Ho fatto solo delle prove, alla buona, per scindere l'acqua coi magneti, che non hanno prodotto risultati!
In effetti devo sconsigliare solo questo metodo...
In attesa dei generatori di segnali per la fuel cell,
volevo presentarvi quest'altra cella , non nuova in realtą ma appena accennata in altra zona del forum,
sempre per la produzione di idrogeno atomico;
č un tubo a U con tubicino per l'acqua che ha delle bobine al catodo e all'anodo,
la cui alimentazione č sempre pulsata, alla frequenza dell'ossigeno all'anodo
e alla frequenza dell'idrogeno al catodo, naturalmente con valori superiori di voltaggio (12 volts)
e amperaggio.
Gli elettrodi mostrati in foto sono di tungsteno, anche se sarebbe meglio usare il palladio che perņ č costoso,
si puņ usare acqua distillata leggermente magnetizzata, o, meglio, urina ( da un esperimento che non riporto,
sembra che con urina venga prodotto pił idrogeno);
anche gli elettrodi vengono alimentati con tensione pulsata.
Lo scopo finale č quello di ottenere idrogeno atomico al catodo
e ossigeno atomico all'anodo.
Comunque questo č un esperimento che farņ dopo l'altro della fuel cell....
Anche quģ ho tutto pronto tranne i generatori di segnali che in questo caso sono 3...
Devo dire che sai stuzzicare la curiositą...
ti leggiamo con interesse quantomeno per lo spirito possibilista col quale si affrontano i confini del sapere " e se mi fossi sbagliato?.. Devo ripetere l'esperimento"... e anche se per caso, taluni hanno scoperto la penicillina e tantissime cosucce ritenute "strane" o impossibili ai loro contemporanei.
Io non mi intendo di questa tecnologia ma a titolo puramente personale, mi piacerebbe capire secondo quale principio noto pensi di ottenere l'idrogeno atomico... a "scapito" dell'idrogeno molecolare; la forma d'onda la frequenza e la tensione applicata, come speri/pensi influiscano sul processo che stai mettendo in atto?...
Una cosa sola mi torna in mente, le bobine debbono essere accordate secondo un ristretto range di frequenze perché potrebbero opporsi al generatore di frequenze e produrre onde stazionarie... un po come succede nei baracchini dei radioamatori... quindi a mio avviso, dovresti fornirti di filo per avvolgimenti di diametri diversi e fatta una bobina, dovresti procedere a testarla secondo la frequenza di risonanza oltre alla frequenza "naturale" dell'atomo di idrogeno o secondo come tu pensi si pilotare il processo.
Optimum, ti ringrazio per questi tuoi interventi che sono sempre benvenuti;
Nel caso della fuel cell penso entri in gioco il fenomeno della chemisorzione dell'idrogeno sul platino,
come puoi vedere dall'immagine il platino scinde la molecola d'idrogeno in atomi di idrogeno,
si tratta poi di estrarre questi atomi e utilizzarli:
Grazie per la spiegazione anche se sommaria,
a me che sono a digiuno di certi fenomeni, questa discussione sta dando motivo di grande interesse anche se non č un campo che frequento, io per vivere mi occupo di altro ma le novitą sono sempre le benvenute... da qualsiasi parte arrivino.
Quei tubi di vetro messi sopra la coperta di un letto sono il massimo della comoditą scientifica .
Io prima aspetterei che uscisse qualcosa di utile , ma una tensione seppure pulsata di 12 V non ne vedo il motivo quanto ne basta 2 V per scindere l'acqua in H2 e O2 , con quella tensione si dissocia la qualunque si trova in acqua , e se parliamo di urine c'č di tutto .
Comunque auguri per gli esperimenti .
Io aspetterei il filmato e l'odore ottimo che si sprigiona .
Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "
Idee per la produzione di particelle alfa non da materiale radioattivo ma da semplice gas di Elio4.
La particella alfa non č altro che un nucleo di Elio4, il cui potenziale di ionizzazione č
il pił alto in assoluto, ma noi possiamo trovare delle scorciatoie:
una in particolare prevede l'alimentazione della cella per la ionizzazione
tramite due frequenze, una fondamentale relativa al gas in oggetto,
l'altra multipla x 1.6180339 che dą il rapporto aureo tra le due frequenze...
Volevo mostrarvi alcune foto del laboratorio "Filadelfia" in via di fondazione in un paese dell'abruzzo a 900 m slm.
Oltre ai 240 metri quadrati disponibili alla fine dei lavori del laboratorio, c'č anche una piccola abitazione con tutti i servizi
per soggiornare durante gli esperimenti:
Inoltre, a 3 Km di strada dal laboratorio principale, ci sarą un distaccamento con un casolare immerso nel bosco
che č privo di servizi e servirą soprattutto per testare le tecnologie per l'autosufficienza
Uno degli alimentatori che proverņ per questa cella costa 2 euro ed č quello che carica il flash delle fotocamere usa e getta,
che dą una tensione di 400 volts e degli impulsi di qualche kv
Non capisco come intendi adoperare tale circuito e che risultato finale pensi di ottenere... una sola raccomandazione, attento che il condensatore quando č carico, risulta molto pericoloso... mentre invece, l'alta tensione che innesca il flash č si elevata come tensione ma quanto a corrente č di intensitą quasi inesistente, molto meno di un accendino piezoelettrico e oltretutto d'una rapiditą di scarica davvero ultra veloce, l'insieme mal si combina coi processi elettrochimici che prevedono un certo tempo per manifestare il loro effetto... salvo poi voler generare solo qualche atomo di ozono in aria... ma veramente poco... comunque, occhio al condensatore che č pericoloso a causa della sua alta tensione e altrettanto alta corrente... e se ci scappa il cortocircuito... puņ anche esplodere.
Tranquillo Optimum, l'ho presa pił volte la schicchera da questo condensatore, ma č tutta scena...
Pensa che č alimentato da una batteria stilo da 1.5 volts
Mi fido del fatto che sei qui a scrivere e non a suonare la lira su una nuvoletta...
Comunque, il fatto che il tutto viene alimentato con una stilo da 1,5 volt non sta a dire che i 400 volt finali non siano uguali ai 400 volt di una rete elettrica tradizionale... semmai il tutto dipende dalla capacitą del condensatore... e la riflessione che stai facendo per minimizzare la pericolositą del dispositivo, deve anche suggerirti che hai a disposizione veramente poca energia per manipolare una reazione che come ho gią detto, richiede tempi relativamente lunghi per manifestarsi e poter essere sfruttata per i tuoi fini... vale lo stesso discorso dell'energia posseduta dai fulmini... veramente impressionante ma altrettanto impossibile da utilizzare.
Considerando che in Italia la ricerca č abbandonata a sč stessa e che il governo se ne frega, occorre fare da soli.
Se ci fosse qualche finanziamento privato al laboratorio Filadelfia si potrebbero acquistare anche due ex stalle poste proprio davanti all'ingresso e portare la superficie totale a 500 mq in modo da creare i vari dipartimenti di elettronica, chimica, meccanica, ecc.
senza considerare che c'č circa un ettaro di terra disponibile...
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