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ricavare energia dal mare tipo a caduta con turbina

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  • ricavare energia dal mare tipo a caduta con turbina

    Ciao a tutti mi e' stata posta questa domanda , pero' non avendo io nessun titolo per rispondere chiedo aiuto a voi esperti.
    Allora il principio e' uguale alle centrali che vediamo nei pressi delle zone montane e cioe' sfruttare la caduta dell'acqua in verticale per un tot di mt.solo che si pensava di farlo con la fonte primaria e cioe' in mare aperto.
    ho letto che con circa 30/50mt. di caduta si puo' realizzare un impianto.
    I punti sono:
    1)non so se si puo' usare acqua salata
    2)se e' possibile immergere il tutto(corrosione molto forte,manutenzione difficile,ecc.ecc..)
    3)come si fa' ad espellere l'acqua ad una profondita' del genere dopo averla usata dalle turbine
    4)magari si puo' ma consumo piu' di quella prodotta
    Chiedo venia ma come si dice ambasciator non porta pene.........
    Grazie.

  • #2
    ciao, in teoria se hai 1 dislivello con l'acqua che cade naturalmente tra questi due salti di altezza puoi trasformare quest'energia potenziale che l'acqua ha in cinetica trammite 1 turbina poi alla turbina che gira gli colleghi 1 generatore elettrico.
    ci sono diverse turbine kaplan, pelton ecc... alcune lavorano con salti di anche solo 3 metri ma grosse portate d'acqua (in base a che potenza vuoi ottenere o a quanta portata di acqua hai a disposizione)
    non ho capito bene l'ultima frase dell'ambasciatore non porta...? cioè è donna? (^0^)

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    • #3
      provo a rispondere ora ai punti che hai citato
      1)beh acqua salata o dolce a te interessa solo la pressione e la portata dell'acqua puoi usare anche il succo di frutta, quello che vuoi sappi che c'è + corrosione nelle tubature con acqua marina e dovresti prevedere condotte in acciaio inox o in oro o simili
      2)non puoi ricavare energia dal tratto che va dalla superficie del mare al fondale quindi è solo acqua che si muove per inerzia spinta dall'altra anche perchè se metti una goccia d'acqua sulla superficie non è che schizza in fondo al mare di colpo a meno che non la spingi tu con 1 pompa (fossi in te mi fermerei con un tubo che sputa al pelo del mare)
      3)lo puoi fare con 1 pompa, aspiri l'acqua al livello del mare e la espelli in fondo al mare spendendo energia (a che ti serve?)
      4)esatto

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      • #4
        [MODERAZIONE: Non è consentita la citazione di un intero messaggio. nll]

        Provo anch'io.
        Immaginati di mettere la turbina di cui parli in fondo a un bicchiere ( una piccola turbina in fondo a un grosso bicchiere) il bicchiere è vuoto, la turbina collegata a un tubo che arriva al bordo del bicchiere e scarica l'acqua che la attraversa sul fondo del bicchiere. A questo punto hai un salto d'acqua ( la differenza di livello tra il bordo del bicchiere e il fondo )Se versi nel tubo del liquido e questo arriva in pressione alla turbina , ci sarà un momento in cui la turbina attraversata dall'acqua in pressione ruoterà producendo energia meccanica che attraverso un generatore elettrico produrrà elettricità, in questa fase il liquido fa un " lavoro" . Via via che la turbina scaricherà il liquido sul fondo del bicchiere il livello salirà e sarà come se contemporaneamente si riducesse il salto d'acqua perchè il liquido che cade sarà costretto a fare un lavoro contrario a quello di prima. In pratica quando il livello del liquido arriverà al bordo del bicchiere i due " lavori " saranno di uguale forza e non ci sarà alcuna produzione di energia. In pratica il mare è un grosso bicchiere già pieno, se metti sul fondo una turbina e cerchi di alimentarla con la stessa acqua non produci nulla.
        Esistono invece situazioni particolari in cui viene sfruttata la differenza di livello determinata dalle maree. In Francia parecchi anni fa venne costruita una diga costiera sulla foce di un corso d'acqua che durante la fase crescente della marea permetteva all'acqua del mare più alta di quella del bacino interno di passare attraverso un sistema di turbine e produrre energia elettrica. Durante la fase calante l'inversione di flusso permetteva di sfruttare per un altro ciclo le speciali turbine reversibili. Non so che fine abbia fatto e se ce ne siano stati sviluppi. Spero di aver chiarito il tuo quesito , per domande più specifiche qui ci sono esperti molto più esperti di me , mi son permesso di rispondere perchè ho valutato che potessi essere sufficiente io.
        Ciao Sulzer
        Ultima modifica di nll; 18-07-2009, 00:24. Motivo: Eliminata la citazione di un intero messaggio

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        • #5
          Posto di immettere acqua di mare in una turbina, e risolto il problema dei materiali, che non è poi così difficile, visto che eliche immerse in acqua di mare ce n'è una ogni nave almeno, la domanda è: dove li trovi 2 mari potenzialmente comunicanti, ad una quota diversa di 50 metri, visto che i mari, per definizione sono tutti alla stessa quota?

