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Marea nera nel Golfo del Messico

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  • #31
    La nazionalizzazione renderebbe gli impianti più sicuri?

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    • #32
      Originariamente inviato da Valmax Visualizza il messaggio
      Cerchiamo di non darci al populismo e pensare a come farla pagare ai responsabili senza fare di tutta un'erba un fascio.
      Condivido il pensiero.


      Sul farla pagare ai responsabili (e solo a loro, e non a gente che lavora nello stesso settore LEGALMENTE,seguendo le norme di sicurezza e denunciando se ci sono incidenti e RISARCENDO quando ed ove,accadono)
      ma mi chiedo se pagheranno solo un a parte di quello che dovrebbero pagare...
      sappiamo che le compagnie (vedi la simpaticissima exxon)pagano in base alle stime della perdita...

      viene naturale chiedere chi fa le stime?

      i giornali americani ventilano (washington post e new york times soprattutto)accuse
      una vasta collusione /e probabile corruzione tra enti che "teoricamente" non dovrebbero avere molto a che fare, per esempio:

      -con la U.S. Guard , le guardie costiere tengono alla larga dalla macchia i volontari, anche quando sono esperti biologi che lavorano per i parchi naturali marini .
      -con alcune associazioni ambientaliste(o presunte tali ) che vengono finanziate dalla Bp tipo la "natural conservance"...

      mi viene quindi il dubbio.. in questa vicenda stanno tutti dalla stessa parte?

      ma forse sono solo io che penso sempre male..

      La mia opinione è che che la questione è abbastanza semplice.. i pozzi petrolieri come golfo del Messico e alaska sono riverve molto importanti per l'economia americana.hanno un EROEI(energia di ritorno rispetto a quella investita per estrazione) molto alto... parliamo di 5,9 litri ogni 1 speso...ragionando da ministero del tesoro.. non credo proprio che vogliano quindi rinunciarci, a qualunque costo... ambiantale, marino, persone avvelenate, gente rimane senza lavoro... passeranno sopra a tutto e tutti per non farsela sotto riamanendo senza scorte interne.(non che li giustifichi).. madico questo perchè credo di aver intuito le motivazioni dietro a questa mossa del presidente:

      Marea: nonostante Obama, 7 permessi - Top News - ANSA.it

      nuovi pozzi(nonostante il clima caldo dell'opinione pubblica) , con minor OROEI certo, ma per tappare la mancanza di quello che veniva su dal golfo...
      "Secrecy, once accepted, becomes an addiction "Edward Teller

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      • #33
        sarei anche d'accordo, greenmind, se non fosse che per questo specifico caso parliamo di un disastro troppo ampio e con conseguenze troppo prolungate nel tempo perché il procedimento giudiziario possa finire perso in qualche pastoia/lungaggine. Soprattutto perché qui l'amministrazione Obama rischia davvero grosso, non parliamo di una petroliera alla deriva ma di qualcosa che sta avendo effetto su un'intero stato a livello tanto ecologico quanto turistico (e quindi economico). Con le midterm vicine ci saranno da fare degli equilibrismi, ma possiamo stare certi che l'amministrazione di Washington NON avrà la mano leggera, e che alla fine la BP passerà parecchi brutti quarti d'ora. Questa vicenda, anzi, potrebbe spianare la strada ad un''operazione trasparenza' che, se da un lato non farà fare bella figura alle poltrone che contano, dall'altra daranno credito al coraggio di Obama per avere svuotato anche questo barattolo di vermi.
        Immagina la (giusta) reazione di Taote, moltiplicata per uno stato. Politicamente, sarebbe un suicidio totale ignorare o sottovalutare la richiesta di giustizia di questa gente. Anche come calcolo cinico, quindi, salteranno delle teste alla BP -e non la vedo bene per le loro azioni...

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        • #34
          Forse ho generalizzato troppo parlando di compagnie petrolifere, è vero bisogna concentrarsi su chi è il responsabile oggettivo, cioè la BP.

          Quando dico che bisognerebbe nazionalizzare i loro pozzi, non lo dico con la speranza che in questo modo i pozzi siano più sicuri, semplicemente lo dico in virtù del fatto che, come stanno dimostrando gli eventi, al privato interessa relativamente rimediare ai danni di cui è responsabile, piuttosto interessa nascondere parte del danno, e visto che alla fine a chi tocca intervenire per rimediare ai danni dei discolacci privati è sempre Mamma Stato, che lo stato posa reperire le risorse necessarie direttamente dalle proprietà e i plusvalori di chi ha commesso il danno, proprietà e plusvalori già in partenza possibili solo grazie alle concessioni dello stato sovrano e legittimo proprietario di quelle risorse.
          'This shit's got to go!' (J.Fresco)

          Zeitgeist: Moving Forward

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          • #35
            be', taote, per fortuna la legislazione americana, per questi casi, prevede il risarcimento in toto da parte della compagnia petrolifera responsabile. E' per questo che ora i dirigenti interrogati dalla commissione a washington hanno fatto 'il vergognoso scaricabarile' fra loro per evitare almeno parte delle responsabilità...ma stavolta 'un la scampano mica!
            E' probabile che il Governo pagherà anticipatamente una parte dei costi per le operazioni più urgenti, ma garantito che il conto finale se lo ciuccia la BP & amici belli.

