore.

                            Se si considerano solo le sostanze ossidoriducenti, la resa in termini di immagazimento di energia è senzaltro superiore.
                            Ma ce da tenere nel conto il peso delle parti meccaniche della batteria che ha le dimensioni di una grossa batteria per camion, ma più leggera.
                            Nel computo totale del peso bisogna considerare anche i serbatoi di ricarica, che non contengono parti meccaniche o elettriche,quindi più grossi sono i serbatoi, più vantaggioso diverrebbe il rapporto.

                            La batteria prototipo è composta da 10 celle elettrolitiche in serie, che fornisce con 12.2 Volt.
                            Essendo una batteria che mi è servita solo per testare il sistema di ricarica automatica, non mi sono tanto preoccupato della resa per Kg, come mi chiedi tu.
                            Fra le altre cose la batteria non è in commercio ne vi è attualmente nessuna ditta che la produce, a meno che mi copiano il brevetto.

                            Saluti.
                            Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                            • #15
                              guarda che la densità di carica è proprio il punto più importante di una batteria se la vuoi installare su un auto.
                              Batterie economiche e sicure c'è ne sono varie ma hanno il difetto di una bassa densità di carica.
                              se il tuo benchmark è il piombo non prevedo un grosso successo.

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                              • #16
                                @Darwin.
                                Grazie per la tua giusta osservazione.

                                Fortunatamente questo tipo di sistema consente di cambiare qualsiasi liquido ossidoriducente utilizzabile poichè è in fase liquida ed ad elettrodi inerti, che quindi non prendono parte alla reazione chimica.
                                Non è obbligatorio utilizzare derivati del piombo per questo tipo di pila, poichè il piombo è un elemento pesante e fornisce solo due elettroni e due volt (è anche tossico).
                                Altri elementi più leggeri fornisco una performance migliore, quelli che ho utilizzato io forniscono 1.22 volt, ma posso facilmente cambiarli o aumentare la concentrazione in soluzione.
                                Ma le pile che tu citi che hanno una densità di carica maggiore sono quelle al litio che è un elemento leggero, il più leggero di tutti.
                                Potrei provare con il Litio in soluzione, ma personalmente penso che il litio non ha futuro in quando è poco nel nostro pianeta.
                                Ho letto che secondo alcune stime il Litio non sarebbe in grado di alimentare tutte le auto elettriche del futuro, oltre all'alto costo.
                                In pratica costa di più la batteria al litio che l'auto.
                                Inoltre questa batterie al litio sono solide ed a scatola chiusa, quando si guastano li devi buttare, per ricaricare richiedono un fermo macchina di molte ore, durante il funzionamento si surriscaldano e la potenza comincia a calare gradualmente a metà carica.
                                Purtroppo non bisogna solo fidarsi della densità di carica, ci son anche altri aspetti importanti se poi la carica non la mantieni sino alla fine.
                                Uno dei parametri da considerare dovrebbero essere i chilometri percorsi e tutti alla massima potenza, cosa che le batterie in fase solida non possono fare.

                                Con questo tipo di pila a ricarica liquida io posso per esempio percorrere 100 km a potenza costante, andare in un rifornimento e ricaricarla in pochi minuti. Il liquido non si surriscalda in quanto appena esausto viene automaticamente scaricato nei serbatoi di scarico e sostituito da liquido fresco.
                                Inoltre questo tipo di pila è totalmente aperta e riparabile. Si guasta il liquido ? lo sostituisci. Si guastano gli elettrodi? li cambi.
                                Il liquido può essere caricato e ricaricato migliaia di volte, l'unica cosa si può aggiungere un pò di acqua che eventualmente evapora, ma questo dovrebbe essere compito delle stazioni di servizio che in futuro vorranno adottare questo sistema.

                                Saluti.
                                Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                • #17
                                  Risposta per LINVINGREEN
                                  Ringraziandoti per la tua giusta osservazione sulle batterie a flusso, voglio specificare quanto segue.
                                  La batteria a ricarica liquida da me progettata non è una batteria a flusso, per i seguenti motivi.

                                  BATTERIA A FLUSSO / BATTERIA A RICARICA LIQUIDA
                                  /
                                  1- Possiede due serbatoi di carico / Possiede due serbatoi di carico e due di scarico.
                                  /
                                  2-Il flusso liquido è continuo / Flusso liquido discontinuo
                                  /
                                  3- Il liquido scarico ritorna sempre nello / Il liquido non ritorna nello stesso serbatoio, la
                                  stesso serbatoio diluendo la carica totale. / carica rimane intatta.

