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RESE DI BIOGAS

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  • RESE DI BIOGAS

    Salve a tutti.
    avrei un quesito da porvi: quali sono le rese in biogas dei seguenti prodotti per ton?

    1) insilato di mais
    2) pastone integrale di mais
    3) insilato di tritticale
    4) insilato di sorgo da granella
    5) insilato di sorgo zuccherino

    vi ringrazio per le risposte

  • #2
    Te li riporto per produzione giornaliera, nel senso come se resa giornaliera di gas se inserisci in un biodigestore 1 t al giorno di ogni prodotto. Sono calcoli empirici e non applicabili alla realtà (devi produrre una miscela di più composti).
    1) 221,6 m^3/day con il 60% di metano
    2)non ho dati
    3)non ho dati e non credo ce ne siano (coltura troppo marginale)
    4) 540 m^3/day solo con granella, per la pianta intera deve essere inferiore
    5)142,80 m^3/day con il 60% di metano

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    • #3
      gli elementi che ho elencato li usa qualke impianto e dicono ke si trovano bene.
      Per il pastone, anke con bratte, non credo ke come resa si discosti più di tanto dalla granella, ma la resa precisa è importante.
      Il tritticale, mi sembra interessante. magari in doppia cultura col mais o sorgo.

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      • #4
        CITAZIONE (3350 @ 6/1/2008, 18:12)
        Il tritticale, mi sembra interessante. magari in doppia cultura col mais o sorgo.

        Sicuramente lo è, solo non ho dati e non ne ho trovati in italiano. Forse qualcuno che mastica bene il tedesco può trovare qualche studio sul triticale.

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        • #5
          Visto che la mia domanda è in tema posto qui dentro. Quanto può essere la resa in biogas di


          - una tonnellata di rifiuti organici?
          - una tonnellata di deiezioni bovine?

          Grazie

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          • #6
            CITAZIONE
            Il tritticale, mi sembra interessante. magari in doppia cultura col mais o sorgo.
            ...
            Sicuramente lo è, solo non ho dati e non ne ho trovati in italiano. Forse qualcuno che mastica bene il tedesco può trovare qualche studio sul triticale.

            Non vorrei passare per presuntuoso, anche perche' ne so poco o nulla di coltivazioni, ma vorrei segnalare alcune esperienze relative alla stagione seminativa 2006/2007, contesto Pianura Padana (prov.PV), rese per ettaro "importanti":

            Osservazione 1
            Ho chiesto come mai non venisse coltivato del mais a crescita veloce (una volta lo chiamavano "quarantino") dopo la raccolta di frumento/orzo (oppure piselli ma gia' le royalties sulle sementi li rendono proibitivi, soprattutto se finalizzati alla reintegrazione naturale dell'azoto). La risposta e' stata: 2 lavorazioni sarebbero controproducenti causa l'eccessivo costo dei fertilizzanti/disinfestanti/antiparassitari per sostenere 2 cicli produttivi.

            Osservazione 2
            Sempre in zona, alcuni agricoltori hanno dimezzato l'uso dei fertilizzanti perche' il minor costo sostenuto costituisce un risparmio certo ed immediato a fronte di un guadagno (in maggior produzione) incerto e che dipende in larga misura da condizioni atmosferiche, microclimatiche, disponibilita' di acqua, dall'economia di mercato.

            Osservazione 3
            La maggior parte dei trattamenti in agricoltura (per non parlare del gasolio) sono derivati quasi totalmente dal petrolio e non potranno che aumentare di prezzo con una curva piu' ripida rispetto al petrolio stesso: pensate che alcuni principi attivi che hanno un costo di produzione di 4-5 Euro vengono venduti ad oltre 100 Euro/kg

            Probabilmente nel 2007/2008 l'aumento dei prezzi dei cereali ed altre materie prime dell'agricoltura faranno rivalutare alcuni di questi comportamenti, ma scelte di lungo periodo come contratti pluriennali rigidi di vendita a terzi finalizzati alla produzione di biogas o anche scelte pluriennali di seminativi per propria produzione energetica (ma senza alternative di alimentazione dei digestori - se volete anche per i gassificatori) ... mmh....
            sarei molto prudente, anche alla luce del fatto che mi sono scaldato in modo molto vantaggioso per 2 anni totalmente a mais, l'anno scorso parzialmente a mais, quest'anno totalmente con altri combustibili (anche se sempre di origine vegetale).
            Quindi (sapendo che nessuno ha doti soprannaturali di previsione), sul medio/lungo periodo sara' vero che a maggior produzione corrispondera' maggior resa economica? Come preparare una via di fuga da condizione avverse?

