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POLLINA come combustibile

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  • POLLINA come combustibile

    Buongiorno a tutti.<br>Volevo sapere se qualcuno ha sentito parlare ancora di caldaie a pollina (segatura + deiezione avicola).<br><br><br>Buon lavoro a tutti.<br>SQ

  • #2
    Se ne parlava con insistenza un po&#39; di tempo fa quando una ditta inglese aveva richiesto concessioni per costruire alcuni impianti in Romagna. Ci fu un serio studio universitario che dimostrò che dal punto di vista energetico poteva essere conveniente sbarazzarsi di azoto per ricavarne energia (l&#39;alternativa è usare la pollina come concime) in quanto la produzione sintetica di azoto ureico costa meno energia di quanta se ne possa ricavare dalla pollina per combustione. Il neo era però l&#39;inquinamento atmosferico da ossidi di azoto.<br>Non so se tali impianti furono realizzati o meno.

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    • #3
      La pollina è un ottimo concime ( davveo molto buono )... ritengo che tale destinazione tecnica ( ed economica ) sia gi&agrave; di per se molto buona.<br><br>A presto.
      www.energeticambiente.it

      www.energoclub.org

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      • #4
        <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Lolio @ 14/2/2007, 12:21)</div><div id="quote" align="left">Se ne parlava con insistenza un po&#39; di tempo fa quando una ditta inglese aveva richiesto concessioni per costruire alcuni impianti in Romagna. Ci fu un serio studio universitario che dimostrò che dal punto di vista energetico poteva essere conveniente sbarazzarsi di azoto per ricavarne energia (l&#39;alternativa è usare la pollina come concime) in quanto la produzione sintetica di azoto ureico costa meno energia di quanta se ne possa ricavare dalla pollina per combustione. Il neo era però l&#39;inquinamento atmosferico da ossidi di azoto.<br>Non so se tali impianti furono realizzati o meno.</div></div><br>Si il problema è appunto di tipo normativo, le quantit&agrave; immesse in atmosfera di ossidi di azoto sono al di sopra di quanto ammesso per legge.<br>Un impianto che prevede la valorizzazione energetica della pollina deve per forza di cose prevedere un abbattimento degli NOx, con ulteriori spese di impianto e di reagenti portando il costo complessivo a cifre difficilmente ammortizzabili in breve tempo...diciamo tra i 5 e gli 8 anni&#33;&#33;&#33;<br>Oppure ci sarebbe un&#39;altra soluzione, ma...aspettiamo va&#33;<br><br>p.s. Sergio per caso vieni dalle parti di Treviso?

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        • #5
          Qualcuno ha conoscenza di impianti locali per la produzione di calore atta a scaldare il capannone dei polli?<br>Un ammortamento in 5 anni va di lusso visto e considerando i tempi del fotovoltaico e dei costi sempre crescenti di energia.<br><br>PS Per Armando: vengo da BS<br><br>Buona giornata e buon lavoro a tutti.<br>SQ<br><br>

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          • #6
            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (sergio&#46;quarenghi @ 14/2/2007, 14:42)</div><div id="quote" align="left">Qualcuno ha conoscenza di impianti locali per la produzione di calore atta a scaldare il capannone dei polli?</div></div><br>Che tipo di impianti e che tipo di combustibile?

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            • #7
              La pollina è un ottimo combustibile.<br>Volevo sapere se qualcuno conosce di installazioni di impianti termici per la produzione di calore.<br>L&#39;impianto penso che sia a combustione ....<br><br>SQ

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              • #8
                <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (sergio&#46;quarenghi @ 16/2/2007, 15:06)</div><div id="quote" align="left">La pollina è un ottimo combustibile.<br>Volevo sapere se qualcuno conosce di installazioni di impianti termici per la produzione di calore.<br>L&#39;impianto penso che sia a combustione ....<br><br>SQ</div></div><br>Sergio la pollina è un ottimo combustibile ma è anche un ottimo inquinante...<br>Bruciare è il sistema meno adatto...degradazione termica in assenza di ossigeno (vedi NOx) potrebbe essere una soluzione, ma serve a valle una buona filtrazione del SINGAS...