                                  4-La potenza della pila decresce durante / La potenza della pila rimane costante.
                                  il funzionamento. /

                                  5-Il liquido fluendo riscalda per atrito / Il liquido utilizzato viene scartato nei serbatoi
                                  meccanico e per il fluire di elettroni. /

                                  6-Una parte dell’energia viene spesa per / Solo pochi secondi al minuto si attiva il flusso.
                                  fare circolare il flusso.
                                  /
                                  7-La pila per la ricarica richiede il fermo. / I serbatoi della pila possono essere riempiti
                                  / mentre la pila è in funzione.

                                  Le sostanze chimiche utilizzate sono diverse e non tossiche per la pila a ricarica liquida.
                                  Quanto sopra per chiarimento, altrimenti sembrerebbero la stessa cosa ma non lo sono.
                                  Chi è al di fuori dell’argomento potrebbe credere ad una imitazione ma non lo è.
                                  Vi sono dei vantaggi evidenti con questo sistema, non basta dire esiste già in commercio : questo tipo di pila non esiste certamente!
                                  SEMPRE PRONTO a discutere su qualsiasi tua osservazione.
                                  Distinti Saluti.
                                  Ultima modifica di experimentator; 28-11-2012, 09:20. Motivo: correzione
                                  Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                  • #18
                                    A che punto sei con il brevetto? Istruttoria o più avanti?
                                    Hai già fatto dei prototipi?
                                    Grazie

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                                    • #19
                                      Salve

                                      A scanso di equivoci e per evitare inutili tentativi di imitazione, il brevetto è già stato presentato due anni fà ed attendo il relativo attestato.
                                      La consulatazione dei brevetti è aperta al pubblico e puoi consultare il sito UIBM (Ministero dello Sviluppo Economico ) e cercare il mio nome che sono titolare di altri brevetti.
                                      Fortunatamete ho già un lavoro che mi impegna molto e questo delle invenzioni per me è solo un hobby.
                                      Qualunque altra informazione particolareggiata, può essere data solo in privato.

                                      Saluti.
                                      Ultima modifica di experimentator; 05-12-2012, 20:55.
                                      Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                      • #20
                                        @ ciao zag.

                                        Credo che con questo tipo di pila sia possibile costruire un pannello fotV. che sia anche una pila.
                                        Mi spiego meglio la luce attraversando il pannello fotovoltaico trasparente può generare una reazione chimica di ossidazione o riduzione,tale da ricaricare la pila.
                                        Cosa ne pensi?
                                        Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                        • #21
                                          Salve .
                                          @Prof.Zagami

                                          Osservando questo tipo di pila chimica mi è venuta un idea. Mi spiego meglio, questo sistema si presta bene per una intuizione che ho avuto tempo fa, cioè convertire energia solare in energia chimica direttamente dentro il pannello solare, con sostanze fotosensibili.
                                          In pratica il pannello solare non è un pannello fotovoltaico in cui l’energia di un fotone estrae un elettrone da un atomo esterno di silicio, ma utilizza il fotone per dissociare chimicamente una sostanza chimica, oppure provocando una ossidoriduzione.
                                          Ti prego di osservare questo schema che ho realizzato:

                                          In pratica la sostanza o le sostanze ossidoriducenti A e B uscendo dalla pila scarica entrano dentro il pannello solare e qui per effetto fotoelettrico subiscono delle trasformazioni e si caricano diventando A+ ed B-.
                                          Dal pannello escono e vengono convogliati nei serbatoi della pila e dopo utilizzati da questa.
                                          Questo sistema può essere realizzato solo con questo tipo di pila a semiflusso discontinuo che contiene dei serbatoi di carico e di scarico: infatti il liquido può stazionare per un certo tempo dentro il pannello sino a carica completa.
                                          Con le flow cell normali sinora conosciute non sarebbe possibile effettuare questo in quanto presuppone che la pila si debba ricaricare mentre è in funzione (impossibile).
                                          In questo modo non sarebbe più necessario convertire l’energia elettrica dei pannelli FV in energia chimica con enormi accumulatori solidi, ma la carica potrebbe avvenire direttamente senza passaggi intermedi.
                                          Credo che farò delle prove sperimentali per provare tale sistema (con il permesso dell’autore prof. Zagami naturalmente.

                                          Saluti.



