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mini batterie nucleari

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  • mini batterie nucleari

    Dalla durata lunghissima:

    Arriva la mini-batteria nucleare - Corriere della Sera

  • #2
    la danno in dotazione con le lastrine di piombo per le radiazioni?
    e se dovesse uscire il liquido per 1 incidente?

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    • #3
      sarà interessante vedere quando arriverà sul mercato
      potrebbe essere un vero successo

      Odisseo
      (E d'un tratto capii che il pensare è per gli stupidi, mentre i cervelluti si affidano all'ispirazione. (cit. Arancia meccanica) - Ma se quella non arriva, il cervelluto stà inguaiato assai (Odisseo - Gigantosaurus Carinii Patagoniae)

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      • #4
        A parte l'annuncio un po' a sensazione, mi piacerebbe avere qualche dato in più, ovvero voltaggi, amperaggi, insomma i dati caratteristici di una batteria, o di una famiglia di batterie, che si definisca tale.
        Piero 'Alex Svoboda'

        Gentes - Il forum da sfogliare

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        • #5
          Più che altro bisogna vedere come smaltirle una volta esaurite, già è un problema per le batteie tradizionali...

          Ciao
          Alex

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          • #6
            E' vero, ma in questo caso la batteria sarebbe utilizzabile finché l'isotopo interno è radioattivo, per cui per una durata lunghissima, probabilmente molto maggiore dell'apparecchio che alimenta. Più che di smaltimento ci si dovrebbe preoccupare del loro riutilizzo una volta che l'apparecchio risulta vecchio, non funzionante o obsoleto.
            Poi quando la batteria è esaurtita del tutto significa che l'isotopo non è più radioattivo e sarebbe più facile lo smaltimento, forse anche più facile delle batterie tradizionali.
            Piero 'Alex Svoboda'

            Gentes - Il forum da sfogliare

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            • #7
              Mi ricordo di aver letto negli anni '80 di un dispositivo simile (forse erano quelle ingombranti di cui si parlava nell'articolo) in cui la sostanza radioattiva eccitava dei fosfori producendo luce che veniva convertita in elettricità da delle celle fotovoltaiche.
              Ma le radiazioni non contaminano anche le giunzioni al silicio rendendole inutilizzabili?
              in alcuni missili per testate nucleari russe venivano utilizzati circuiti a valvole proprio per questo problema (la 6c33c per esempio)

              Ciao
              Alessio
              Qualche video dei miei esperimenti li trovate su:
              http://it.youtube.com/user/alessiof76

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              • #8
                Già da tanti anni fa, si sapeva che bastava appoggiare un diodo seebek su una piastrina di plutonio, per avere energia elettrica a gratis per decenni o addirittura per secoli.

                Ovviamente governi e capi di stato maggiore insabbiarono tutto e subito.

                Perchè lo fecero ?
                Lo fecero perchè se qualche fuori di testa si metteva in testa di smontare tante pile atomiche per estrarne il plutonio, e poi costruire una bomba !!!.
                Il resto è ovvio....
                -----------
                Ovviamente la pila di cui si parla all'apertura di questa discussione, non è pericolosissimo plutonio ma (io penso) trizio.

                Il trizio decade dopo 12 anni, questo significa che non c'è bisogno di ricaricare il telefonico per 12 anni, ma nel frattempo il telefonino sarà diventato obsoleto e quindi in altre parole possiamo dire che la durata è praticamente eterna.

                La paura delle radiazioni è una paura infantile di gente poco esperta, perchè le radiazioni del nostro amato sole sono ben più pericolose di qualche goccia di trizio la quale non farebbe del male enanche ad una zanzara che vola.

                Il trizio nelle vicinanze di una piastra seebeck (o solenoide), è un ottima pila praticamente eterna.
                i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

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                • #9
                  Originariamente inviato da uforobot Visualizza il messaggio
                  La paura delle radiazioni è una paura infantile di gente poco esperta, perchè le radiazioni del nostro amato sole sono ben più pericolose di qualche goccia di trizio la quale non farebbe del male enanche ad una zanzara che vola.
                  Ogni cosa emette "radiazioni" ma un conto è 1 pezzo di granito sul davanzale, o il sole che tutto sommato è da secoli che garantisce la vita e l'esisitenza di parecchie creature noi compresi, è 1 conto è avere in tasca elementi che "decadono radioattivamente" e che emettono 1 certa potenza di radiazioni che possono essere + o meno assorbite a seconda degli elementi presenti attrono, per tutta "la durata della batteria" ovviamente.
                  Mi vuoi garantire che almeno 1 particella non riesce ad 1 uscire fuori dalla batteria?

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                  • #10
                    Originariamente inviato da uforobot Visualizza il messaggio
                    Ovviamente la pila di cui si parla all'apertura di questa discussione, non è pericolosissimo plutonio ma (io penso) trizio.

