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Motore a potenziale elettrostatico

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  • Motore a potenziale elettrostatico

    Scusate, ma da qualche parte ho letto che un motore elettrostatico, nell'assorbire corrente elettrostatica, genera corrente elettrica con un rendimento del 400%. E' vero oppure ho solo capito male? Data la sua relativa facilità di realizzazione, mi piacerebbe costruirne uno, però alimentandolo con un accumulatore al posto dell'antenna e della presa di terra. Se è vero che il rendimento di questo motore è comunque >1, la maggiore energia prodotta dovrebbe caricare l'accumulatore fino alla sua saturazione ed oltre. Troppo facile! Sono molto scettico ma comunque curioso. Potete darmi qualche dritta?

  • #2
    non ci sono dritte, curioso.
    O hai capito male, o hai letto una bufala astronomica. Le leggi fisiche più elementari contraddicono quanto hai letto.
    E aggiungo, senza alcuna vis polemica: se fosse vero il mercato della produzione elettrica sarebbe cambiato da MOLTO tempo, visto che tu stesso hai detto che si tratterebbe di un dispositivo di facile realizzazione.
    E' anche una legge di mercato: ciò che rende meglio con spesa minore è un investimento vincente, e non c'è azienda che non ci si butterebbe a babbo morto
    Ultima modifica di Valmax; 05-08-2009, 20:16.

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    • #3
      Ciao , anchio lo avevo letto , però non trovo piu il link , potresti ripostare il tutto ?

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      • #4
        Ciao, Pancia, purtroppo non lo ricordo più il link perchè l'ho letto insieme a mille altre cose.
        Ciao anche a te Valmax e grazie della risposta. L'ho detto che mi sembrava troppo facile, però (qui entra in gioco il mio spirito polemico) è anche vero che una differenza di potenziale elettrico tra atmosfera e terra esiste e che questo motore, almeno per quello che ho letto, con un'antenna e una presa di terra, funzioni almeno fino a che c'è trasmissione di energia dall'atmosfera alla terra. Certo che, data l'esiguità della corrente sia assorbita che prodotta, un'utilizzo pratico è utopistico tanto è vero che per avviarlo bisogna intervenire manualmente. Ecco perchè avevo pensato ad un accumulatore. E se collegassimo solo il polo positivo, per evitare un'antenna che potrebbe essere colpita da fulmini, lasciando la presa di terra, non aumenteremmo enormemente il potenziale elettrico? Avremmo in questo caso un motore omopolare? Scusa se mi esprimo in modo molto elementare, ma io sono fatto così: estremizzare al massimo la semplificazione di un'idea, sperimentarla e poi, se funziona, trovarne la spiegazione. E' un procedimento inverso a quello che si fa normalmente ma solo con questo sono riuscito a realizzare alcune bazzacole che funzionano. In effetti si tratta di applicare un procedimento empirico che, se vogliamo, è stato la base di tutta la scienza: osservare un fenomeno, trovarne un impiego pratico, e darne una spiegazione. Scusa ancora la mia insistenza, ma mi piacerebbe mettere a confronto idee in proposito, anche empiriche, e chissà....

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        • #5
          ciao curioso.
          Dunque, vediamo di chiarirci:
          è anche vero che una differenza di potenziale elettrico tra atmosfera e terra esiste e che questo motore, almeno per quello che ho letto, con un'antenna e una presa di terra, funzioni almeno fino a che c'è trasmissione di energia dall'atmosfera alla terra.
          A causa delle elevazioni di quota in gioco, carpire con una specie di parafulmine il differenziale elettrostatico non è semplicemente praticabile. Inoltre, rimane il problema che tale differenziale si manifesta a fronte di fenomeni temporaleschi, cioè quando nelle nuvole si è accumulata una potente carica elettrica. In condizioni atmosferiche di quiete, l'antenna dovrebbe essere spaventosamente alta e sopportare delle sollecitazioni terrificanti 24 ore al giorno, sempre.
          In pratica, sì, con una forma molto estrema di ingegneria si potrebbe anche fare, ma all'atto pratico non rende abbastanza ed è molto pericoloso e soprattutto costoso.
          Gli accumulatori? Credo che il problema di fondo stia proprio nella natura dei fulmini: anche ammesso che decidano di colpire proprio il parafulmine (e non è detto affatto, i fulmini non si abbattono con schemi precisi e la sola regola che seguono è quella del differenziale di potenziale con il suolo), lo faranno con una potenza tale da danneggiare i gruppi accumulatori. Inoltre, gli accumulatori stessi, per lavorare al meglio, non possono essere caricati a singhiozzo, quindi comunque sarebbero sprecati.
          Questa è la spiegazione più semplicistica che mi viene in mente.