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          • #6
            questo c'e gia, ma solo....
            Usine marémotrice de la Rance - Wikipédia

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            • #7
              spero che abbiate visto mche oltre ad usare lo scarico del fiume, usa anche al contrario il reflusso dell acqua che sale per la marea.....certo non 50 mt di dislivello!!

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              • #8
                nik64,
                non ho capito bene la tua domanda, probailmente vuoi parlare delle tecnologie che sfruttano le maree, vero? La parola chiave e' "tidal", puoi trovare molte info qui: Tidal power - Wikipedia, the free encyclopedia

                Ciao
                Mario
                Molto urgente: cerco socio: Collaborazione a Milano
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                Mala tempora currunt, non contattatemi piu' per questioni riguardanti il forum, grazie, il mio tempo e' finito.
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                L'energia non si crea ne' si distrugge, ma ne sprechiamo troppa in modo irresponsabile. Sito personale: http://evlist.it
                Se fate domande tecniche e volete risposte dal forum precise e veloci, "date i dati" specificando anche l'ambiente operativo e fornendo il maggior numero possibile di informazioni.
                ------------------------------------------------

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                • #9
                  [MODERAZIONE: Non è consentita la citazione di un intero messaggio. nll]


                  Ciao a tutti. E' la prima volta che scrivo sul forum, anche se vi seguo dalla nascita.
                  Domanda: nel canale di Panama c'è un dislivello di 26 m. totali con una lunghezza di 81 km. (se ho letto bene i dati). Ci pensate a mettere una condotta di diametro adeguato con relativa macchina idraulica, secondo voi, perchè non l'hanno mai fatto? O l'han fatto?
                  Ciao

                  Markindo
                  Ultima modifica di nll; 18-07-2009, 00:22. Motivo: Eliminata la citazione di un intero messaggio

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                  • #10
                    Penso che quella proposta nel primo post sia una idea diversa da quella di trovare un dislivello tra due mari o bacini... penso intendesse immergere il tutto in un "qualsiasi mare"...

                    Direi poco fattibile.. bisognerebbe poter estrarre tutta l'acqua che si inserisce nella condotta, all'aperto questo lo fa la forza di gravità.. ma infondo al mare?... non ho idea di come potrebbe funzionare...

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                    • #11
                      [MODERAZIONE: Non è consentita la citazione di un intero messaggio. nll]

                      In realtà il canale di Panama non è un canale navigabile come quello di Suez.
                      E' una serie di chiuse ad altezza crescente e poi decrescente, con cui le navi vengono sollevate e poi riabbassate dall'altra parte.
                      Per sfruttare il dislivello fra i due oceani bisognerebbe perforare la montagna e inserirci una condotta, cosa quasi impossibile. O fare come con le chiuse: pompare l'acqua in cima al canale e poi lasciarla ricadere attraverso una turbina dall'altra parte. Ma in questo caso credo che le pompe si mangerebbero tutta l'energia fornita dalle turbine.
                      Ultima modifica di nll; 18-07-2009, 00:20. Motivo: Eliminata la citazione di un intero messaggio

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                      • #12
                        Originariamente inviato da Stregatto Visualizza il messaggio
                        . Ma in questo caso credo che le pompe si mangerebbero tutta l'energia fornita dalle turbine.
                        No , se l'energia viene fornita dall'motoondoso , si crea un ciclo chiuso , le pompe pompano l'acqua su in montagna con la forza dell motoondoso , e poi si sfrutta la caduta .

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                        • #13
                          montagne?!?
                          Cioè, ora parliamo di rilievi di ALMENO 600 metri? Scusa, Pancia, ma non credi di stare un pochino sopravvalutando la capacità del moto ondoso? Non è che le maree abbiano la potenza degli tsunami

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                          • #14
                            Originariamente inviato da Valmax Visualizza il messaggio
                            Scusa, Pancia, ma non credi di stare un pochino sopravvalutando la capacità del moto ondoso?
                            con il motoondoso produco energia elettrica , poi creo dei bacini artificiali , è a forma di scala faccio salire l'acqua da un bacino all'altro fino ad arrivare a 600 metri , dovè il problema , e sempre energia elettrica fornita dall motoondoso ( gratis , tolte le manuntenzioni e perdite varie ) , certo si puo anche riversarla direttamente in rete questa energia , però la cosa è fattibile , il problema è che in italia è nell mondo si fa molto poco per migliorare queste energie , e con la scusa che non conviene vengono frenate le ricerche , non mi verrai a dire che il 20 % di un metro cubo di acqua sia alta tecnologia vero ?

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                            • #15
                              ps : guardare per favore l'ascolto è atenzione che si da al kite gen , i media neanche ne parlano , e parlo dei media visti da tutti , giornali tv ecc.