                                          Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                                          Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                          • #22
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                                            Ho pensato quindi il miglior modo di immagazzinare energia è quello di utilizzare delle sostanze ossidoriducenti in fase liquida. .
                                            Il problema dell'imagazzinamento dell'energia oggi è molto importante. Le fonti energetiche convenzionali, dopo essere state estratte dal sottosuolo (carbone, petrolio,gas), vengono stivati in enormi contenitori cilindrici e li conservati per essere lavorati dopo e consumati.
                                            In genere la quantità estratta è sempre superiore alla quantità necesseria in modo tale che in tempi di crisi ogni nazione ha una riserva di energia di parecchi mesi o anni.
                                            Lo stesso problema dovrebbe essere affrontato per quando riguarda le fonti energetiche rinnovabili quali solare, eolico, idroelettrico,geotermico ecc...
                                            Per queste fonti di energia la conservazione dell'energia elettrica non viene affrontata seriamente o solo in parte.
                                            Per esempio l'energia solare che in estate supera i bisogni, non viene immagazzinata e conservata per l'inverno, quando serebbe più necessaria.
                                            Ci vorrebbe un sistema tale da poter conservare l'energia elettrica prodotta,ma non con pile o accumulatori di carica solidi (quante pile ci vorrebbero?) ma con sostanze ossidoriducenti in fase liquida e stivata in grandi contenitori, come si fà con il petrolio.
                                            In questo modo questa energia potrebbe essere recuperata in inverno.
                                            Questa pila si potrebbe prestare allo scopo in quanto il flusso non è continuo, se serve si attiva se non serve si ferma.
                                            Ultima modifica di experimentator; 30-12-2012, 08:24.
                                            Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                            • #23
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                                              Questa pila si potrebbe prestare allo scopo in quanto il flusso non è continuo, se serve si attiva se non serve si ferma.
                                              Se è per questo anche nelle batterie normali il "flusso non è continuo" .... la batteria dell'auto per es. mica la trovi scarica la mattina dopo aver spento l'auto. Il problema è di costi e densità energitica. E poi tutto questo parlare di questa fantomatica batteria liquida senza dati, prove ecc. ecc. ..
                                              Ultima modifica di umbi; 29-12-2012, 21:00.

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                                              • #24
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                                                Se hai dei dubbi puoi porre delle domande e ti sarà risposto. Molte delle risposte già sono contenute nelle domande precedenti, leggi bene.
                                                Credo che fra qualche anno o due quando sarà prodotto in serie tale sistema potrai scegliere se comprarlo o no.
                                                Purtroppo i tempi sono un po lunghi sia per avere le autorizzazioni che per i brevetti. Per ora discutiamone poi si vedrà..
                                                Saluti.
                                                Ultima modifica di nll; 30-12-2012, 21:07. Motivo: Citazione integrale rimossa. Violazione art.3 del regolamento del Forum
                                                Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                                • #25
                                                  Originariamente inviato da tonino50 Visualizza il messaggio
                                                  No le batterie normali per auto non sono a flusso.
                                                  Vorrei ancora rimarcare, qualora ce ne fosse bisogno, visto le numerose richieste, qual è la differenza tra le pile a flusso o flows cells e la pila a flusso discontinuo automatico.

                                                  Come si vede nello schema proposto più sotto la pila a flusso è composta da elettrodi a lamelle disposte parallallelamente impilate una accanto all’altra. La pila all’inizio del flusso è come se fosse morta non produce corrente. Appena si accende il flusso la batteria comincia a funzionare e produrre corrente. Il flusso è continuo ed i liquidi ossidoriducenti dopo essersi scaricati ritornano nei due serbatoi mescolandosi con il liquido ancora carico diluendo la carica totale.


                                                  La pila a ricarica liquida automatica invece presenta delle caratteristiche diverse. La pila è composta da elettrodi inerti e le celle contenenti il liquido hanno un loro volume caratteristico di 50-100 ml .

                                                  La pila comincia funzionare e produce corrente per 20-30-40-50-60 sec dipende dal carico .
                                                  Un sistema di controllo che può essere voltmetrico – amperometrico –galvanometrico possibilmente gestito da computer immette reattivo fresco in pochi secondi e ricarica la pila, dopo di che il flusso si ferma.
                                                  Il liquido immesso all'interno delle celle è sempre il liquido carico, il liquido parzialmente scarico viene scartato nel serbatoio di scarico.
                                                  I serbatoi sono quattro due di carico e due di scarico.


                                                  <O</O
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                                                  • #26
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                                                    Salve .
                                                    @Prof.Zagami

                                                    Osservando questo tipo di pila chimica mi è venuta un idea. Mi spiego meglio, questo sistema si presta bene per una intuizione che ho avuto tempo fa, cioè convertire energia solare in energia chimica direttamente dentro il pannello solare, con sostanze fotosensibili.
                                                    Salve la tua idea mi sembra ottima . Per quanto riguarda le sostanze fotosensibili mi sembra che richiedano una energia ed una lunghezza d'onda che si colloca nell'ultravioletto. Sarebbe quindi sfruttabile solo una parte della luce solare . Se fosse possibile convertire tutto il calore solare in energia elettrochimica sarebbe proprio un boom straordinario.

