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Compatibilità impianto a pavimento e legno? e massetti autolivellanti?

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  • Compatibilità impianto a pavimento e legno? e massetti autolivellanti?

    Apro questa discussione in quanto sono rimasto sorpreso da un affermazione di dotting in un altro topic:

    (per problemi di dilatazione, si possono usare soltanto teak e rovere).

    Vorrei approfondire un po' la questione con voi esperti.

    Grazie di segnalare eventuali link a riguardo.

    Capisco che il legno non sia la miglior copertura con un impianto a pavimento, ma quali accorgimenti bisogna prendere se proprio non se ne vuole fare a meno.

    -spessore?
    -essenza?
    -giunti di dilatazione?
    -asciugatura del massetto?

    -Do' per scontato il fatto di optare per un passo abbastanza fine in modo da essere veramente in bassa temperatura.


    Inoltre ho sentito dire che bisogna evitare di utilizzare additivi fluidificanti nel caso di massetti autolivelanti,
    che rischio c'è?

    Grazie per l'attenzione.


  • #2
    Poichè non posso postare dati provenienti da un programma di calcolo per la progettazione di impianti a pannelli radianti a pavimento, posso segnalare un link ad una tabella di calcolo pratico della resa termica di diverse tipologie di pavimentazione accoppiate a massetti radianti:
    http://web.tiscali.it/risparmio_energetico/resa_impianto.jpg

    Come hai fatto osservare giustamente a parità di resa termica occorre diminuire il passo.

    Però se noti anche in questa tabella si parla di parquet/legno 10 mm, perchè questo è lo spessore massimo consigliato oltre non conviene andare, mentre per la ceramica sono previsti spessori fino a 25 mm.

    Il legno è un materiale vivo al contrario della ceramica che è un materiale morto, è quindi soggetto a dilatazione termica anche in presenza di differenze di temperatura non elevate.
    Occorre quindi utilizzare delle essenze meno sensibili quali appunto il teak ed il rovere che ho citato, questo a fronte di verifiche sul campo riportate sulla base di installazioni nel nord Europa, dove sono più diffusi che da noi pavimenti in legno.

    Una delle soluzioni che si adotta per far fronte a questo problema è quello di lasciare almeno un cm, di spazio vuoto contro la parete e sotto il battiscopa, in modo da permettere al parquet di dilatarsi senza incontrare ostacoli, altrimenti in caso contrario il pavimento si "gonfia".
    Si devono ugualmente adottare dei giunti di dilatazione sotto le porte in corrispondenza di vani adiacenti, proprio per la possibilià di dilatazione differenziate fra i due locali.

    Sconsiglio vivamente l'utilizzo di massetti autolivellanti negli impianti radianti, sono troppo liquidi.
    Ricordatevi sempre di far fare il massetto al piastrellista o al parquettista, se non lo fate, avrà sempre da ridire ed eventuali deficenze di posa verranno attribuite all'artigiano che li ha preceduti.
    Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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    • #3
      Ciao io ho il legno e non ho nessun problema (spessore 150mm!)é una questione di regolazione, basta tararlo leggermente piu' alto,ma attenzione che se il legno é umido e non si é acclimatato appena accendi dovrai rifare il pavimento! (si ritira o gonfia che é peggio !)
      Ciao

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      • #4
        Hai ragione, mi sono dimenticato di segnalare un accorgimento dei parquettisti:
        portano il pavimento nel locale e lo lasciano nell'ambiente almeno per due settimane prima di posarlo.
        Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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        • #5
          si dipende anche dal tipo di legno o pavimento in legno,se é un prefinito e basta solo posarlo dificilmente muove,in un cantiere hanno portato le tavole del pavimento e le hanno posate il giorno seguente,peccato che d'inverno si arriva anche a -10° e non cerano neanche i vetri va solo il nylon,l'impresario per velocizzare lo ha fatto posare,dopo aver acceso il riscaldamento (sarebbe successo anche con i termosifoni)settimane dopo il pavimento sembrava le dune del deserto!Pensa che non era un prefinito ma é stato levigato e verniciato sul posto dopo la posa!

