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Grosso impianto biogas

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  • Grosso impianto biogas

    Salve a tutti,non sò niente di biogas e ho pensato chi chiedere in questo forum che seguo saltuariamente il vostro aiuto.
    Sono stato invitato l'altra sera a una riunione paesana in quanto sembra che
    il comune voglia lasciare costruire un impianto di biogas a una non ben definita entità.
    In questa riunione si è fondamentalmente detto che in un impianto di grosse dimensioni covergerebbero liquami o altro da chissa dove per rendere la struttura redditizia; ma gli ingenti scarti di lavorazione che l'oratore ha detto essere anche oltre il 200% non possono essere smaltiti naturalmente dal territorio e quindi si corre il rischio che il guadagno di pochi danneggi tutti
    gli altri con l'inquinamento del territorio e soprattutto delle falde acquifere .
    Ho letto i vari topic sull'argomento ma gradirei un vostro parere sull'argomento in quanto non vorrei essere quello che vuole le nuove tecnologie ma non casa sua e contemporaneamente penso che impianti
    del genere singolarmente possano risolvere i problemi dei singoli allevatori ma un consorzio concentrando in un solo punto lo smaltimento degli scarti
    sia controproducente.
    Grazie a tutti

  • #2
    Un impianto che produce biogas è un ottimo sistema per valorizzare gli scarti degli allevamenti. Inoltre potrebbe risolvere il problema della direttiva nitrati che per molti allevatori è un serio problema da affrontare subito.
    Questa è una premessa; ora bisognerebbe conoscere cosa realmente si vuole costruire. Un buon impianto per produrre biogas non è cosa da poco sia in termini di spazi e di costi.
    Qualche info in più sarebbe utile ai fini della discussione.

    Ely

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    • #3
      io sono sempre dell'opinione che gli impianti di biogas wet, dry o pirolisi non devono essere troppo grandi e dovrebbero servire le realtà aziendali.
      i grossi impianti fanno solo gli interessi degli industriali ke vedono il bussines dei CV, una volta finiti i CV sono tutti in braghe di tela causa costi gestione troppo elevati.
      L'utilizzazione del biogas dagli scarti è una proposta nobile, ma bisogna considerare, in questo caso, il traffico veicolare per alimentare giornalmente l'impianto, il piano PUA se è gia stato sviluppato e la collocazione dell'impianto, in questo caso più informazioni sarebbero essenziali, anche perchè si rischia di consumare più carburante di quello che si produce.
      Per i piccoli allevatori ci sono le soluzioni per la direttiva nitrati, senza dissanguarsi troppo e senza spendere troppa energia. Bastava fare un giro alle fiere di Verona e Cremona per rendersene conto...

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      • #4
        Io ritengo non abbia senso fare impianti di dimensioni superiori a circa 1 MW, proprio per i motivi elencati da WTR.
        Al di sotto credo sia ottima cosa, sempre che si sia fatto un corretto bilancio di massa.
        E' importante avere chiare le quantità e la tipologia delle biomasse in entrata e lo smaltimento di quelle in uscita. Io considero in linea di massima comunque corretto e ben posizionato un impianto che disponga di circa 300 ettari per l'approvvigionamento e 400 ettari per lo smaltimento (su un impianto da 1 Mw). Se di ciò si dispone, il più è ok

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        • #5
          Prima di tutto grazie del vostro contributo ,vedo che in linea di massima
          le perplessità uscite durante la riunione a cui ho partecipato non erano
          infondate.Per quel che riguarda l'avere dettagli su quello che stà succedendo
          è proprio il tasto dolente di tutta la faccenda in quanto il comune stà andando avanti nella più assoluta omertà e si pensa che solo una forte protesta di molti cittadini possa portare a vedere chiaro in quella che sembra
          la più classica delle manovre per arraffare più grana possibile prima della fine del mandato del 2009 .Tenete presente che io abito in un paesino
          del veneto dove non esistono più appezzamenti di terreno di dimensioni rilevanti,quì ci sono piccoli appezzamenti tra urbanistica diffusa e strade da medioevo .E' stato concordato di sentire un tecnico Arpav (amico dell'amico)
          per le problematiche inerenti allo smaltimento, se avete qualche suggerimento su cosa chiedere ben venga. Di nuovo grazie e saluti a tutti.

