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Rockefeller si fa l’Arca di Noè. Cosa ci nasconde?

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  • Rockefeller si fa l’Arca di Noè. Cosa ci nasconde?

    Rockefeller si fa l’Arca di Noè<br><br>**** Articolo con copyright, cancellato **<br><br><span class="edit">Edited by mariomaggi - 6/12/2007, 21:10</span>

  • #2
    Oggi è andato in onda su rete 4 un servizio dedicato all&#39;argomento ,senza specificare i veri proprietari , anzi indicando le Svalbard (sede dell&#39;opera ) o meglio il governo norvegese come proprietario .<br><br>Rockefeller si fa l’Arca di Noè. Cosa ci nasconde?<br><br>I lavori per lo scavo nel granito della Doomsday Seed Vault<br><br>Nella gelida isola di Spitsbergen, desolato arcipelago delle Svalbard (mare di Barents, un migliaio di chilometri dal Polo) è in via di febbrile completamento la superbanca delle sementi, destinata a contenere i semi di tre milioni di variet&agrave; di piante di tutto il mondo.<br>Una «banca» scavata nel granito, chiusa da due portelloni a prova di bomba con sensori rivelatori di movimento, speciali bocche di aerazione, muraglie di cemento armato spesse un metro.<br>La fortificazione sorge presso il minuscolo agglomerato di Longyearbyen, dove ogni estraneo che arrivi è subito notato; del resto, l&#39;isola è quasi deserta.<br>Essa servir&agrave;, fa sapere il governo norvegese titolare dell&#39;arcipelago, a «conservare per il futuro la biodiversit&agrave; agricola».<br>Per la pubblicit&agrave;, è «l&#39;arca dell&#39;Apocalisse» prossima ventura.<br><br>Il fatto è che il finanziatore principale di questa arca delle sementi è la Fondazione Rockefeller , insieme a Monsanto e Syngenta (i due colossi del geneticamente modificato), la Pioneer Hi-Bred che studia OGM per la multinazionale chimica DuPont; gruppo interessante a cui s&#39;è recentemente unito Bill Gates, l&#39;uomo più ricco della storia universale, attraverso la sua fondazione caritativa Bill &amp; Melinda Gates Foundation.<br>Questa d&agrave; al progetto 30 milioni di dollari l&#39;anno.<br><br>Ce ne informa l&#39;ottimo William Engdahl (1) che ragiona: quella gente non butta soldi in pure utopie umanitarie.<br>Che futuro si aspettano per creare una banca di sementi del genere?<br>Di banche di sementi ne esistono almeno un migliaio in giro per le universit&agrave; del mondo: che futuro avranno?<br>La Rockefeller Foundation , ci ricorda Engdahl, è la stessa che negli anni &#39;70 finanziò con 100 milioni di dollari di allora la prima idea di «rivoluzione agricola genetica».<br>Fu un grande lavoro che cominciò con la creazione dell&#39;Agricolture Development Council (emanazione della Rockefeller Foundation), e poi dell&#39;International Rice Research Institute (IRRI) nelle Filippine (cui partecipò la Fondazione Ford ).<br><br>Nel 1991 questo centro di studi sul riso si coniugò con il messicano (ma sempre dei Rockefeller) International Maize and Wheat Improvement Center, poi con un centro analogo per l&#39;agricoltura tropicale (IITA, sede in Nigeria, dollari Rockefeller).<br>Questi infine formarono il CGIAR, Consultative Group on International Agricolture Research.<br>In varie riunioni internazionali di esperti e politici tenuti nel centro conferenze della Rockefeller Foundation a Bellagio, il CGIAR fece in modo di attrarre nel suo gioco la FAO (l&#39;ente ONU per cibo e agricoltura), la Banca Mondiale (allora capeggiata da Robert McNamara) e lo UN Development Program.<br>La CGIAR invitò, ospitò e istruì generazioni di scienziati agricoli, specie del Terzo Mondo, sulle meraviglie del moderno agribusiness e sulla nascente industria dei semi geneticamente modificati.