Riscaldamento ad aria? - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Riscaldamento ad aria?

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Riscaldamento ad aria?

    Sono in fase di ristrutturazione di un sottotetto per trasformarlo in abitazione indipendente. Ho un sacco di dubbi su come fare l'impianto di riscaldamento.
    L'idea iniziale era quella di utilizzare un impianto a pavimento alimentato da una fonte energetica alternativa.
    Purtroppo un impianto a pavimento mi porterebbe via almeno 10 cm in altezza e visto che in gronda ho una altezza di circa un metro preferirei trovare una soluzione alternativa. A tal fine avevo pensato ad un impianto ad aria associato ad un impianto a ventilazione forzata per il recupero del calore, anche perché dato che devo ricoprire il tetto non avrei difficoltà far passare i tubi sul soffitto.
    Per quanto riguarda invece la fonte energetica avrei pensato ad un termo camino o stufa abbinata a pannelli solari termici in modo tale che oltre oltre ad alimentare il riscaldamento mi posa anche fornire acqua calda sanitaria.
    Cosa ne pensate? E' fattibile? Quali soluzioni alternative che eventualmente mi consigliate?
    Marco

  • #2
    Con quei volumi così ridotti, non ci sono dubbi: stufa a pellets ad aria.
    Puoi prenderla canalizzabile oppure prevedi dei semplici ventilatori nelle pareti di separazione dall'ambiente in cui installi la stufa.
    Per ACS circuito a parte e indipendente con pannelli solari termici e in funzione della tua zona climatica abbinati ad un sistema primario istantaneo a gas o elettrico.
    Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

    Commenta


    • #3
      Intanto grazie Dotting per la tua tempestiva risposta.
      Secondo te riesco a gestire il tutto con una stufa a pellet senza l'utilizzo di un'altra caldaia?
      Ho visto che ci sono stufe che canalizzano l'aria e producona acqua calda sanitaria che potrebbe con i pannelli confluire in un accumulatore di calore comune. Per quanto riguarda la zona climatica abito in provincia di Prato.

      Commenta


      • #4
        Le stufe a pellets vanno in crisi quando devono gestire una improvvisa richiesta di calore quale potrebbe essere quella dovuta al consumo di ACS, naturalmente i venditori ti diranno che non è vero.
        Ti ribadisco quello che ho scritto.
        Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

        Commenta


        • #5
          Per quanto riguarda la ventilazione meccanica controllata con recupero di calore che ne pensi? Ne vale la pena?
          Tieni conto in fase di ristrutturazione darò particolare importanza sia all' isolamento del tetto (tetto ventilato) che al cappotto esterno per cui la richiesta di energia per il riscaldamento dovrebbe essere molto ridotta.

          Commenta


          • #6
            La VMC può andar bene solo in case passive di classe energetica A e spesso non basta, ma deve essere affiancata da una pdc.
            La VMC recupera non crea calore.
            Non tentare di portare una casa tradizionale in classe A, ci rimetti in portafoglio e in salute.

            Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

            Commenta


            • #7
              per dotting, quando parli di stufe a pellets intendi anche quelle stufe (o sarebbe meglio dire caldaie) che oltre alla quota parte per irraggiamento scaldano anche acqua per usi riscaldamento tradizionale ?

              In questo caso, con un accumulo dimensionato correttamente, non dovrebbero esserci problemi per l'acs, o sbaglio?

              Commenta


              • #8
                Locali con un volume non elevato, quindi una stufa a pellets ad aria di piccola potenza e di consumi ridotti potrebbe essere sufficiente.
                Una 2-5 kW può riscaldare tenuta al minimo ambienti da 150 mc mediamente coibentati.
                2 kW significano trafficare ogni giorno con 12 kg. di pellets, con un costo di 2,40 euro al giorno.
                Una stufa di queste potenze la si trova a meno di 1000 euro.

                taiu non può mettere un sistema di emissione a pannelli radianti a pavimento, dovrebbe mettere termosifoni o ventilconvettori.
                Le stufe a pellets hanno una temperatura ottimale di produzione di acqua calda per riscaldamento non superiore a 55-60°C, quindi con i termo siamo al limite.
                Se frequentate un qualsiasi forum sulle stufe a pellets, una delle lamentele più frequenti è questa: "la mia stufa fa arrivare l'acqua a 45-50°C e mi consuma tanto pellets".
                La più economica stufa a pellets costa 2000 euro il kit sanitario 1000, se ne volete uno usato vi posso fornire uno dismesso dopo un paio di mesi vista l'inutilità dell'oggetto.
                Una idrostufa a pellets senza ACS parte con consumi minimi di 1kg/h se la tenete sempre accesa parliamo di 24 kg. di pellets al giorno.
                A questo naturalmente va aggiunto il costo del sistema di distribuzione e dell'impianto di emissione ad acqua.

                Naturalmente poi nelle mezze stagioni ed in estate, non credo sia proponibile pensare di accendere una idrostufa dentro casa per riscaldare ACS.

                Lasciamo perdere.
                Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

                Commenta

                Attendi un attimo...
                X