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            • #36
              Originariamente inviato da taote79 Visualizza il messaggio
              Forse ho generalizzato troppo parlando di compagnie petrolifere, è vero bisogna concentrarsi su chi è il responsabile oggettivo, cioè la BP.
              Originariamente inviato da taote79 Visualizza il messaggio
              Originariamente inviato da Valmax Visualizza il messaggio
              sarei anche d'accordo, greenmind, se non fosse che per questo specifico caso parliamo di un disastro troppo ampio e con conseguenze troppo prolungate nel tempo....possiamo stare certi che l'amministrazione di Washington NON avrà la mano leggera, e che alla fine la BP passerà parecchi brutti quarti d'ora. Questa vicenda, anzi, potrebbe spianare la strada ad un''operazione trasparenza'


              probabilmente è vero.. è riduttivo pensare come dicevo prima che le dinamiche di questa storia verranno dominate dal fattore risorse/denaro... ma se è per questo allora tra i colpevoli non la farei pagare solo alla BP, c'è anche parecchia gente all'MMS che ha strabordato parecchio... soprattutto dopo 8 anni di amministrazione Bush, che ha usato sempre i guanti bianchi con petrolio&co ( del resto era nel suo stesso interesse).
              Se tutto questo apparto statale non verrà ripulito da cima a fondo potremo avere un altro caso come la BP,finchè l'ente preposto a controllare non farà quello che dovrebbe.

              secondo il Washington Post
              Mms non avrebbe mai richiesto report dettagliati in seguito a segnalazioni e avrebbe omesso in alcuni casi controlli fondamentali. ANCHE nel caso della Deepwater Horizon, dove, sotto pressione della Bp, avrebbe allentato alcuni controlli. I dati mostrano chiaro il ruolo insufficiente del Mms. Dal 2005 al 2009 le ispezioni sono diminuite da 1.292 a 760 mentre la dipendenza dai finanziamenti provenienti dalle compagnie private, risponsabili della metà del budget dell’agenzia ne ha compromesso l’indipendenza e l’efficacia. Per di più, contrariamente ad agenzie simili in Europa, la Mms ha svolto il doppio compito di garantire la sicurezza e di certificare la reale quantità di petrolio pompata, incidendo significativamente sulle risorse predisposte per la sicurezza.

              ma non solo, l'MMs nell'incidente specifico ha contribuitoin maniera decisiva. infatti l'inefficenza della valvola BOP non era una irrregolarita della BP, ma era stata permessa dall'MMs decidendo che la valvola BOP non era indispensabile per regolamento.

              NON sarà solo un caso se nel settore della trivellazione offshore, gli Usa hanno un record in termini di morti e di gravi incidenti sul lavoro. Un lavoratore nelle piattaforme offshore americane è quattro volte più esposto ad un incidente mortale che un lavoratore operativo in acque europee.

              Per non parlare dell'inchiesta del 2008 degli affari interni,che parlava di comportamento criminoso ed non etico di alcuni impiegati MMS,fatto di vacanze premio, droga e sesso con i raprpesentati di compagnie energetiche.. nel particolare per quelli che controllavano il siti del golfo hanno avuto "doni "
              fatti dalle compagnie petrolifere, tra cui i biglietti per andare a vedere la partita di baseball.

              Spero che questo Ken Salazar ristrutturi totalmente l'MMS, intanto ha detto che le indagini verranno completate entro il 28 maggio e in seguito verranno scritte una serie di raccomandazioni per la presidenza per prendere una decisione sulle perforazioni offshore.
              "Secrecy, once accepted, becomes an addiction "Edward Teller

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              • #37
                Originariamente inviato da taote79 Visualizza il messaggio

                Non mi capacito di come tu riesca a fare interventi così penosi anche di fronte all'evidenza.
                io almeno l'evidenza l'ammetto,
                a differenza di quelli come te che si ergono a cavalieri senza macchia e senza paura e poi la benzina nella macchina la mettono lo stesso, e si lamentano pure che costa troppo;

                non è che dovrebbe costare di più?
                magari per garantire la sicurezza?

                ciao

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                • #38
                  Originariamente inviato da greeenmind Visualizza il messaggio
                  Se tutto questo apparto statale non verrà ripulito da cima a fondo potremo avere un altro caso come la BP,finchè l'ente preposto a controllare non farà quello che dovrebbe.
                  uno non fa neanche attempo a parlare.... e guarda caso proprio sull'impianto in Alaska.


