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  • bizzarra idea

    per collegare la relativita all'espansione dell'universo...

    ora prologhetto , offendetemi pure quanto volete <img src="> , la mia e' stata una congettura da gabinetto.

    E=m*C2
    ossia un'oggetto che si muove , ha una certa energia e piu si avvicina a C ,piu la sua massa aumenta.

    stavo rimuginando anche sulla teoria della gravitazione, e mi e' saltato in mente sto ragionamento bislacco ossia:
    lo spazio- tempo sono collegati e un oggetto che si muove presso C ha una massa paurosa.
    ma dato che ogni massa di una certa consistenza cosi come un pianeta una stella ecc. ha una massa tale da piegare, anche se impercettibilmente , lo spazio-tempo, un oggetto presso velocita C aumentando la massa non aumenta anche la sua forza gravitazionale e quindi la piegatura spazio temporale?!
    se fosse cosi' un oggetto com euna stella non tenderebbe a rallentare la sua corsa ma piegando lo spazio intorno a se , continuerebbe ad accellerare , dato che piegherebbe sempre maggiori porzioni di spazio di fronte a se.
    in questo caso tutto l'universo avrebbe la tendenza ad accellerare constantemente e la creazione di un nuovo big bang non si avrebbe per contrazione dello stesso universo ,ma per espansione , infatti ad un certo punto un oggetto in movimento raggiunta la velocita della luce ,avrebbe anche massa infinita e quindi piegherebbe lo spazio su se stesso ritrovandosi nel punto di origine "nullo" del pre big bang.

    che dite mi son fumato duro.

  • #2
    Non male, perche' no?
    MetS

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    • #3
      CITAZIONE (Tianos @ 19/6/2006, 13:18)
      per collegare la relativita all'espansione dell'universo...

      Uhmmmm....

      io cambierei spacciatore! :woot:

      Scherzi a parte, filosofando su nientemeno che l'intero universo... tutto ci può stare. <img src=">
      "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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      • #4
        CITAZIONE
        per collegare la relativita all'espansione dell'universo...

        La relativita' fra le condizioni per essere valida (parlo dell'aspetto cosmologico) prevede proprio un universo in espansione.

        La variazione di massa, non smettero' mai di ripetere, non e' un'aumento di massa come lo intendiamo noi, ma di massa relativistica.
        Ad un certo punto ci si accorse che a circa il 12% della velocita' della luce accelerare oggetti diventava sempre piu' complicato. Einstein inizio' a cercare un modo per spiegare tale effetto e tiro' fuori il concetto di massa relativistica. In un altro tread ne ho gia' parlato...

        La contrazione dello spazio legata alla velocita' delle particelle e' un'ipotesi che, come ho detto in altra sede, propose Fitzgerald e sviluppò Lorentz. Fu totalmente ignorata.
        In realta' la proposta parlava dello spazio inteso come spazio che occupa il corpo in moto, e quindi e' l'oggetto che altera le proprie dimensioni, ma e' estendibile allo spazio. La proposta aveva lo scopo di spiegare un famoso esperimento sull'invarianza della velocita' della luce rispetto la relativita' Galileiana. Ovvero, indipendentemente dalla velocita' con cui ad esempio si muove un diodo laser, il raggio di luce che il diodo creera' si muovera' sempre alla velocita' della luce, ne' un metro in piu', ne' uno in meno, rispetto qualsiasi osservatore indipendentemente dalla velocita' con cui questi si muovono. Insomma, la velocita' della luce oltre che essere il massimo raggiungibile appare come il massimo osservabile.
        Fra l'altro le interazioni fra la luce e lo spazio sono ben trattate nella teoria della relativita'. Ad esempio la luce ha moto rettilineo, ma la curvatura dello spazio puo' alterare il percorso come i binari fanno con un treno. Tuttavia c'e' da dire che se particelle che viaggiano alla velocita' della luce alterano lo spazio circostante, a meno di alterazioni puntuali, dovremmo essere in grado di rilevarle. O forse le rileviamo ma sotto altra veste?