                                                    Certo esistono le sostanze fotosensibili che si usano nel campo della fotografia le quali cambiano colore per effetto della luce, ma ti confesso che non ne so molto in questo campo. Mi pare siano delle sostanze organiche complesse aromatiche e non.
                                                    Certo anche in questo caso il fotone induce qualche trasformazione chimica rompendo qualche legame e quindi inducendo una ossidazione o una riduzione.
                                                    Credo che sarebbero necessarie delle ricerche più approfondite in questo campo e qualche imprenditore che li finanzi o lo stato che al momento mi pare ...
                                                    Comunque fammi saper qualcosa di più concreto, da parte mia metto a disposizione quello che so e la mia idea di batteria chimica.
                                                    Ciao. Saluti.
                                                    Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                                      Salve la tua idea mi sembra ottima .
                                                      Credo che sarebbero necessarie delle ricerche più approfondite in questo campo e qualche imprenditore che li finanzi
                                                      Ciao zag. per quanto riguarda ipotesi di brevetto al momento mi sembra prematuro in quanto ancora non saprei quali sostanze utilizzare.
                                                      Certo sarebbero necessari degli studi più approfonditi ma credo che qualcosa si possa ricavare. Per quanto riguarda imprenditori che finanziano una ricerca mi sembra difficile, quelli vogliono tutto pronto e apparechiato e non pagano niente.
                                                      Il brevetto comporta anche il pagamento di tasse e dopo a chi si può vendere? Io non vedo imprenditori che seguono questo sito, in base a quello che io leggo. Prendiamo il tuo caso, hai avuto delle proposte concrete?
                                                      Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                                      • #28
                                                        Originariamente inviato da tonino50 Visualizza il messaggio
                                                        Io non vedo imprenditori che seguono questo sito, in base a quello che io leggo. Prendiamo il tuo caso, hai avuto delle proposte concrete?
                                                        Imprenditori ? Manco l'ombra. Ma esistono degli imprenditori in italia? Ma specialmente nel campo tecnico, in quello della moda si.
                                                        Tutte le novità in campo tecnico arrivano da fuori, Cina e Corea compresa con Usa ed india.
                                                        In Italia si copia o si vende quello che viene fatto fuori, non vedo rinnovamento tecnologico. Ci sono molte Ditte in italia che producono batterie al piombo, ma non fanno altro che copiare quello che già si sà ed esente da brevetti o con brevetti scaduti.Forse ci sono ma non si vedono, io ho mandato delle mail ma non mi hanno risposto.
                                                        Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                                        • #29
                                                          Originariamente inviato da zagami Visualizza il messaggio
                                                          Imprenditori ? Manco l'ombra. Ma esistono degli imprenditori in italia?
                                                          Visto? Come dicevo io. Può essere che l'imprenditore vorrebbe non pagare il brevetto, attende che scadano i venti anni, per poi sfruttare l'invenzione. A questo punto piccoli inventori come te o come me, cosa conviene fare? Non fare niente perchè i soldi spesi non vengono compensati. Non avendo capitali sufficienti per creare una fabbrica, per produrre sistemi di ammagazinamento elettrochimici si è destinati a fermarsi. Purtroppo è cosi, ma comunque parliamone. Ricordiamoci della storia di Meucci che inventò il telefono, ma si vide rubato il brevetto dalla Bell che poteva produrlo in gradi quantità. La storia si ripete.
                                                          Saluti.
                                                          Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                                          • #30
                                                            Originariamente inviato da tonino50 Visualizza il messaggio
                                                            Ricordiamoci della storia di Meucci che inventò il telefono, ma si vide rubato il brevetto dalla Bell che poteva produrlo in gradi quantità. La storia si ripete.
                                                            Saluti.
                                                            Purtroppo è come dici tu.
                                                            Io attualmente sono fermo per quanto riguarda la mia invenzione, mi sto concentrando solo sul mio lavoro e basta in quanto sono molto impegnato. Per continuare i miei esperimenti iniziali dovrei evere più tempo e più soldi per comprare del materiale, cosa che non posso fare. Inoltre sono in attesa dell'accettazione del brevetto da parte del Ministero, sino a quando non mi viene approvato io mi fermo, non vorrei perdere tempo e denaro e fornire informazioni utili ad altri.
                                                            Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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