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mantenere vive le artesiane

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  • mantenere vive le artesiane

    Per consolidare il defluire di una zona che dopo le piogge abbondanti continua a zampillare per un giorno anche con 2 getti di 10 cm. ho pensato di costruire diversi sistemi di trattenimento del potere assorbente proprio della zona(scaglia rossa) cercando di mantenere un livello piezometrico idoneo a l'uso.So che non è facile ma sono indeciso tra un tubo invasivo nella struttura che alza il livello medio addizionato quando necessario o uno sfioro del rivolo derivante affluente ha e da una vasca o magari una gommapiuma o paglia di collegamento a questa con sali organici(poco) attiranti l'atmosfera.Non so se sono solo fantasticherie visto che l'estate malgrado l'abbondanza di umidità latente, nel terreno si formano crepe

  • #2
    Continuo a curiosare nella misteriosa esistenza di sorgenti. Non ho ancora capito come trattenere quei getti che appaiono per un giorno dopo le piogge e mi sembra che tecnici e rabdomanti mi sanno consigliar poco se non scavare pozzi.Oggi sono andato in un terreno d'un amico che ha diverse sorgenti e passando sopra la sassaia che ricopre la polla è ben chiaro il fatto responsabile di questi affioramenti: l'instabilità della montagna che sovrasta la sorgente è proprio ciò che riesce a sostenere, probabilmente nell'unico modo utile, la parte più stabile . Un altro buon esempio l'ho pensato quando visitando zone franate dopo delle alluvioni, parlando con un anziano del posto ci trovammo daccordo sull'utlità di quella precarietà che anni prima era presente in quella zona (per certi, responsabili della frana,sig!)fatta di piccole frane di tavole e muretti scarsi, ma utili per garantire sorgentelle ora in secca,perchè coperte da frane più grandi. In pratica la pericolosità che non piace da un lato (vedi le frane di Messina), dall'altro se approfondita( non con pozzi e grandi opere) darebbe quella sinergia unica possibile,credo, per non far ingrottare ruscelli

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    • #3
      Sempre grazie alla scarsa stabilità dei versanti si può facilmente notare come un'eventuale stagno a valle di questi rallenta il suo assorbimento nel terreno in diretta relazione con la precarietà delle strutture a monte. Questo credo perchè le correnti laminari per la teoria dello strato limite percorrono( per la ricarica dello stagno) anziche solo il fondo dell'alveo, ogni elemento che si trovano davanti,quindi rallentando l'intero processo;così, come una goccia si stacca con più difficoltà da un piano che non da una punta grazie all'attrazione offerta dalla maggior superficie, lo stagno graverà con minor forza sul suo letto. E' un pò strano pensare all'acqua come un'elemento "tirato" dall'alto e magari si può spiegare meglio, ma tutto ciò può essere utile per considerare la discesa del pelo libero non solo come ricarica della prima falda dopo l'aggrottamento ma anche per distribuire un'alone d'umido spesso faticosamente realizzato con ingenti quantitativi d'acqua di raccolta, mentre in ogni pendio(dalla cima per condensazione)ne scorre a sufficienza naturalmente.
      Ultima modifica di danbart; 03-04-2011, 21:47.

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      • #4
        Ciao, sono della tua zona e conosco un po' il territorio ed i fenomeni che hai descitto.
        Non ho capito in particolare cosa vuoi fare... mettere in sicurezza i versanti?

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        • #5
          Quando vuoi passa pure così vedi quello che nel'90 ci trovai e in parte è ancora visibile: sarà un caso ma ripulendo il terreno ancora oggi trovo pavimentazioni di periodi dove gli alvei erano curati in modo ad oggi impensabile,distese ampie di bottiglie bobine e contatti attaccati all'alveo, gommapiume nelle tracimazioni delle piane...
          Comunque io, in porzioni di versante senza provocare frane a caso come in realtà avviene spesso, vedo possibile diramare gli scorrimenti in modo da localizzare piccoli punti di contatto con zone dove sia disponibile un continuum di energia, per cercare di dosarlo.Magari chi ci capisce di elettrostatica, osmosi, magnetismo può buttar giù qualche ipotesi.
          Ultima modifica di danbart; 08-04-2011, 20:30.

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          • #6
            Originariamente inviato da itus Visualizza il messaggio
            Non ho capito in particolare cosa vuoi fare... mettere in sicurezza i versanti?
            Le frane che avvengono ogni tanto qua e là si sviluppano grazie alla gestione degli scorrimenti delle reflue affidata al caso . Queste tendono a non aggrottarsi più di tanto da sviluppare grandi frane dato che il terreno saturo lascia scorrere a valle l'eccesso...penso che capire come si formano questi assorbimenti, cercando di non peggiorare la stabilità, darebbe luogo alla possibilità di aumentare la portata delle sorgentelle periodiche comuni nei luoghi umidi.

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