            Bye
            Bye

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            • #7
              CITAZIONE (caldodalmais @ 8/1/2008, 19:08)
              Osservazione 3
              La maggior parte dei trattamenti in agricoltura (per non parlare del gasolio) sono derivati quasi totalmente dal petrolio e non potranno che aumentare di prezzo con una curva piu' ripida rispetto al petrolio stesso: pensate che alcuni principi attivi che hanno un costo di produzione di 4-5 Euro vengono venduti ad oltre 100 Euro/kg

              Scusa ma la osservazione 3 è sbagliata perchè non lavori in un sistema perfetto: cioè un sistema che invece di usare il petrolio usa un altro combustibile, dovresti calcolare i tep (tonnellate equivalenti petrolio) per ogni surrogato e paragonarlo al costo con il petrolio, attualmente con il costo del barile alle stelle se gli agricoltori potessero usare olio grezzo per le macchine agricole scenderebbero anche i prezzi. E qui ritorniamo alle benedette accise per scopo agricolo.

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              • #8
                Piu' che altro mi sembra un sistema pericolosamente autoreferenziale:

                coltivazioni agricole -> biogas -> energia elettrica/termica

                Ma se per produrre energia da biogas devo ricorrere a:

                Derivati del petrolio --------------\
                Altre materie prime ---------------> sostanze per agricoltura \
                Energia elettrica/termica --------/ ..........................................> coltivazioni agricole -> biogas -> energia elettrica/termica
                petrolio -> gasolio ----------------> lavorazioni e irrigazione /

                penso sia lecito porsi il dubbio di un sistema sostenibile all'aumento dei prezzi del petrolio data la resa molto bassa del processo di conversione in energia elettrica (quella termica potresti non riuscire a rivenderla/riutilizzarla: esistono esempi di laghetti realizzati con lo scopo di smaltire il calore in eccesso).

                Personalmente mi piace molto di piu':

                Derivati del petrolio --------------\
                Altre materie prime ---------------> sostanze per agricoltura \
                Energia elettrica/termica --------/ ..........................................> coltivazioni agricole -> energia termica
                petrolio -> gasolio ----------------> lavorazioni e irrigazione /


                perche' posso trarne rese piu' elevate nei processi a bassa temperatura come il riscaldamento civile/industriale (leggasi contratti fornitura calore a filiera corta) e non ho cascami di calore da smaltire. Inoltre non dimentichiamoci che il riscaldamento civile/industriale si mangia buona parte degli idrocarburi disponibili sul mercato.
                Bye

                PS
                Non necessariamente utilizzando il mais a scanso di dubbi sul mio nick-name (aveva senso un paio di anni fa)
                Bye

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                • #9
                  E' opinione diffusa che il biogas sia solo una tecnologia per il recupero di materiali molto poveri o di scarto. Ad esempio dalla frazione umida dei rifiuti. Collegata ad una azienda agricola può essere conveniente in quanto dagli scarti inutilizzabili (ad esempio molti allevatori hanno pochi ettari rispetto al numero di animali e non sanno dove buttare le deiezioni) possono alimentare l'azienda a spese zero.
                  C'è una vecchia discussione sull'argomento.

                  ciao

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                  • #10
                    Concordo pienamente!
                    Le osservazioni erano in merito a colture specifiche e dedicate al biogas. E' ovvio che l'utilizzo delle deiezioni animali sono un ottimo motivo per realizzare l'impianto, inoltre le aziende agricole che dispongono sia di animali che di terreni ottengono una buona fertilizzazione del suolo a costi molto bassi (non tenendo conto degli immani sacrifici personali dedicati alla cura dell'allevamento).
                    Ok anche alle frazioni umide di "rifiuti" industriali compatibili quali quelli derivanti dalla lavorazione di frutta/verdura (sul civile ho qualche dubbio) come integratori (e fonte di reddito visto che si paga per smaltirli).

                    Solo un particolare che molte aziende ignorano: l'utilizzo di antibiotici (vedi scrofe/suinetti ed altri trattamenti agli animali ammalati) uccidono i batteri e la riattivazione del digestore non e' cosi' immediata! Gli animali sotto trattamento vanno prontamente isolati e le loro deiezioni avviate al di fuori del digestore.
                    Bye
                    Bye

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                    • #11
                      Forse non è il posto giusto, ma la notizia sottolinea come i processi sono sempre più orientati verso l'uso di materiali poveri e di scarto:

                      http://www.agrolinker.com/italiano/argomen...asbanane11.html

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                      • #12
                        Io ho questa formula, che mi pare funzioni abbastanza e permette di trovare le rese teoriche di CH4 di tutti gli alimenti.

                        m3 CH4 per kg di s.s. = (0,49 * %­p + 0,37*%c + 1,04 *%­g)


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                        • #13
                          Cosa intendi per %­p, %C, %­g?

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                          • #14
                            CITAZIONE (Abiss @ 1/2/2008, 17:35)
                            m3 CH4 per kg di s.s. = (0,49 * %­p + 0,37*%c + 1,04 *%­g)

                            Hai anche qualche altro riferimento (autore, testo su cui l'hai trovata etc.), io è un pò che non mi tengo informato da questo punto di vista tutti i dati che ho sono per prova diretta di fermentazione.

