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I professionisti del Giro d'Italia denunciano "Milano pericolosa per i ciclisti"

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  • I professionisti del Giro d'Italia denunciano "Milano pericolosa per i ciclisti"

    Nella tappa di sabato scorso, i ciclisti hanno inscenato una protesta contro la pericolosità del circuito.
    Una protesta clamorosa rovina la tappa milanese - La Gazzetta dello Sport: Giro d'Italia
    La corsa è stata volontariamente interrotta dai ciclisti e Danilo Di Luca, in qualità di Maglia Rosa, nonchè di vicepresidente dell'Associazione dei corridori professionisti ha testualmente dichiarato:
    «Dopo il primo giro abbiamo visto che il circuito non era sicuro, per le presenza di macchine, degli spartitraffico, dei binari del tram. L'organizzazione ci ha supportato neutralizzando il tempo».

    La domanda a questo punto è:
    Se ciclisti professionisti preparati atleticamente ad affrontare le comuni avversità delle strade, pur gareggiando in condizioni di traffico nulle, ritengono troppo pericolose le auto in sosta, i cassonetti a lato strada, gli spartitraffico e soprattutto i binari del tram a filo, che cosa dovrebbero dire tutti coloro che usano la bicicletta per i propri spostamenti quotidiani?

    Pace!
    Gym
    Dal giorno 08/02/2017 questo account è inattivo.
    Per favore non inviate alcun messaggio (soprattutto mail) al sottoscritto riguardante questo Forum poiché non otterrete alcuna risposta.
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  • #2
    A parte che dubito che si vada al lavoro in bicicletta alla velocità con cui vanno i ciclisti del Giro d'Italia e che in quell'occasione è ben difficile che vi sia la folla di sostenitori che ci costeggia il percorso per raggiungere l'ufficio, come dubito pure che per il Giro d'Italia si siano utilizzate le piste ciclabili, dove queste sono presenti. Le osservazioni che fai sono significative: quante volte raggiungere il posto di lavoro è una impresa, qualunque mezzo si scelga per arrivarci!

    Non so però se questa protesta possa in qualche modo contribuire a semplificare le cose per i cittadini, troppo slegata dal quotidiano, credo che rimarrà circoscritta nell'ambito della manifestazione sportiva.

    ••••••••••••

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    • #3
      Beh, certamente non si va al lavoro alla velocità dei professionisti (salvo rari casi di ritardo per sonno ), ma neppure si ha la "fortuna" di farsi chiudere al traffico le strade...
      Certo però che mi aspettavo qualche commento, anche "sterile" di un qualche assessore alla mobilità, o di qualche altra figura istituzionale, ma (salvo smentite), ancora nulla!
      Segno che la cultura della mobilità "verde" è tenuta in scarsa considerazione, o sbandierata solo quando "fa comodo".

      Eppure la bicicletta è il più ecologico dei mezzi di trasporto, imbattibile nel rapporto tempi medi di percorrenza/costi di esercizio.

      Pace!
      Gym
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      • #4
        Indubbiamente la Moratti dei ciclisti si è dimenticata.
        O quantomeno le è venuto in mente solo quando si è dimostrata una fonte di guadagno (vedi le nuove biciclette ATM affittabili in molte zone di Milano).
        Di piste ciclabili a Milano ce ne sono pochissime credo il 5 o 6% di quelle che necessitano i milanesi. Chiaramente anche l'umore nero degli automobilisti aumenta le possibilità di rischio per noi ciclisti, visti come un'impedimento per la circolazione di mezzi a motore.
        Purtroppo non c'è una strada per noi ciclisti ed è chiaro che la gente si adatta come puo'.

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        • #5
          Originariamente inviato da gioscarab Visualizza il messaggio
          Chiaramente anche l'umore nero degli automobilisti aumenta le possibilità di rischio per noi ciclisti, visti come un'impedimento per la circolazione di mezzi a motore.
          d'accordissimo!!
          il comportamento del politico rispecchia la mentalità della gente e finché si penserà che il territorio debba essere a misura di uomo motorizzato sarà più facile ascoltare la frase "Milano pericolosa per (causa) i ciclisti"
          «Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo». Mahatma Gandhi

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