Qui c'è tutto il report: http://jlnlabs.online.fr/cfr/nfrcnam/index.htm
Sono contento perchè hanno adottato l'idea che avevo ipotizzato pure io al fine di evitare con ogni ombra di dubbio la possibilità che il power-meter (wattmetro) utilizzato per le misure elettriche potesse aver misurato i dati con errori diversi tra blank test e dati reali.
Dato che fino ad allora l'elemento resistivo riscaldatore per il blank test era alimentato in ac o cc con segnale pulito, mentre poi il plasma creava un segnale ricco di disturbo che lo strumento avrebbe potuto trattare in maniera diversa, c'è sempre stato questo ragionevole dubbio.
Ebbene, il dubbio è stato fugato con un semplice accorgimento: alimentare la R di riferimento con in serie una celletta GDPE esterna, in modo da fornire al wattmetro lo stesso tipo di segnale disturbato, tipico del plasma, sia nel blank test con R che nel test reale in plasma.
Il loro calorimetro lavora con l'elettrolita fissato a 100°C esatti, e misurano l'energia vagliando il vapore condensato che ne esce, questo annulla quasi completamente l'inerzia termica del sistema (10-15 secondi).
Tutto questo mi fa pensare che i miei scarsi risultati raccolti (non ho mai raggiunto quei valori di Cop), possano derivare dal fatto che la temp media del mio elettrolita è troppo bassa. Infatti non ho mai superato i 60-70°C.
Ci penserò.
Edited by ElettroRik - 20/2/2008, 22:58
Sono contento perchè hanno adottato l'idea che avevo ipotizzato pure io al fine di evitare con ogni ombra di dubbio la possibilità che il power-meter (wattmetro) utilizzato per le misure elettriche potesse aver misurato i dati con errori diversi tra blank test e dati reali.
Dato che fino ad allora l'elemento resistivo riscaldatore per il blank test era alimentato in ac o cc con segnale pulito, mentre poi il plasma creava un segnale ricco di disturbo che lo strumento avrebbe potuto trattare in maniera diversa, c'è sempre stato questo ragionevole dubbio.
Ebbene, il dubbio è stato fugato con un semplice accorgimento: alimentare la R di riferimento con in serie una celletta GDPE esterna, in modo da fornire al wattmetro lo stesso tipo di segnale disturbato, tipico del plasma, sia nel blank test con R che nel test reale in plasma.
Il loro calorimetro lavora con l'elettrolita fissato a 100°C esatti, e misurano l'energia vagliando il vapore condensato che ne esce, questo annulla quasi completamente l'inerzia termica del sistema (10-15 secondi).
Tutto questo mi fa pensare che i miei scarsi risultati raccolti (non ho mai raggiunto quei valori di Cop), possano derivare dal fatto che la temp media del mio elettrolita è troppo bassa. Infatti non ho mai superato i 60-70°C.
Ci penserò.
Edited by ElettroRik - 20/2/2008, 22:58
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