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        • #5
          e se la massa relativistica fosse realmente la massa che noi intendiamo reale?!
          argomento: nelle ultime tesi si parlava di tempo e persino di spazio come una illusione percepita dai nostri sensi delle 4 dimensioni da noi percepibili mentre in realta l'universo non sarebbe altro che una membrana piatta o addirittura un punto (inteso come punto matematico ) ,e appunto noi percependo 4 delle 11 dimensioni lo vediamo e sentiamo come esteso .
          e se la massa anchessa fosse un'illusione? nel senso, e se fosse la percezione di una delle restanti dimensioni? noi percepiamo la massa del pianeta e dei nostri corpi avendo sempre la sensazioni di essere fermi , ma il nostro pianeta non solo compie una rivoluzione intorno al sole ,ma viaggia ad incredibile velocita con tutto il sistema solare intorno al "core universe" (sarebbe anche interessante calcolare quale sia relativisticamente parlando la velocita radiale che noi abbiamo rispetto al "core").
          Ora ....se il nostro sistema solare fosse "fermo" in un punto esatto dell'universo ,(senza contare il passaggio dei mutamenti del sistema solare come metro di misurazione temporale) percepiremmo il tempo? avremmo la possibilita di chiederci cio che ci stiamo chiedendo o saremmo come intrappolati su di un confine degli eventi?!
          e a quel punto se il tempo non esistesse , percepiremmo , o meglio (dato che non potremmo percepire) esisterebbe la massa? o tutto non avrebbe effettivamente peso.

          waaaooow mi sa che me l'han tagliata con della candeggiana ace ghghghghgh <img src=">

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          • #6
            Allora, secondo la teoria classica di Newton, lo spazio puo' essere descritto con una geometria euclidea, ovvero quella classica. Cosi', preso un punto di riferimento, si tracciano gli assi cartesiani e si possono usare tutti i normali strumenti geometrici: piani, rette, etc etc, oltre che i principi di relatività classici: il principio di inerzia, il principio di reciprocità, etc etc etc.

            Tuttavia lo studio del fenomeno dell'elettricità e dei fenomeni ottici hanno portato dei risultati che sempre piu' difficilmente si accostavano alla teoria newtoniana. In particolare, si scopri' che la velocità della luce rimaneva costante beffandosi del principio della relatività classico. Dopo una serie di tentativi per 'costringere' nella vecchia teoria i nuovi eventi, tale EINSTEIN rivoluzionò il tutto con la TEORIA DELLA RELATIVITA' RISTRETTA, che poi venne estesa nella Teoria della Relatività generale.

            Con tale teoria si introducono alcuni elementi fondamentali:
            1) Lo spazio e il tempo non sono divisi, ma compongono un unico corpus, lo spazio-tempo, descrivibile con una geometria quadridimensionale, in cui 3 dimensioni sono quelle classiche, e la quarta è data da x4=jct dove j indica che il numero e' immaginario, c e' la velocita' della luce, t e' il tempo.

            2) la posizione quindi di un evento nello spaziotempo e' descrivibile tramite una specie di vettore a 4 dimensioni.

            3) E LA PIU' IMPORTANTE PER NOI, la descrizione dello spazio-tempo non puo' essere fatta con una geometria euclidea, ma bisogna scomodare altre geometrie, dette REINMANIANE (mi pare o qualcosa di similare).

            In parole povere, in maniera non proprio esatta, possiamo pensare che quello che noi chiamiamo spazio, sia una sorta di superficie multidimensionale non lineare, che presenta delle gobbe, delle torsioni. Pensa a una distesa di sabbia, con le buche, i mucchietti, e similari.