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          • #6
            CITAZIONE (Abiss @ 10/3/2008, 16:57)
            Io ritengo non abbia senso fare impianti di dimensioni superiori a circa 1 MW, proprio per i motivi elencati da WTR.
            Al di sotto credo sia ottima cosa, sempre che si sia fatto un corretto bilancio di massa.
            E' importante avere chiare le quantità e la tipologia delle biomasse in entrata e lo smaltimento di quelle in uscita. Io considero in linea di massima comunque corretto e ben posizionato un impianto che disponga di circa 300 ettari per l'approvvigionamento e 400 ettari per lo smaltimento (su un impianto da 1 Mw). Se di ciò si dispone, il più è ok

            hai capito male. un impianto sopra il MW va bene pure, a patto che sia di contorno a realtà aziendali già consolidate. <img src=">

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            • #7
              ciao a tutti,

              io sapevo, ma può darsi che mi sbagli, che a fronte di un ingresso di "materiale da smaltire (liquami, siero, scarti agricoli, affini...)" nel digestore, gli "scarti" di lavorazione sono: biogas, fanghi stabilizzati che dopo essicazione possono essere usati come ammendante (o concime, forse) e un refluo di acqua non pulitissima e ricca di nitrati effettivamente da trattare, ma relativamente gestibile con spazi o metodi di trattamento.
              Certo occorre un piano di gestione serio e ben fatto, ma se tutto quadra, è un impianto che riqualifica scarti producendo energia e poco da smaltire effettivamente.
              Ho capito male e non è così?
              Perche l'oratore citato nel post iniziale, parla di scarti dell'ordine del 200% rispetto al materiale in ingresso?
              Concordo che 1MW sia la dimensione migliore, ma credo anche che sia un impianto più di smaltimento/produttore di utilità che di produzione scarti e di ricchezza per pochi...
              In pratica, secondo me, nel paese in questione (fra l'altro aggiungerei un plauso alla giunta di zona per aver organizzato la riunione coi cittadini ed un altro plauso da fare ai partecipanti stessi...), un impianto di digestione ben progettato e normalmente gestito potrebbe essere fonte di energia e perchè no anche di vanto ecologico". Che ne dite?

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              • #8
                Dico che con i grossi impianti che vogliono o che stanno per realizzare hanno dimostrato, fin'ora, il contrario di quello che hai detto tu.
                Quello che esce da un impianto wet si chiama digestato, è sottoposto alla normativa nitrati (se sti tratta di impianto agricolo) = terreno adibito agli spandimenti secondo le disposizioni locali. Depurare la frazione liquida del digestato non è affatto facile, anzi è costoso e un metodo efficace non è stato ancora individuato, conviene ancora spargerlo con i carri botte per i terreni sempre secondo normativa.
                pare che la tecnologia più promettente siano le membrane o lo strippaggio ma entrambi hanno costi di gestione elevati. la depurazione biologica sembra abbia qualke problema dopo la digestione anaerobica.
                insomma c'è ancora molto da fare e, secondo me, gli unici che fin'ora ci hanno guadagnato sono gli impiantisti.
                Potrei e vorrei anche sbagliarmi, ma al momento la vedo così.