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          • #6
            Ciao curioso , come vedrai è tutto brevettato , già dal 1920 , cè di mezzo sempre tesla, anche e la paternità e di plauson , e penso possa avere dei problemi con i fulmini , guarda questo sito è anche le illustrazioni , puoi guardare direttamente la patente , ( brevetto ) , il sistema raccoglie energia statica in quota e la trasforma in utile , con un motore elettrostatico , buona lettura :

            Google Traduttore

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            • #7
              E tant'è vero, Pancia, che questo sistema

              1) non esiste fisicamente
              2) non è commercializzato

              Non riapriamo l'ennesimo thread sull''antenna catturaionosfera' grazie. Ce n'è già uno, indirizza curioso lì se tanto ci tieni.

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              • #8
                Originariamente inviato da Valmax Visualizza il messaggio
                E tant'è vero, Pancia, che questo sistema

                .
                valmax , non sei stato molto attento , curioso chiede di un motore elettrostatico , e bene se guardi all'interno di quell link cè un brevetto di un motore elettrostatico , io non posso dire se funziona o meno , o solo risposto che esiste un brevetto ed'è di plauson , purtroppo non è la stessa cosa , stai semplificando senza avere letto , li cè, credo ...., quello che in parte curioso cerca , non possiamo sempre indirizzare le persone senza prima capire cosa vogliono , tutti hanno idee diverse , quando curioso vorra sapere come strarre energia dalla ionosfera lo manderemo a guardare di là giusto ?

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                • #9
                  quando curioso vorra sapere come strarre energia dalla ionosfera lo manderemo a guardare di là giusto ?
                  E cioè, lo manderemo a vedere un sistema che...

                  1) non esiste fisicamente
                  2) non è commercializzato
                  probabilmente perchè "NON FUNZIONA"

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                  • #10
                    Originariamente inviato da livingreen Visualizza il messaggio
                    probabilmente perchè "NON FUNZIONA"

                    Io come utente di questo forum mi limito a rispondere su quello che so , è appunto conoscevo questo link , e ho indicato a curioso , una delle sue probabili richieste , che poi non funzioni non lo so , ti chiedo visto che sei molto informato , hai visto le ricerche di plauson ? , perchè a me anche se non funziona interessa molto, perchè guarda caso faccio esperimenti proprio su l'energia statica , certo a livello amatoriale , e non capisco dove sia il problema , se hai dell materiale ti chiedo di fornirlo in publico grazie .

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                    • #11
                      mettiamola così, allora, Pancia
                      Ogni fonte elettrostatica per l'avviamento e la resa ottimale di un motore (per trasporto, per esempio), è inefficace e discontinua. Volendo contare sugli accumulatori a fulmini, è ridicola.
                      Dato che curioso era, bontà sua, partito con un vago riferimento ad una proclamata resa del 400%(!!), è chiaro senza mezzi termini che non si va da nessuna parte. Per conto tuo, e anche per correggere queste mie affermazioni, cosa puoi presentare anche a livello progettuale di funzionante (a livello di link che non siano i soliti youtube)?
                      Noi dovremmo francamente evitare i 'sentito dire'.

