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    Da L'intesa tra WWF e Terna - You4Planet

    Avere a disposizione energia elettrica ovunque ci si trovi è diventato per tutti qualcosa di naturale, ma non altrettanto diffusa è la conoscenza di quei soggetti che rendono possibile l’operazione del trasporto dell’energia dalle centrali alle nostra case.
    Terna è in Italia il principale gestore della rete di trasmissione nazionale di energia elettrica ad alta tensione, con il controllo di oltre il 98% delle infrastrutture. Si tratta di una realtà che, con i suoi oltre 40.000 km di rete, detiene un ruolo strategico dal punto di vista dello sviluppo industriale ed economico del paese ed una crescente responsabilità anche nei confronti dell’ambiente.
    Per questo Terna, oltre a dotarsi di un Codice etico, si confronta costantemente con le istituzioni locali e con le principali associazioni ambientaliste, con particolare attenzione allo sviluppo sostenibile. Sensibilità che l’ha proiettata tra le 10 aziende europee insignite del Ruban d'Honneur dall' European Business Award 2009 nella categoria Sustainability.
    E proprio il suo recente protocollo di intesa con il WWF, senza dubbio la più conosciuta associazione ambientalista a livello mondiale, ci ha indotto a sceglierla come protagonista del nuovo Speciale di You4Planet.

    La nostra mission, ci racconta il Dott. Fulvio Rossi (responsabile della comunicazione interna e della responsabilità sociale d'impresa dell’azienda romana) è quella di creare valore per gli azionisti con un forte impegno all’eccellenza professionale e con un comportamento responsabile verso la comunità, nel rispetto dell’ambiente in cui operiamo.
    La partnership con il WWF, siglata nel gennaio 2009 consente di associare un “progetto ambiente” firmato Terna ad un’organizzazione strutturata, autorevole ed esperta. L’obiettivo principale dell’accordo è la maggiore integrazione dei criteri ambientali nella fase di pianificazione dello sviluppo della rete elettrica e l’armonizzazione di tale attività con la strategia di conservazione promossa dal WWF.
    In concreto, ci racconta il dott. Rossi “la considerazione degli impatti ambientali nella fase di pianificazione delle linee significa connotare il territorio anche in base alle sue caratteristiche naturali e identificare fasce di passaggio delle linee elettriche che minimizzino l’impatto”. L’intesa, della durata di 3 anni, sta muovendo i primi passi operativi.
    “Stiamo lavorando di concerto con il WWF alla predisposizione di linee guida per la progettazione e realizzazione di nuove infrastrutture elettriche “in sintonia” con l’ambiente e nel rispetto della biodiversità”. Inoltre, l’accordo prevede una serie di iniziative da realizzare in aree selezionate di comune accordo, tipicamente Oasi del WWF attraversate o lambite da infrastrutture Terna. Tra le finalità quella di rendere più tollerabile la presenza delle linee in aree di pregio naturalistico e di rendere più fruibili le Oasi per il monitoraggio e lo studio scientifico. I primi risultati sono attesi per la fine dell’anno

    Terna non limita tuttavia a questo patto la sua attività nel campo della sostenibilità. In questo senso va ricordato il progetto di “Nidi Sui Tralicci” che come rivela il Dott. Rossi dimostra l’ impegno di Terna nel voler sperimentare usi alternativi delle linee elettriche a vantaggio dell’ avifauna e della biodiversità.
    Gli uccelli, e in particolare i rapaci, utilizzano, infatti, comunemente le linee elettriche e i tralicci sia come punti di osservazione del territorio sia come strutture per la nidificazione. Per quanto riguarda la biodiversità, il tracciato della linea può costituire un fattore di accrescimento e di protezione in alcune specie, creando alcune “isole” di concentrazione della biodiversità, specie nelle aree aperte.
    Per questo motivo, Terna fornisce collaborazione attiva all’associazione ornitologica Ornis Italica, che nel corso degli ultimi anni ha consentito l’installazione di oltre 300 cassette adatte alla nidificazione dei rapaci.
    Il costante monitoraggio delle cassette, inoltre, ha consentito di raccogliere una mole considerevole di dati biologici ed etologici e di riscontrare un effetto positivo in termini di biodiversità, rappresentato dall’aumento della popolazione di gheppi residenti nell’area.

    Ogni volta che Terna posiziona nuove linee elettriche, si impegna anche in interventi di compensazione e mitigazione, come il rimboscamento e l’inserimento delle specie autoctone di pregio nelle aree interessate. Si tratta di interventi realizzati grazie alla consulenza di esperti del mondo accademico e della ricerca scientifica. “Abbiamo arricchito la nostra esperienza proprio affrontando una pluralità di casi con esperti di tutti i settori coinvolti. L’insieme di queste 'best practice' è diventato un punto di riferimento per chi si occupa di mitigazione delle infrastrutture sul territorio e contribuisce alla costruzione di una sorta di piattaforma di linee guida che raccoglie tutti gli interventi e le esperienze affrontate in Italia.
    Per fare qualche esempio concreto, c'è l'esperienza di Lodi, dove verrà installato un nuovo elettrodotto da 380 kV, che consentirà di eliminare i “colli di bottiglia” che gravano ancora sulla rete, con un recupero energetico di almeno 400 MW (pari a meta della potenza di una grande centrale elettrica) e una diminuzione dei Km. di linea.

    L'installazione verrà completata con interventi di mascheramento, attraverso tecniche di ingegneria naturalistica che, utilizzando vegetazione autoctona, permetterà un incremento della biodiversità locale e offrirà habitat di rifugio e alimentazione alle specie faunistiche locali.
    Per il futuro si prevede anche lo smantellamento di oltre 1.200 km di vecchie linee a fronte di 450 km di nuovi elettrodotti ad alta tecnologia, con tralicci innovativi e cavi interrati.

    La realizzazione di nuove linee produce effetti positivi non solo in termini di sicurezza del servizio e di costo finale dell’energia elettrica, ma anche di riduzione delle emissioni da parte del sistema elettrico.
    In particolare, realizza una riduzione delle perdite di rete che potrebbero portare ad una riduzione valutata in circa 1.200 GWh/anno.
    E qui il dott. Rossi ci fornisce un dato molto chiaro: ”Ipotizzando che questa diminuzione coincida con un effettivo risparmio di combustibile fossile. E’ possibile ritenere che questi interventi possano avere come valore aggiunto anche una diminuzione di emissioni di CO2 che oscilla fra 500.000 e 600.000 tonnellate annue.”
    Dati da non sottovalutare ed elementi di sviluppo che hanno trovato nella sigla del protocollo fra Terna e WWF un nuovo punto di partenza e un modello di riferimento positivo per le aziende del settore, con la consapevolezza - confermata dalle parole dello stesso amministratore delegato di Terna - Flavio Cattaneo di un fattore di competitività per il Paese intero.
    A dimostrazione che lo sviluppo nel giusto equilibrio tra crescita infrastrutturale e salvaguardia ambientale oggi rappresentano un traguardo possibile.
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