                  "
                  La condotta petrolifera Trans-Alaska, al 47% di proprietà proprio della Bp, è stata chiusa dopo la fuoriuscita di diverse centinaia di barili di greggio a causa di problemi tecnici all'impianto, che attraversa l'Alaska da nord a sud per 1.287.961 chilometri. Il guasto ha reso necessaria l'evacuazione di 40 operai."

                  fonte ANSA
                  "Secrecy, once accepted, becomes an addiction "Edward Teller

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                  • #39
                    Originariamente inviato da greeenmind Visualizza il messaggio
                    ....che attraversa l'Alaska da nord a sud per 1.287.961 chilometri.

                    fonte ANSA
                    Una curiosità ha sbagliato l'ANSA o hai sbagliato tu? Ciao se-pol.

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                    • #40
                      no, era proprio scritto così ,se fosse vero probabilmente quella condotta ci basterebbe per arrivare su saturno! (Marea nera: problemi di salute per pescatori, chiesti ospedali da campo - Mondo - ANSA.it )

                      ci avevo fatto caso anche io leggendo poi mi sono dimenticato di correggerlo quando ho copiato il testo .



                      sto guardando in diretta le immagini dell'operazione top-kill... e dalle video direi che al secondo esce dai tubi un casino di petrolio/gas... ad occhio e croce la stima di 5000 barili pare irrealistica .

                      segnalo una puntata sull'argomento con la testimonianza di un operatore che stava li sopra quando è successo il casino. in una puntata di "60 minuti" , un'ottimo programma tra le altre cose, che ha fatto anche in passato delle puntate interessanti.

                      dice parecchie cose che fanno pensare... tra le altre il dipendente della bp, testimonia che i problemi alla BOP erano già cominciati 4 settimane prima dell'incidente , poichè si era rotto un componente che sta in cima alla bop fatto ad anello , e se ne erano accorti perchè a causa di un errore di un operatore e perchè i resti erano venuti su a pezzi, ma i superiori gli hanno detto di andare avanti.

                      parte 1
                      http://www.cbsnews.com/video/watch/?id=6490348n&tag=contentBody;housing
                      parte 2
                      http://www.cbsnews.com/video/watch/?id=6490378n&tag=contentBody;housing
                      Ultima modifica di greeenmind; 27-05-2010, 00:47.
                      "Secrecy, once accepted, becomes an addiction "Edward Teller

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                      • #41
                        Originariamente inviato da primus71 Visualizza il messaggio
                        non è che dovrebbe costare di più?
                        magari per garantire la sicurezza?

                        ciao
                        per garantire la sicurezza basterebbe per la compagnia guadagnare uno 0,0001% meno, dato che con 500 mila dollari potevano mettere in sicurezza quella piattaforma e per una multinazionale del genere 500 mila dollari sono una cac.cola.

                        Ma è la stessa logica dell'imprenditore di ferrara che va in serbia perchè invece di guadagnare 10 milioni ne vuole 15.

                        Vaaaaaaaaaaa bene, alla catastrofe.... con ottimismo

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                        • #42
                          @primus71

                          Scusa mi sono perso qual'è l'evidenza che dici di ammettere, io intendevo l'evidenza di come la si può fare sporca di fronte a logiche di profitto, mentre poi a doverci mettere una pezza è sempre il contribuente.
                          Per quanto riguarda il prezzo della benzina con me sfondi una porta aperta, sostengo da sempre che bisognerebbe inserire nel prezzo delle fonti energetiche TUTTI i costi. La benzina triplicherà il prezzo? Bene, si preferiranno altri motori e/o si trasformerà il sistema della mobilità, divenuto quello basato sul mezzo privato a benzina insostenibile. Sul fatto che attualmente ci si lamenta del prezzo della benzina 'troppo caro', apparentemente una contraddizione, è perchè si è perfettamente coscenti della speculazione che vi è periodicamente sul prezzo del barile, e sugli elevati aumenti conseguenti del prezzo della benzina a cui non seguono altrettante discese di prezzo al calare del prezzo del petrolio, semplicemnte non s vuole essere sempre presi per le terga facendo ingrassare ulteriormente qualcuno che di yacth ne ha già tanti. Ad ogni modo ti ha risposto anche Zedemel nel suo intervento.