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                • #9
                  Salve a tutti.Forse non mi sono spiegato bene Sawar ma l'amministrazione
                  si è ben guardata da convocare una riunione per spiegare come stanno le cose. Quello che è successo è che siccome di questo progetto ormai si mormora da un anno qualcuno ha pensato di avvisarci che prima che ci troviamo il paese invaso da trattori con botti di liquame e campi pieni di
                  scarti di lavorazione sarebbe opportuno farci dire in che termini stanno le cose e come pensa il comune di gestirle visto che non si è preso la briga
                  di dire niente.
                  Per la percentuale di scarto è stato detto ( ma alla riunione con il tecnico si
                  potrà sapere meglio) che siccome l'impianto verrà alimentato da liquami
                  bovini e suini la percentuale di acqua che serve per rendere il prodotto
                  digeribile è nell'ordine del 130% quindi dopo la digestione ci si trova
                  con un notevole incremento del residuo che non può essere assorbito
                  dai campi della zona ( che tra l'altro rientra nei parametri di 170 kg per ettaro
                  di azoto essendo piena di falde),quindi se non vengono chiarite le varie fasi
                  di utilizzo mi sembra che essere pessimisti sull'effettiva utilità collettiva di
                  un simile impianto sia il minimo.
                  Penso che ci sia una certa differenza tra fare per esempio un inceneritore
                  che serve a tutti i cittadini perchè tutti bene o male produciamo rifiuti e
                  costruire un impianto che serve solo alle ditte allevatrici per smaltire i loro
                  rifiuti in quanto la produzione di energia in confronto ai costi generali mi sembra di capire non conviene.


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                  • #10
                    ciao,
                    se pensi che un inceneritore sia una soluzione migliore (anche solo per esempio), direi che possiamo finire qui la discussione.
                    Grazie dei chiarimenti (anche se ti sono stati illustrati da qualcuno e non dalla amministrazione) ma abbiamo una visione generale diversa.
                    Altra cosa è dire che c'è ancora molto da fare e non tutti i problemi della digestione sono risolti.
                    Mi sembrava che, la digestione (per quei materiali) fosse una buona soluzione e non credevo che i guadagni fossero mafiosamente di pochi.
                    Forse, come dicevi prima l'amministrazione del tuo comune vuole solo raggranellare soldi prima della fine del proprio mandato e l'idea di un digestore è solo una scusa per farsi un fondo pensione. Mah!!?

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                    • #11
                      CITAZIONE (aluii @ 12/3/2008, 21:33)
                      Per la percentuale di scarto è stato detto ( ma alla riunione con il tecnico si
                      potrà sapere meglio) che siccome l'impianto verrà alimentato da liquami
                      bovini e suini la percentuale di acqua che serve per rendere il prodotto
                      digeribile è nell'ordine del 130% quindi dopo la digestione ci si trova
                      con un notevole incremento del residuo

                      il prodotto in entrata spesso viene diluito con digestato in uscita. in questo modo si ricircola parzialmente il digestato e quindi il residuo si dovrebbe abbassare.

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                      • #12
                        l'idea della digestione anaerobica, per scarti di consorzi agricoli è una buona idea, ovviamente non è la medicina per tutti i mali o meglio l'impianto deve essere dimensionato e realizzato con criterio, con particolare attenzione alla depurazione delle acque per sistemi wet cosa particolarmente delicata, quanto riguarda la digestione anaerobica è un ottimo metodo di smaltimento dei rifiuti organici oppure preferisci un bel "termovalorizzatore"?. Poi c'è da dire che noi le intenzioni del comune non le possiamo sapere, quindo non possiamo sapere se pensa solo ad intascare tangenti e se ne frega se l'impianto è fatto a norma......se le cose sono fatte a regola è un'ottima soluzione.

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                        • #13
                          tuttavia i punti bui di un impianto non aziendale sono il traffico veicolare in entrate e in uscita.
                          Non conosco nulla di questo progetto, magari si riesce a collocare l'impianto in modo ke le principali aziende possano conferire i liquami attraverso tubazioni.
                          Per giosp77: che metodi conosci di depurazione che non siano più costosi dello spandimento?

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                          • #14
                            Saluti a tutti. Inanzi tutto ringrazio chi ha risposto fornendo anche qualche
                            dato come WTR o Abiss. Il discorso della buona idea se fatta bene mi può
                            star bene in linea generale ma in pratica non dice nulla ,chi l'ha fatto bene
                            finora? e con che criteri ?

