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Energia da macroalghe

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  • Energia da macroalghe

    Vorrei aprire una discussione sulla possibilità di ricavare energia dalla fermentazione anaerobica di macroalghe in quanto non ho trovato nel forum una discussione in merito (solo sulle microalghe).

    La capacità delle macroalghe di assorbire composti azotati da un corpo d'acqua è ormai noto da tempo, ma a parte talune circostanze particolari, la loro capacità non viene sfruttata: potrebbero essere utilizzate in mare, in zone recintate, vicino a sbocchi di fiumi, canali e scarichi di depuratori per l'abbattimento di tutta una serie di composti organici dannosi per l'ambiente.
    Utilizzando questa strategia si assicura alla macroalga un costante apporto di nutrienti che ne permetterà un rapido accrescimento senza alcuno sforzo e a costo zero.
    Il vantaggio di questo tipo di biomassa, come per le microalghe, è l'assenza di lignina difficile da digerire.

    Ho fatto delle ricerche su internet e non ho trovato notizie su digestori anaerobici che utilizzano macroalghe come biomassa anche se secondo me potrebbe essere una strategia vincente per la produzione di biogas.

    la discussione è stata riallocata in sezione più consona

    ++Solarprex++


    Edited by SolarPrex - 13/3/2008, 17:22

  • #2
    interessante, però agli impianti biogas l'acqua salata non fa bene.
    conosci tipi di macroalghe che possano essere crescere in acqua dolce, che velocità di crescita hanno? che sistema si usa per raccoglierle? hai qualke link?

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    • #3
      Mi sto documentando sulla possibilità di accrescere macroalghe di acqua dolce; al momento lavoro in un centro di ricerca (CNR - Istituto di scienze marine) dove il mio gruppo di lavoro ha reimmesso nella laguna di Lesina una macroalga che oltre a costituire una immensa quantità di biomassa, ha anche un elevato valore commerciale in quanto, essendo un'alga rossa (gracilaria verrucosa), in industrie dedicate viene estratto l'agar, di grande utilizzo nell'idustria cosmetica e farmaceutica.
      Questo progetto POR della Regione Puglia ha permesso di attuare un intervento di bioremediation nella laguna di Lesina attraverso la reintroduzione di questa macroalga che negli anni passati era già presente in laguna e veniva raccolta e venduta, ma l'abuso nella raccolta ne aveva causato la scomparsa.
      Purtroppo l'unica ditta italiana (di Bologna) che fa questo tipo di lavorazione di cui ero a conoscenza, ha spostato le proprie attività nell'est europeo.
      Per quanto riguarda la raccolta, qui a Lesina viene utilizzata una sorta di zattera a motore con un sistema di nastri trasportatori in metallo che vengono parzialmente immersi in acqua.
      Il sale... beh anche io penso che possa essere un problema per la digestione anaerobica. Utilizzando alghe di laguna, però, il problema viene parzialmente contenuto in quanto la salinità generalmente è più bassa rispetto al mare.
      Inoltre, se consideriamo il sistema di accrescimento posto alle foci dei fiumi per l'apporto di acqua dolce la salinità è più bassa e credo che soltanto alghe di laguna trovino condizioni ideali per l'accrescimento.
      L'accrescimento... beh il discorso è abbastanza complesso in quanto studi in vitro che abbiamo effettuato dimostrano come anche soltanto piccole variazioni di illuminazione possano variare il tasso di crescita. Una prova condotta su chaetomorfa linum in ricircolo con un piccolo acquario che ne assicuri l'apporto di nutrienti ha dimostrato un tasso di accrescimento del 10-15% al giorno, ma ripeto i numeri dipendono dalle condizioni.
      Nei prossimi giorni manderò delle foto della macchina per la raccolta e delle alghe che ho citato.

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      • #4
        anche in quest 3d si parla di alghe: http://energierinnovabili.forumcommunity.net/?t=13569625.
        però tanto di cappello a chi ci sta lavorando davvero.

        ma è proprio necessario produrre biogas?
        non si potrebbe produrre biodisel, o etanolo?

        se sì, quale sistema potrebbe essere il più conveniente?
        www.energyraft.org: energia da solare ad un costo inferiore a quella da nucleare (http://www.energeticambiente.it/term...e-commons.html)

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        • #5
          Ci sono varie recensioni e studi che indicano che se si coltivasse un ha di mais per produrre biodiesel un'auto ci farebbe circa 18/20.000 km, lo stesso ha per fare biogas convertito in metano l'auto farebbe il doppio dei km. il biogas lo produci sia con scarti che con materie prime, il biodiesel (attualmente) solo con materie prime. inoltre il metano lo puoi immettere in rete così si sfrutta una struttura capillare già esistente invece di trasportare su gomma il biodiesel. vedo solo vantaggi col biogas, se sbaglio correggetemi

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          • #6
            Bravo WTR, la tua è matematica, ma non tutti la capiscono! Vallo a dire ai politici!

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            • #7
              articolo......
              12 marzo 2008 - 16:05
              Vertigro: crescita verticale di alghe per biodiesel
              El Paso - Texas: sperimentazione di una nuova tecnologia


              Spesso si parla della produzione di biodiesel da alghe; in questi giorni è stata diffusa la notizia di una tecnologia produttiva più efficace.
              La Valcent sta infatti sperimentando ad El Paso in Texas, un impianto per la produzione di alghe con una capacità produttiva di biodiesel ad ettaro, nettamente maggiore rispetto ad altri sistemi. La particolarità di questo impianto sta nella caratteristica struttura, infatti le alghe non sono contenute in vasconi-acquario come sarebbe lecito aspettarsi, bensì vengono fatte crescere verticalmente (da qui il nome Vertigro) all'interno di borse in plastica trasparente che consentono un maggiore sfruttamento di tutta l'energia irradiante. Questo vuol dire che è possibile utilizzare al meglio lo spazio disponibile, quindi aumentare la produttività dell'area fino a stimare una produzione di circa 60 mila litri di olio vegetale all'anno per ettaro.
              Il tutto utilizzando poca acqua (a detta dei ricercatori) e sfruttando aree non utilizzabili per fini agricoli. Per fare un confronto un ettaro di soia produrrebbe annualmente qualcosa come 880 litri, o ancora la coltivazione della palma da olio darebbe circa 11.500 litri.
              Attualmente la sperimentazione sta cercando di focalizzare meglio i limiti produttivi variando il pH, la concentrazione di anidride carbonica ed altri parametri.

              qui

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              • #8
                CITAZIONE (Abiss @ 17/3/2008, 23:03)
                Bravo WTR, la tua è matematica, ma non tutti la capiscono! Vallo a dire ai politici!

                politici, industriali sono la stessa cosa, sono pachidermi che rincorrono il Dio Denaro spesso facendo cose controsenso, il bello è che spesso sono molto informati e questo mette in risalto la loro ipocrisia.
                Va a finire che ci metteremo noi del forum a fare qualcosa :P

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