<br>Questi portarono il verbo nei loro Paesi, costituendo una rete di influenza straordinaria per la penetrazione dell&#39;agribusiness Monsanto.<br><br>«Con un oculato effetto-leva dei fondi inizialmente investiti», scrive Engdahl, «negli anni &#39;70 la Rockefeller Foundation si mise nella posizione di plasmare la politica agricola mondiale. E l&#39;ha plasmata».<br>Tutto nel nome della scientificit&agrave; umanitaria («la fame nel mondo») e di una nuova agricoltura adatta al mercato libero globale.<br><br><img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/f7306d3f31d93893fcac857623996b54.jpg" alt="image"><br><br>Il progetto di scavo della banca<br><br>La genetica è una vecchia fissa dei Rockefeller: fino dagli anni &#39;30, quando si chiamava «eugenetica», ed era studiata molto nei laboratori tedeschi come ricerca sulla purezza razziale.<br>La Rockefeller Foundation finanziò generosamente quegli scienziati, molti dei quali dopo la caduta di Hitler furono portati in USA dove continuarono a studiare e sperimentare.<br>La mappatura del gene, la sequenza del genoma umano, l&#39;ingegneria genetica da cui Pannella e i suoi coristi si aspettano mirabolanti cure per i mali dell&#39;uomo - insieme agli OGM brevettati da Monsanto, Syngenta ed altri giganti - sono i risultati di quelle ricerche ed esperimenti.<br>Nel 1946, del resto, Nelson Rockefeller lanciò la parola d&#39;ordine propagandistica «Rivoluzione Verde» dal Messico, un viaggio nel quale lo accompagnava Henry Wallace, che era stato ministro dell&#39;Agricoltura sotto Roosevelt, e si preparava a fondare la gi&agrave; citata Pioneer Hi-Bred Seed Company.<br>Norman Borlaug, l&#39;agro-scienziato acclamato padre della Rivoluzione Verde con un Nobel per la pace, lavorava per i Rockefeller.<br><br>Lo scopo proclamato: vincere la fame del mondo, in India, in Messico.<br>Ma davvero Rockefeller spende soldi per l&#39;umanit&agrave; sofferente?<br>La chiave è nella frase che Henry Kissinger pronunciò negli anni &#39;70, mentre nasceva la CGIAR : «Chi controlla il petrolio controlla il Paese; chi controlla il cibo, controlla la popolazione».<br>Il petrolio, i Rockefeller lo controllavano gi&agrave; con la Standard Oil , guida del cartello petrolifero mondiale.<br>Oggi sappiamo che Rivoluzione Verde era il sinonimo pubblicitario per OGM, e il suo vero esito è stato quello di sottrarre la produzione agricola familiare ed assoggettare i contadini, specie del Terzo Mondo, agli interessi di tre o quattro colossi dell&#39;agribusiness euro-americano.<br><br>In pratica, ciò avvenne attraverso la raccomandazione e diffusione di nuovi «ibridi-miracolo» che davano raccolti «favolosi», preparati nei laboratori dei giganti multinazionali.<br>I semi ibridi hanno un carattere commercialmente interessante per il business: non si riproducono o si riproducono poco, obbligando i contadini a comprare ogni anno nuove sementi, anziché usare (come fatto da millenni) parte del loro raccolto per la nuova semina.<br>Quei semi erano stati brevettati, e costavano parecchio.<br>Sono praticamente un monopolio della Dekalb (Monsanto) e della Pioneer Hi-Bred (DuPont), le stesse aziende all&#39;avanguardia negli OGM.<br><br>La relativa autosufficienza e sostenibilit&agrave; auto-alimentantesi dell&#39;agricoltura tradizionale era finita.<br>Ai semi ibridi seguirono le «necessarie» tecnologie agricole americane ad alto impiego di capitale, gli indispensabili fertilizzanti chimici Monsanto e DuPont e con l&#39;arrivo degli OGM, gli assolutamente necessari anti-parassitari e diserbanti studiati apposti per quello specifico seme OGM.<br>Tutto brevettato, tutto costoso.