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                • #9
                  Ho sentito anche la gassificazione ..... ma sinceramente ho bisogno di lumi

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                  • #10
                    Dalle deiezioni animali, compresa la pollina si produce biogas in appositi digestori.<br>Dal suo trattamento si ottiene un ottimo fertilizzante il compost.<br>Mio fratello nella sua azienda, come tantissimi ritengo, produce da diversi anni un compost molto richiesto dai vivaisti e biogas, non tanto, che utilizza in alcune stufe.<br>Sarebbe interessante poter utilizzare il biogas per produrre energia elettrica, ma i costi dei sistemi in cogenerazione sono molto alti e partono da potenze elevate per il suo fabbisogno aziendale.<br>Comunque un link di un&#39;azienda che ha di tutto in questo settore:<br><a href="http://www.enerecosrl.com/biodiesel_biogas.php" target="_blank">http://www.enerecosrl.com/biodiesel_biogas.php</a><br>saluti
                    Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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                    • #11
                      <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (sergio&#46;quarenghi @ 16/2/2007, 16:22)</div><div id="quote" align="left">Ho sentito anche la gassificazione ..... ma sinceramente ho bisogno di lumi</div></div><br>Gassificazione=degradazione termica <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/3aef40cfec4bc06d1b1f25647effa774.gif" alt=""><br>Aver più lumi non è facile...mi servono più dati; quanta pollina/anno, %acqua, lettiera, piume+penne etc...quantit&agrave; di calore necessario per il capannone, tipologia di impianti esistenti, consumi attuali etcccccc.

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                      • #12
                        Grazie a dotting e ad Armando.<br>Vi lascio alcuni dati di questo mio amico allevatore avicolo.<br><br>N° capannoni tacchini 18<br>N° animali vivi anno 180.000<br>Ore giornaliere produzione 24<br>N° carcasse anno 1.200 q<br>Pollina prodotta anno 30.000 q<br>Consumi energia elettrica anno 150.000 Kwh<br>Costi energia elettrica anno 35.000 €<br>Costi gas metano per riscaldamento capannoni anno 100.000 €<br>Costi smaltimento pollina anno non ho i dati.<br><br><br>Grazie in anticipo e buona giornata.<br>

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                        • #13
                          Scusa Sergio<br>ma con quei dati, sopratutto con tutta quella pollina da smaltire, non ci posso credere che non abbia un sistema di produzione di biogas.<br>L&#39;accoppia ad un cogeneratore elettrico e termico ed è quasi indipendente e credo che benefici di accise ridotte per la produzione di energia elettrica, forse potrebbe anche non pagare niente, con olio vegetale sicuro con biogas, occorre vedere, se c&#39;è qualcuno che ha gi&agrave; visto?<br>saluti
                          Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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                          • #14
                            Non ha nessun impianto.<br>Per la pollina si potrebbe creare un consorzio con i vicini. Non è un problema di quantit&agrave;.<br><br>SQ<br><br>Per SolarPrex.<br>Tutta la pollina bresciana va a ITALPOLLINA sul veronese .... dalle tue parti, una vera e propria potenza nel settore.<br>Hai altre strade da seguire?<br><br>SQ

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                            • #15
                              Mmm si produttori di concimi organici più piccoli... ne conosco uno ma nn ricordo il nome appena mi torna in mente ci possiamo mettere in contatto.<br><br>potrebbe risultare molto interessante.<br><br>A presto.
                              www.energeticambiente.it

                              www.energoclub.org

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                              • #16
                                Su richiesta di un cliente, ho installato presso di Lui, allevatore una caldaia a biomasa:<br><a href="http://www.bioterm.it/csb_marina.htm" target="_blank">http://www.bioterm.it/csb_marina.htm</a><br>onestamente si riesce a bruciare la pollina, consiglio dei filtri per lo scarico<br>Sauti