            Tali distorsioni sono provocati generalmente dalla presenza di corpi con grande massa (oppure i corpi con grande massa sono provocati dalle distorsioni dello spazio-tempo), e riguardano sia lo spazio in se, sia il tempo. Cosi' vicino a una grossa piega dello spazio-tempo, chesso' vicino ad una stella, il tempo procede differentemente che rispetto ad altre zone dello spazio, e cosi' via.

            MetS

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            • #7
              Da un amico ignoto (o quasi), ho ricevuto le seguenti informazioni: se abbiamo un corpo qualsiasi,e vogliamo fargli superare la velocità della luce,non è necessario fornirgli un'energia enorme.E' sufficiente modificare il tempo che scorre.In natura, tra una molecola e l'altra, esiste un invisibile campo di coesione,che tiene vicine le molecole: occorre fornire un po' di energia al campo di coesione,che il tempo si altera,e l'oggetto aumenta di volume. In questo modo,i 300mila Km al secondo della luce diventano 300mila Km in 1/2 secondo, 300mila Km in 1/3 di secondo,e cosi' via. Nel nostro sistema solare il campo di coesione è stabile sui 300mila km al secondo,ma si puo' modificare. La modifica temporale è facile da capire,difficile da attuare. In definitiva,si deve irraggiare il campo di coesione,e non le molecole del corpo in movimento.Molecole che si allontanano o avvicinano tra loro,a seconda del campo elastico di coesione.Non posso fornire link o ulteriori ragguagli,mi spiace,l'argomento è meritevole.

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              • #8
                CITAZIONE
                e se la massa relativistica fosse realmente la massa che noi intendiamo reale?!

                Allora una particella che viaggiasse a velocita' prossima a quella della luce avrebbe gli effetti di un buco nero supermassiccio essendo la sua massa enorme.

                CITAZIONE
                nelle ultime tesi si parlava di tempo e persino di spazio come una illusione percepita dai nostri sensi delle 4 dimensioni da noi percepibili mentre in realta l'universo non sarebbe altro che una membrana piatta o addirittura un punto (inteso come punto matematico ) ,e appunto noi percependo 4 delle 11 dimensioni lo vediamo e sentiamo come esteso .

                No e' il contrario. Allora, se tu vivessi in un foglio, percepiresti solo due dimensioni anche se io ad esempio ne percepisco tre. La mancata percezione delle dimensioni e' un limite della nostra razza, ma se avessimo ad esempio un organo in grado di scandire con precisione il tempo, potremmo dire che percepiamo 4 dimensioni. Volendo associare un'altra dimensione ad esempio alla gravità (non sto dicendo che esista, e nenache che non esiste :P ) non avremmo bisogno di sentirci schiacciati al suolo per percepirla, ed allora avremmo una capacita' sensoriale su 5 dimensioni, ecc... Quindi se esistono le stringhe e non le vediamo e' perche' siamo limitati noi...
                Poi c'e' da dire un'altra cosa. Una funzione in 4 dimensioni non puo' essere visualizzata in mente da nessuno perche' il nostro cervello lavora in 3 dimensioni. Quindi una 'stringa' non per forza deve essere pensata come un filo sottile a due dimensioni, o tre, o una. Puo' benissimo trattarsi di un oggetto in 11 dimensioni complete, che pero' ha proprieta' legate a risonanza ecc...

                CITAZIONE
                e se la massa anchessa fosse un'illusione?

                La massa e' qualcosa di percepibile, almeno nelle nostre tre dimensioni, e considerando la relativita', anche percepibile nel tempo e nello spazio (inteso come gravit&agrave e quindi fra le dimensioni a noi certamente note (perche' osservabili) forse e' quella a comune con tutte. Personalmente credo che non sia un illusione, ma un qualcosa che anzi si estende ad altre dimensioni, se esistono, senza che noi possiamo accorgerci delle interazioni che questa ha magari con una nona o decima dimensione.

