Differenza T. Pannelli solari piani-Esterno - EnergeticAmbiente.it

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Differenza T. Pannelli solari piani-Esterno

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  • Differenza T. Pannelli solari piani-Esterno

    [Salve a tutti! Sono Sagre.
    Ho notato la differenza di temperatura nelle ore notturne, tra la temperatura dei pannelli solari piani (restaurati) e la temperatura esterna. La differenza è + o - di 3 C° a sfavore dei pannelli solari. Ho letto da qualche parte che i panneli solari piani nelle ore notturne disperdono T. verso il cielo. Mi chiedevo se è possibile quantificare l'entità di tale dispersione dei pannnelli nelle ore notturne. Se qualcuno ha notato queste differenza anche sui propri pannelli e se vuole comunicarli in questa discussione. Grazie per chiunque vorrà discuterne!
    Ultima modifica di sagre; 21-10-2008, 19:57.
    Se vuoi essere aiutato, allunga almeno la mano!

  • #2
    Originariamente inviato da sagre Visualizza il messaggio
    [Salve a tutti! Sono Sagre.
    Ho notato la differenza di temperatura nelle ore notturne, tra la temperatura dei pannelli solari piani (restaurati) e la temperatura esterna. La differenza è + o - di 3 C° a sfavore dei pannelli solari. Ho letto da qualche parte che i panneli solari piani nelle ore notturne disperdono T. verso il cielo. Mi chiedevo se è possibile quantificare l'entità di tale dispersione dei pannnelli nelle ore notturne. Se qualcuno ha notato queste differenza anche sui propri pannelli e se vuole comunicarli in questa discussione. Grazie per chiunque vorrà discuterne!
    Forse hai sbagliato sezione.....
    Dovresti mettere il post in solare-termico e non termodinamico......

    Saluti
    Bisogna rendere ogni cosa il più semplice possibile, ma non più semplice di ciò che sia possibile!

    Albert Einstein
    www.donvitoprogetti.it

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    • #3
      Originariamente inviato da sagre Visualizza il messaggio
      [Salve a tutti! Sono Sagre.
      Ho notato la differenza di temperatura nelle ore notturne, tra la temperatura dei pannelli solari piani (restaurati) e la temperatura esterna. La differenza è + o - di 3 C° a sfavore dei pannelli solari. Ho letto da qualche parte che i panneli solari piani nelle ore notturne disperdono T. verso il cielo. Mi chiedevo se è possibile quantificare l'entità di tale dispersione dei pannnelli nelle ore notturne. Se qualcuno ha notato queste differenza anche sui propri pannelli e se vuole comunicarli in questa discussione. Grazie per chiunque vorrà discuterne!
      In altra occasione, mesi or sono ho segnalato un testo che è una vera bibbia dell'argomento e forse si può ancora trovare in librerie specializzate o presso l'editore.
      Di certo puoi trovarlo in una qualche biblioteca pubblica, usufruendo del prestito interbibliotecario.

      "L'utilizzazione della energia solare e dell'irraggiamento verso l'infinito" di Paolo Gaudenzi
      Editore Hoepli

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      • #4
        Per il moderatore!
        Mi scuso per la mia nuova disccussione, se ho sbagliato sezione provedete Voi nel caso a cambiare sezione!?
        ----------------------------
        Per Wilmorel! Ciao.
        Siccome ho difficoltà a reperire la BIBBIA ti è possibile eventualmente postare un sunto su come misurare questo fenomeno (irraggiamento dei pannelli solari verso l'infinito nelle ore notturne). Faccio presente che i miei 2 pannelli hanno la piastra captante in alluminio con spessore di 3 mm. con superficie di 2 mq. X pannello.
        Ancora un grazie a chi eventualmente posterà info.
        Se vuoi essere aiutato, allunga almeno la mano!

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        • #5
          Entro la fine della settimana posterò alcuni pasaggi significativi.
          Ciao

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          • #6
            Per ragioni di chiarezza e semplicità preferisco, riportare alcuni stralci di un articolo tecnico del prof. Renato Lazzarin dell'istituto di Fisica Tecnica della facoltà di Ingegneria di Padova.



            Scambio termico radiativo naturale.

            -------------------------------------------------
            Una superficie esposta alla volta celeste irradia nell'infrarosso approssimativamente come un corpo grigio con emissività che si situa attorno a 0,9 (Questo coefficiente è valido solo per alcuni tipi di superfici. Ogni superficie, in effetti ha un suo proprio coefficiente di emissività n.d.a.).
            Alla temperatura ambiente, l'emissione infrarossa risultante, oscilla fra 300 e 500 W/mq. Perciò, in una notte serena, la temperatura di una superficie naturale, tende ad abbassarsi al disotto della temperatura ambiente con possibile formazione di brine o gelate.
            La temperatura finale è determinabile da un bilancio delle potenze termiche in gioco: la potenza emessa per radiazione, il flusso atmosferico discendente, i guadagni convettivi e conduttivi con l'ambiente.

            .....

            Lo scambio radiativo con la volta celeste, differisce a seconda degli angoli di elevazione. Per piccoli angoli di elevazione sull'orizzonte, il cammino ottico attraverso l'atmosfera è molto lungo, perciò la zona di maggiore trasparenza tende a diventare opaca. Ecco che allora, l'emissione atmosferica al suolo è quasi uguale a quella di un corpo nero alla temperatura dell'aria. La massima trasparenza si ha invece per angoli di elevazione molto alti (prossimi a 90° dall'orizzontale). Per ottenere un buon raffreddamento di una superficie è opportuno che questa veda lo Zenit della volta celeste e che non veda il terreno. La posizione orizzontale è la preferibile.

            .....

            E' noto che nelle tecniche solari, con il termine superficie selettiva, si indica la caratteristica di una superficie di possedere un elevato coefficiente di assorbimento, e dunque, un elevato assorbimento nello spettro solare e una bassa emissività nello spettro infrarosso.

            Nel raffreddamento naturale, la selettività assume un altro significato, dal momento che emissione ed assorbimento hanno luogo circa alla stessa lunghezza d'onda. Così, la unica possibile selettività è legata ad una migliore utilizzazione della finestra atmosferica. Questo risultato è ottenibile da una superficie che si presenti nera nella finestra atmosferica e perfettamente riflettente al di fuori. In questo modo si possono raggiungere le più basse temperature di equilibrio, dal momento che le regioni spettrali svantaggiose nel bilancio termico (le due parti esterne alla finestra) sono state escluse dallo scambio



            (segue)



            Ps

            Per ragioni di chiarezza espositiva, ho cambiato un poco il testo, precisando o aggiungendo termini che il prof. considera impliciti.

            La responsabilità di eventuali sciocchezze è solo mia.

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            • #7
              Per Wilmorel!
              Un grazie di cuore per la tua disponibilità nel voler esaudire la mia domanda. Anche se ovviamente non hai potuto per ovvi motivi di diritti d'autore esporre al completo tutta la problematica del fenomeno. Ancora grazie!
              Se vuoi essere aiutato, allunga almeno la mano!

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