<br>I contadini che per secoli avevano coltivato per l&#39;autoconsumo e il mercato locale, poco importando e poco esportando, non avevano tanto denaro.<br><br>Ecco pronta la soluzione: lanciarsi nell&#39;agricoltura «orientata ai mercati globali», produrre derrate non da consumo ma da vendita, cash-crop, raccolti per fare cassa.<br>Addio autosufficienza ed autoconsumo, addio chiusura alle importazioni superflue.<br>I contadini potevano vendere all&#39;estero sì: sotto controllo di sei intermediari globali, colossi e titani come la Cargill , la Bunge Y Born, la Louis Dreyfus …<br>La Banca Mondiale di McNamara, soccorrevole, forniva ai regimi sottosviluppati prestiti per creare canali d&#39;irrigazione moderni e dighe; la Chase Manhattan Bank dei Rockefeller si offriva - visto che i contadini non producevano mai abbastanza da ripagare i debiti contratti per comprare pesticidi, OGM e sementi ibride brevettati - di indebitare i contadini in regime privatistico.<br><br>Ma questo ai grandi imprenditori agricoli con latifondi.<br>I piccoli contadini, per le sementi-miracolo e i diserbanti e i fertilizzanti scientifici, si dovettero indebitare «sul mercato», ossia con gli usurai.<br>I tassi d&#39;interesse sequestrarono il raccolto-miracolo; a molti, divorarono anche la terra.<br>I contadini, accade in India specialmente, dovettero lavorare una terra non più loro, per pagare i debiti.<br>La stessa rivoluzione sta prendendo piede in Africa.<br>Chilometri di monoculture di cotone geneticamente modificato, sementi sterili da comprare ogni anno.<br><br>E il meglio deve ancora arrivare.<br>Dal 2007 la Monsanto , insieme al governo USA, ha brevettato su scala mondiale di sementi «Terminator», ossia che commettono suicidio dopo il raccolto: una scoperta che chiamano, senza scrupoli, «Genetic Use Restriction Technology», ossia volta a ridurre l&#39;uso di sementi non brevettate.<br>La estensione di sementi geneticamente modificate - ossia di cloni con identico corredo genetico - è ovviamente un pericolo incombente per le bocche umane: una malattia distrugge tutti i cloni, ed è la carestia.<br><br>Occorre la biodeversit&agrave;, di cui si sciacquano le labbra ecologisti e verdi radicali.<br>E qui si comincia ad intuire perché si sta costruendo l&#39;Arca di Noè delle sementi alle Svalbard: quando arriva la catastrofe, le sementi naturali dovranno essere controllate dal gruppo dell&#39;agribusiness, e da nessun altro.<br>Le banche di sementi, secondo la FAO , sono 1.400, gi&agrave; per la maggior parte negli Stati Uniti.<br>Le più grandi sono usate e possedute da Monsanto, Syngenta, Dow Chemical, DuPont, che ne ricavano i corredi genetici da modificare.<br>Perché hanno bisogno di un&#39;altra arca di Noè agricola alle Svalbard, con tanto di porte corazzate e allarmi anti-intrusione, scavata nella roccia.<br>Le altre banche sono in Cina, Giappone, Corea del sud, Germania, Canada, evidentemente non tutte sotto il controllo diretto dei grandi gruppi.<br><br>La tecnologia «Terminator» può suggerire uno scenario complottista fantastico: una malattia prima sconosciuta che infetta le sementi naturali conservate nelle banche fuori-controllo USA, obbligando a ricorrere al caveau delle Svalbard, l&#39;unico indenne.<br>E&#39; un pensiero che ci affrettiamo a scacciare: chi può osar diffamare benefattori dell&#39;umanit&agrave; affamata come Rockefeller, Monsanto, Bil Gates, Syngenta?<br>Ma Engdahl ricorda le parole del professor Francis Boyle, lo scienziato che stilò la prima bozza delle legge americana contro il terrorismo biologico (Biological Weapons anti-Terrorism Act), approvata dal Congresso nel 1989.<br><br>Francis Boyle sostiene che «il Pentagono sta attrezzandosi per combattere e vincere la guerra biologica», e che Bush ha a questo scopo emanato due direttive nel 2002, adottate «senza conoscenza del pubblico».