                            Commenta


                            • #15
                              per WTR: certo che più economico della spandimento non c'è nulla, comunque il trattamento SBR non è costoso rispetto agli altri tipi; il difficile per questi impianti è rientrare entro i limiti per quanto riguarda la direttiva nitrati. La depurazione acque è il punto delicato della digestione anaerobica.....con le norme italiane è molto difficile rimanere nei limiti di legge, se l'acqua la si vuole mandare a fertirrigazione o scaricare in un corso d'acqua. Ma una soluzione usata da molti è quella di riutilizzare l'acqua all'interno del processo, è avvio che anche in questo caso va sempre depurata (sbr, fanghi attivi, ecc...) altrimenti a lungo andare inibiremmo il processo, però così facendo non si ha il vincolo ristretto della direttiva nitrati.

                              Per quanto riguarda lo spandimento è molto difficile essere nei limiti di legge, almeno che non si abbia un latifondo.....adesso io faccio fatica a fare valutazioni se non so neanche la potenzialità dell'impianto!

                              CITAZIONE (aluii @ 14/3/2008, 22:10)
                              Saluti a tutti. Inanzi tutto ringrazio chi ha risposto fornendo anche qualche
                              dato come WTR o Abiss. Il discorso della buona idea se fatta bene mi può
                              star bene in linea generale ma in pratica non dice nulla ,chi l'ha fatto bene
                              finora? e con che criteri ?

                              Aluii la digestione anaerobica funziona e funziona bene soprattutto come metodo di smaltimento per rifiuti biologici altrimenti difficili da smaltire (non tanto per un discorso energetico). Di questi impianti il nord europa ne è pieno vedi la Germania che è da più di 30 anni che è nel campo del biogas (vedi Schmack, Weltec, Hese, luthe, ecc...)
                              L'unico punto un pò delicato è la depurazione acque, i più riconosco che adesso con il business dei cewrtificati verdi molti vedano facili guadagni.....però cosa possiamo dirti più di così? non sappiamo neanche chi realizzerà l'impianto....
                              La tecnologia è valida e utile.....poi va applicata bene e nel rispetto delle leggi!

                              Commenta


                              • #16
                                CITAZIONE (giosp77 @ 17/3/2008, 15:51)
                                per WTR: certo che più economico della spandimento non c'è nulla, comunque il trattamento SBR non è costoso rispetto agli altri tipi; il difficile per questi impianti è rientrare entro i limiti per quanto riguarda la direttiva nitrati. La depurazione acque è il punto delicato della digestione anaerobica.....con le norme italiane è molto difficile rimanere nei limiti di legge, se l'acqua la si vuole mandare a fertirrigazione o scaricare in un corso d'acqua. Ma una soluzione usata da molti è quella di riutilizzare l'acqua all'interno del processo, è avvio che anche in questo caso va sempre depurata (sbr, fanghi attivi, ecc...) altrimenti a lungo andare inibiremmo il processo, però così facendo non si ha il vincolo ristretto della direttiva nitrati.

                                riutillizzando in parte il digestato l'impianto non andrà in sofferenza e non occorre depurarlo prima di ricircolarlo.
                                per lo smaltimento del restante digestato se non si vuol depurare bisogna che gli allevatori che versano il refluo facciano il prelievo del digestato.
                                fai conto ke circa l'8-10% del digestato si separa e si fa un compost palabile.
                                attendo notizie

                                Commenta


                                • #17
                                  Ciao,

                                  scusa WTR, non mi è chiaro...

                                  ok che una parte di materiale digerito (acqua + digestato) viene riciclato...diciamo un simbolico 25%... e ok anche che non viene depurato, tal quale si ricircola nel digestore.

                                  ma del restante, se non si vuole depurare, non mi è chiaro cosa dovrebbero fare gli allevatori: versare il refluo ma facendo il prelievo del digestato..? cioè? sedimentare e prelevare il surnatante? ma esso (il surnatante) è ancora ricco di nitrati, no? anche se lo separiamo dai solidi digeriti è sempre ricco di nitrati..? e quell'8-10% di digestato è quello sedimentato?

                                  Scusa, credo di aver capito male, ti spiace illuminarmi meglio?