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                      • #12
                        Infatti , i sentito dire , li ho già , e se livingren è a conoscenza di documenti ufficiali che dimostrano che le ricerche di plauson non funzionano a me interessano lo stesso , certo se è possibile , non voglio altri filmini su youtube , se invece non ce niente pazienza , io trovo solo il link elencato , e ripeto sono grato a chi mi dara info piu dettagliate su plauson , anche perchè il brevetto non è chiarissimo .

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                        • #13
                          Quali documenti ufficiali dovrebbero esserci? Per smentire cosa? Il NULLA???
                          Non basta dare un'occhiata al brevetto, per capirlo? Dobbiamo proprio credere che con un palloncino, un paio di candele di automobile ed un trasformatore (altissima tecnologia, per quei tempi... sob) si risolve la domanda energetica mondiale?
                          E perchè, allora, non ne esiste nemmeno uno, nonostante oggi quelle conoscenze "scientifiche" ed il fatto che quei materiali siano oggi alla portata di un bambino di otto anni?
                          Poi, se vuoi, parliamo più approfonditamente dei gradienti elettrici, delle tensioni e delle correnti dei fulmini etc etc e quindi della IMPOSSIBILITA' di sfruttare quell'energia.
                          Comunque, un idea balorda si vede anche senza approfondire....

                          A proposito: non è mai successo, a mai succederà che si svolgano ricerche "per dimostrare che non funziona". E chì propone l'idea, che deve dimostrare in modo inoppugnabile il suo funzionamento. Altrimenti, si tratta di aria fritta.

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                          • #14
                            OK , grazie lo stesso livingreen , pensavo che avevi dei documenti sulle esperimentazioni , al di la dell fatto che non funziona , non ce bisogno che me lo spieghi, lo so da me che non funziona , volevo soltanto vedere qualche documento in piu , grazie cmq .

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                            • #15
                              Grazie dell'interessamento, ma io volevo sapere, da voi che siete esperti, se, collegando il polo positivo di un accumulatore al posto di un'antenna di improbabile realizzazione, l'aggeggio potrebbe funzionare. Così, a lume di naso, si dovrebbe avere una carica elettrostatica positiva senza il pericolo di captare fulmini e di gran lunga più potente di quella che si potrebbe captare dall'atmosfera. Ora, se questo è possibile, resta da calcolare il consumo della corrente dell'accumulatore e la convenienza in termini di resa. Ho letto qualcosa in merito solo in italiano (a parte qualche termine di uso comune, non conosco l'inglese), ma vorrei la vostra opinione perchè credo che, ridisegnando il modello base con qualche aggiustamento meccanico e la sperimantazione, si possa migliorare in tutti i sensi.

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                              • #16
                                Chiedo scusa, mi sono accorto che non ho chiarito che, quando mi riferivo al modello base, mi riferivo al modello con le quattro piastre conduttrici dello statore e alle quattro del rotore messe in contatto con le spazzole e se il collegamento con il positivo di una batteria può essere fatto semplicemente e direttamente.

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                                • #17
                                  curioso, scusami ma non sei chiaro per niente
                                  Se vuoi ricavare energia dal differenziale elettrico fra atmosfera e suolo, fenomeno che è manifesto normalmente in un temporale, non puoi per le ragioni che ti ho citato sopra. Per favore, rileggile.
                                  Se vuoi ricavare energia dal differeziale elettrico fra suolo e quella porzione di atmosfera elettricamente carica, la ionosfera, allora non puoi proprio a meno di avere un mostro di antenna.
                                  E' semplice così.

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Curioso42, guarda che quello schemino non è nulla di complicato... Nelle prime versioni, usa semplicemente un motorino a spazzole in CC di tipo comune, al quale viene ridotta la tensione tramite spinterometri (un buon modo per buttare via la maggior parte dell'energia ricavata...), mentre nelle successive si passa ad un circuito che prevede un trasformatore abbassatore di tensione, in modo da non dover dissipare il 99% dell'energia. Infatti, difficilmente a quei tempi un motore in CC poteva avere l'isolamento necessario per lavorare in alta tensione... inoltre col trasformatore si può aumentare la corrente che arriva al motore, aumentando la potenza di molte volte (o, per dirlo in altre parole, diminuendo gli sprechi dal 99 al 90%... si aumenta la potenza di dieci volte!!) La cosa è abbastanza ridicola, visto che si parte da una energia iniziale di milioni di joule per averne in uscita uno o due... pardon, venti, nella versione migliorata.