                            Commenta


                            • #15
                              Permettetemi una domanda che esula dal discorso ma per me è importante sapere: un impianto a biogas che utilizza rifiuti urbani, ha diritto ai certificati verdi?

                              Commenta


                              • #16
                                CITAZIONE (alby6666 @ 4/2/2008, 10:22)
                                Permettetemi una domanda che esula dal discorso ma per me è importante sapere: un impianto a biogas che utilizza rifiuti urbani, ha diritto ai certificati verdi?

                                si ne ha diritto.

                                Commenta


                                • #17
                                  non ne sono contento, ma grazie della risposta Viky

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Un impianto a Biogas che utilizza rifiuti urbani non funziona!
                                    Tutt'al più può usare l'umido, se ben separato, senza ossa, bucce d'uovo etc.

                                    E comunque avrà i CV senza moltiplicatore.

                                    Riguardo la mia formula:
                                    il CH4 prodotto dipenderà dalla percentuale di proteine, carboidrati e grassi contenuti nella sostanza, moltiplicata per quei coefficienti.

                                    cioè, un Kg di carboidrati mi produce 0,37 metri cubi di CH4

                                    Commenta


                                    • #19
                                      CITAZIONE (Abiss @ 4/2/2008, 17:14)
                                      Riguardo la mia formula:
                                      il CH4 prodotto dipenderà dalla percentuale di proteine, carboidrati e grassi contenuti nella sostanza, moltiplicata per quei coefficienti.

                                      cioè, un Kg di carboidrati mi produce 0,37 metri cubi di CH4

                                      Scusa abiss: i riferimenti bibliografici me li potresti dare?

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                                      • #20
                                        Scusami Abiss... ma chi l'ha detto che un impianto a biogas non funziona con i rifiuti urbani?!! Gli impianti dry della Bekon a meno che non ci siano sostanze inibenti come antibiotici presenti nei rifiuti urbani, funzionano comunque anche se c'è la presenza di inerti.

                                        Se è possibili vorrei anche io i riferimenti bibliografici sulla tua formula

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                                        • #21
                                          CITAZIONE (simonepgl @ 5/2/2008, 15:28)
                                          Scusami Abiss... ma chi l'ha detto che un impianto a biogas non funziona con i rifiuti urbani?!! Gli impianti dry della Bekon a meno che non ci siano sostanze inibenti come antibiotici presenti nei rifiuti urbani, funzionano comunque anche se c'è la presenza di inerti.

                                          Se è possibili vorrei anche io i riferimenti bibliografici sulla tua formula

                                          forse si riferisce al rifiuto indifferenziato per giustificare il motivo ke non vanno.
                                          I vari impianti dry, da quello ke so funzionano col rifiuto organico differenziato.

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                                          • #22
                                            CITAZIONE (Abiss @ 4/2/2008, 17:14)
                                            Un impianto a Biogas che utilizza rifiuti urbani non funziona!

                                            Anche io discordo con questa affermazione, ti cito solo un esempio in cui con il biogas da RSU si fanno 7milioni di euro all'anno di elettricità.

                                            Il biogas di una discarica ben coperta che accoglie rifiuti ben differenziati contiene una media del 50-60% di metano, se il rifiuto non è differenziato la percentuale aumenta perché, nonostante gli inerti (vetro,metallo,PET...), la cellulosa si converte quasi interamente.
                                            L'ossigeno presente all'inizio si combina con i gruppi OH e il resto diviene metano e CO2(poca).

                                            Comunque meglio differenziare!!!

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                                            • #23
                                              Scusate, io parlavo di impianti di digestione anaerobica umidi per il trattamento di liquani e prodotti agricoli, non di biogas di discarica o impianti a secco come i Bekon.

                                              Per quanto riguarda la mia formula, piacerebbe anche a me averne un riferimento, purtroppo l'ho trovata in un vecchio studio del 1984 del dipartimento dell'energia degli Stati Uniti di cui ho vaga bibliografia e si rifà ad uno studio che
                                              credo sia: "The Photosynthesis energy factory: Analysis, Synthesis and demostration" di Benemann, J.R., B.L. Koopman - Final report of Solaor Corporation, 1978.
                                              Ma non l'ho trovato il documento originale.
                                              Comunque, confrontando i risultati con quelli sperimentali, mi sembra funzioni!

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                                              • #24
                                                ciao a tutti
                                                chi mi sa dire a quanto equivale normal1 di biogas??
                                                io la seguente formula:
                                                moltiplicare per (273+t)/273 dove t è la temperatura in misura di °C e dividere per (10.330+p)/10.330 dove p è la pressione di misura in mm di colonna d'acqua.
                                                se la formula è corretta che temperatura devo ipotizzare, e che pressione?
                                                grazie a tutti
                                                ciao ciao
                                                bruno

                                                Commenta

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