<br>Per Boyle, nel biennio 2002-2004, il governo USA ha gi&agrave; speso 14,5 miliardi di dollari per le ricerche sulla guerra biologica.<br>Il National Institute of Health (ente governativo) ha connesso 497 borse di studio per ricerche su germi infettivi con possibilit&agrave; militari.<br><br>La bio-ingegneria è ovviamente lo strumento principale in queste ricerche.<br>Jonathan King, professore al MIT, ha accusato: «I programmi bio-terroristici crescenti rappresentano un pericolo per la nostra stessa popolazione; questi programmi sono invariabilmente definiti &#39;difensivi&#39;, ma nel campo dell&#39;armamento biologico, difensivo e offensivo si identificano».<br>Altre possibilit&agrave; sono nell&#39;aria, e Engdahl ne ricorda alcune.<br><br>Nel 2001, una piccola ditta di ingegneria genetica californiana, la Epicyte , ha annunciato di aver approntato un mais geneticamente modificato contenente uno spermicida: i maschi che se ne nutrivano diventavano sterili.<br><br>Epicyte aveva creato questa semente miracolo con fondi del Dipartimento dell&#39;Agricoltura USA (USDA), il ministero che condivide con Monsanto i brevetti del Terminator; ed a quel tempo, la ditta aveva in corso una joint-venture con DuPont e Syngenta.<br>Ancor prima, anni &#39; 90, l &#39;Organizzazione Mondiale della Sanit&agrave; (OMS, ossia l&#39;ONU) lanciò una vasta campagna per vaccinare contro il tetano le donne delle Filippine, Messico e Nicaragua, fra i 15 e i 45 anni.<br>Perché solo le donne?<br>Forse che gli uomini, nei Paesi poveri, sono esenti da tetano, e non si feriscono mai con ferri sporchi e arrugginiti?<br><br>Se lo domandò il Comite pro Vida, l&#39;organizzazione cattolica messicana ben conscia delle campagne anti-natalit&agrave; condotte in Sudamerica dai Rockefeller.<br>Fece esaminare il vaccino fornito dall&#39;OMS gratuitamente e generosamente alle donne di et&agrave; fertile: e scoprì che esso conteneva gonadotropina corionica umana, un ormone naturale che, attivato dal germe attenuato del tetano contenuto nel vaccino, stimolava speciali anticorpi che rendevano incapaci le donne di portare a termine la gravidanza.<br>Di fatto, un abortivo.<br>Risultò che questo vaccino-miracolo era il risultato di 20 anni di ricerche finanziate dalla Rockefeller Foundation, dal Population Council (dei Rockefeller), dalla CGIAR (Rockefeller), dal National Institute of Health (governo USA)… e anche la Norvegia aveva contribuito con 41 milioni di dollari al vaccino antitetanico-abortivo.<br><br>Guarda caso, lo stesso Stato che oggi partecipa all&#39;Arca di Noè e che la sorveglier&agrave; nelle sue Svalbard.<br>Ciò fa tornare in mente ad Engdahl (non a noi) quella vecchia fissa dei Rockefeller per l&#39;eugenetica del Reich: la linea di ricerca preferita era ciò che si chiamava «eugenetica negativa», e perseguiva l&#39;estinzione sistematica delle razze indesiderate e dei loro corredi genetici.<br>Margaret Sanger, la femminista che fondò (coi soldi dei Rockefeller) il Planned Parenthood International, la ONG più impegnata nel diffondere gli anticoncezionali nel Terzo Mondo, aveva le idee chiare in proposito, quando lanciò un programma sociale nel 1939, chiamato «The Negro Project» (2).<br>Come scrisse in una lettera ad un amico fidato, il succo del progetto era questo: «Vogliamo eliminare la popolazione negra».<br>Ah pardon, scusate: non si dice «negro», si dice «nero», «afro-americano».<br>E&#39; questo che conta davvero, per i progressisti.<br><br>Maurizio Blondet<br><br><a href="http://www.disinformazione.it/arca_rockefeller.htm" target="_blank">http://www.disinformazione.it/arca_rockefeller.htm</a>