                          Note di Moderazione: nll
                          Eliminata la parte in risposta a un messaggio eliminato per intervento di moderazione



                          @valmax

                          Lo spero, ma sono sicuro che così come sono in palese conflitto d'interessi essendo controllati e in parte controllori come fatto notare da greeenmind e così come hanno provato a nascondere il danno, facendo finta di 'ripulire' buttando in mare ulteriori sostanze tossiche, le proveranno tutte tra consulenti, periti e avvocati, e alla fine la parte del danno che rimarrà esclusa dopo i compromessi e le attenuanti e le lubrificate varie, la pagherà comunque il contribuente americano.
                          Ultima modifica di nll; 29-05-2010, 22:46.
                          'This shit's got to go!' (J.Fresco)

                          Zeitgeist: Moving Forward

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                          • #43
                            @valmax

                            Lo spero, ma sono sicuro che così come sono in palese conflitto d'interessi essendo controllati e in parte controllori come fatto notare da greeenmind e così come hanno provato a nascondere il danno, facendo finta di 'ripulire' buttando in mare ulteriori sostanze tossiche, le proveranno tutte tra consulenti, periti e avvocati, e alla fine la parte del danno che rimarrà esclusa dopo i compromessi e le attenuanti e le lubrificate varie, la pagherà comunque il contribuente americano.
                            Fossimo in Italia ti crederei.
                            Ma con disastri di simili proporzioni, negli Stati Uniti, la patata politica è di tali dimensioni e temperatura che ogni singolo compromesso al ribasso, con la stampa vigile come un'orda di falchi e le midterm ormai incombenti, NON ci sarà. Anzi, per una volta tanto non si vedrà l'ora di dare addosso alla BP e premere su ogni singola compagnia petrolifera con totale legittimazione internazionale.
                            Credimi, siamo di fronte ad una svolta, a suo modo, epocale. Dispiace tantissimo che sia questo casino a muoverla, ma almeno l'era del 'zitt zitt' è finita.

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                            • #44
                              sshh, boni ragazzi, boni...

                              Marea nera, Top Kill funziona Verso la chiusura della falla - Repubblica.it

                              http://www.corriere.it/esteri/10_mag...4f02aabe.shtml

                              http://www.repubblica.it/esteri/2010...ocede-4377151/
                              Ultima modifica di Valmax; 27-05-2010, 18:47. Motivo: aggiornamento news

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                              • #45
                                Originariamente inviato da taote79 Visualizza il messaggio
                                @primus71

                                Scusa mi sono perso qual'è l'evidenza che dici di ammettere, io intendevo l'evidenza di come la si può fare sporca di fronte a logiche di profitto, mentre poi a doverci mettere una pezza è sempre il contribuente.
                                l'evidenza è che chiunque abbia messo un litro di benzina nella propria auto è complice di quello che è successo nel golfo del messico;

                                poi ognuno si lava la coscienza come vuole

                                ciao

                                Commenta


                                • #46
                                  Primus vedi che per una volta forse siamo daccordo!

                                  Ti ribadisco che con me sfondi una porta aperta sul far pagare all'utilizzatore della fonte energetica TUTTI i costi di quella fonte, quello che non si sopporta invece è che le compagnie petrolifere e tutto il carrozzone elencato da odisseo si spartiscano dividendi pazzeschi e che contemporaneamente abbiano il braccino corto per questioni come la sicurezza. Non mi venire a dire che davvero credi che abbiano risparmiato sulla sicurezza per farci un favore a noi utenti della benzina, perchè è proprio il contrario di questo che è di una evidenza quotidiana spaventosa alla pompa di benzina! E spero tu abbia capito perchè questa non è una contraddizione!

                                  Fortunatamente iniziano ad esserci alternative, anche se per il momento sono dei palliativi.
                                  Io ho un' auto a gas, per esempio, e sia per il gas sia per quel poco di benzina che serve nell'accensione del motore, informandomi nel dettaglio posso scegliere di non comprare da quei distributori che si riforniscono da BP. Lo faccio già per tanti prodotti.
                                  E' questo sì che è puro e sano libero mercato! Il problema è che spesso ci si ritrova nella condizione di non poter scegliere, perchè vai ascoprire che il libero mercato è solo una bella idea che nasconde monopoli e corporatocrazie abnormi. E stando così le cose, davvero dovrei sentirmi personalmente colpevole?
                                  'This shit's got to go!' (J.Fresco)

                                  Zeitgeist: Moving Forward

                                  Commenta


                                  • #47
                                    aspettando i risultati della "top kill".. un paio di considerazioni sulle decisioni di Obama.

                                    ho ascoltato il suo discorso in diretta, e devo dire che non si è nascosto, ammetendo che c'èra un grosso inciucio tra bp e mms, alla base delle inefficienze delle deepwater horizon, dicendo che "le compagnie come la BP si autoconvalidavano da sole".Quindi ammettendo una responsabilità indiretta statale.
                                    detto questo cmq afferma che siccome le inefficeanza dell'impianto era sotto la responsabilità della Bp, essa deve ripagare tutti i danni fatti dall'incidente.

