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Che ne pensate di questo procedimento per ottenere idrogeno dal nucleare?

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  • Che ne pensate di questo procedimento per ottenere idrogeno dal nucleare?

    Ciao a tutti

    Ho letto e riporto questo scritto di un amico blogghista, per sottoporle al vostro giudizio, visto che non sono un esperto del settore

    L’idrogeno come sottoprodotto a costi zero (o quasi)
    2030 (o dintorni). Le centrali nucleari di quarta generazione sono finalmente sul mercato. Lavorano, a differenza di quelle attuali, ad alta (550-650°) temperatura, o altissima (950-1000°). Che significa? Passo indietro. Le centrali di terza generazione sono come quelle di prima, dal punto di vista del concept: sono raffreddate ad aqua, producono vapore (270-285°C), e lo utilizzano in turbine che producono elettricità muovendo un generatore. Efficienza del processo: inferiore al 30%. Che vuol dire? Fatto cento la quantità di calore prodotta dal sistema, quella che si converte in energia elettrica è inferiore al 30%. Ed il resto? Perso. NON ci sono impieghi industriali, allo stato delle cose, di questa enorme quantità di energia termica (lo stesso succede nelle centrali termiche che vanno a gas o a olio combustibile).
    Ma supponiamo di avere una centrale nucleare che invece di produrre vapore a 284°, utilizzi il piombo come elemento raffreddante. A questo punto, il piombo fuso circolerebbe a cira 600° e muoverebbe una turbina che produrrebbe energia elettrica con un rendimento del 43% circa (oltre il 30% in più di quello che si ottiene con un ciclo a vapore).
    Il piombo fuso, a 600°, potrebbe ANCHE PRODURRE IDROGENO COME SOTTOPRODOTTO, A GRATIS (O QUASI).
    Allora, il bilancio di prima si trasformerebbe nel seguente: efficienza del processo primario (produzione dell’idrogeno) pari al 100%. Efficienza del processo secondario (distribuzione): dal 75 al 90%. Emissioni di CO2 da veicoli di trasporto terrestre: zero. Zero carbonella. Bello, vero? Bellissimo. Chi o cosa può impedirlo? Gli ambientalisti, quelli che non vogliono le centrali nucleari.
    La medesima centrale, POTREBBE ANCHE PRODURRE ACQUA DOLCE DA ACQUA MARINA (AGGRATISE O QUASI) CON IL PROCESSO NOTO COME DESALINIZZAZIONE.
    E, in via subordinata (perché si potrebbe fare anche oggi, ma nessuno la fa) potrebbe produrre teleriscaldamento (cioè la bolleta del riscaldamento invernale si approssimerebbe a zero – beh, governo permettendo).

  • #2
    Sembra un articoletto senza pretese.
    I dati sulle temperature esui rendimenti sono sballati, forse risalgono a parecchio tempo fa...
    Quanto all'utilizzo del piombo, questo metallo ha la brutta tendenza a solidificare, complicando parecchio la manutenzione...

    Riguardo al recupero di energia termica, si poteva fare teleriscldamento anche prima: il problema non è legato alla presenza di centrali nucleari o alla loro "nuova" architettura... in certi posti, il teleriscaldamento la fanno da tempo.
    Piuttosto, quello che conta è la vicinanza della centrale alla zona da scaldare.

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    • #3
      [quote=grandaniele;118901607]...).
      Il piombo fuso, a 600°, potrebbe ANCHE PRODURRE IDROGENO COME SOTTOPRODOTTO, A GRATIS (O QUASI). Chi o cosa può impedirlo? Gli ambientalisti,quote]

      E' un pò stringata come descrizione di un "procedimento"...

      Sarà mica qualche difficoltà tecnico/teorica che aiuta gli ambientalisti ad impedirlo?

      r

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      • #4
        qual'è la soluzione migliore, secondo voi, per ottenere idrogeno dal nucleare? Forse la fusione, quando sarà possibile utilizzarla ad uso industriale?