                                  grazie, saluti

                                  L.

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                                  • #18
                                    allora diciamo che:
                                    1-una piccola parte del digestato viene riprocessato dall'impianto
                                    2-il resto subisce un processo di separazione, l'8-10% del digestato viene solido con una parte di sostanze organiche detto palabile e successivamente compost, il resto che si chiama chiarificato verrà stoccato in vasca o laguna e se si fa l'ossigenazione si abbatte un'altra percentuale di N, diciamo che si può arrivare al 30% di abbattimento. in questo modo si potra distribuire sullo stesso ha una quantità maggiore di chiarificato.

                                    gli allevatori dopo che hanno fatto il loro apporto di liquame giornaliero dovrebbero ritirare il chiarificato, nella stessa quantità, per spargerlo sui loro terreni. il vantaggio per loro è che possono spandere più prodotto sugli stessi ha perchè meno ricco di azoto. certo che se l'impianto utilizza altre biomasse dovrà provvedere per l'N in eccesso, altrimenti non vedo dove sia il vantaggio per gli allevatori.
                                    Se invece sarà l'impianto a prendersi l'onere di spargere il tutto dovrà assicurarsi di avere un piano PUA già pronto.

                                    spero di essere stato d'aiuto.

                                    Commenta


                                    • #19
                                      scusa wtr ma anche se è il più economico io non credo che lo spandimento sia una soluzione accettabile a meno che non ci sia un latifondista tra noi :-)
                                      io credo che la soluzione migliore sia depurare tutto il chierificato (sbr o fanghi attivi) una volta separato dalla componente solida e poi ricircolarlo nell'impianto anche per un 75% il resto mandarlo a fertirrigazione dopo un eventuale ulteriore ossigenazione (magari in vasca di lagunaggio, che non ha un costo elevato) per entrare nei limiti di azoto consentiti per legge.
                                      Se poi in zona ci fosse un impianto per il trattamento delle acque magari comunale.....bingo!

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                                      • #20
                                        la tecnica è una cosa la legge un altra...imporre agli allevatori di spargere il digestato o i liquidi nei terreni è UN PROBLEMA perchè se portano il refluo dell'allevamento in un impianto è perchè non possono spargerlo sul terreno per la direttiva nitrati....quindi il biogas è un buon sistema per fare energia elettrica ma con la direttiva non và d'accordo.....se poi si pensa che il fabbisogno in terreni per la pianura padana è ben oltre il totale degli ettari presenti mi spiegate come fate a convincere qualcuno che alleva "senza terra" o con pochi terreni a riprendersi qualcosa dall'impianto???
                                        Io penso che "forse" una piccola possibilità ci possa essere essiccando il digestato (cosa che è fattibilissima con tecnologie già ben collaudate) e poi pensare a una sua gassificazione o combustione con ulteriore produzzione di corrente, i residui (cenere) si possono smaltire più facilmente...
                                        Il biogas è ottimo ma non risolve i problemi della direttiva.....se i liquami derivano da aziende in difficoltà......
                                        Ovviamente per aziende con ettarati sufficenti il problema non sussiste, ma bisogna trovarle....
                                        saluti.

                                        Commenta


                                        • #21
                                          esatto francesco 1966 è quello che dico dall'inizio, lo spandimento non è compatibile con la direttiva nitrati, sono pienamente daccordo con te sulla prima parte.
                                          Sulla seconda parte quella relativa alla gassificazione ho dei dubbi, certo sarebbe una bella soluzione, ma l'impianto così aumenterebbe enormemente il costo, tieni anche conto che non so quale possa essere il potere calorifico dei fanghi trattati in uscita da digestione anaerobica, ma non credo molto alto, in più a monte della gassificazione o pirolisi dovresti mettere un essiccatore non puoi pirolizzare o gassificare fanghi con il 70-80% di acqua.....se fai due conti vedi che i bilanci sia energetico che economico sono sfavorevoli. Senza pensare che diventa un investimento di decine di milioni di euro, che francamente sono molti anche per un consorzio specialmente solo allo scopo di smaltire i fanghi (l'elettrico e il termico prodotti servono a malapena ad autoalimentare l'impainto).