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                              • #16
                                pancia, continuano a mancare molti partcolari di questa tua idea -che assomiglia sinistramente a quelle già proposte dal non rimpianto Hammuraby- Per ora ti pongo i primi dubbi tecnici che mi vengono in mente

                                1) di quanti bacini si comporrebbe questo sistema?
                                2) di quale capienza per bacino parliamo?
                                2) una volta sfruttata la pressione e l'energia elettrica delle maree per spingere l'acqua dal livello 0 (il mare) al livello 1, da dove ricavi l'energia per spingere la massa di acqua dal livello 1 al 2, e così via fino ad una quota minima di mt.600?
                                3) considerando che il territorio costiero italiano non è interamente fatto di montagne a strapiombo del mare, significa che dobbiamo contare su un numero limitato di centrali di questo tipo, che a loro volta si presume siano molto grandi per muovere l'acqua che a sua volta dovrà cadere (a getto continuo, vorrei ricordare) per convertire l'energia cinetica in elettrica, giusto?
                                4) considerando il punto 3), hai già in mente la location adatta per la prima centrale a forze di marea?
                                5) quale è, nella tua ipotesi, la quantità di energia prodotta per le utenze, al netto di
                                a) energia spesa per muovere l'acqua fino alla cima del complesso
                                b) perdite di rete dalla centrale alle utenze
                                6) una simile struttura non avrà ripercussioni ambientali negative sul territorio? A meno di parlare di ricavi energetici tali e così economici da mettere a tacere il signor nimby più accanito, non mi sembra che si parli di una cementificazione da niente

                                Se c'è altro che mi viene in mente, te lo farò sapere

                                Commenta


                                • #17
                                  ti ho già risposto , conviene di sicuro immettere in rete direttamente , quello che intendevo è che si fa poco per il motoondoso e maree , ci vogliono piu esperimenti e piu soldini per riuscire a migliorare le tecnologie attuali .

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Pancia se sei TU il diretto interessato a questa idea, pur non potendo pretendere qualifiche da ingegnere, da te ci si aspetta almeno che tu sappia di cosa stai parlando. Se tu per primo non vai oltre una 'spiegazione' estremamente generica, a quale titolo puoi poi dire che gli altri non si impegnano?
                                    Ultima modifica di Valmax; 14-07-2009, 20:51.

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                                    • #19
                                      I cinque post totalmente inutili alla collettività sono finiti nel posto più appropriato,
                                      ora ripartiamo da qui.

                                      Buon proseguimento!

                                      Pace!
                                      Gym
                                      Dal giorno 08/02/2017 questo account è inattivo.
                                      Per favore non inviate alcun messaggio (soprattutto mail) al sottoscritto riguardante questo Forum poiché non otterrete alcuna risposta.
                                      Grazie!

                                      Commenta


                                      • #20
                                        allora , come dicevo , ho visto che la mia idea non puo funzionare , e penso neanche quella di quello che ha aperto la discussione .

                                        penso che a questo punto sia inutile continuare a parlare di una cosa che non funziona , ma vista la mia ignoranza nell settore , chiedo gentilmente se qualcuno mi puo spiegare in publico le seguenti domade :

                                        1 ) perchè la tecnologia sull moto ondoso e cosi indietro ? motoondoso non maree

                                        2 ) come funziona in modo da non fare piu confussione ?

                                        3) perchè i media non parlano di questa tecnologia e quella validissima dell kitegen , molto economica e superiore alle centrali nuke ?

                                        4 ) spero di non asfissiare il forum con le mie domande , che non trovano risposta almeno in questo forum .

                                        grazie delle gentili risposte .

                                        Commenta


                                        • #21
                                          thread sbagliato, pancia. Qui si tratta di un argomento più specifico. Se vuoi postare tali domande tutte insieme, dovresti farlo ai confini del forum, oppure redirigerle una per una nelle sezioni interessate. Provo comunque a risponderti, in attesa che siano i mod a decidere:

                                          1) Energia del moto ondoso - Wikipedia Come si evince, costi e ingombro degli impianti, in rapporto all'energia prodotta, rendono tale tecnologia ancora sconveniente.
                                          2) vedi link di cui sopra
                                          3) trattasi di tecnologia ancora sperimentale e non commercializzabile al momento. E' normale che i media non vi diano risalto, così come non diano risalto continuo ad ogni singola sperimentazione nel campo energetico, o non basterebbe un libro al posto di un giornale. Quanto al kitegen, sembra davvero molto promettente, e francamente spero trovi sviluppo quanto prima. Ho dato un'occhiata alla struttura e francamente la cosa che mi preoccupa di più è la complessità dell'apparato. Tecnologicamente parlando, scusami il gergalismo, quella specie di 'rete acchiappavento' non mi sembra la cosa più solida o semplice, rispetto alle correnti strutture che, pur non incamerando equivalente potenza, hanno il pregio di una più semplice manutenzione.

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                                          • #22
                                            Carissimo valmax se sai che si tratta di tecnologia sperimentale probabilmente ne sai parecchio sul moto ondoso

                                            ***ot e provocatorio***
                                            Ultima modifica di gymania; 16-07-2009, 19:10.
                                            “La scienza non è nient’altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell’umanità “
                                            Nikola Tesla

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