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La legge della conservazione dell'energia impedisce la fusione p+e=N

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  • La legge della conservazione dell'energia impedisce la fusione p+e=N

    Sebbene che il protone attiri un elettrone, la fusione dei 2 con formazione di un neutrone non è possibile se l'energia cinetica relativa fra i 2 NON è maggiore di 783 Kev.

    Infatti la somma algebrica di protone ed elettrone non è sufficiente a raggiungere la massa del neutrone, mancano all'appello circa 783 Kev.

    Per rispettare la legge della conservazione dell'energia e produrre neutroni occorre spendere energia da dare alle particelle per accelerale, in pratica servirebbe almeno 1 Mev perchè con pochissimo di più di 783 Kev si formerebbe un neutrone praticamente fermo che dopo soli 15 minuti decradrebbe nuovamente in protone ed elettrone.
    Per dare energia al neutrone occorre almeno 1 Mev, in questo ultimo caso il neutrone appena formato avrebbe energia propria per fare in tempo a collidere contro un atomo, e trasmutarlo prima che il neutrone decada.

    Un flusso di neutroni termici può facilmente trasmutare i materiali, questo è possibile perchè i neutroni sono privi di carica e indisturbati possono entrare nei nuclei caricati positivamente (se la sezione d'urto è sufficiente).

    Gli antichi alchimisti sognavano di trasmutare il piombo in oro o fare altre trasmutazioni, neanche sapevano che quello che cercavano era un flusso di neutroni termici.

    Per produrre neutroni necessita un acceleratore da tavolo che produce una temperatura di almeno 1mev, purtroppo la temperatura di fusione del tungsteno (che è soltanto di 0,3 elettronvolt) non è bastevole per fare qualcosa di interessante.

    Neanche la temperatura del nucleo del sole è sufficiente per fare la fusione p+e, infatti nel nucleo del sole la temperatura è soltanto 9 Kev un valore ridicolo rispetto a quello che servirebbe.





  • #2
    Quale 'argomento correlato' riguardo la produzione di neutroni:

    Le reazioni nucleari e la fisica che sta alla base della fusione fredda sarebbero state definite già in un articolo uscito nel 1926 di un chimico tedesco. Enrico Fermi utilizzò quei risultati nell'ambito delle sue ricerche per produrre neutroni proprio da una reazione di fusione nucleare a freddo, addirittura in ambiente criogenico.

    Il chimico tedesco Friedrich Paneth, ancora sconosciuto, nell’anno 1926 pubblicò sull’ "Annuario della Società chimica tedesca" il rendiconto dei suoi esperimenti sulla fusione. Recentemente tali studi sono stati ripresi dal prof. Vyaceslav Alekseyev, direttore del Laboratorio sulle Energie Rinnovabili dell’Università di Mosca. Un altro avvenimento, di significativa importanza é lo studio che Enrico Fermi intraprese negli anni ‘30, per creare un generatore artificiale di neutroni. La nota, a firma di Amaldi, Rasetti e Fermi, venne pubblicata su "La Ricerca Scientifica" nel 1937 e dove si dimostrava la possibilità di sfruttare la reazione atomica:

    D + D => He3 + n

    per produrre neutroni necessari per bombardare gli atomi.
    Per realizzare tale impianto Fermi ebbe necessità di usare ghiaccio da acqua pesante, cioè un bersaglio contenente un’alta percentuale di Deuterio allo stato solido. Visto il notevole sviluppo di calore, dovuto alle reazioni di fusione, si dovette ricorrere all’aria liquida per mantenere le condizioni di reazione a bassissima temperatura.

    In pratica Fermi realizzò la Fusione Fredda circa 50 anni prima dell'annuncio di Fleischmann e Pons...

    Fonti:
    http://www.disinformazione.it/fusionefredda.htm
    www.scienzaeconoscenza.it
    Piero 'Alex Svoboda'

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    • #3
      Originariamente inviato da Alex Svoboda Visualizza il messaggio

      In pratica Fermi realizzò la Fusione Fredda circa 50 anni prima dell'annuncio di Fleischmann e Pons...


      ....e Preparata.
      Fermi ne fece tante di cose quando l'Italia era all'avanguardia nella ricerca in Fisica Nucleare......

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