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alcune prove che condivido con voi.

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  • alcune prove che condivido con voi.

    Salve gente.
    Vi introduco quello a cui sto lavorando io.
    Magari molta gente ci ha già pensato, provato e ha già sviscerato tutto quello che c'è da scoprire.
    Io sto lavorando con 4 di questi oggetti accoppiati a 2 a 2.
    Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   Immagine.JPG 
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ID: 1981176
    Immetto 5V e prelevo a valle fino a 42V con 29mA di corrente con un carico resistivo da 1,5K,
    per un totale di circa 1,2W.
    Sandro Meg ti manderò una mail, dove ti spiegherò per bene come funziona.
    Poi mi dirai tu se vale la pena continuare per questa strada o è solo una perdita di tempo.
    Saluti.

  • #2
    Ma la potenza in ingresso quant'è?

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    • #3
      il tester mi dice che il circuito di pilotaggio assorbe circa 700mA, con 5V in continua


      scusate avevo cannato la misura... ho rettificato
      Ultima modifica di Ciopper-X; 21-02-2012, 23:06.

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      • #4
        Ciao e benvenuto nel forum. Dalle risicate informazioni che dai non si puo' dire proprio nulla....
        Spiega un po meglio qui sul forum, non mandarmi niente che ho la mail piena....
        Ciao

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        • #5
          Grazie del benvenuto.
          Beh nella logica di funzionamento è organizzato sulla base del MEG.
          Ossia a monte c'è un circuito oscillante realizzato con un LM358 che genera un'onda quadra, variabile sia in frequenza che in duty-cycle. Attraverso la porta invertente di un HEF40106 ottengo le due onde quadre sfasate.
          I due segnali vanno a pilotare due IRF540, mosfet di cui disponevo.
          I mosfet pilotano le bobine accoppiate, che ho mostrato nella foto. Sono bobine che si trovano montate sugli alimentatori switching dei computer.
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Nome:   21022012554.jpg 
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ID: 1929483
          Come potete vedere dalle immagini, sopra le due coppie di bobine, ho disposto dei magneti al neudimio ricavati da vecchi HD.
          Sono posizionati volutamente in quel modo, in quanto in quella configurazione mi aumentano i valori di tensione e corrente in uscita in modo significativo.
          I segnali in uscita dalle bobine vengono raddrizzati da 4 ponti diodi e messi in serie.
          A valle prelevo fino a 42V in continua con poco più di 30mA. Il tutto è alimentato appunto con 5V in continua e circa 700mA.
          Quindi sono ben lontano dall'aver trovato qualcosa di 'rivoluzionario'... purtroppo.
          Forse aumentando la potenza dei magneti potrebbe migliorare la situazione.
          Farò la prova con i ponti diodi in parallelo anzichè in serie e vi farò sapere.
          Infine ho provato l'altra sera ad alimentare col circuito una ventola modificata, come nel video di IMOTHEP su youtube e ho letto strani valori di tensione, nell'ordine del kilovolt...
          Ma devo capire meglio...
          Ultima modifica di Ciopper-X; 23-02-2012, 20:30.

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          • #6
            arguto...
            Mi pare di aver scritto proprio questo qualche rigo più sopra...
            Io perciò sto condividendo 'sta cosa per capire se può essere una buona base di partenza,
            utilizzando mezzi 'poveri' di recupero.
            Se avessi scoperto qualcosa probabilmente avrei organizzato un congresso internazionale e ne
            avrei fatto dono a tutti no?
            Cerca di essere più costruttivo e non pensare al numero dei posts.
            Detto in simpatia eh
            Ultima modifica di Ciopper-X; 23-02-2012, 20:45.

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            • #7
              Ok, scusa. Cancello il post.