                                          Io continuo a sostenere di depurare il chiarificato con impianti di depurazione (sbr o fanghi attivi). E' la soluzione più economica e redditizia e ci consentirebbe se l'impianto di depurazione è dimensionato bene di stare entro i limiti della direttiva nitrati. In più in caso che ci sia si potrebbe sfruttare un impianto di depurazione comunale, in questo caso il risparmio è maggiore.

                                          La depurazione delle acque in uscita al digestore è il punto più delicato di questi impianti anche perchè come spesso accade in italia a livello normativo si è passati dal niente all'eccessivo, costringendo molte aziende o a lasciare perdere il discorso o a trovare escamotage per aggirare la legge, vedi scarichi nascosti abusivi o diluizione del chiarificato con acqua, ecc....

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                                          • #22
                                            però il depurato dove lo metti? lo devi smaltire....e pensare al compost..mi sembra che ci siano già molte ditte che operano non vorrei trovarmi a regalare il compost per liberarmene,,
                                            e anche il depuratore costa....

                                            Per l'essicazione non è un problema, ci sono già gli essicatori dei fanghi, e come costi non sono cifre a 6 zeri. in più il calore lo prendi dall'impianto..
                                            per il discorso gassificazione/pirogassificazione, son d'accordo che costa molto, però dovendo fare un investimento e considerando i problemi degli allevamenti, sopratutto avicoli, si potrebbe pensare a miscelare il digestato con lettiere di pollo/tacchino, o con sottoprodotti tipo stocchi di mais, paglie, letame, o altro per aumentare il potere calorifico
                                            Se arrivi anche a 3200/3400kcal/kg di pci non è male, la pollina tal quale arriva a 3400/3800 e la fattibilità degli impianti cè.
                                            Considera che si dovrebbe operare in regime dei 30 cent, cioè con 1 mwatt di potenza...per fare un es. un consorzio per il biogas, e un consorzio per il gassificatore....
                                            Per i soldi il problema c'è l'hai sia con 5 ml di euro che con 10....e poi bisogna uscire dalla logica del costo ma del reddito che si puo ottenere.... non si può pensare di fare impianti da 100 kwatt.... come molti credono...
                                            I reflui sono una risorsa non un problema è che si tende a pensare al modo di smaltirli, non ha renderli rumunerativi.....

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                                            • #23
                                              Perdonate l'ingenuita', ma il chiarificato, eventualmente diluito, non potrebbe costituire un 'brodo di coltura' per eventuali alghe (micro o macro che siano) in ambienti protetti ma iperproduttivi?
                                              Bye
                                              Bye

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                                              • #24
                                                CITAZIONE (leptone @ 9/3/2008, 01:49)
                                                Un impianto che produce biogas è un ottimo sistema per valorizzare gli scarti degli allevamenti. Inoltre potrebbe risolvere il problema della direttiva nitrati che per molti allevatori è un serio problema da affrontare subito.

                                                Ciao Leptone,
                                                la tua risposta mi ha incuriosito poiche non capisco come un impianto a biogas possa risolvere il problema dell'Azoto dei liquami di stalla.

                                                Che io sappia di Azoto tanto ne entra...tanto ne esce dal biogassificatore, no?

                                                vorrei sapere che ne pensi o cosa tu intenda


                                                Grazie

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                                                • #25
                                                  Per aluii....

                                                  CITAZIONE
                                                  Penso che ci sia una certa differenza tra fare per esempio un inceneritore
                                                  che serve a tutti i cittadini perchè tutti bene o male produciamo rifiuti e
                                                  costruire un impianto che serve solo alle ditte allevatrici per smaltire i loro
                                                  rifiuti in quanto la produzione di energia in confronto ai costi generali mi sembra di capire non conviene.

