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Il quarzo

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  • Il quarzo

    Buona sera forum. Vi scrivo per porvi una domanda...
    Se io comprimo il quarzo ad altissime pressioni in acqua,è possibile che questo si dimostri un buon elemento per compiere l'elettrolisi?
    Utilizzando una sabbia di quarzo inumidita credo si amplifichi l'effetto per via della maggiore superficie di contatto in acqua...

    La mia ignoranza sta nel fatto che non so se la carica elettrica si disperda o si mantenga inalterata nel tempo...

    Clearwar

  • #2
    Senti Clear io so che se l'accendigas piezo è poco poco umido non funziona
    lascio a te la conclusione!
    ciao a tutti
    leo48
    -Ogni problema ha sempre almeno due soluzioni basta trovarle
    -La forza dei forti è saper traversar le traversìe con occhio sereno

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    • #3
      La mia domanda in realtà era un'altra.
      Mi interessava sapere se il quarzo rilascia cariche elettriche solo quando la pressione che gli è stata fornita viene a mancare,oppure se le rilascia continuamente quando è sottoposto a deformazioni meccaniche,mantenendo quindi una carica inalterabile nel tempo.
      L'accendino non si accende perchè l'acqua fà da conduttore immagino..Passando da pressioni elevate,intorno ai 100-200 bar in un cilindro pieno di sabbia di quarzo e acqua,alla pressione atmosferica,credo si potrebbe produrre un bel mucchio di idrogeno. Sapendo che l'acqua è diciamo "incomprimibile",credo ne potrebbe risultare un sistema di produzione per l'idrogeno vantaggiosa...


      Clearwar

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      • #4
        Il quarzo rilascia cariche elettriche solo se c'é una 'variazione' di pressione. Nel tuo caso, solo quando lo immergi, mentre affonda, mentre riemerge e quando lo tiri fuori dall'acqua. Se il quarzo è fermo alla stessa quota, non essendoci variazione di pressione, non rilascia cariche elettriche. Inoltre, dubito che la sola pressione dell'acqua sia sufficiente ad ottenere dal quarzo l'energia sufficiente a generare l'elettrolisi.

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        • #5
          Se vuoi continuare le tue ricerche in questo senso, posso consigliarti di procedere in questo modo...
          Prendi un contenitore allungato, molto alto, orientato in verticale con una piccola apertura sotto. In questo modo, l'acqua non cade dal foro sottostante perché intrappolata dal vuoto che si crea sopra.
          Se fai entrare ed uscire un quarzo dal foro, avrai una elevate differenza di pressione.
          E' solo uno spunto, prosegui tu le ricerche se ritieni che il mio suggerimento possa esserti stato d'aiuto per trovare uno spunto.

          p.s. Se le cariche elettriche prodotte dal quarzo, fossero sufficienti a generare l'elettrolisi, noterai delle bollicine che risalgono, dal foro fino all'estremità superiore del tubo. Il vuoto, quindi, sarà 'meno vuoto' e dal foro uscirà, di volta in volta, una piccola quantità di acqua che, adesso, è in grado di liberarsi spinta dalla gravità. Se ci riesci, puoi sfruttare le bollicine che risalgono in qualche modo, per poi sommare l'energia ottenuta dal movimento delle bolle all'energia sviluppata dal quarzo. Ma tutto questo è molto laborioso e richiede una serie di esperimenti e misurazione per valutarne l'effettiva realizzabilità.

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          • #6
            Nutro solo un dubbio a riguardo. Se io fornisco un pressione ad un liquido attraverso aria compressa mediante una valvola,andando a chiudere questa valvola,otterrò una pressione del liquido "nulla",oppure questo conserverà la pressione elevata?

            Se così non fosse,ovvero se il liquido non conservasse la pressione,aprendo e chiudendo la valvola,facendo uscire di volta in volta il gas ottenuto,ne potrebbe risultare una buona lampada di Aladino.

            Forse usando un contenitore di vetro,risulterebbe più facile ammortizzare la pressione ad ogni ciclo,sempre che non esploda chiudendo la valvola...

            Di formule sulla "comprimibilità" dell'acqua non ne ho trovate,magari qualcuno informato di voi potrebbe aiutarmi in questo...

            Sulla possibilità di realizzare una micro-elettrolisi a partire da sabbia di quarzo ed acqua resto fermo,ovvero in linea teorica è fattibile. Applicare una forza di 100KG per centimetro quadrato a della sabbia di quarzo per poi passare a 0 KG mi sembra una bella deformazione meccanica...

            Clearwar

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            • #7
              Altra idea.
              Avendo un barattolo di ferro isolato da terra, pieno di una soluzione di mercurio e quarzo finissimo,se sottoposto questo intruglio ad un altissima pressione prima,ad una bassa pressione poi,sarà possibile usufruire della carica del "condensatore"? Se credete possa essere una buona idea,in termini di funzionalità,potremmo realizzare un prototipo insieme.
              Il mio cruccio è su come estrarre poi della corrente;se lo si tocca con le dita ,prendo la scossa?
              Quanta corrente è possibile produrre a partire da una soluzione 1Kg Quarzo 1 Kg Mercurio con una ben definita variazione di forza applicata?
              Esistono formule per calcolare il tutto?

              P.S. Ho scelto il mercurio perchè so che è un buon conduttore ed è elemento semplice (HG).

              Si potrebbe altrimenti "scaldare" il barattolo con la soluzione,ed estrarre corrente mano a mano che si raffredda...

              Che ne pensate?

              E' lineare il rapporto dilatazione/calore del mercurio?
              Altrimenti la corrente prodotta potrebbe essere utilizzata per sollecitare ulteriormente la soluzione Quarzo/Hg,facendo attenzione a non trasformare l'apparecchio in una B***a

              Mettendolo fuori al sole,lo si potrebbe utilizzare come una specie di "pannello fotovoltaico" che prima raccoglie il calore,aumentando la pressione interna,poi cedendolo la sera,rilascia energia elettrica...
              Ultima modifica di ClearWar; 08-06-2008, 17:36.

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              • #8
                Se usassi il mercurio quello che otterrei non sarebbe un'aumento della Capacità del contenitore,bensi un aumento della temperatura.....sono nel caos.

                Secondo logica,se io fornisco 1000calorie all'aggeggio,questo dovrebbe conservarle in eterno...

                Meglio restare all'idea del quarzo + l'acqua,almeno otterrei un po di combustibile.

                La mia domanda rimane sempre la stessa: se fornisco 100 bar ad un liquido e poi chiudo la valvola,quel liquido rimane a 100 bar?
                File allegati
                Ultima modifica di ClearWar; 09-06-2008, 18:11.

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                • #9
                  Ciao ClearWar,
                  provo a risponderti io, che ho un po' di esperienza al riguardo.

                  Lavoro=forza*spostamento.

                  Comprimibilità dei liquidi circa = 0

                  Volume liquido a 100 bar praticamente uguale a volume stesso liquido a 1 bar.

                  Se chiudi la valvola il liquido rimane a 100bar, ma quando riapri la valvola di lavoro ne farai ben poco.

                  Inoltre per quanto ne so la quantità di corrente che il quarzo produce è proporzionale alla velocità con la quale lo comprimi. Servono velocità elevate per modeste quantità di corrente. A quel punto prima di comprimere il liquido ad alte velocità secondo me ti conviene prendere del quarzo asciutto e prenderlo a martellate.

                  Spero di esserti stato d'aiuto e soprattutto di non avere detto cavolate.

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