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Feedback gestione rifiuti e autocontrollo individuale

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  • Feedback gestione rifiuti e autocontrollo individuale

    Mi sono appena registrato sul vostro forum che è veramente una fonte indispensabile per un proficuo scambio di opinione in campo di ecosostenibilità.
    Questo topic lo apro per sapere la vostra preziosa opinione su di un progetto che sto sviluppando.

    il mio progetto parte da una semplice costatazione di semiotica, e cioè che la sanzione prodotta dal Programma narrativo della raccolta differenziata non cambia rispetto a quello della semplice eliminazione dell'immondizia.
    In parole povere chi fa con attenzione la differenziata non ottiene un vero ed appropriato feedback ma semplicemente trae profitto dalla sola eliminazione del rifiuto dal suo spazio vitale. Credo che la buna riuscita della raccolta differenziata e quindi la diminuzione dell'indifferenziata ruoti attorno all'impegno individuale e che sia quindi giusto che ogni individuo (virtuoso) debba poter monitorare il proprio sforzo.
    Quello che vorrei creare quindi è un bidone pesa indifferenziata domestico che possa accumulare le informazioni sulla quantità prodotta dall'utente. Tutti questi dati dovrebbero poi essere trattati tramite un'interfaccia collegata in rete in modo tale che ogni utente possa avere le informazioni adeguate alla sua propria autosanzione, magari agganciando l'operazione ad un portale come quello che ospita questo forum.
    Togliere dal campo del comune e quindi dal controllo statale che vede nell'utente un semplice ingranaggio che va ben oliato con magari incentivi economici e CONTROLLO.

    Se non sbaglio entro il 2013 tutti i paesi della comunità europea dovranno raggiungere una determinata soglia massima di produzione procapite di spazzatura indifferenziata, alla luce di ciò io vorrei avere a disposizione uno strumento che mi permetta di monitorarmi.
    La domanda quindi è
    voi utilizzereste uno strumento del genere?


    ringrazio fin d'ora chiunque vorrà esprimere la propria opinione.

    6
    Una buona idea, io ne farei uso
    16.67%
    1
    Potrebbe essere un incentivo, lo userei solo se fornito gratuitamente
    50.00%
    3
    Non penso cambierebbe molto, io lo userei solo se costretto.
    33.33%
    2
    Non credo sia possibile ottenere dei dati attendibili.io non lo userei.
    0.00%
    0

    Il sondaggio è scaduto.


  • #2
    Sarebbe ipotizzabile un certo controllo della quantità (peso o numero di sacchi) e tipologia di rifiuti prodotti e tassare (o esentare) i cittadini in base alla quantità totale e al rapporto indifferenziata/differenziata, sarebbe un'ottimo incentivo a spingere la differenziata.

    In Italia però il fattore "furbetto" gioca sempre il suo ruolo e sicuramente qualcuno troverebbe il modo di smaltire l'indifferenzata in altro modo...

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    • #3
      Grazie per l'attenzione scu.
      Quello che dici è giusto, ma il target delle persone che vorrei puntere con il mio progetto è quello istruito e non i furbetti, dato che quest'ultimi troveranno sempre un trucco per avere incentivi con il minimo sforzo.
      Io penso che questo strumento possa risultare utile a quelle persone che già ora hanno a cuore il destino del pianeta e non a chi abbisogna di una ricompensa per fare del bene a se stesso.
      Io credo che siano in tante (forse anche una maggioranza) le persone che con mezzi adeguati ad automonitorarsi possano ottenere ottimi risultati con la differenziata.
      Insomma tendiamo ad adeguarci verso l'alto piuttosto che verso il basso.
      questo è il mio pensiero.

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      • #4
        scusate l' intrusione, ma certo che se THOR funzionasse.... sarebbe davvero l' uovo di colombo;
        piu che per dire questo, mi picerebbe sapere cosa pensate,
        dato che quel poco che si puo venire a sapere, sembra TROPPO efficente,
        tanto PERFETTO, da destare qualche dubbio....ma,
        e vero che potrebbero essere appunto solo miei DUBBI, e basta!
        cioe' e' un ottimo meccanismo.... saluti
        Ultima modifica di HAMMURABY; 14-06-2008, 19:03.