                CITAZIONE
                nel senso, e se fosse la percezione di una delle restanti dimensioni? noi percepiamo la massa del pianeta e dei nostri corpi avendo sempre la sensazioni di essere fermi , ma il nostro pianeta non solo compie una rivoluzione intorno al sole ,ma viaggia ad incredibile velocita con tutto il sistema solare intorno al "core universe" (sarebbe anche interessante calcolare quale sia relativisticamente parlando la velocita radiale che noi abbiamo rispetto al "core").

                Di certo non credo che la percepiamo completamente. Pero' tu ragioni ancorandoti al concetto di velocita' e spostamento, che vale nelle 3 dimensioni ma non in tutte! Nessuno ti dice che in una dimensione debba avvenire uno spostamento per forza. Pensa al tempo, che scorre, senza che ci sia movimento, ed il bello e' che e' unidirezionale, almeno per quando ne sappiamo. Devi pensare alle dimensioni come 'parametri', o meglio variabili, e non in termini di spostamento, movimenti ecc come li percepisci nella realtà. Pensa ad un ipercubo...lo puoi immaginare? Solo gli strumenti matematici possono arrivare dove la nostra mente si ferma. Se siamo limitati sensorialmente, la matematica ci ha dato strumenti per sondare anche 100 dimensioni (in teoria si intende <img src="> )

                CITAZIONE
                Ora ....se il nostro sistema solare fosse "fermo" in un punto esatto dell'universo ,(senza contare il passaggio dei mutamenti del sistema solare come metro di misurazione temporale) percepiremmo il tempo? avremmo la possibilita di chiederci cio che ci stiamo chiedendo o saremmo come intrappolati su di un confine degli eventi?!

                Allora, ipotizziamo che una sfera sia caratterizzata da 4 dimensioni che sono le 3 dimensioni che conosciamo ed il tempo. Il sistema in cui la sfera e' immersa e' tale da permetterci di percepire spostamenti e sentire l'inerzia su di noi. Invece non c'e' il sole, ne' la luna, ne nessun altro astro che ci permetta di determinare l'ora. Un uomo su quella sfera direbbe che tutto e' fermo solo se la sfera non si muove nelle 3 dimensioni, anche se magari da li a poco l'uomo morira' di vecchiaia. Egli non avra' percezione dello scorrere del tempo, e se non ha uno specchio, non si rendera' conto neanche che invecchia. Per noi una dimensione non visibile sensorialmente e' trasparente, nel senso che per noi non esiste. Per quanto ne sappiamo potrebbe esistere un dimensione dove ad esempio c'e' una quinta forza che pero' non interagisce con le altre dimensioni. In queste condizioni non potremmo mai scrivere alcuna equazione su di essa perche' noi non la possiamo percepire neanche con strumenti raffinatissimi.

                CITAZIONE
                e a quel punto se il tempo non esistesse , percepiremmo , o meglio (dato che non potremmo percepire) esisterebbe la massa? o tutto non avrebbe effettivamente peso.

                Eheh tutto e' relativo. Per chi percepisce il tempo, il tempo esiste, per chi non lo percepisce no. Per un 'omino' che viaggia alla velocita' della luce il tempo e' praticamente fermo (relativita') e quindi lui ci vede immobili, come se fossimo congelati. Teoricamente pensandola cosi' un 'omino' che iniziasse il suo viaggio nell'istante del Big Bang e che riuscisse a sopravvivere fino ad ora vedrebbe sempre l'istante del Big Bang, o meglio lo vedrebbe allontanarsi. Pero' qui c'e' da domandarsi se prima del big bang esisteva lo spazio, o se lo spazio e' un effetto della massa, cosa che non e' poi tanto improbabile. Cioe', lo spazio che percepiamo esiste perche' la massa e' distribuita in un certo modo, e diciamo che 'tende' il tessuto spazio-temporale. Forse la famosa massa mancante fa questo lavoro? Se fosse cosi' la massa sarebbe l'insieme dei vettori che costruiscono il nostro 'spazio metrico'. Se qusto spazio sta dentro uno spazio piu' ampio, noi potremmo anche non accorgercene mai.