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    • #3
      dal manuale, come costruire un castello di ipotesi<br><br>ma..... scaricare tasse ?? farsi un pacco di pubblicit&agrave; ??? avere una banca di geni a cui tutti possano fare ricorso, magari pagando ??<br><br>Odisseo<br><br>

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      • #4
        <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">magari pagando ??<br><br>Odisseo</div></div><br>E qui nasce il problema .Chi stabilisce il prezzo per una merce che potenzialmente è diventata unica e a chi verr&agrave; distribuita e per quale motivo ?

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        • #5
          In questo caso sicuramente si può dire proprio cosa c&#39;è dietro.<br>I cereali naturalmente. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/5a2e0ccddf7efa92229fadf596b71137.gif" alt="-_-">

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          • #6
            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (attanasio1191 @ 28/2/2008, 10:46)</div><div id="quote" align="left"><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">magari pagando ??<br><br>Odisseo</div></div><br>E qui nasce il problema .Chi stabilisce il prezzo per una merce che potenzialmente è diventata unica e a chi verr&agrave; distribuita e per quale motivo ?</div></div><br>direi che tale incombenza spetter&agrave; a chi si è sbattuto per costruire il tutto, manutenerlo e immagazzinare i semi<br><br>dopotutto, niente impedisce la costruzione di altre strutture simili<br><br>Odisseo

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            • #7
              è una incombenza o piuttosto un controllo politico mondiale totale , basato sulla distribuzione di semi agli &quot;amici&quot; ?

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              • #8
                <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (attanasio1191 @ 4/3/2008, 10:16)</div><div id="quote" align="left">è una incombenza o piuttosto un controllo politico mondiale totale , basato sulla distribuzione di semi agli &quot;amici&quot; ?</div></div><br>se, ci sar&agrave; bisogno, allora, lo si scoprir&agrave;, nel frattempo, nulla impedisce a tutti coloro che temono il verificarsi delle ipotesi da tè paventate, di consorziarsi e portare avanti inziative di questo tipo<br><a href="http://www.biodiversita.info" target="_blank">http://www.biodiversita.info</a><br><br>Odisseo

