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Fornitura trinciati ad impianto ENEL

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  • Fornitura trinciati ad impianto ENEL

    Ho ricevuto una proposta da alcuni agricoltori della mia provincia che vorrebbero associarsi in una s.r.l.per fornire trinciato di mais,sorgo e triticale ad un impianto di trasformazione ENEL anch'esso s.r.l.di prossima costruzione.
    Brevissimamente:l'idea é quella di associarsi,acquistare i macchianari necessari per produrre e trasportare tot tonnellate di trinciato all'anno impegnando tot ettari della propria superficie aziendale per un minimo di 8 anni.Il 20% del fatturato annuo dell'impianto va all'associazione e serve per il pagamento dei macchinari.
    Ogni singolo associato decide se usufruire di questi mezzi o meno a seconda delle prorpie esigenze.
    Il piano culturale si divide in tre produzioni (mais,sorgo e triticale) da alternare in modo continuativo per tutto l'arco dell'anno,con campi sempre coltivati per intenderci.Il tutto con una resa stimata netta da 2250 euro/ha a 2700 euro/ha.
    Non ho ancora parlato n'é con l'agronomo n'é con il commercialista ma da semplice agricoltore cerealicolo (quindi profano di questi argomenti) apparentemente mi sembra un'ottima opportunitā per la mia azienda.
    I dubbi sono sullo sfruttamento dei terreni e sul futuro incerto di grano e mais da granella.
    Volevo sapere se qualcuno di voi ha esperienza diretta o indiretta di progetti simili ma anche informazioni sull'argomento.
    Grazie

  • #2
    Vorrei dire questo:

    un impianto di trasformazione, sia esso di gassificazione (se vabene) o di incerimento (se va male) o di digestione per biogas, ha giustamente bisogno di aver garantito l'approvvigionamento di materia prima in ingresso e mi appare giusto incentivare questa richiesta di garanzia con 20% del fatturato ottenuto (non entro nel merito se č poco o tanto, non lo so); tuttavia io so che chi costruisce gli impianti per la trasformazione in biogas (per la produzione di energia elettrica), li vende (assumendosi responsabilitā di costruzione ed avviamento corretto) e dopo gli ammortamenti, i guadagni sono tutti del consorzio che ha acquistatao e che negli anni fornisce la materia prima.
    Credo quindi opportuno che tu, assieme ai tuoi collaboratori, facciate i calcoli per capire se vi conviene ricevere sempre (ma solo) il 20% dall'ENEL, o se vi conviene, a fronte di un maggiore investimento iniziale (finanziabile), tenervi poi un impianto i cui guadagni, dopo gli ammortamenti e le spese, saranno tutti utili da dividere nel consorzio...
    Considera inoltre che tenere il tutto nello spazio consortile senza darlo all'esterno, indica risparmio sui trasporti, minore impatto inquinante generato dai camion e macchine da trasporto, maggiore sicurezza sul materiale entrante (ve lo producete e ve lo garantite), poter utilizzare i prodotti secondari (digestato stabilizzato per la concimazione e reflui acquosi depurati per l'irrigazione) e magari anche un upgrade con deiezioni animali in un secondo tempo.

    tienimi/ci aggiornati sull'evoluzione della scelta...

    Saluti

    L.

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