                    Il trizio decade dopo 12 anni, questo significa che non c'è bisogno di ricaricare il telefonico per 12 anni, ma nel frattempo il telefonino sarà diventato obsoleto e quindi in altre parole possiamo dire che la durata è praticamente eterna.

                    La paura delle radiazioni è una paura infantile di gente poco esperta, perchè le radiazioni del nostro amato sole sono ben più pericolose di qualche goccia di trizio la quale non farebbe del male enanche ad una zanzara che vola.
                    Se ricordo bene il trizio è un gas, piuttosto raro.
                    Ma in un reattore nucleare, o comunque per bombardamento con neutroni, si può rendere radioattivi molti elementi, che poi si potrebbero sfruttare per produrre elettricità.
                    Ci sono elementi radioattivi che decadono emettendo radiazioni beta o alfa, facilissime da fermare a differenza dei neutroni e delle radiazioni gamma. Se si mettono in un contenitore, isolate da questo, le radiazioni che emettono lo caricano elettricamente, mentre l'isotopo si carica di segno opposto. Collegando l'isotopo con un conduttore che esce dal contenitore, si potrebbe chiudere il circuito producendo una corrente elettrica.
                    Credo che l'energia prodotta da i gr. di isotopo sarebbe molto alta, molto superiore a quella prodotta dalla combustione di 1 gr. di idrocarburo. E indefinitamente, perchè pur diminuendo col tempo sarebbe ancora la metà dopo una vita media, poi 1/4 e così via.
                    Credo che il problema, a parte quello di mettere in commercio delle sostanze radioattive con tutti i pazzi che ci sono nel mondo, sia quello che la tensione fra il contenitore e l'isotopo non sarebbe costante ma crescente nel tempo, man mano che si accumula la radiazione emessa. Il sistema si comporterebbe come un condensatore e bisognerebbe prevedere un dissipatore o un accumulatore di energia nel caso che non venisse utilizzata in continuo.

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                    • #11
                      Originariamente inviato da uforobot Visualizza il messaggio
                      Già da tanti anni fa, si sapeva che bastava appoggiare un diodo seebek su una piastrina di plutonio, per avere energia elettrica a gratis per decenni o addirittura per secoli.
                      Ovviamente governi e capi di stato maggiore insabbiarono tutto e subito.
                      Veramente nessuno insabbiò niente, pile a disintegrazione sono state montate su sonde mandate nello spazio.


                      Ovviamente la pila di cui si parla all'apertura di questa discussione, non è pericolosissimo plutonio ma (io penso) trizio.
                      Ho i miei dubbi: esistono già le celle betavoltaiche, mi sa che sia qualcosa di diverso.

                      Il trizio decade dopo 12 anni, questo significa che non c'è bisogno di ricaricare il telefonico per 12 anni,
                      No, significa solo che dopo 12 anni la batteria è a metà carica. 12 anni è il tempo di dimezzamento. Da notare che, decadendo, il trizio (gas) diventa He (monoatomico), con conseguente progressivo aumento della pressione (alla fine diventerà il doppio).

                      La paura delle radiazioni è una paura infantile di gente poco esperta, perchè le radiazioni del nostro amato sole sono ben più pericolose di qualche goccia di trizio la quale non farebbe del male enanche ad una zanzara che vola.
                      Non parleresti allo stesso modo (non parleresti proprio, in effetti) se non ci fosse un bello strato di atmosfera a schermarci.

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                      • #12
                        Originariamente inviato da Wattos Visualizza il messaggio
                        Mi vuoi garantire che almeno 1 particella non riesce ad 1 uscire fuori dalla batteria?
                        No, come nessuno può garantirti che da una batteria non fuoriescano sostanza inquinanti (e infatti fuoriescono eccome). O come nessuno può garantirti che una particella radioattiva non fuoriesca dal nocciolo di un reattore, attraversi indenne lo scudo e arrivi fino ad un tecnico che lavora lì. E' questione di probabilità.

                        E' comunque possibile costruire un sistema che riveli immediatamente una "fessurazione" con dei rivelatori passivi (i famosi badge)

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                        • #13
                          Originariamente inviato da Stregatto Visualizza il messaggio
                          Se ricordo bene il trizio è un gas, piuttosto raro.
                          Ma in un reattore nucleare, o comunque per bombardamento con neutroni, si può rendere radioattivi molti elementi, che poi si potrebbero sfruttare per produrre elettricità.
                          Reattore di Rubbia

                          circa una anno fa, (nella sezione L.E.R.N. trasmutazioni bassa energia) avevo spiegato come rendere radioattivi i materiali.
                          Mi avevano preso per scemo perchè con i neutroni si ammaza la gente, e allora lasciai perdere.
                          i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

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                          • #14
                            Esistono molti tipi di pile/batterie atomiche: Per una panoramica si guardi qui:
                            Atomic battery - Wikipedia, the free encyclopedia

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                            • #15
                              ecco l'articolo originale,

                              si chiama Kwon.pdf

                              ciao
                              I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
                              username: genni.rom
                              password: martina