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                                • #17
                                  <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (bioterm&#46;it @ 17/2/2007, 19:07)</div><div id="quote" align="left">Su richiesta di un cliente, ho installato presso di Lui, allevatore una caldaia a biomasa:<br><a href="http://www.bioterm.it/csb_marina.htm" target="_blank">http://www.bioterm.it/csb_marina.htm</a><br>onestamente si riesce a bruciare la pollina, consiglio dei filtri per lo scarico<br>Sauti</div></div><br>Che tipo di filtri e qual&#39;è il loro costo?<br>L&#39;impianto in quanto si ripaga?

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                                  • #18
                                    <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>QUOTE</b> (bioterm&#46;it @ 17/2/2007, 19:07)</div><div id="quote" align="left">Su richiesta di un cliente, ho installato presso di Lui, allevatore una caldaia a biomasa:<br><a href="http://www.bioterm.it/csb_marina.htm" target="_blank">http://www.bioterm.it/csb_marina.htm</a><br>onestamente si riesce a bruciare la pollina, consiglio dei filtri per lo scarico</div></div><br>Bella caldaia.<br><br>Ma hai mai visto la pollina e sopratutto hai mai sentito il suo odore.<br>Mi sembra di sentire degli indiani che cucinano con la cacca di mucca.<br>Dai siamo seri.
                                    Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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                                    • #19
                                      Secondo voi è economicamente sostenibile un sistema di filtrazione NOx + carboni attivi per l&#39;odore?<br>Sono al corrente di qualche impianto approvato dalla provincia di BS .... I soggetti producono solo calore per i capannoni dei polli.<br><br>Buona giornata e buon lavoro a tutti.

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                                      • #20
                                        <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (dotting @ 16/2/2007, 22:57)</div><div id="quote" align="left">Scusa Sergio<br>ma con quei dati, sopratutto con tutta quella pollina da smaltire, non ci posso credere che non abbia un sistema di produzione di biogas.<br>L&#39;accoppia ad un cogeneratore elettrico e termico ed è quasi indipendente e credo che benefici di accise ridotte per la produzione di energia elettrica, forse potrebbe anche non pagare niente, con olio vegetale sicuro con biogas, occorre vedere, se c&#39;è qualcuno che ha gi&agrave; visto?<br>saluti</div></div><br>La pollina è molto concentrata, forse dovrebbero integrare con liquami zootecnici. Altrimenti passi agli impianti definiti dry che in passato non hanno avuto molto successo pratico.

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                                        • #21
                                          Gli avicoltori e i suinicoltori sono disperati.<br>In Lombardia sono variate le &#37; di azoto disperdibile nel terreno. Anche chi ha gli ettati di terreno dovr&agrave; fare i conti con stoccaggi di deiezioni .... da smaltire diversamente.<br><br>

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                                          • #22
                                            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (sergio&#46;quarenghi @ 11/3/2007, 17:58)</div><div id="quote" align="left">Gli avicoltori e i suinicoltori sono disperati.<br>In Lombardia sono variate le &#37; di azoto disperdibile nel terreno. Anche chi ha gli ettati di terreno dovr&agrave; fare i conti con stoccaggi di deiezioni .... da smaltire diversamente.</div></div><br>Gi&agrave;.. la famigerata &quot;direttiva nitrati&quot;. Il problema in italia è anche di natura storica, per anni gli esperti consigliavano agli allevatori di aumentare i capi e di usare pochi ettari. Del resto una azienda media ha una superficie di 8 ettari, se un agricoltore vuole guadagnare si deve buttare nell&#39;allevamento. In germania il prolema lo hanno risolto con una &quot;banca liquami&quot; che vende i liquami in eccesso di alcuni allevamenti agli agricoltori che hanno le superfici in eccesso e vogliono risparmiare sui fertilizzanti azotati. In Italia non hanno ancora proposto delle soluzioni ma dicono che il biogas sar&agrave; la soluzione di tutti i mali, come se fosse semplice gestirne uno e utilizzarlo bene. Per l&#39;abbattimento degli NOx c&#39;è da dire che i motori a cogenerazione e gli impianti a biogas sono gi&agrave; progettati per la loro gestione.

