La discussione nasce da un post di presentazione di un nostro nuovo amico proveniente dalla Svizzera, di cui riporto il testo:
Se il nostro amico e tutti gli altri che già vivono queste case a basso impatto energetico sono disposti a parlarne, mi piacerebbe iniziare una discussione riguardo agli effettivi vantaggi riscontrati, alla validità dei programmi di incentivazione stranieri ed a una loro applicazione in Italia, ai costi sostenuti ed al tempo di rientro previsto.
Comincerò io: mi risulta che sia in Svizzera che in Germania, l'edilizia abbia ricevuto un potente impulso proprio dalla costruzione di case tecnologiche a riscaldamento passivo, e che questo sistema si stia rapidamente diffondendo nel resto dell'Europa, contribuendo alla nascita di nuovi posti di lavoro in un settore fino a ieri stantìo.
Ma come la pensano gli utilizzatori? Si tratta solo di coscienza ecologica o anche di un calcolo di convenienza pratica? Quanto influisce la serie di incentivi nella scelta di questo tipo di abitazioni?
Rimango volutamente sul generico, trattandosi del primo post. A voi la parola.
CITAZIONE
Nick: edella - Età: 49 anni - Città: Stabio/CH
(...)
vivo da due anni in una casa in legno a basso consumo certificata minergie (tripladoppiav.minergie.ch). riscaldo a pellet e il il mio fabbisogno è di 97 Mj/m2 equivalenti a 3.8 Kw per una superficie abitativa 187 m2... e funziona!!!
per maggiori info: tripladoppiav.homepage.bluewin.ch/edella/
(...)
vivo da due anni in una casa in legno a basso consumo certificata minergie (tripladoppiav.minergie.ch). riscaldo a pellet e il il mio fabbisogno è di 97 Mj/m2 equivalenti a 3.8 Kw per una superficie abitativa 187 m2... e funziona!!!
per maggiori info: tripladoppiav.homepage.bluewin.ch/edella/
Se il nostro amico e tutti gli altri che già vivono queste case a basso impatto energetico sono disposti a parlarne, mi piacerebbe iniziare una discussione riguardo agli effettivi vantaggi riscontrati, alla validità dei programmi di incentivazione stranieri ed a una loro applicazione in Italia, ai costi sostenuti ed al tempo di rientro previsto.
Comincerò io: mi risulta che sia in Svizzera che in Germania, l'edilizia abbia ricevuto un potente impulso proprio dalla costruzione di case tecnologiche a riscaldamento passivo, e che questo sistema si stia rapidamente diffondendo nel resto dell'Europa, contribuendo alla nascita di nuovi posti di lavoro in un settore fino a ieri stantìo.
Ma come la pensano gli utilizzatori? Si tratta solo di coscienza ecologica o anche di un calcolo di convenienza pratica? Quanto influisce la serie di incentivi nella scelta di questo tipo di abitazioni?
Rimango volutamente sul generico, trattandosi del primo post. A voi la parola.
Commenta