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        • #5
          ma tu guarda sti cattivoni degli ambientalisti ke trovano sempre qualke motivo VALIDO per dare un freno alle manie di quegli uomini ke non sono contenti delle misure dei loro falli.

          'This shit's got to go!' (J.Fresco)

          Zeitgeist: Moving Forward

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          • #6
            Originariamente inviato da grandaniele Visualizza il messaggio
            qual'è la soluzione migliore, secondo voi, per ottenere idrogeno dal nucleare? Forse la fusione, quando sarà possibile utilizzarla ad uso industriale?
            al momento attuale, il sistema più promettente sembra essere il ciclo iodio-zolfo

            Odisseo
            (E d'un tratto capii che il pensare è per gli stupidi, mentre i cervelluti si affidano all'ispirazione. (cit. Arancia meccanica) - Ma se quella non arriva, il cervelluto stà inguaiato assai (Odisseo - Gigantosaurus Carinii Patagoniae)

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            • #7
              hai dei link da sottoporre alla nostra curiosità ?

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              • #8
                Originariamente inviato da grandaniele Visualizza il messaggio
                hai dei link da sottoporre alla nostra curiosità ?
                iodio zolfo nucleare - Cerca con Google

                Odisseo
                (E d'un tratto capii che il pensare è per gli stupidi, mentre i cervelluti si affidano all'ispirazione. (cit. Arancia meccanica) - Ma se quella non arriva, il cervelluto stà inguaiato assai (Odisseo - Gigantosaurus Carinii Patagoniae)

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                • #9
                  I reattori allo zolfo-iodio non sono al momento una via percorribile. Ho letto il rapporto di Romanelli (che e' vecchio, risalente al 2007) ed e' in parte non corretto.
                  L'importanza che si vuole dare per forza all'idrogeno e' inoltre sbagliata. L'H non riveste importanza energetica causa gli alti costi per ricavarlo sia da processi tradizionali sia da quelli nucleari (come sottoprodotto durante la produzione notturna). Si e' visto che vendere l'energia in surplus rende di piu' che produrre idrogeno. Inoltre sul rapporto si parla di rese basse per il nucleare "tradizionale".
                  Una centrale nucleare a ciclo parzialmente termico, ossia utilizzando l'acqua come raffreddamento del nucleo, e quindi per la produzione di energia elettrica ha una resa attorno al 46/58% che e' si inferiore alla media delle centrali termoelettriche tradizionali ma non come evidenziato nell'articolo ed inoltre non molto distante da quella di una centrale tradizionale a ciclo termico (a gas o carbone) che e' comunque attorno al 66% fino ad un massimo dell'80% se a ciclo combinato. Quello che e' pero' importante in questo caso non e' gia' la resa ma la produzione di energia a costi decisamente inferiori rispetto ai sistemi tradizionali uniti ad una situazione di emissioni molto vicina allo zero, cosa che non e' possibile ottenere ne se alimentata a gas o a carbone (nemmeno se pulito). Non fatevi illusioni, le centrali di terza generazione, non ne esistono ancora di funzionanti, sono in costruzione un po' in tutto il mondo, saranno quelle che sostituiranno le attuali in funzionamento per i prossimi sessant'anni, quelle di quarta a cui tutti inconsciamente aspirano, ancora devono dimostrare la loro convenienza. Studi importanti si stanno invece orientando verso l'autofertilita', studi che permetteranno di diominuire la dipendenza dall'estrazione di materia prima fissile o fertile e di diminuire sensibilmente la produzione di scorie. Ed e' questa la strada che il mondo nucleare ha recentemente intrapreso.