                CITAZIONE
                E' sufficiente modificare il tempo che scorre

                Meritevole si....peccato, se l'ignoto creasse un nick ignoto e si facesse sentire sarebbe la felicita' mia e di tanti <img src="> E' un invito ufficiale <img src=">

                Modificare il tempo...o lo spazio? Eheh...

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                • #9
                  davvero interessante...non credevo saltasse fuori tanta bella roba da una pensata al cesso :P

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                  • #10
                    Ah,beh, Tianos,allora vai a ca..re piu' spesso,il Forum ha bisogno di queste pensate!!!! :lol: :lol: :lol:

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                    • #11
                      salve, solo per aggiungere qualcosa,
                      per hell,
                      un certo V'T'Hoof,fisico olandese e nobel,
                      sostiene che viviamo in universo a due dimensioni, solo per olografia ne vediamo altre...
                      questo dopo ragionamenti sulll'informazione, che si presenta come energia su superficie, o quanto minimo di superficie
                      saluti..

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                      • #12
                        intanto cerco di documentarmi con i link dati da hell...magari salta fuori qualche altra idea^^

                        p.s. per l'ipercubo che normalmente come rappresentazione grafica viene disegnato come un cubo all'intenro di un cubo , io lo vedo (anche se graficamente impossibile da rappresentare ) piu come un cubo piegato su se stesso in un nastro di moebius , in modo che ogni superficie si incroci con quella opposta.
                        credo si immaginabile solo in frammenti un cubo del genere, e difficilmente nella sua interezza.

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                        • #13
                          in realta l'ipercubo la natura lo crea, nn avete mai fatto l'esperimento di mettere un cubo fatto solo dai suoi lati in H2O e sapone?

                          Se vi interessa questa teoria richard Gott ha scritto un libro "viaggiare nel tempo" dove sono affrontati alcuni di questi argomenti e ha sviluppato una formula che prevede il futuro... premetto che funziona sul principio che tu come osservatore nn devi porti in una posizione spazio-tempo privilegiata

                          linko:

                          CHE COSA ACCADE
                          La pellicola di acqua saponata che si forma sulla struttura ( che possiamo chiamare curva nello spazio) si dispone in modo da occupare la superficie che abbia la minor area possibile tra tutte quelle superfici che hanno come contorno la curva stessa. Le forme a volte molto intricate che si vedono all’interno delle strutture rappresentano proprio questa area minima. Se immergiamo più volte lo stesso telaio nella soluzione possiamo notare che si creano forme diverse questo perché ci può essere più di un modo per formare una pellicola la cui superficie abbia area minima. Le lamine che si formano su telaio raggiungono la forma stabile in pochi istanti e con il passare del tempo questa non cambia a meno che non intervengano fattori esterni , tipo la rottura del telaio stesso.

                          Per poter meglio capire il principio di energia minima, che dice: “ un sistema fisico può esistere in una determinata configurazione solo se esso non può evolvere verso una configurazione a minor contenuto energetico rispetto alla prima”, possiamo usare dei modelli meccanici. Per esempio delle piste su cui si fa scendere una biglia, e che abbiano punti a diversa altezza. In prossimità della buca la biglia continua ad oscillare fino a quando si ferma nel centro della buca in equilibrio stabile. Può succedere che, si fermi nel punto più alto della pista (equilibrio instabile), su una gobba, ma appena spostata, tende subito a riportarsi nel punto più basso.

                          image

                          http://www.museoscienza.org/SCUOLE/labbolle/esp2.htm

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                          • #14

                            Un'interessante documento sulla teoria dell'universo frattale è disponibile qui: http://www.blazelabs.com/f-p-frc.asp (in inglese).

                            Tra l'altro vengono proposte anche alcune "prove fotografiche" che mostrano che l'infinitamente microscopico presenta una struttura frattale, cioè ogni parte contiene il tutto, esattamente come in un ologramma. <img src=:">

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