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                                            • #23
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                                              • #24
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                                                • #25
                                                  Dove è possibile trovare i valori limite di emissione di NOx nel caso di impianto di gassificazione di pollina?<br><br>

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                                                  • #26
                                                    <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (ste&#46;sa @ 9/5/2007, 11:44)</div><div id="quote" align="left">Dove è possibile trovare i valori limite di emissione di NOx nel caso di impianto di gassificazione di pollina?</div></div><br>Ogni regione Italiana fissa i limiti di emissione in conferenza di servizio, l&#39;ente preposto è l&#39;agenzia regionale per l&#39;ambiente, il decreto legislativo di riferimento è il dlgs 152/06.<br><a href="http://www.ambiente.al.it/multimedia/237/Dlgs152_06.pdf" target="_blank">http://www.ambiente.al.it/multimedia/237/Dlgs152_06.pdf</a><br><br>Ogni ente regionale ha la facolt&agrave; di ridurre questo limite&#33;&#33;&#33;<br><br><br>

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                                                    • #27
                                                      non so bene se e cosa c&#39;entri, ma questo articolo per le trovate smaltimento ni sembra interessante<br><br>Dal pellet il carbone ecologico<br>di TYLER HAMILTON<br><br><br><br><br><br>MOLTI STATI americani e diverse nazioni scandinave stanno cercando di affiancare agli impianti a carbone la combustione di biomasse come il pellet di legno e le scorie agricole. Al contrario del carbone, la biomassa è carbonio-neutra, vale a dire che rilascia solo l’anidride carbonica originariamente assorbita dalle piante.<br><br>Secondo una nuova ricerca pubblicata online sulla rivista Biomass and Bioenergy, la battaglia contro il riscaldamento globale potrebbe essere combattuta meglio surriscaldando le biomasse attraverso un processo ad assenza di ossigeno denominato pirolisi, estraendone metano, idrogeno, e altri prodotti di scarto per la combustione e confinando le scorie rimanenti ricche di carbonio.<br><br>Malgrado l’adozione di questo approccio significhi bruciare più carbone – che genera più anidride carbonica di altri combustibili fossili – ciò determinerebbe una netta riduzione delle emissioni di carbonio, stando all’analisi di Malcom Fowles, docente di management tecnologico alla Open University, in Gran Bretagna. La combustione di una tonnellata di pellet produce 357 chili di carbonio in meno rispetto a quella del carbone, ma con lo stesso contenuto energetico. Convertire prima il pellet in carboncino risparmierebbe quindi 372 chili di emissioni. Trecento chili di carbonio potrebbero in questo modo essere confinati sotto forma di detriti, e la combustione dei prodotti di scarto produrrebbe 72 chili di carbonio in meno rispetto a un quantitativo analogo di carbone.<br><br>Un approccio del genere determinerebbe inoltre un ulteriore beneficio. Confinare il carboncino – attraverso il cosiddetto sequestro del carbonio nero – aumenta la produttivit&agrave; del suolo, aiutando alberi e raccolti a crescere più velocemente, e quindi in prospettiva futura ad assorbire più anidride carbonica. I ricercatori ritengono che il carbone da legno, materiale inerte ed estremamente poroso, svolga un ruolo cruciale nell’aiutare il terreno a trattenere più acqua ed elementi nutritivi, e nell’agevolare la sopravvivenza dei microrganismi che salvaguardano la fertilit&agrave; del suolo.<br><br>Johannes Lehmann, professore associato di scienze agricole alla Cornell University ed esperto di tecniche di confinamento, concorda in linea di principio con l’analisi di Fowles, ma ritiene che in questo ambito di ricerca, relativamente nuovo, siano necessari ulteriori studi. “Stiamo semplicemente andando nella giusta direzione”, commenta.