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                              • #16
                                Originariamente inviato da Stregatto Visualizza il messaggio
                                Se ricordo bene il trizio è un gas, piuttosto raro.
                                Ma in un reattore nucleare, o comunque per bombardamento con neutroni, si può rendere radioattivi molti elementi, che poi si potrebbero sfruttare per produrre elettricità.
                                Ci sono elementi radioattivi che decadono emettendo radiazioni beta o alfa, facilissime da fermare a differenza dei neutroni e delle radiazioni gamma. Se si mettono in un contenitore, isolate da questo, le radiazioni che emettono lo caricano elettricamente, mentre l'isotopo si carica di segno opposto. Collegando l'isotopo con un conduttore che esce dal contenitore, si potrebbe chiudere il circuito producendo una corrente elettrica.
                                Credo che l'energia prodotta da i gr. di isotopo sarebbe molto alta, molto superiore a quella prodotta dalla combustione di 1 gr. di idrocarburo. E indefinitamente, perchè pur diminuendo col tempo sarebbe ancora la metà dopo una vita media, poi 1/4 e così via.
                                Credo che il problema, a parte quello di mettere in commercio delle sostanze radioattive con tutti i pazzi che ci sono nel mondo, sia quello che la tensione fra il contenitore e l'isotopo non sarebbe costante ma crescente nel tempo, man mano che si accumula la radiazione emessa. Il sistema si comporterebbe come un condensatore e bisognerebbe prevedere un dissipatore o un accumulatore di energia nel caso che non venisse utilizzata in continuo.
                                premetto che non mi intendo affatto di queste cose...........

                                qualche anno fa a forza di sentire notizie sulla pericolosità delle radiazioni emesse dalle centrali nucleari avevo rapportato la potenza elettrica prodotta da una centrale con i grammi di materiale radiattivo non pericoloso per l'uomo

                                alla fine se non mi sono sbagliato mi sembrava che utilizzando una quantità di uranio (o altro elemento) non pericolosa per l'uomo mi sembra 0,x-1,0 grammi la centrale poteva fornire un'energia intorno o superiore ai 10kw

                                allora basta costruire/fornire/vendere piccole centrali da piazzare all'interno dell'abitazione ad esempio una cantina (4-5metriX4-5metri?) dare una certificazione e garanzia diciamo per 100anni con numero verde e contratto gratuito di pronto intervento, assistenza immediata con eventuale messa in sicurezza e ripristino del funzionamento.

                                NON sarebbe male.................

                                facciamo tutto elettrico e chi si è visto si è visto

                                e gli arabi? si dedicheranno all'agricoltura.
                                Ultima modifica di garand; 27-10-2009, 21:07.

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                                • #17
                                  E non solo, in una centrale atomica si produce una quantità di scorie radioattive di cui nessuno sa che fare. Almeno si potrebbero usare per produrre elettricità.
                                  La radioattività non mi preoccupa molto. Non tutti gli isotopi decadono emettendo radiazioni gamma. Molti producono alfa o beta, che si fermano facilmente con pochi mm di schermatura.

                                  Il problema vero è quello della sicurezza. Se sistono in giro terroristi, malati di mente etc. lasciare in giro sostanze radioattive crea grossi problemi.
                                  Ma non dimentichiamo che gli ospedali le usano correntemente.

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                                  • #18
                                    un'altra mini batteria nucleare

                                    Technology Review: A 25-Year Battery

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                                    • #19
                                      la resa è comunque sempre sotto il 10%, cioè ci sono parecchie emissioni accompagnate da un briciolo di potenza utile...
                                      Se uscissero particelle non alfa e beta, ma mettiamo il caso peggiore... cosa fai?
                                      io sinceramente non rischierei un tumore per evitare di caricare il telefono che già con le onde dei cellulari non siamo messi bene...
                                      certo la tecnologia delle batterie intese come "secondarie" è lentina ma non per questo bisogna mettere in gioco la sicurezza.
                                      Ma ve lo immaginate se in una metropolitana tutti montassero questo tipo di batterie? Dopo 1 anno che viaggi ti viene la leucemia perdi i capelli e diventi pallido,sempre se non ti viene prima un tumore...magari ne esci illeso se sei nella percentuale fortunata ...però almeno non devi caricare il cellulare eh vuoi mettere...
                                      Poi metti che succede un'incidente esce il materiale radioattivo, o qualcuno apposta butta questa roba nell'acquedotto o nel fiume, dai ma stiamo scherzando, allora legalizziamo anche anche il plutonio e le armi nucleari come se fossero petardi ...
                                      capisco per applicazioni spaziali o per l'orologio di Greenwich, però io sinceramente già solo l'idea di avere qualcosa che sta "decandendo" nel mio telefono che si trova a 2millimetri da me tutto il tempo, guarda sinceramente ma proprio sincero io ...userei altro anche se me la regalassero... piuttosto un pannellino solare o lo carico a manovella

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