                                    Si passa poi a dissertazioni varie sui tipi di motore più adatti, compresi quelli a repulsione (al confine della tecnologia, a quei tempi... ora li trovi nei mercatini).

                                    Il problema insoluto è sempre il solito: per arrivare a dare al motore una piccola quantità di energia, bisogna sprecarne moltissima. Inoltre, non esistendo accumulatori capaci di sopportare la botta energetica del fulmine (tensioni e correnti enormi, e tempi di carica di milionesimi di secondo) e quindi di accumulare enrgia per erogarla gradatamente, il movimento non può essere continuo, ma dipenderà dalla benevolenza di Zeus, che fornirà energia solo quando gli pare.

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                                    • #19
                                      Grazie di nuovo. Ho capito che che captare energia positiva dall'atmosfera è pressochè impraticabile oltre che pericoloso, qualora si dovesse captare un fulmine. Il mio ragionamento, perdonatemi, è che se dobbiamo faticare e ingegnarci tanto per costruire un'improbabile antenna, perchè non l'aboliamo completamente e usiamo il polo positivo di una batteria da collegare direttamente alla spazzola del positivo? La differenza di potenziale tra positivo della batteria e presa di terra dovrebbe dare una carica elettrostatica di gran lunga superiore a quella di un'antenna. Ricordo che da bambino, poco più che decenne, facevo funzionare l'impianto della mia camera solo con una fase e collegando l'altra ad una buona presa di terra e ricordo che il contatore non girava (ormai l'abuso è in prescrizione). Con una tenzione continua si avrebbe un risultato simile? Perdonatemi se non sono alla vostra altezza; ho fatto studi classici con un grande rimpianto per non avere fatto quegli studi scientifici che mi incuriosivano e mi stimolavano molto di più. Cercate di capirmi, cerco di trovare risposte, magari con la sperimentazione, a mie idee empiriche.

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                                      • #20
                                        ALT!!
                                        Stai mischiando elettrostatica, corrennte continua e corrente alternata.... ci sono delle PICCOLE differenze, nel loro utilizzo....

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                                        • #21
                                          curioso, sarebbe opportuno che per prima cosa tu ti facessi un'idea precisa di cosa vuoi ottenere e come, e poi si provvede a separare grano e pula, o si fa solo un gran casino a deterimento del thread e delle tue argomentazioni

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                                          • #22
                                            E che male c'è, da quel che mi risulta possono convivere molto serenamente.
                                            Leggi bene il post 19, triac.....

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                                            • #23
                                              Avete ragione, sto facendo un gran casino! Allora riepilogo, anzi cancelliamo tutto. Il mio scopo è quello di far funzionare quel tipo di motore senza antenna e senza ricavarne energia, cercando un modo per far si che assorba meno energia possibile sfruttando il potenziale negativo della terra. Siccome, così, a lume di naso, credo che più si aumentano le superfici della masse conduttrici e più aumenta la coppia, mi piacerebbe costruirlo a scopo sperimentale per poi vedere se, ridisegnando il tutto e con qualche accorgimento maccanico, si riesce ad averne un'efficienza accettabile con quanto meno energia possibile. Ripeto, non mi interessa se e quanta energia possa trarre dall'atmosfera e nemmeno penso di sfruttare tale ipotetica energia perchè non voglio nè utilizzare nè costrure un'antenna, stando a quello da voi dimostrato, ma, se possibile, ottenere una differenza di potenziale tra positivo di una batteria e presa di terra con la speranza che possa funzionare in qualche modo.