                                    Inoltre ha messo un fermo alle trivellazioni off-shore ad alta prfondità per 6 mesi,e sospendendo gli impianti in Virginia, Alaska, e alcune nel Golfo(da cui vengono il 30% del combustibile usato negli usa).

                                    E secondo un sondaggio della today/gallup circa il 50% degli americani sostiene che bisogna andare avanti con le trivellazioni off-shore..

                                    a me sembra una follia... ma non l'hanno capito che l'mms ha fatto controllare e rispettare le norme di sicurezza come farebbe una banda di scimmie ubriache?

                                    non vedo come si possa andare avanti in impianti potenzialmente pericolosi... secondo me Obama non poteva fare altrimenti, in 6 mesi si potranno controllare le strutture petrolifere e rimetterli apposto dove serve.

                                    è ovvio poi chela mancanza di quie pozzi questo causerà un'innalzamento del costo della benzina, ma gli americani devono aprire gli occhi, non rimangono molti pozzi "comodi o facili", rimangono molti difficili o rischiosi ,e bisogna controllarli bene perchè sennò potrebbe succedere un casino, ma non è che ne possono fare a meno(come tutti noi). quindi che altro si poteva fare ?
                                    "Secrecy, once accepted, becomes an addiction "Edward Teller

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                                    • #48

                                      Note di Moderazione: nll
                                      Invito tutti a evitare le polemiche tra voi. Se avete qualcosa da dirvi che non riguardi DIRETTAMENTE il tema della discussione, ditevelo in privato. Dovrei sanzionare qualcuno, mi sono limitato a spostarne i messaggi nel cestino. Non stupitevi se non riuscite a trovare qualche vostro messaggio e fate maggiore attenzione, i battibecchi saranno sanzionati.


                                      ••••••••••••

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                                      • #49
                                        Marea nera, fallisce operazione «Top kill» - Corriere della Sera
                                        http://www.repubblica.it/ambiente/20...3/?ref=HRER2-1

                                        ma per la miseriaccia malefica...
                                        Qui la vedo male.
                                        Ultima modifica di Valmax; 30-05-2010, 09:23.

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                                        • #50
                                          Originariamente inviato da Valmax Visualizza il messaggio
                                          Qui la vedo male.
                                          Il termine "male" lo vedo come un ingiustificato ottimismo.
                                          Questo incidente avrà ripercussioni enormi. E non parlo dei problemi ambientali e di bonifica, ma proprio delle ricadute che l'evidente impotenza della tecnologia umana che si sta man mano rivelando determinerà su queste attività. Che qualsiasi governo sarà costretto a guardare con occhio molto più attento.

                                          Credo che stiamo assistendo al più inaspettato ed improvviso crollo di EROEI di una tecnologia mai accaduto.
                                          “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                          • #51
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                                            A seguito dell' affondamento della piattaforma il tubo che collegava la testa del pozzo alla superficie si è precipitato sul fondo, piegandosi a 90° e spezzandosi sulla piega. Questo sembra evidente dalle immagini della webcam sottomarina.
                                            La rottura è a livello del fondo, prima della testa del pozzo e dell' albero di natale (well head and christmas tree in inglese) pertano non serve quasi a nulla chiudere le valvole compresa la famigerata BOP, perchè la rottura la precede.
                                            Non può non meravigliare la apparente sottigliezza di parete e fragilità del tubo spezzato, sembrerebbe materiale di pessima qualità.
                                            In sembrerebbe logico effettuare l' uscita del pozzo, sino alle valvole dell' albero di natale con un tubo di notevole resistenza, proprio per evitare che si spezzi in caso di mancato sostegno del chilometro e mezzo di tubo sovrastante. sembrerebbe anche logico prevedere un tratto di tubo che si pieghi o spezzi facilmente o un giunto immediatamente al di sopra delle valvole.
                                            Sembrerebbe anche che dal fondo fuoriescano anche delle bolle di gas, come se il pozzo spandesse anche all' interno del terreno, forse per altre lesioni del tubo o mancanza di tenuta del pozzo.
                                            Ho inviato 15 giorni fa un suggerimento, ma non direttamente a BP, ma da un' altro sito americano, credo non sia arrivato a BP.
                                            La mia idea era di tagliare il tubo spezzato a livello del fondo, ed infilarvi dentro uno spezzone di tubo leggermente inferiore di diametro e conico e provvisto di mezzi di bloccaggio, quale degli anelli simili alle tenute Pressure Seal, o filettatura o mandrinatura con una piccola carica esplosiva. Un' iniezione di cemento nell' intercapedine esterna avrebbe potuto anche assicurare una tenuta tra i 2 tubi.
                                            in cima al tubo una valvola, apera al momento dell' installazione, da chiudersi dopo assicurata la tenuta.
                                            In effetti succede talvolta che su una nave si verifichi una falla e questa debba essere otturata con cemento a presa rapida (cemento Portland e soda) però non è possibile assicurare una tenuta se non si applica nella falla un tubo di diametro sufficientemente grande che permetta l' afflusso libero dell' acqua sinchè il cemento non ha fatto tenuta, e da chiudersi successivamente. Scusate la digressione ma il top kill fallito conferma ciò