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                  • #10
                    Originariamente inviato da EBM/5 Visualizza il messaggio
                    Utradizionale a ciclo termico (a gas o carbone) che e' comunque attorno al 66% fino ad un massimo dell'80% se a ciclo combinato.
                    dove hai visto che i CC arrivano all' 80%?

                    ciao

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                    • #11
                      Originariamente inviato da EBM/5 Visualizza il messaggio
                      ...L'importanza che si vuole dare per forza all'idrogeno e' inoltre sbagliata. L'H non riveste importanza energetica causa gli alti costi per ricavarlo sia da processi tradizionali sia da quelli nucleari (come sottoprodotto durante la produzione notturna). Si e' visto che vendere l'energia in surplus rende di piu' che produrre idrogeno. Inoltre sul rapporto si parla di rese basse per il nucleare "tradizionale".
                      L'importanza dell'idrogeno è molto lontana dall'essere definibile come "imprescindibile" ma non più di quanto si possa definire "sbagliata". Che al produttore renda di più vendere l'energia in surplus che fare idrogeno è sicuramente vero, ma poco significativo ai fini della programmazione energetica di una nazione (che non credo dovrebbe basarsi solo su cosa conviene al produttore!). L'importanza dell'idrogeno sta nel suo possibile utilizzo come carburante alternativo e come sistema di accumulo di energia non altrimenti utilizzabile, specie da FER. Se l'energia da nucleare è altrimenti utilizzabile la si utilizzerà ovviamente. Ma se occorre trovare un sostituto efficiente agli idrocarburi per i trasporti serve articolare una risposta un più completa. I Tir non andranno da Trento a Palermo con l'energia elettrica in surplus! E nemmeno a batteria. Sul fatto che ci siano alternative all'idrogeno (biocarburanti, gas, elettrico) per il trasporto è vero ma tutte hanno svantaggi perlomeno pari all'idrogeno. Quindi dell'idrogeno da nucleare serve parlarne eccome.
                      “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                      • #12
                        Originariamente inviato da grandaniele Visualizza il messaggio

                        1) supponiamo di avere una centrale nucleare che invece di produrre vapore a 284°, utilizzi il piombo come elemento raffreddante. A questo punto, il piombo fuso circolerebbe a cira 600° e muoverebbe una turbina che produrrebbe energia elettrica con un rendimento del 43% circa...

                        2) Il piombo fuso, a 600°, potrebbe ANCHE PRODURRE IDROGENO COME SOTTOPRODOTTO, A GRATIS (O QUASI).

                        3) Allora, il bilancio di prima si trasformerebbe nel seguente: efficienza del processo primario (produzione dell’idrogeno) pari al 100%.

                        4) La medesima centrale, POTREBBE ANCHE PRODURRE ACQUA DOLCE DA ACQUA MARINA (AGGRATISE O QUASI) CON IL PROCESSO NOTO COME DESALINIZZAZIONE.

                        5) E, in via subordinata ... potrebbe produrre teleriscaldamento ...
                        A domanda rispondo:

                        1): mai sentito parlare di turbine a piombo fuso;

                        2): mai sentito parlare di un processo di produzione di idrogeno basato sul piombo fuso;

                        3): nessun processo di trasformazione ha efficienza del 100%;

                        4): non sarebbe possibile che, dopo aver prodotto idrogeno (gratis!) con una efficienza del 100%, ne avanzasse per dissalare (ancora gratis!)dell'acqua marina;

                        5): ancor meno verosimile, che alla fine di tutto questo, ancora ce ne sia per il teleriscaldamento (gratis anche questo?).

                        Conclusioni: chi ha scritto quella nota

                        A): non sapeva cosa diceva;
                        B): non sapeva come dirlo;
                        C): esponeva pii desideri;
                        D): scherzava.

                        Salvo errori e/o omissioni.

                        Salute.

                        r

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                        • #13
                          se il ciclo iodio zolfo ha una resa intorno al 50 % come ho letto in giro viene da se che un VHTR ( a 1000 °c utilizzando elio) produrrebbe più energia elettrica o almeno quello che arriva alla ruota (mi riferisco al solo trasporto veicolare) è molto maggiore se poi è possibile produrlo come sottoprodotto allora forse si può ragionare ma a fine ciclo la temperatura non credo sia superiore ancora agli 800 °c (non so in questo caso sicuramente è un ciclo combinato).

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