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                                              • #24
                                                scusa, ma questo è esattamente quello che fanno TUTTI i circuiti elettrici, e cioè sfruttare una differenza di potenziale...

                                                Comunque forse ho capito cosa intendi.... e penso che hai preso un abbaglio: connettendo un carico alla fase della rete ENEL e l'altro capo a terra, il contatore non girava... ma solo perchè facevi chiudere il circuito FUORI dal contatore, non perchè fosse free-energy.
                                                L'energia veniva comunque fornita dall'ENEL, non veniva dalla quinta dimensione. Nei nuovi contatori ci sono dispositivi che sentono queste dispersioni, inseriti proprio come sistemi ANTIFRODE.

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                                                • #25
                                                  Si, Livingreen, lo so che non è free-energy ma volevo sapere se chidendo il cicuito della batteria col negativo della terra ci potrebbe essere risparmio energetico o maggiore dispersione. Capisco anche che tutti i motori elettromagnetici funzionano in quel modo ma io ho bisogno di far funzionare quel tipo di motore perchè ho un'idea pazza che non rileverò nemmeno sotto tortura, dato che è così pazza che me ne vergogno. Se quest'idea funzionerà anche minimamente, ve ne farò partecipi per cercare di migliorarla. Posso anticiparvi solo che mi interessano le cariche elettrostatiche che verranno a generarsi sulle piastre conduttrici e che queste possano dare impulso per far girare il motore. Se poi bisogna disporre tenzioni più alte, queste le possiamo ottenere facilmente con un semplice oscillatore ed un elevatore di tenzione a diodi che, rispetto ad un trasformatore, ha una resa maggiore. Ripeto, se quest'idea funzionerà, sarà mio obbligo e dovere farvene subito partecipi altrimenti, per non fare la figura del demente, non ne farò mai più accenno.

                                                  Commenta


                                                  • #26
                                                    volevo sapere se chidendo il cicuito della batteria col negativo della terra ci potrebbe essere risparmio energetico o maggiore dispersione.
                                                    Potrei dirti di no, e sarebbe finita lì.

                                                    Una risposta più articolata?
                                                    Tutti i circuiti elettrici funzionano per passaggio di corrente, che è determinata dalla differenza di potenziale (coiè nello stesso modo per cui fiume che scende a valle ha un'energia che viene dalla differenza di altezza e dalla sua portata)
                                                    La terra ha convenzionalmente il potenziale zero, perchè si comporta da dispersore perfetto: anche se possiede una resistenza al passaggio della corrente, nel giro di pochi metri il potenziale scende sempre al valore zero.

                                                    Per questo motivo, fin dagli albori si usa fare proprio quel che dici tu, e cioè portare fino all'utilizzatore una linea (cioè un filo conduttore a bassa resistenza, es.: di rame) con differenza di potenziale più o meno alta rispetto alla terra, e poi richiudere il circuito a terra.
                                                    Tutte le reti elettriche funzionano così, da quella pubblica (ENEL) a quella che puoi fare tu con una batteria.

                                                    A livello locale, invece, può nascere qualche problema: per esempio, puoi avere un cattivo collegamento con la terra (es.: un dispersore lontano, il che implica una linea molto lunga per arrivarci, e quindi una resistenza del filo che comincia a diventare significativa), oppure nuna cattiva dispersione a terra (es.: una semplice asta di ferro conficcata nel terreno: a causa dei problemi di ossidazione, si forma uno strato quasi isolante che impedisce il fluire della corrente verso terra.)

                                                    In questi casi, si verifica lo stesso inconveniente: la tensione presente a livello locale (es.: sul lampadario), fluendo verso terra, dovrebbe arrivare a zero in uscita.... ma non ci arriva a causa delle resistenze che incontra. Così, se misuri sul lampadario, puoi trovarti 220 V in entrata e magari 80V in uscita, con minore rendimento e quindi maggior consumo, e con una tensione pericolosa sul filo che invece dovrebbe essere a potenziale zero.

