La cella al plasma di Hansol - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

La cella al plasma di Hansol

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • La cella al plasma di Hansol

    Cio' che segue,è una esemplificazione di una cella del danese Hansol, configurata come una cella in grado di mantenere sano e integro il catodo in tungsteno,evitandone la fusione.
    Si tratta di una cella in vetro pyrex,resistente all'alto calore.



    Oltre al contenitore,vi è un catodo incastonato nel pyrex; soluzione salina con a bagno l'anodo; un deposito sul fondo costituito da granuli-polvere vetrosa,imbevuta chiaramente di soluzione salina. L'utilità di questa polvere di vetro è fondamentale:appena si eroga tensione,la polvere a stretto contatto con il catodo inzia a scaldarsi,raggiungendo ben presto i 700 gradi. A quella temperatura,la polvere si liquefa,e inizia a condurre.
    Il vetro,per chi non lo sapesse,diventa conduttore a mano a mano che si sale di temperatura,manifestando la capacità di condurre elettroni al pari di un metallo.
    Dopo brevi istanti,avremo che,grazie al forte isolamento della fredda polvere attigua ,otterremo un catodo che opera a temperature inferiori ai 700° ; un cono di vetro liquefatto che opera nell'intorno dei 700°-900° (nella figura appare in colore rosso) ; un plasma di temperatura altissima che fluttua centrale rispetto al cono.
    Tutto cio' si basa sul fatto che il vetro incandescente è portatore di elettroni,l'acqua salina è portatrice di ioni.Dal loro urto si dovrebbe originare un plasma.
    Si riesce quindi a mantenere integro il catodo in tungsteno,senza che si usuri; lo spessore dei materiali impiegati garantisce una buona dissipazione di calore nei punti cruciali,considerando anche che la rimanente polvere di vetro circostante possiede un altissimo isolamento termico,tale da mantenere una struttura a cono sopra il catodo.L'emissione magnetica emessa dal catodo dovrebbe provvedere,peraltro,a mantenere centrale il punto di plasma,sospeso e lontano,mentre il vetro fuso impedisce il passaggio di cariche ioniche verso il basso.Solo gli elettroni possono circolare nella massa in fusione,raggiungendo la superficie acquosa.
    Nel caso alcune particelle di vetro fuso si distacchino,tendono a raffreddarsi in acqua e a precipitare verso il basso,cedendo il loro calore,e pronte ad essere fuse nuovamente.
    L'utilità della cella è quella di poter mantenere sano il catodo,e in caso di spegnimento immediato della cella,si potrebbe riuscire ad avere elementi trasmutati rimasti intrappolati nel cono che solidifica.

  • #2
    Dove hai trovato la notizia ?

    Commenta


    • #3
      Se è vero che il catodo rimane integro allora non c'è eccesso di calore perchè l'eccesso di calore è causato dalla idrurazione del tungsteno la quale non può realizzarsi perchè c'è il vetro che lo isola.

      If Integro=True Then
      ....EccessoDiCalore=0
      Else
      ....EccessoDiCalore=X
      End If

      Commenta


      • #4
        CITAZIONE (OggettoVolanteIdentificato @ 30/3/2008, 20:03)
        Cio' che segue,è una esemplificazione di una cella del danese Hansol, configurata come una cella in grado di mantenere sano e integro il catodo in tungsteno,evitandone la fusione.
        Si tratta di una cella in vetro pyrex,resistente all'alto calore.

        Wow! Molto interessante, OVI. Mi associo anch'io: da dove arriva la notizia?


        "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

        Commenta

        Attendi un attimo...
        X