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              • #8
                vabbuo' mo' passo pure per pazzo che risponde a se stesso...
                Non fa nulla figurati ti ho risposto davvero col sorriso

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                • #9
                  "Sonda esploratrice delle possibilità MEG"
                  Prima di tutto, non voletemene... (dare di santa ragione!)
                  Dopo non averci capito "un accidente" -ma credo di essere in buona compagnia, perché ci sono troppe variabili per capire qualcosa di concreto-, propongo un disambiguatore semplice.
                  Potrei anche sbagliarmi, dopo una giornata di computer, ma mi sembra corretto.
                  Si comincia dal nucleo chiuso con due bobine, che finalmente possono essere di poche spire, ed il solito calamitone nel mezzo, per non confondersi col magnete dei motori, ben zeppato di spessori di ferro...magnetico, praticamente a traferro zero e poi INCOLLATO, altrimenti saltella e rovina tutto; su tutta la baracca chiusa e serrata, si avvolgomo due bobine (quasi) uguali, prima l'una, e poi l'altra, rigorosamente le stesse spire, praticamente a 45 gradi rispetto al magnete-calamita, quindi a 90 gradi tra le due, e si alimentano in serie, od in parallelo, con corrente alternata o con i FET, purché si riesca ad avere una apprezzabile deviazione di una bussola posta centrata lungo il magnete-calamita. Se avviene, il sistema è operativo.
                  Le due bobine a 90 gradi non si influenzano tra di loro, e, meno che mai, inluenzeranno le bobine del nucleo.
                  Poi, si serra il tutto in una morsa bella grossa e magnetica, che richiuderà il campo delle bobine esterne, e fregherà un pò di magnetismo della calamita, ma farà anche spostare l'asse magnetico della calamita tra i due semigusci magnetici costituenti il nucleo da trasformatore, secondo la corrente che ci passa. Una calamita che si muove, in pratica, che pende verso l'uno o verso l'altro, sperando di poter uscire e rientrare dalla saturazione del ferro, altrimenti ogni esperimento è inutile!
                  L'importante è ottenere una variazione NON LINEARE del campo, meglio sarebbe uno scatto, irraggiungibile...
                  Se il MEG può funzionare, qui si vede per davvero.
                  ATTENZIONE! Non "pestate" le spire nella morsa!
                  Ultima modifica di Debeduse; 16-05-2012, 23:02. Motivo: errore di battitura

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                  • #10
                    Originariamente inviato da Ciopper-X Visualizza il messaggio
                    Grazie del benvenuto.
                    Beh nella logica di funzionamento è organizzato sulla base del MEG.
                    Ossia a monte c'è un circuito oscillante realizzato con un LM358 che genera un'onda quadra, variabile sia in frequenza che in duty-cycle. Attraverso la porta invertente di un HEF40106 ottengo le due onde quadre sfasate.
                    I due segnali vanno a pilotare due IRF540, mosfet di cui disponevo.
                    I mosfet pilotano le bobine accoppiate, che ho mostrato nella foto. Sono bobine che si trovano montate sugli alimentatori switching dei computer.
                    [ATTACH=CONFIG]21941[/ATTACH][ATTACH=CONFIG]21942[/ATTACH]
                    Come potete vedere dalle immagini, sopra le due coppie di bobine, ho disposto dei magneti al neudimio ricavati da vecchi HD.
                    Sono posizionati volutamente in quel modo, in quanto in quella configurazione mi aumentano i valori di tensione e corrente in uscita in modo significativo.
                    I segnali in uscita dalle bobine vengono raddrizzati da 4 ponti diodi e messi in serie.
                    A valle prelevo fino a 42V in continua con poco più di 30mA. Il tutto è alimentato appunto con 5V in continua e circa 700mA.
                    Quindi sono ben lontano dall'aver trovato qualcosa di 'rivoluzionario'... purtroppo.
                    Forse aumentando la potenza dei magneti potrebbe migliorare la situazione.
                    Farò la prova con i ponti diodi in parallelo anzichè in serie e vi farò sapere.
                    Infine ho provato l'altra sera ad alimentare col circuito una ventola modificata, come nel video di IMOTHEP su youtube e ho letto strani valori di tensione, nell'ordine del kilovolt...
                    Ma devo capire meglio...



                    scusa ma non capisco................in ingresso 5v x 0.7 A = 3.5W in uscita 42V x0.03 A = 1.2W ???????? credo non ci sia nulla di nuovo..............................

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