<br><br>Il nuovo approccio sta guadagnando sempre maggiore attenzione e interesse da parte degli addetti ai lavori. Il 29 aprile, più di cento ricercatori, esponenti sia di industrie che di realt&agrave; accademiche, si sono radunati nel New South Wales, in Australia, per la prima conferenza internazionale sul sequestro del carbonio nero, allo scopo di discutere il ruolo che la pirolisi può giocare nella riduzione delle emissioni di gas serra.<br><br>Secondo Lehmann entro la fine del secolo potrebbero essere sequestrate attraverso il confinamento della cenere circa 9.5 miliardi di tonnellate di carbonio all’anno, più del quantitativo correntemente prodotto in tutto il mondo dalla combustione dei combustibili fossili. “La bioenergia da pirolisi, combinata al sequestro delle bioceneri, è una tecnologia che può garantire il soddisfacimento del fabbisogno energetico e allo stesso tempo migliorare la qualit&agrave; degli ecosistemi”, scrive Lehmann in una relazione che verr&agrave; prossimamente pubblicata sulla rivista Frontiers in Ecology and the Environment.<br><br>Secondo Fowles qualora alla vendita dei derivati del carbonio venisse attribuito un prezzo adeguatamente alto potrebbe anche esserci un incentivo per gli agricoltori, le comunit&agrave; di taglialegna e le piccole cittadine a convertire i propri raccolti e i propri scarti agricoli e forestali, oltre ai rifiuti municipali, in carboncino. “Qualsiasi comunit&agrave;, di qualsiasi dimensione, potrebbe sottoporre a pirolisi le biomasse... ed essere motivata a farlo dalla voglia di scommettere anche lei, nel suo piccolo, contro il riscaldamento globale”, spiega l’esperto.<br><br>Fowles è convinto che immagazzinare il carbonio nero nei terreni sia meno rischioso, di più facile implementazione, e molto meno costoso rispetto alla scelta di confinare l’anidride carbonica nei vecchi pozzi petroliferi o nelle falde acquifere. E aggiunge che i vantaggi correlati, per l’agricoltura, sarebbero sostanziali: “Il carboncino riduce le necessit&agrave; di irrigazione e somministrazione di fertilizzanti, entrambe attivit&agrave; che producono carbonio”. E si è dimostrato in grado di diminuire le emissioni di gas serra derivanti dai processi di decadimento del suolo, in particolare per quanto riguarda l’ossido di azoto, uno dei gas serra più nocivi. “Si è osservato che il carboncino riduce le emissioni di ossido di azoto da parte del suolo coltivato per il 40 per cento”.<br><br>Secondo David Layzell, esperto di bioenergia della Queen’s Universuty di Kingston, in Ontario, la ricerca del giusto equilibrio tra produzione dell’energia da biomasse e il confinamento delle scorie è un settore di studio dalle implicazioni cruciali a livello globale. “Quanto bisogna bruciare? Quanto deve tornare al terreno? È una questione economica ma anche di sostenibilit&agrave;. Non abbiamo ancora una risposta definitiva a queste domande, ma è su questo tipo di ricerche che dobbiamo concentrarci”.<br><br>© Technology Review<br>

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                                                      • #28
                                                        Ragazzi io sono con Voi nel progetto, mi impegno a provare sulle mie caldaie questi tipi di combustibile

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                                                        • #29
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                                                          • #30
                                                            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (ste&#46;sa @ 11/5/2007, 10:30)</div><div id="quote" align="left">Grazie per la dritta. Qualcuno ha gi&agrave; esperienze/notizie di impianti per la produzione di energia elettrica dalla gassificazione di questa particolare biomassa?</div></div><br>Si, contattami privatamente.<br>

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