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Induzione magnetica

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  • Induzione magnetica

    Salve a tutti......Mi sono appena iscritto.

    Vengo subito al punto....
    Chiedo se potrebbe essere tecnicamente realizzabile in laboratorio questo esperimento.

    Sferetta di acciaio posta in un anello cavo in "sospensione magnetica", accelerata mediante un sistema a induzione e, contemporaneamente, forza centrifuga annullata da campo magnetico diretto secondo il raggio dell'anello durante tutta la traiettoria.

    Sarebbe, poi, possibile far ruotare anche l'anello senza variare le condizioni "ideali" dell'esperimento, che sono quelle precedentemente descritte ?

    Ringrazio chiunque mi sappia dare una qualche risposta al riguardo......

  • #2
    Benvenuto Marius1936,

    si, l'esperimento e' realizzabile, ma non capisco cosa vorresti dimostrare con questo esperimento.

    Ciao
    Marius1948
    Molto urgente: cerco socio: Collaborazione a Milano
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    Mala tempora currunt, non contattatemi piu' per questioni riguardanti il forum, grazie, il mio tempo e' finito.
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    L'energia non si crea ne' si distrugge, ma ne sprechiamo troppa in modo irresponsabile. Sito personale: http://evlist.it
    Se fate domande tecniche e volete risposte dal forum precise e veloci, "date i dati" specificando anche l'ambiente operativo e fornendo il maggior numero possibile di informazioni.
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    • #3
      CITAZIONE (mariomaggi @ 2/11/2007, 21:35)
      Benvenuto Marius1936,

      si, l'esperimento e' realizzabile, ma non capisco cosa vorresti dimostrare con questo esperimento.

      Ciao
      Marius1948

      Ciao Marius1948 e grazie del benvenuto.
      Mi sono imbattuto per caso in questo sito che trovo veramente interessante in quanto lavoro nel settore dei trasporti e mi interesso anche di fonti di energia rinnovabili e alternative.
      La domanda che ponevo, tuttavia, non riguarda eventuali tecnologie innovative per sistemi di propulsione (almeno di propulsione intesa in senso "tradizionale").
      Un mio amico ha elaborato una teoria rivisitando in maniera del tutto personale alcuni concetti estremi di fisica.
      Sono un ingegnere civile e per quel pò che mastico di fisica teorica si tratta di ipotesi tanto suggestive quanto irrealizzabili.
      Tuttavia, avendomi messo il "tarlo" in testa e volendo, cmq, dargli una mano a togliersi il "dubbio", ho immaginato un sistema, del tipo descritto nel precedente "post", per riprodurre in laboratorio condizioni il più possibile simili a quelle teoriche, con un esperimento "fattibile" sia tecnicamente che economicamente.

      Ciao
      Marius1936

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      • #4
        Marius1936,
        CITAZIONE
        riprodurre in laboratorio condizioni il più possibile simili a quelle teoriche, con un esperimento "fattibile" sia tecnicamente che economicamente.

        spiega in dettaglio, no serve stare sulle generali.

        Ciao
        Mario
        Molto urgente: cerco socio: Collaborazione a Milano
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        Mala tempora currunt, non contattatemi piu' per questioni riguardanti il forum, grazie, il mio tempo e' finito.
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        • #5
          CITAZIONE (mariomaggi @ 3/11/2007, 18:53)
          Marius1936,
          CITAZIONE
          riprodurre in laboratorio condizioni il più possibile simili a quelle teoriche, con un esperimento "fattibile" sia tecnicamente che economicamente.

          spiega in dettaglio, no serve stare sulle generali.