          Altra situazione in una sala riunioni comunale sempre con riscaldamento radiante da 400metri quadri,e stato posato il prefinito spessore delle tavole1 cm e non si é mosso !
          Ciao

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          • #6
            Io ho il pavimento in iroko 1cm in quanto avevo letto che ben si prestava al pavimento radiante ed è economico e non ho mai avuto problemi, l'unica cosa è che sarebbe meglio usare la colla bicomponente invece della vinilica anche se molto più costosa, io le ho usate entrambe e ho visto che con la vinilica in qualche punto il legno si stacca (non si stacca esattamente ma suona di vuoto). Ciao Stefano

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            • #7
              non mi trovo daccordo su chi afferma che gli autolivellanti non siano adatti agli impianti radianti in quanto troppo liquidi,al contrario proprio il fatto di essere applicati in uno stato liquido riescono a far si che lo spessore del massetto, circa 5/ cm sia completamente privo di aria , che non è un buon conduttore di calore,con l'uso di massetti tradizionali o premiscelati anche con l'utilizzo di fluidificanti non si riesce ad eliminare la presenza di bolle d'aria nell'impasto anche in presenza di un buon artigiano che compatta il massetto
              Oltretutto tra il pannello isolante su cui è appoggiato e il tubo rimangono alcuni mm che con il masseto tradizionale non si riescono a colmare,tutto a discapito di un buona resa dell'impianto ,con l'utilizzo dei massetti autolivellanti ciò non succede in quanto il massetto essendo fluido fascia completamente il tubo sfruttando al massimo le potenzialità dell'impianto ,si parla di una maggiore resa di circa il 25%. ciao a tutti

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              • #8
                Concordo pienamente! Difatti per il massetto (sottofondo) su impianti a pavimento si usa l'additivo,per migliorare la posa,si fà con impianto acceso a regime !
                Ciao

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                • #9
                  per quano riguarda l'utilizzo dei pavimenti in legno,è bene lasciare 6/8 mm dal muro per le dilatazioni. per le colle sempre meglio l'utilizzo di colle bicomponenti che sono più prestazionali,sia per la superficie molto liscia del massetto autolivellante sia per una eventuale scelta di lunghezza del listone ,più che sul tipo di essenza, in quanto lavorando ad arco,con un listone molto lungo serve una colla molto prestazionale ciao a tutti

                  i fluiificanti non devono essere aggiunti nei massetti autolivellanti in quanto sono già presenti nella formulazione del massetto stesso

                  ciaoooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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                  • #10
                    CITAZIONE (tecnomassettiliguria @ 16/2/2008, 19:33)
                    si parla di una maggiore resa di circa il 25%.

                    Valore manifestamente ed indiscutibilmente falso.

                    Considerato il nick dell'utente lo invito a non cadere nel vezzo di molti, che pur di esaltare il loro prodotto o il loro servizio, denigrano prodotti presenti sul mercato, fornendo valori ed indici di miglioramento al di fuori di ogni regola e norma progettuale.
                    Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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                    • #11
                      io non parlo del prodotto,dicendo che è meglio di prodotti analoghi della concorrenza.dico solo che tutti i prodotti autolivellanti a spessore ,cm5 ed oltre,sono sicuramente più prestazionali proprio per non avere ,se ben posati,all'interno dello spessore presenza di bolle d'aria che sicuramente diminuiscono , la trasmittanza ternmica del massetto con valori che per quanto ci riguardano,sono quelli che ho riportato.scusa se rispondo solo ora ma ero via per lavoro ciao a tutti

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                      • #12
                        posa prefinito

                        salve a tutti, avrei un quesito da porre al forum.
                        sto "a fatica" ultimando la nuova casa, ho fatto il pavimento riscaldato per ovvie ragioni. nella zona notte pensavo di posare del prefinito da circa 12 mm in teak, non avrei molta simpatia ad incollarlo e propenderei per la posa flottante, anche se conscio della minore resa calorica. Ho sentito che per la posa senza colla serve assolutamente mettere sotto il parquet un "teppetino" speciale termoconducente e non il solito. la domanda è appunto questa: qualcuno ha delle notizie tecniche del detto tappetino speciale?
                        grazie

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                        • #13
                          ce ne sono di diversi materiali di tappetini ,ecologici e non...se ti puo' interessare c'e' una marca di parquet austriaco che ha parquet prefinito con" incollato" gia' 2mm di sughero e si fa senza tappetino.piuttosto che respirarti la colla fai bene a posare flottante ,consumerai qualcosa in piu' ma almeno respirerai sano almeno in casa tua

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                          • #14
                            tappetino sughero?

                            uno strato di sughero, ma non fa troppo isolamento? Pensavo si riferissero ad un buon conduttore termico, che so una particolare plastica oppure una specie di schiuma di alluminio, sempre che esista.

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