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        • #5
          Originariamente inviato da ooondaaa Visualizza il messaggio
          La domanda quindi è voi utilizzereste uno strumento del genere?
          Si, certo. Il problema come dice Scu è come arrivare a uno strumento del genere evitando, per quanto possibile, le "furbate".

          Secondo me un buon sistema sarebbe quello di obbligare gli utenti ad acquistare una serie di etichette adesive, codificate in modo da riconoscere chi le acquista, da applicare sui sacchetti una volta chiusi. Ovviamente il sacchetto di differenziata avrà un'etichetta con costo minore del sacchetto di indifferenziata. A campione ogni tanto si apre il sacchetto e se si scopre il "furbo"... lo si fa pagare e caro! Ovviamente chi fa meno rifiuti spende meno (compra meno etichette) e chi differenzia spende meno. Inoltre l'obbligo di utilizzare sacchetti con un costo incentiverà l'utente a ridurre anche l'ingombro del rifiuto, comprimendo contenitori e involucri che ora creano uno spreco abnorme di spazio.
          Alla fine basterebbe acquistare una serie di sacchetti colorati, una serie di etichette ed avere qualche cassonetto a disposizione!
          “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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          • #6
            In realtà, un sistema per quanto non ortodosso, ci sarebbe. E' stata messa su a Napoli in via sperimentale questa raccoglitrice di rifiuti da riciclare (vetro o alluminio) che, in cambio di una quota di rifiuti depositati...eroga una tazzina di caffè! Il progetto ha avuto un riscontro ed un successo immediati, e la gente fa la coda per il suo caffè contro rifiuti! La regione sta seriamente pensando di ampliare il servizio e di potenziarlo in modo da coinvolgere tutte le categorie della differenziata e ampliando l'offerta di bevande.

            personalmente, trovo che sia GENIALE e che si continui così: a fronte di un investimento abbastanza economico (distributori e relativo contenuto) si incentiva la gente alla raccolta differenziata senza l'ennesima (seppur doverosa) costrizione. Inoltre, l'attuale distributore, come gli altri che installeranno, è a prova di frode, testato e verificato (infatti la notizia l'hanno data dopo alcuni giorni di collaudo sul campo). Chapeau!

            PS - hammuraby, posta in-topic, please: qui si parla di RACCOLTA, non di DISTRUZIONE dei rifiuti. per qualunque disquisizione in merito (onde non fare deviare il 3D), andiamo nel topic da te stesso lanciato, sì?

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            • #7
              il caffè

              Questa storia del caffè è veramente sbalorditiva...
              Per quanto riguarda il sistema sacchetti ed etichette mi sembra una soluzione che potrebbe essere funzionale.
              Il punto è però che mi sembra assurdo doversi studiare degli incentivi per promuovere una abitudine che dovrebbe essere già di per se autoincentivante.
              cioè, io non ho bisogno di controllo e incentivi per fare in maniera onesta la differenziata, perchè ci credo e penso che sia un investimento per il mio futuro e quello dei miei figli (per il momento la mia nipotina perchè figli non ne ho), vorrei continuare ad assaporare il gusto della mozzarella di bufala senza paura che sia contaminata, vorrei poter contare su di un futuro roseo e non sentire più parlare di immondizia maleodorante ma di risorse da riciclare.
              Quando parlo in questo modo mi si dice che è una utopia.
              Ma un'utopia è un quacosa che non può essere realizzato nel momento in cui se ne parla ma che può divenire realtà indiscutibile in un prossimo futuro.
              insomma credo nelle capacità dell'individuo e non nei sistemi coercitivi di controllo di massa.

