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Caricabatterie a metanolo

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    Nissan North America - Fuel cell a metanolo - Autoambiente, auto ecologiche, auto a metano, auto a idrogeno, ecoambiente

    Via i caricabatterie: 60 “muletti” elettrici alimentati con celle ad alcool metilico
    Nissan North America ha annunciato che impiegherà la tecnologia delle celle a combustibile a metanolo (alcol metilico) per 60 muletti, mezzi impiegati per il trasporto di componenti auto all’interno del suo impianto produttivo di Smyrna nel Tennessee. In questo modo ridurrà i tempi di fermo macchina necessari per sostituire le batterie: è sufficiente un “pieno” di metanolo e il muletto è pronto per riprendere l’attività.
    L’operazione richiede circa un minuto e può essere facilmente effettuata dallo stesso guidatore; in precedenza si rendevano necessari 15-20 minuti per la sostituzione delle batterie e la presenza di personale specifico. Il vantaggio in termini di risparmio di manodopera è di circa 35 ore al giorno; agli addetti alle batterie, rimasti disoccupati, saranno assegnati compiti differenti nello stesso stabilimento. I muletti conserveranno le batterie di bordo, ma queste saranno alimentate costantemente dalle celle, un fatto che ne prolungherà notevolmente la vita utile. In questo modo l’azienda potrà fare a meno di 70 caricabatterie che consumano ogni anno 540.000 kWh. Il vantaggio globale in termini di emissioni di CO2 – presenti comunque nella conversione del metanolo in elettricità - secondo Nissan raggiungerà le 300 tonnellate/anno. Nissan ha testato i sistemi di fuel cell ad alcool metilico, prodotti dall’americana Oorja Protonics, per 18 mesi prima di dare il via all’operazione.

    Mi sembra un'applicazione azzeccata. Quei muletti hanno delle punte di carico saltuarie che vengono coperte dalle batterie. Dividendo 540.000 kWh per 60 muletti sono 9000 kWh/anno, circa 1 kW come media, ma con punte di potenza molto più alte.
    La fuel cell a metanolo ricarica piano piano la batteria (1 kW di energia elettrica) e la batteria che rimane sempre carica fornisce la punta di potenza.
    E' una tecnologia ibrida, facile da applicare perchè la potenza media richiesta alle batterie è bassa e bastano pochi litri di metanolo per coprirla.
    In un'auto ibrida, che ha consumi di potenza molto superiori, la quantità di metanolo consumata sarebbe dello stesso ordine di grandezza di un normale serbatoio di benzina, con la differenza che per ricaricare le batterie, invece di bruciarlo in un motore a combustione verrebbe convertito in idrogeno e usato in una fuel cell, con rendimenti superiori.

    Da notare che il metanolo è un prodotto che può venire sintetizzato facilmente a partire da qualunque sostanza (idrocarburo o preferibilmente biomassa) contenente carbonio. La materia prima viene fatta reagire con vapore e ossigeno per dare una miscela di CO e idrogeno che poi ad alta pressione si combinano per dare il metanolo.
    Nel caso delle biomasse, il ciclo alla fine si chiuderebbe senza produrre altra CO2 che quella prima presa dall'atmosfera.

  • #2
    si ma l'energia per sintetizzare il metanolo cioè produrre calore per far evaporare acqua ed energia e acqua per dare ossigeno e idrogeno, con tutti gli eventuali rendimenti e alte temperature e pressioni per ottenere cosa? la criptonite? no il "metanolo".

    se era per il cambio di batterie rapido posso dargli ragione però potrebbe usare fuel cell all'idrogeno almeno
    oltretutto come se non bastasse il metanolo produrrà anche CO2a valanga...

    forse si sarebbe dovuto dotare di batterie sovradimensionate e caricarle magari durante la notte, in modo che con 1 ciclo si possa lavorare per 8ore continue almeno, inoltre se la batteria è scaricata dolcemente rende di + e dura di +, questo lo sanno tutti.

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    • #3
      Dunque ricapitoliamo. Il metanolo può essere considerato solo un vettore dell'idrogeno, più pratico perchè è liquido. Questo giustifica tutto il giro per produrlo e la perdita di parte dell'energia che contenevano le materie prime di partenza.
      Però c'è il vantaggio della possibilità di partire da biomasse, cioè da sostanze vegetali che in precedenza ghanno fissato la CO2 atmosferica; la quantità di CO2 che verrà restituita all'atmosfera alla fine di tutto il processo è esattamente la stessa: nessun effetto serra, esattamente come quando si brucia della legna.
      Questa è la via da seguire. Se il metanolo fosse prodotto a partire da idrocarburi si avrebbe un peggioramento dell'effetto serra. Ma per il caso specifico dei muletti (o dei PC alimentati a metanolo) è un aspetto secondario, essendo più importante la praticità di una fonte liquida di idrogeno.
      Si parlava da un'altra parte anche di ammoniaca, che si può trasportare liquida, ma è decisamente più tossica del metanolo e richiede una certa pressione per restare liquida per cui è meno pratica. Ma il principio è lo stesso.

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