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                • #9
                  <br> MONSANTO A BABILONIA<br><br><br> Iraq DI JOELLE PENOCHET<br>Mondialisation.ca<br><br>L’agricultura millenaria irachena distrutta dalle multinazionali agro-alimentari statunitensi<br><br>&quot;Controllate il petrolio e controllerete nazioni intere; controllate il sistema alimentare e controllerete le popolazioni.&quot; Henry Kissinger<br><br>E’ nel cuore della Mesopotamia che è stata inventata l’agricoltura – con un sofisticato sistema d’irrigazione – più di dieci mila anni orsono. La pianura alluvionale eccezionalmente fertile situata tra il Tigri e l’Eufrate offre condizioni ideali per la coltura dei cereali. E’ l&agrave; che nell’antichit&agrave; è apparso il grano selvatico. Vi sono state fatte crescere quasi tutte le variet&agrave; conosciute attualmente nel mondo (più di 200.000). Le palme da datteri, che forniscono l’altra risorsa vitale del paese, proteggevano le più varie piante da frutto.<br><br>I &quot;semi della democrazia&quot; *<br><br>Dopo essere stato invaso nel 2003, l’Iraq non è stato spogliato dai suoi aggressori solamente della sua sovranit&agrave; politica, del suo patrimonio archeologico, delle sue risorse petrolifere, ma anche della sua sovranit&agrave; alimentare.<br><br>In violazione della Costituzione Irachena e delle convenzioni dell’Aia e di Ginevra, che stabiliscono che l’occupante debba rispettare la giurisdizione del paese occupato, l’amministrazione provvisoria di Paul Bremer (ex collaboratore di Kissinger) ha deliberato, prima dell’installazione del governo fantoccio, cento ordinanze scellerate che hanno lo statuto di leggi e che non possono essere abolite né modificate da alcun governo iracheno (articolo 26 della nuova Costituzione). Il paese è così caduto sotto il giogo economico totale dell’Occupante, che aveva deciso di riformare drasticamente la sua economia sul modello economico neo-liberista americano.<br><br>L’ordinanza 81 del 26 aprile 2004 ha dato il paese in pasto alle gigantesche necro-imprese che controllano il commercio mondiale dei semi, come la Monsanto (produttrice dell’agente Orange), Syngenta e Dow Chemicals. Essa conduce alla irreversibile distruzione dell’agricoltura irachena. L’Afghanistan aveva subito la stessa sorte nel 2002.<br><br><br>Biopirateria nel giardino del’Eden<br><br>Questa ordinanza, redatta in maniera assai perversa, ha di fatto istituito l’obbligo per i coltivatori iracheni di comprare ogni anno una licenza e le sementi transgeniche dalle multinazionali americane – quando la legislazione irachena proibiva ogni privatizzazione delle risorse biologiche.<br><br>La regola della &quot;Protezione delle variet&agrave; di piante&quot; (PVP), al centro di questa legge, non tratta della conservazione della biodiversit&agrave;, ma la protezione degli interessi delle multinazionali delle sementi americane (le quali, in virtù delle ordinanze Bremer, sono esonerate dal pagamento delle imposte, non sono obbligate a reinvestire nel paese ed hanno il diritto di esportare in patria tutti i loro profitti). Per essere qualificate, le piante devono essere &quot;nuove, distinte, uniformi e stabili&quot;, criteri che le piante tradizionali non possono soddisfare.<br><br>Queste societ&agrave; straniere detengono un diritto di propriet&agrave; intellettuale (simile a quello che Washington ha introdotto nel WTO, di cui l’Iraq non fa parte) che concede loro, per vent’anni, il monopolio su produzione, riproduzione, vendita, esportazione, importazione e stoccaggio di tutte le sementi geneticamente modificate e sulle variet&agrave; di piante &quot;similari&quot;.<br><br>Monsanto ha compiuto una rapina delle sementi millenarie dell’Iraq per modificarle geneticamente e brevettarle. E gli agricoltori sono adesso obbligati a pagare per poterle coltivare [1].<br><br>In un primo tempo, per facilitare l’introduzione dell’agricoltura transgenica, il &quot;ministero&quot; iracheno dell’Agricoltura, alla maniera di uno spacciatore di droga, ha distribuito quasi gratuitamente i &quot;nuovi semi&quot; ai contadini iracheni. Senza dire loro che stavano entrando in un sistema infernale da cui non sarebbero più potuti uscire.<br><br><br>I contadini iracheni ricattati dai giganti delle sementi<br><br>L’ordinanza 81 ha reso illegali le antiche tradizioni degli agricoltori di selezionare i semi migliori per riutilizzarli da un anno all’altro e gli scambi tra vicini. (Secondo la FAO, nel 2002, il 97% dei coltivatori iracheni riutilizzavano i loro semi o li acquistavano sul mercato locale). Attraverso gli incroci, lungo le generazioni, avevano creato variet&agrave; ibride adatte al duro clima della regione.<br><br>Gli agricoltori &quot;colpevoli&quot; di aver seminato semi non acquistati, o il cui campo è stato accidentalmente contaminato, incorrono in pesanti sanzioni, fino a pene detentive, alla distruzione del raccolto, dei loro attrezzi e installazioni&#33;<br><br>Il terrorismo alimentare praticato da multinazionali come Monsanto nei paesi che colonizzano ha portato al suicidio decine di migliaia di contadini del Terzo Mondo – rovinati dall’acquisto annuale dei semi transgenici e dei pesticidi, erbicidi e fungicidi estremamente tossici che vi sono necessariamente associati. Così, nel solo anno 2003, 17.000 agricoltori indiani, ai quali le banche avevano rifiutato prestiti per l’acquisto dei semi Monsanto, si sono suicidati.