              Ah P.S. Voi avete mai sentito parlare di una lente fatta con un apposito materiale che se usata per guardare il materiale plastico visualizza con una sfumatura di colore differente quella riciclabile da quella non riciclabile
              ?

              simone

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              • #8
                Sulle motivazioni, hai ragioni da vendere. Il problema è che si scontrano con una radicata abitudine, quella di non impegnarsi. NOn per cattiveria o roba simile, ma perché noi apparteniamo per davvero alla PRIMA generazione eco-cosciente. I nostri padri, e i loro, e i bisnonni e così via, tutti sono cresciuti con un concetto totalmente deviato del rapporto fra uomo e ambiente, e le amministrazioni politiche, che di esseri umani sono pur sempre composte, non hanno mai avuto nei secoli ragione di pensare di dovere aumentare i costi e porsi dei limiti per una cosa 'astratta' come la tutela ambientale.
                Oggi non paghiamo il prezzo tanto di mazzette o di ********ggine, quanto di una perpetrata ignoranza. Putroppo, la prima forza a doversi muovere è quella del mercato del riciclaggio, che potrà mostrare in termini di resa economica al cittadino i benefici della differenziata. Ecco perché ogni incentivo torna buono, fin quando si comincia a svezzare la corrente generazione. Speriamo poi che le coscienze prendano piede più in fretta...

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                • #9
                  Mi dispiace contraddirti ma i nostri bisnonni avevano un rapporto molto migliore con l'ambiente, perchè (escludendo quelli già dediti a speculazioni) gli altri vivevano grazie ad un commisurato rapporto con la natura.

                  Quella delle etichette è una variante della mia proposta, la cosa più semplice in assoluto sarebbe che il comune dotasse i cittadini di sacchi di colori differnziati (si fa già in molti comuni) e di un rotolo di etichette con codice a barre che identifica la famiglia da atttaccare sul sacco.
                  Il tizio che raccoglie la spazzatura viene dotato di pistola per leggere i codici a barre e il tutto si automatizza.
                  Controlli a campione e tassazione in base alla quantità totale e al rapporto differenziata/non differenziata.
                  Il dubbio che a me viene è sempre lo stesso, il furbetto butterà nel bosco l'indiferenziata se sa che questo gli permetterà di pagare meno perchè apparirà virtuoso.
                  Anche a me piacerebbe pensare di rivolgermi a gente che non usa questi mezzucci, ma se la cosa deve essere di interesse comunale si sa che certa gente c'è ed aumenta proporzionalmente in base alla possibilità di risparmiare.

                  Certo che notizie come queste non fanno che peggiorare la situazione

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                  • #10
                    Originariamente inviato da ooondaaa Visualizza il messaggio
                    Il punto è però che mi sembra assurdo doversi studiare degli incentivi per promuovere una abitudine che dovrebbe essere già di per se autoincentivante.
                    La mia proposta NON è un incentivo! E' un sistema di gestione dell'intero ciclo che, come si cerca di fare un pò dappertutto, sposta il finanziamento del servizio dalla tipologia a tassazione alla tariffazione.
                    Nella tassazione hai l'assurdo che il tuo comportamento virtuosissimo di riduzione dei rifiuti, attenzione agli imballaggi, ecc ti può comunque portare a pagare il doppio del tuo vicino che se ne sbatte alla grandissima e getta via il gatto morto, la lavatrice e le bucce di arancia nello stesso sacchetto solo perchè lui ha un'abitazione più piccola!
                    I sistemi a tariffazione già proposti (cassonetti a scheda elettronica, porta a porta, ecc) hanno alti costi. Un sistema a etichette personalizzate che devi pagare in modo differenziato e che costano care (perchè è con quelle che si copriranno le spese del servizio!) è una misura che fa pagare di più chi non differenzia (l'etichetta per il talquale sarà ovviamente ben più cara) e chi non sta attento a ridurre i rifiuti (più sacchetti usi, più etichette appiccichi, più paghi!)