                                            Cosa mi meraviglia ancora è la mancanza di barche spugna per ripulire le acque al largo. Abbinate alle panne galleggianti, con un crudo denso si possono rimuovere molte tonnellate al giorno per imbarcazione (es Discoil )
                                            Vi ringrazio per aver letto questa strampalata tiritera
                                            fs detto Pulfero

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                                            • #52
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                                              Garantito che da oggi in poi, negli USA il rapporto fra politica e lobby petrolifere non sarà mai più lo stesso.

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                                              • #53
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                                                la testa di pozzo (wellhead) è posata sul fondo, a al massimo distanziata da essso di circa un metro. E la testa di pozzo è accessoriata dai vari BOP e dal "christmas tree", l'albero di Natale.. praticamente è un monoblocco sul fondo.
                                                Blowout preventer: Why the Gulf oil rig continues to leak - Cathy Wilson - Open Salon
                                                E la rottura del tubo non avrebbe avuto conseguenze, se i BOP avessero funzionato.. e nonostante sei tentativi di chiuderli usando dei ROV, essi hanno continuato a non funzionare.
                                                Infatti, hanno provato con lìoperazione top-kill a saldare sulla testa di pozzo (che è integra) dei tubi per poter iniettare del cemento misto a fanghi pesanti.

                                                Qui un esempio di subsea wellhead, accessoriata coi BOP e comprensiva di chistmas tree.:
                                                RIGZONE - How Do Subsea Trees Work?
                                                Subsea pipelines and risers - Google Libri
                                                http://media.al.com/mobile-press-reg...c2e5f1ac93.jpg
                                                Quanto ai bloccaggi anulari, è la soluzione normalmente utilizzata:
                                                Wellhead Connector - Radoil, Inc.

                                                La prossima mossa sarà l' LMRP, lower marine riser package, cioè il tentativo di tagliare i tubi accartocciati sopra la testa di pozzo in un punto in cui si possa trovare un pezzo di tubo intergo tondo e dai bordi puiti, per agganciarsi con un nuovo tubo di risalita.

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                                                • #54
                                                  Purtroppo non ho suggerimenti da dare, non è il mio mestiere, spero solo che si riesca al più presto a bloccare la perdita e a iniziare il processo di bonifica, che temo non sarà né breve, né poco costoso, né sarà in grado di restituire completamente l'ecosistema alla situazione precedente la marea nera.

                                                  Anche nel mio lavoro incontro gente che fa spallucce quando gli faccio notare che non sta rispettando le procedure, solo perché è certo che non sarà lì, quando a causa della sua superficialità qualcun altro dovrà fare fronte a delle problematiche... e si spera che siano facilmente risolvibili. Il guaio è che queste persone ricevono premi per aver fatto "risparmiare" tempo e denaro all'azienda, premi che io non ricevo, ovviamente, avendoli "ostacolati". Quando però i guai capitano, non servono a nulla i "te l'avevo detto", neppure a imparare la lezione per la volta dopo. Speriamo che almeno questa volta la lezione serva.

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                                                    Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
                                                    Credo che stiamo assistendo al più inaspettato ed improvviso crollo di EROEI di una tecnologia mai accaduto.
                                                    In realtà l'EROEI di questa fonte energetica viene tenuto artificiosamente alto da molto tempo, ma ora che l'incidente coinvolge paesi occidentali ed è di proporzioni incontrollabili, non ci si può passare sopra e far finta di niente.

                                                    Un articolo del Guardian: The real cost of cheap oil | John Vidal | Comment is free | The Guardian

                                                    Traduzione:

                                                    - DI JOHN VIDAL -

                                                    Il disastro del Golfo è insolito solo per la sua vicinanza con gli Stati Uniti.
                                                    Altrove, i colossi del petrolio raramente puliscono i loro pasticci


                                                    I colossi del petrolio stanno trattenendo il fiato. Le azioni della BP stanno precipitando vertiginosamente dopo lo sfacelo nel Golfo del Messico. Barack Obama, gli americani e la comunità ambientalista internazionale sono indignati, e ora la compagnia rischia di perdere il proprio diritto ad estrarre petrolio nell’Artico e in altri luoghi ecologicamente delicati.