<br><br>Verso il controllo totale della catena alimentare da parte delle multinazionali americane<br><br>Gli incessanti bombardamenti, a partire dal 1991, con armi all’uranio impoverito – che hanno trasformato il paese in una vasta discarica radioattiva – e i tredici anni d’embargo, avevano gi&agrave; iniziato a distruggere l’agricoltura irachena: annientamento del sistema d’irrigazione, del materiale agricolo e delle palme da datteri [2]. Dal 1990 (data dell’inizio delle sanzioni) al 2003, il volume della produzione dei cereali era diminuito della met&agrave;. Gli animali d’allevamento erano stati decimati.<br><br>Oltre a subire i tributi quotidiani agli occupanti, i coltivatori iracheni, diventati servi, sono ormai condannati a produrre piante artificiali, destinate per met&agrave; all’esportazione nel mondo (o alle truppe d’occupazione, come le variet&agrave; di grano riservato alla fabbricazione di pasta, estranea al regime alimentare iracheno), a solo beneficio della Monsanto e simili. Questo anche quando la popolazione irachena muore di fame [3]. E’ per questo che, analogamente ai loro omologhi afgani, sempre più contadini abbandonano la coltivazione dei cereali in favore di quella dell’oppio.<br><br>Le chimere provenienti dalle necro-tecnologie rappresentano un grave pericolo sul piano ambientale, sanitario, economico e etico. Esse portano un inquinamento ambientale irreversibile come quello provocato dall’uranio impoverito. Peraltro, possono essere utilizzate nel quadro di guerre biologiche o batteriologice silenziose [4].<br><br>Gli OGM costituiscono una delle principali armi dei propugnatori del Nuovo Ordine Mondiale per asservire uno dopo l’altro i popoli del mondo intero. L’Iraq è diventato un nuovo laboratorio in dimensione reale di questo diabolico strumento di dominazione e gli iracheni le cavie.<br><br>*Allusione alla frase di Bush dopo l’invasione: &quot;Siamo in Iraq per spargervi i semi della democrazia in modo che essi vi possano prosperare e propagarsi in tutta la regione dove regna l’autoritarismo&quot;.<br><br>Note<br><br>[1] Dei campioni di ogni loro variet&agrave; erano conservati nella Banca nazionale delle sementi a …Abu Ghraib, distrutta dagli Occupanti.<br><br>[2] Cfr <a href="http://www.planetenonviolence.org/" target="_blank">http://www.planetenonviolence.org/</a><br>Link<br><br>[3] Nel 2004, la polizia militare americana ha chiuso il giornale Al Hawza che aveva pubblicato un articolo dove si affermava che Bremer &quot;conduceva una politica finalizzata ad affamare la popolazione irachena affinché, interamente occupata a procurarsi il pane quotidiano, non abbia alcuna possibilit&agrave; di reclamare le libert&agrave; politiche e individuali&quot;<br><br>[4] Cfr gli articoli di Mae Wang Ho e Joe Cumming dall’Intitute of Science in Society (ISIS)<br><br>Fonti<br><br>Michel Chossudosvky:<br>Sowing the Seeds of Famine in Ethiopia 10 settembre 2001.<br><br>William Engdhal:<br>WTO, GMO and Total Spectrum Dominance, 29 marzo 2006.<br>Le pillage «libéral» de l&#39;Irak, 14 novembre 2005.<br><br>Ghali Hassan:<br>Iraq’s New Constitution, 17agosto 2005.<br>Biopiracy and GMOs: The Fate of Iraq&#39;s Agriculture, 12 dicembre 2005.<br><br>Stephen Lendman:<br>Unleashing GMO Seeds: &quot;Food is Power&quot; Reviewing F. William Engdahl&#39;s Seeds of Destruction, Part 3. 19 gennaio 2008.<br>Agribusiness Giants seek to gain Worldwide Control over our Food Supply, 7 gennaio 2008.<br><br>Arun Shrivastava:<br>Suicides en masse de fermiers indiens : ce qui se profile &agrave; l’horizon , 14 novembre 2006.<br><br>Jeffrey Smith:<br>Genetically Modified Foods Unsafe? Evidence that Links GM Foods to Allergic Responses Mounts, 8 novembre 2007.<br><br>ORDER 81: Re-engineering Iraqi agriculture, 27 agosto 2005.<br><br>Altri documenti e articoli consultati:<br><br>L&#39;ordinanza n° 81<br><br>William Engdahl, Iraq and Washington’s ‘seeds of democracy,<br><br>Christopher D. Cook, Plowing for Profits U.S. Agribusiness Eyes Iraq’s Fledgling Markets, In These Times, 15mar2005<br><br>Iraq&#39;s New Patent Law: A Declaration of War Against Farmers Focus on the Global South and GRAIN 15oct04 :<br><br>Iraq&#39;s Crop Patent Law A Threat To Food Security By GM Free Cymru, 3 marzo 2005<br><br>Patrick Cockburn, Desesperate Iraqi Farmers Turn to Opium, 24 gennaio 2008<br><br>Vedere anche l’ultimo libro di William Enghdal: Seeds of Destruction<br><br>Titolo originale: &quot;Monsanto &agrave; Babylone&quot;<br><br>Fonte: <a href="http://www.mondialisation.ca" target="_blank">http://www.mondialisation.ca</a><br>Link<br>13.02.2008<br><br>Scelto e tradotto per <a href="http://www.comedonchisciotte.org" target="_blank">www.comedonchisciotte.org</a> da MATTEO BOVIS

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                  • #10
                    Sei incurabile, attanasio/ernest... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/e9a7ba0e6809fa68bc2731d576517c3c.gif" alt="image">

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                    • #11
                      <a href="http://www.biodiversita.info" target="_blank">biodiversit&agrave;</a><br><br>nel sito leggere l&#39;articolo : abuso di ufficio per strage di semi<br><br>il mandante ?<br><br>

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