                    Originariamente inviato da scu;
                    Quella delle etichette è una variante della mia proposta, la cosa più semplice in assoluto sarebbe che il comune dotasse i cittadini di sacchi di colori differnziati (si fa già in molti comuni) e di un rotolo con etichette con codice a barre che identifica la famiglia.
                    Il tizio che raccoglie la spazzatura viene dotato di pistola per leggere i codici a barre e il tutto si automatizza.
                    Infatti i sacchetti dovrebbero essere di colore diverso, lo stesso dell'etichetta, per individuare al volo sia quale sacchetto usare sia il cassonetto dove riporlo. Non credo sia indispensabile il tizio con la pistola. La raccolta avverrebbe normalmente, il controllo a quel punto potrebbe avvenire a campione nel luogo di raccolta. Si apre un sacchetto ogni tanto, se dentro si trovano oggetti non congrui... parte la sanzione al proprietario dell'etichetta. Senza problemi di privacy e perdite di tempo.
                    Che poi si rischino i furbi che gettano nel bosco... ok! Ma lì servono i controlli, le sanzioni, l'educazione. Comunque è un problema in percentuale minima.
                    “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                    • #11
                      La mia idea prevede la raccolta porta a porta, nei paesi rimane il sistema migliore ed evita il puzzo dei cassonetti e le etichette non si pagano, ti vengono fornite gratuitamente assieme ai sacchi, servono solo a poter contabilizzare ed eventualmente tracciare i rifiuti non smalititi correttamente.
                      Insomma quello che già si fa normalmente in sempre più paesi, ti forniscono loro i sacchi dei vari colori, solo che prima di mettere il sacco davanti a casa ci appiccichi l'etichetta che dice che è tuo, quando passa il tizio a raccogliere identifica e butta nel cassone del camion.

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                      • #12
                        Devo contraddirti, Scu, ma questa visione poetica degli antenati col rispetto della natura è un'illusione.
                        Se parliamo degli agricoltori, è ovvio che loro cercassero di danneggiare il loro terreno il meno possibile per ottenere sempre un buon raccolto. Poi, col crescere delle esigenze alimentari, si è dovuti via via ricorrere a soluzioni sempre più vicine al mercato di massa. La stessa zootecnia, per quanto uno la possa orientare sul bio, e per quanto si possa ridurre lo spreco di carne, comunque deve nutrire un gran numero di gente, e questo vuol dire sempre più mucche produttrici di gas serra. Andando indietro nel tempo, ripeto, era solo un numero più ridotto di gente che minimizzava l'impatto ambientale. Questo per le campagne.
                        Per le città, meglio quasi non parlarne: gli antichi romani erano stati capaci di massicci disboscamenti per alimentare le terme, distruzione di intere aree per le loro miniere, depauperimento gravissimo della fauna africana per i loro giochi, e fiumi inquinati da scarichi fognari incontrollati. E nel tempo, le cose non andavano certo meglio. La rivoluzione industriale trasformò Londra in una ciminiera a cielo aperto. Parigi, nell'ottocento, era una fogna e fu colpita da almeno due epidemie di colera... E gli esempi si sprecano.

                        La nuda verità è che solo OGGI abbiamo gli strumenti per capire ed analizzare fino in fondo l'impatto che abbiamo avuto ed abbiamo non solo sul territorio circostante, ma sull'intero pianeta. I nostri avi al massimo potevano preoccuparsi di quello che succedeva nel vicinato, non capivano, e non per stupidità ma per mancanza di mezzi, cosa poteva comportare un supersfruttamento delle risorse. Come il petrolio: fino a pochi decenni fa, nessuno avrebbe pensato che un suo massiccio uso avrebbe drasticamente contribuito non solo all'effetto serra, ma che i suoi derivati sarebbero diventati fonte di inquinamento pernicioso. Dimmi, Scu, da quanto tempo abbiamo cominciato davvero ad entrare nell'ottica del riciclaggio? Se i nostri nonni lo facevano era solo perché costretti dalla povertà del dopoguerra, non per comprensione ambientalista e futuro del mondo.

                        CMQ, l'idea dell'etichettatura personalizzata mi piace. A patto poi che i colpevoli vengano multati seriamente e prontamente.... Per questo preferisco l'incentivo. Almeno si previene una discreta fetta delle magagne burocratiche...

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