                                                  Ciao aluii, non per voler seminar zizzaznia, ma tu cosa mangi?
                                                  Perchè se mangi della carne allora pensare che sia meglio un termovalorizzatore di un impianto a biogas, abbinato agli allevamenti non mi trovi d'accordo....
                                                  L'impianto di biogas è un ottimo modo per fare corrente con una fonte alternativa rinnovabile, non risolve la direttiva nitrati (salvo poi trattare il digestato con tecniche particolari..) e nemmeno il problema energetico nazionale, ma se si deve sempre voler contestare tutto, allora ci teniamo l'immondizzia, chiudiamo gli allevamenti e facciamo tutti i politici....
                                                  Non conosco la realtà del tuo paesino ma sono anch'io veneto e il problema della direttiva nitrati, essendo un avicoltore, lo conosco (aime!!) troppo bene...se è una cosa ben fatta, il biogas,può portare vantaggi anche a voi del paese, e ricordati che la "spusa" (detto in veneto) degli allevamenti non ha mai ucciso nessuno, gli scarichi industriali e degli autoveicoli invece si...
                                                  ciao...

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                                                  • #26
                                                    francesco 1966 il problema non è tanto il compost che ottieni; quello si che lo puoi spargere in quanto è un fango stabilizzato, al massimo si lascia all'aria qualche giorno in più, tra l'altro anche se lo regali ad un'azienda di compost a patto che se lo vengano a prendere loro....non vedo cosa ci sia di male è un problema in meno (serto che se lo vendi a qualcuno è meglio).
                                                    Comunque così senza numeri si può dire tutto ed il contrario di tutto, io non credo che abbiamo termico a sufficenza per il processo e per l'essiccazione (per portare un Kg di acqua da 100°C liquidi a 100°C di vapore ci vogliono 500 Kcal, più in generale ti posso dire che per essiccare un Kg di fango, a T ambiente, al 20% di secco occorrono circa 750 Kcal)

                                                    l'essiccatore dipende da che capacità lo vuoi ti assicuro che le cifre per un essiccatore da 20 t/ora di fango come cifra si avvicina anche a 7 zeri....fidati, cmq costa tutto l'insieme: dig. anaerobica, essiccazione e gassificazione.
                                                    è vero che costa anche la depurazione ma non c'è paragone, in più recupereresti anche l'acqua che oggi più che mai va considerata una risorsa!

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                                                    • #27
                                                      Il problema del compost/digestato se non vi è terreno a sufficenza (direttiva nitrati) permane, e per trovare ditte che accettano ancora compost....beh auguri....qui in veneto molte di quelle che producono tale fertilizzante non accettano più niente al di fuori dei contratti....chiedilo a chi stà cercando un modo per smaltire i reflui....

                                                      Per il discorso dell'essi*****one, a parte la potenza termica disponibile, ovviamente è in funzione dell'impianto, sui costi non concordo.