                                                    Il disastro del Golfo potrebbe costare qualche miliardo di dollari, e con questo? Quando i profitti annuali di una compagnia ammontano a decine di miliardi, il costo per il posizionamento di 5000 miglia di esplosivi, o per lo spargimento di milioni di litri di disperdenti per idrocarburi, o quello per dirimere centinaia di migliaia di casi giudiziari non è di molto superiore ad un paio di mesi di produzione andati in fumo. E’ strano, ma ci si può tranquillamente passare sopra.
                                                    L’immagine dell’industria petrolifera è gravemente danneggiata, ma essa può pagare profumatamente per ripulirsi, proprio come accadde in seguito a Exxon Valdez, Brent Spar e alle rivendicazioni di Ken Saro-Wiwa. Nel giro di pochi anni questo episodio sarà probabilmente dimenticato – solo una piccola interferenza nelle sorti dell’industria che rifornisce il mondo di carburante. Ma le compagnie petrolifere sono ora preoccupate, perché l’attenzione è stata portata sulla loro noncurante attitudine all’inquinamento, e sulla palese incompetenza di un’industria che normalmente è in una posizione di controllo.

                                                    Il vero timore delle Big Oil non è tanto la fuoriuscita di petrolio, che è una cosa abbastanza comune, ma il fatto che sia avvenuta così vicino agli Stati Uniti. Milioni di barili di petrolio vengono versati, gettati in mare o vengono sprecati ogni anno senza che nessuno ci presti molta attenzione.

                                                    Se questo incidente fosse accaduto in un paese in via di sviluppo, per esempio sulla costa occidentale dell’Africa o dell’Indonesia, la BP probabilmente avrebbe potuto evitare ogni pubblicità, e cavarsela cominciando una ripulitura di molti mesi. Non sarebbe stato necessario l’impiego di esplosivi o di disperdenti, e sarebbe stato ignorato l’effetto sulla salute delle persone e il danno alla pesca. Forse sarebbe stata portata in tribunale e sarebbe stata multata per qualche milione di dollari, ma più probabilmente avrebbe fatto appello e ritardato la decisione della corte per un'altra decina d’anni o più.

                                                    Una Big Oil è solitamente l’industria più forte di un paese povero, e generalmente ha il permesso di comportarsi come governo parallelo. In molti paesi si limita a prezzolare giudici, leader delle comunità, legislatori e i ministri, aspettandosi che ambientalisti e comunità locali restino impotenti. Di solito se la cavano così.

                                                    Ciò che l’industria teme più di ogni altra cosa è di dover render conto ai paesi in via di sviluppo per i disastri fatti e per il petrolio riversato nelle foreste, nelle insenature, nei mari e nei deserti del mondo.

                                                    Ci sono più di 2000 fuoriuscite di petrolio nella zona del delta del Niger che non sono mai state ripulite; ci sono vaste aree del Rio delle Amazzoni in Colombia, in Ecuador e in Perù che sono state devastate dalle fuoriuscite, dallo scarico di sostanze tossiche, dalle esplosioni. Fiumi e pozzi in Venezuela, Angola, Chad, Gabon, Guinea Equatoriale, Uganda e Sudan sono state pesantemente inquinate. La Occidental, la BP, la Chevron, la Shell, e la maggior parte delle altre compagnie petrolifere insieme sono al centro di centinaia di processi pendenti. Solo l’Ecuador sta cercando di ottenere 30 miliardi di dollari dalla Texaco.

                                                    L’unico motivo per cui il petrolio costa tra i 70 e i 100 dollari al barile oggi, e non 200, è che l’industria è riuscita a passare sopra ai reali costi per l’estrazione del petrolio. Se il mondo in via di sviluppo esercitasse sulle compagnie le stesse pressioni che Obama e i senatori degli Stati Uniti stanno facendo ora, e se l’industria fosse costretta a ripulire veramente la miriade di disastri che provoca, il prezzo farebbe un balzo, e il passaggio ad un’energia pulita sarebbe rapidissimo.