          Ciao
          Mario

          La questione è un pò complessa e appesantirebbe molto il "post".........
          Per fartela in breve l'idea era quella di costruire una sorta di ponte di Einstein - Rosen basato su principi di R.S. , realizzando un moltiplicatore di velocità da laboratorio, depurato dalle accelerazioni.
          L'idea di base è quella di un acceleratore lineare con "arresto a bersaglio" basato su un tunnel nel quale viene spinto il vuoto e nel quale si muova una massa grazie a un sistema a levitazione e propulsione magnetica esterno al tunnel stesso, in maniera da svincolare le velocità della massa dal movimento del tunnel.
          Se in una prima fase la sferetta viene accelerata e poi fatta collidere con il bersaglio, nella seconda fase si ripete l'operazione ma, questa volta, il tunnel si muove in verso opposto a quello della massa. Essendo i sistemi di riferimento massa - tunnel completamente svincolati, la velocità relativa dovrebbe aumentare senza accelerazioni sulla massa e, in teoria, potrebbe produrre un ritardo nell'impatto con il bersaglio, che rimane fisso, assieme al punto di partenza, quando, appunto, si metta in moto il tunnel.
          Ovviamente occorrerebbe realizzare le max velocità possibili.
          Nel post precedente (a patto che il sistema lineare funzionasse, della qual cosa non sono per niente convinto), cercavo di trovare un sistema equivalente, senza incorrere nella trappola delle accelerazioni sulla massa che vanificherebbero le ipotesi teoriche....Questo per facilitare un'eventuale esperienza di laboratorio e limitare i costi.

          Insomma avrai capito dove si vuol andare a "parare"......Dal punto di vista tecnico (lasciamo perdere la teoria) ti sembra qualcosa di realizzabile ?

          Ciao

          Marius1936

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          • #6
            il grande salto verso le nuove forme di passaggio energetico bisogna trovarle pensando alla fisica dell'etere e lasciando la fisica delle particelle, qui sta il grande salto di qualità

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            • #7
              CITAZIONE (nuages @ 13/11/2007, 09:07)
              il grande salto verso le nuove forme di passaggio energetico bisogna trovarle pensando alla fisica dell'etere e lasciando la fisica delle particelle, qui sta il grande salto di qualità

              Capperi............Senza arrivare al concetto di etere basta ipotizzare che anche alle scale di Planck sia presente energia (vedi effetto "Casimir"). :alienff:

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              • #8
                La teoria è andata avanti è lo schema che ne deriva è il seguente.

                Un disco circolare di un certo spessore con al centro un cavo atto ad ospitare un abitacolo.
                Solidale al disco una corona circolare in grado di ruotare a grande velocità.
                Un campo magnetico, in direzione radiale, deve mantenere compressa soltanto la corona circolare.
                Il disco e la corona devono essere costituiti da un materiale il più possibile omogeneo e isotropo per garantire la massima simmetria delle inerzie.
                Un sistema di propulsione deve consentire la spinta in avanti.

                Suddividendo il disco, visto dall'alto, in 4 quadranti definiti dagli assi Nord - Sud ed Est - Ovest, posto un osservatore lungo l'asse Est - Ovest e fornito l'impulso di moto in direzione Nord, l'osservatore, se la velocità del "rotor" è sufficiente, può considerare invarianti, in direzione, i vettori della velocità tangenziale della corona rotante, che, come scalari, si annullano secondo una legge di variazione triangolare emisimmetrica lungo l'asse Est - Ovest. Ciò comporta annullamento delle contrazioni di Lorenz in direzione Nord, ma non delle dilatazioni dei tempi, che, invece, si sommano.
                I tempi dilatati "adescano" la contrazione dello spazio - tempo e il moto in direzione Nord, per il quale, oltre all'ulteriore dilatazione dei tempi, sono anche presenti le contrazioni di Lorenz, autoalimenta e autoincrementa il fenomeno.
                Il disco cavo che non ruota viene "trascinato" nello spazio - tempo contratto in direzione Nord, in quanto solidale alla corona circolare.
                Se il fenomeno non è confinato negli ambiti dell'effetto Doppler relativistico e lo spazio - tempo si contrae "oggettivamente", si ha una propulsione "a curvatura".
                L'abitacolo non è soggetto ad accelerazioni, salvo quella necessaria a raggiungere una velocità V sufficiente in direzione Nord, ma non relativistica e cmq subluminale.
                Il campo magnetico in direzione radiale deve compensare la forza centrifuga sulla corona circolare per rimanere negli ambiti di applicazione della R.S.
                Per lo stesso motivo la propulsione a curvatura deve avvenire nello spazio e il più lontano possibile da campi gravitazionali.

                Vi assicuro che non lo ho fatto apposta, ma ho semplicemente seguito le indicazioni teoriche (che ho riportato alla meno peggio, ma non credo di aver compreso fino in fondo) del mio amico e mi è venuto fuori un disco volante :alienff:

                Sarà solo un caso ? :huh:

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