                                                      PRODOTTO DA TRATTARE DIGESTATO

                                                      ASPETTO FISICO SCIOLTO -SFUSO

                                                      UMIDITA’ INIZIALE 45 %

                                                      UMIDITA’ FINALE 15 %

                                                      PESO SPECIFICO Kg /Mc 350


                                                      PRODUZIONE UMIDO Kg /h 3000

                                                      PRODUZIONE SECCO Kg /h 1900

                                                      POTENZA TERMICA UTILIZZATA K.CAL/h 1 200 000

                                                      EVAPORAZIONE ORARIA MASSIMA Kg/H²O 1100

                                                      TEMPER. ARIA ESSICCAZIONE °C 75

                                                      TEMPERATURA AMBIENTE 10°C.
                                                      UMIDITA’ RELATIVA 65%

                                                      Io intendevo il digestato, non i liquidi, poi se parli di fanghi allora cambia il discorso. Cmq questo essicatore che può usare sia i gas di scarico dei motori o acqua calda a 75°, costa (da preventivo al lordo degli sconti che non ho ancora chiesto!!) 370.000 più iva
                                                      Ovviamente essica 30 q,li ora ma si puo anche aumentare la produzzione , ma il costo non cambia di un enormità. E l'umidità iniziale può essere anche più alta, con maggiore consumo termico. Ma visto che il digestato, come dici tu, lo puoi lasciare in cumulo, si può pensare che si essichi in parte da solo...
                                                      Io cmq lo stavo cercando per abbinarlo ad un impianto di gassificazione della pollina...
                                                      Per il costo totale, concordo con tè, i prezzi li so, visto che ho preventivi da mezzo mondo, ma non si può pensare ai piccoli impianti, purtroppo...e poi i "conti" si fanno sul ricavo netto, non sul costo inizziale...e una tecnologia che fosse completa e sicura per usare i reflui degli allevamenti, oggi con i problemi che la direttiva stà creando, penso non abbia prezzo (in senso metaforico, poi ci si deve anche guadagnare, sennò se li tengono..)
                                                      Anzi ti dirò di più, sono a conoscenza di una nuova tecnologia, che prevede un impianto abbinato a un biogas da suini, sfruttando il digestato, se funziona (e se chi la commercializza è una società seria...) allora si che si potrebbero sviluppare molto i biodigestori...avrebbero una uscita di sottoprodotti (digestato) pari a zero....ma per ora attendiamo giugno...quando forse sarà in funzione...
                                                      Ps giosp77 di dove sei....

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                                                      • #28
                                                        Saluti.Francesco io non voglio contestare un bel niente stò cercando di farmi
                                                        un'idea partendo da zero e le risposte date mi portano a pensare che non ci
                                                        sia una soluzione pronta per l'uso ,bisogna valutare quantità, tipo ,ecc..
                                                        Comunque senza che ti arrabbi continuo a pensare che una cosa è risolvere
                                                        un problema comune per tutti un'altro quello di una azienda.Mi sembra di aver capito questo ;gli allevamenti sono sempre esistiti e i liquami si spandevano normalmente nei campi ora gli allevamenti si sono super concentrati e sono diventati vere e proprie macchine da carne, solo che gli imprenditori in molti casi non sanno come smaltire i residui perchè magari di terra proprio non ne hanno;in più l'unione europea decide di mettere dei limiti ben precisi .
                                                        Siccome si possono sfruttare i residui animali per produrre energia elettrica
                                                        si cerca di sfruttare questa risorsa per prendere i classici due piccioni con.....
                                                        Però le perplessità di fondo restano comunque intatte e cioè :la concentrazione in un punto darà luogo a una massa di nitrati ,fanghi ecc.da trattare che si dovrà capire dove finirà in più ci sarà un via vai di mezzi per il carico scarico . Io ho capito questo e non mi sento per nulla rassicurato anzi
                                                        resto dell'idea che essendo una faccenda tra aziende e pubblica amministrazione si faranno gli interessi di pochi; dopodichè se la strada è segnata e bisogna adattarsi ( perchè le bistecche mi piacciono <img src="> )si cercherà almeno di far fare questo impianto dove avrà meno impatto ambientale possibile.

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                                                        • #29
                                                          ma parli già di impatto ambiantale negativo, e se invece lo migliorasse?
                                                          magari eliminando gli odori molesti e creando posti di lavoro?
                                                          ripeto se si riesce a centralizzare l'impianto con dei "merdodotti" risolvi pure il problema del traffico veicolare.

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                                                          • #30
                                                            CITAZIONE
                                                            ripeto se si riesce a centralizzare l'impianto con dei "merdodotti" risolvi pure il problema del traffico veicolare.

                                                            qualcuno ha notizia di esempi già funzionanti in materia? Effettivamente è STUPIDO oltre che oltraggioso spendere + energia primaria in gasolio da trasporto rispetto a quanto se ne possa trarre dal beneficio dell'impiego della fonte rinnovabile ( nella fattispecie il biogas ).
                                                            L'idea ( anche se nella mia mente è molto nebulosa ) di una condotta dei liquami sembrerebbe anche a mio avisso molto interessante e da valutare... ma tra le mie idee nebulose e la pratica/tecnica ingegnerizzata... ne passa di... refluo! <img src=">

                                                            A presto!

                                                            www.energeticambiente.it

                                                            www.energoclub.org

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