                                                    Per questo, da noi si usa il cosiddetto sitema TT, in cui l'Enel stessa provvede sia a costruire un dispersore efficiente a terra (in cabina) ed a manutenerlo a dovere, sia a obbligare l'utente a farsi un secondo sistema di dispersione di sicurezza (quella che noi chiamiamo "terra").

                                                    In altre parole, se tutto è realizzato a dovere, il "neutro" e la "terra" sono allo stesso potenziale, perchè sono ENTRAMBI connessi ad un dispersore nel terreno, solo che uno è dell'ENEL ed è in cabina, l'altro è del proprietario della villetta ed è nel suo giardino...
                                                    Insomma, la distribuzione a due fili (fase e neutro) avviene solo a livello locale in bassa tensione, e solo per motivi di sicurezza.

                                                    In altri Paesi si usano sistemi diversi, ed il neutro non esiste... ed alle case arriva un filo solo. Il proprietario provvede poi al collegamento a terra.

                                                    Quindi, nessun risparmio e nessuna dispersione, si tratta solo del comune e consolidato sistema per cui da più di un secolo possiamo uilizzare l'energia elettrica.

                                                    Nella seconda parte, citi invece l'lettrostatica, e direi che è meglio scindere le cose.
                                                    Fra l'altro, dici:
                                                    Se poi bisogna disporre tenzioni più alte, queste le possiamo ottenere facilmente con un semplice oscillatore ed un elevatore di tenzione a diodi che, rispetto ad un trasformatore, ha una resa maggiore.
                                                    Perchè coi diodi dovremmo avere una resa maggiore?

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                                                    • #27
                                                      cioè, stai chiedendo istruzioni a spizzichi e bocconi su qualcosa di cui non puoi renderci partecipi?
                                                      Curioso, questo è demenziale. O l'idea la esponi e ci si lavora o meno a seconda della fattibilità, o è una presa in giro...

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                                                      • #28
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                                                        Valmax, hai ragione, è demenziale perchè a me stesso sembra demenziale la mia idea. Credimi, però, non è mia intenzione prendere in giro nessuno. Quello che posso anticiparti sul mio progetto è che questo prevede anche (o solo) l'impiego di magneti permanenti e matriale magneto permeabile ed si basa non sulla repulsione, come quasi sempre, ma sull'attrazione continua di una specie di anello. Mi interessano anche le cariche elettrostatiche del motore elettrostatico, ma questo è da considerare in seguito. Per favore non chiedermi altro perchè mi troverei in grande imbarazzo qualora la mia idea risultasse un fallimento. Ti assicuro e ti giuro che solo con la sperimentazione posso darmi una risposta e, se questa dovesse essere anche impercettibilmete positiva, te ne farò partecipe per migliorare l'accrocchio che andrò a costruire.

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                                                        • #29
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                                                          • #30
                                                            Un'ultima cosa, Valmax, ho pensato ad una sorta di induzione magnetica per far funzionare il tutto. Ho bisogno del tipo di motore che stiamo trattando perchè la sua forma si presta molto bene all'assemblaggio del tutto e anche perchè genera quelle cariche elettrostatiche che potrebbero servirmi. Vedi che l'idea è folle? Ho ancora le idee confuse e posso chiarirmele solo con la sperimentazione ma ho ben chiaro quello che vorrò realizzare. In effetti, quello che io definisco "l'accrocchio" lo chiamo così perchè dovrà darmi la possibilità di sperimentare diverse soluzioni e magari integrarle. Se non ricordo male, un campo elettrostatico positivo dovrebbe respingere il nord di un campo magnetico e viceversa? E se il il punto di divisione divisione delle piastre del rotore non fosse in asse, avrei una rotazione sempre nello stesso verso? Grazie di tutto e mi piacerebbe avere qualche parola d'incoraggiamento con gli ultimi chiarimenti. Ripeto, mi sento un demente, ma comunque voglio portare avanti la mia intuizione. Mi rifarò vivo, non appena avrò costruito l'accrocchio, anche in caso di fallimento.

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