                                                    Se i miliardi di dollari dei sussidi annuali e delle agevolazioni fiscali che l’industria riceve venissero revocati, e fosse aggiunto il costo della protezione delle compagnie petrolifere nei paesi in via di sviluppo, allora quasi certamente la maggior parte del petrolio mondiale verrebbe lasciato nel sottosuolo.
                                                    'This shit's got to go!' (J.Fresco)

                                                    Zeitgeist: Moving Forward

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                                                    • #56
                                                      Originariamente inviato da taote79 Visualizza il messaggio
                                                      ... e se l’industria fosse costretta a ripulire veramente la miriade di disastri che provoca, il prezzo farebbe un balzo, e il passaggio ad un’energia pulita sarebbe rapidissimo...
                                                      Ed ecco sintetizzato autorevolmente in due righe un concetto che sostenevamo da anni.
                                                      Ciò che chiamiamo "costo" è in realtà poco più di una convenzione che risulta da un accordo, più o meno segreto, fra produttori, distributori, consumatori e decisori politici.
                                                      Dire che una fonte rinnovabile è "troppo costosa" senza considerare correttamente il prezzo che noi tutti consideriamo accettabile (se lo pagano in Nigeria o Venezuela perdipiù è senz'altro accettabilissimo) è una furbata. Così come lo è la pretesa, molto comoda, che ribaltare questa visione potrebbe mettere a rischio l'economia!
                                                      In realtà è proprio questa visione (che porta tutti a spazzare sotto il tappeto i costi reali) che sta mettendo a gravissimo rischio le economie dei paesi ex-industrializzati. I costi NON restano sotto al tappeto e da qualche parte... filtrano fuori.
                                                      Il Business As Usual conviene a molti, sopratutto a BP, Chevron & C. ma non certo a tutti!
                                                      “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                                      • #57
                                                        diciamo che se il prezzo del barile facesse il balzo che voi sembrate auspicare qualcuno avrebbe dei problemi piuttosto spiacevoli
                                                        proviamo a fare un paio di esempiucci:
                                                        - benzina e gasolio per autotrazione alle stelle
                                                        - derivati del petrolio alle stelle (per esempio materie plastiche e fibre sintetiche)
                                                        - energia elettrica rincarata
                                                        - gas e gasolio per riscaldamento alle stelle

                                                        forse con le vostre care ed ecologiche rinnovabili, forse riuscireste a contenere un poco il problema elettrico (di pochi punti %)
                                                        per il resto, però, vi voglio proprio vedere a convincere chi vive di stipendio che è cosa buona e giusta pagare cara la benzina, strapagare i vestiti in tessuti sintetici e riscaldamento invernale, per non parlare poi del cibo (fertilizzanti, trasporto e conservazione)

                                                        certo, se siete tutti ricchi e io, sono il solo che campa di stipendio, posso anche capire questo vostro entusiasmo, permettete però che me ne dissoci

                                                        Odisseo
                                                        (E d'un tratto capii che il pensare è per gli stupidi, mentre i cervelluti si affidano all'ispirazione. (cit. Arancia meccanica) - Ma se quella non arriva, il cervelluto stà inguaiato assai (Odisseo - Gigantosaurus Carinii Patagoniae)

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                                                        • #58
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                                                          Sappiamo che il prezzo è una convenzione, e lo è proprio perché il mercato non sopporterebbe di pagare subito, con benzina, oggetti in plastica, energia, ecc... quel che COMUNQUE paga, ma sotto altre forme, vuoi chiamarle spesa della politica? Facciamo pure, oppure scegli tu come, ma è certo che qualcuno paga e pagherà gli innumerevoli disastri che si sono creati e che si stanno creando. Stai tranquillo che non verrà il filantropo di turno a farlo di tasca propria.
                                                          Ultima modifica di nll; 02-06-2010, 11:52.

                                                          ••••••••••••

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                                                          • #59
                                                            Sei sempre bravo ad elencare le ovvietà odisseo, ed ad attribuire 'auspici' infelici distorcendo il significato delle affermazioni altrui.

                                                            Purtroppo il castello di carta dell'economia conveniente per pochi popoli eletti (e nemmeno più ormai!) a discapito della maggior parte degli altri popoli, e la multi-bolla delle speculazioni, delle menzogne e degli EROEI fasulli prima o poi dovrà calare le braghe e rendere il conto.
                                                            Si può essere solo più o meno astuti nel ritardare l'appuntamento.

                                                            Se la bolla scoppia è responsabilità di chi chi l'ha gonfiata troppo senza pensare che prima o poi... PUFFF!

                                                            Le conseguenze saranno tanto più precipitose quanto più si sarà fatto finta di nulla aspettando l'ultimo momento, mentre si potrebbero arginare i danni peggiori se almeno avremo fatto in modo che le varie fonti energetiche si possano confrontare atteaverso un reale e sincero mercato.

                                                            E indovina quindi di chi sarà responsabilità della catastrofe, se di chi auspica di dare il giusto peso economico alle fonti o di chi vuole lasciare così com'è il castello di carta?
                                                            'This shit's got to go!' (J.Fresco)

                                                            Zeitgeist: Moving Forward

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                                                            • #60
                                                              qualcuno sa fare lo spelling di 'sono cavoli acidi'?
                                                              La stagione degli uragani e i nuovi rischi per la costa - Repubblica.it

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