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Etere o non etere questo è il problema

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  • Etere o non etere questo è il problema

    Come suggerisce anche la teoria della relatività di Einstein, tutta la materia fisica, in ultima analisi, è composta da pura energia, e non vi sono “particelle pesanti” da rinvenire nel regno quantico. Sempre più spesso la comunità scientifica viene forzata ad accettare il fatto che gli atomi e le molecole siano come la fiamma di una candela, in cui l’energia che essa rilascia (come il calore e la luce della fiamma) deve essere bilanciata dall’energia che assorbe (come la cera della candela e l’ossigeno dell’aria). Quest’”analogia della candela” è un tratto distintivo del modello del dott. Hal Puthoff, con cui egli cerca di spiegare per quale motivo l’elettrone ipotetico non irradia intorno tutta la sua energia e precipita dentro il nucleo. Questo apparente “moto perpetuo” (assorbire ed espellere) dentro l’atomo viene spiegato semplicemente dalla comunità scientifica “illuminata” come “la magia della meccanica quantistica”.
    Per entrare in questo nuovo mondo della fisica molta importanza riveste capire il grande lavoro pionieristico compiuto dall’ astrofisico Russo Prof. Kozyrev.
    Anche se potrebbe apparire impossibile alla maggior parte delle persone, Kozyrev ha dimostrato che scuotendo, facendo girare, riscaldando, raffreddando, facendo vibrare o rompendo oggetti fisici, il loro peso può essere incrementato o decrementato di piccole ma significative unità, e questo è solo uno degli aspetti del suo eccezionale lavoro.
    Kozyrev sapeva anche che a metà dell’ottocento, Louis Pasteur aveva scoperto che il blocco di vita in formazione noto come “protoplasma” era intrinsecamente non simmetrico, e che le colonie di microbi crescevano in una struttura a spirale nota come numeri di Fibonacci, Sezione Aurea, o spirale “phi”; inoltre aveva notato che queste proporzioni in espansione corrispondevano anche alla struttura presente in natura su piante, insetti, animali, uomini ecc. da tali osservazioni Kozyrev dedusse che in aggiunta alle loro normali proprietà di ottenere energia per mezzo di cibo, liquidi, respirazione e fotosintesi, tutte le forme di vita dovevano essere composte da una forma di energia invisibile a spirale; e teorizzò pure che cose come: la crescita della spirale del guscio delle conchiglie e la scelta su quale lato del corpo umano dovesse contenere ad esempio il cuore, sono in realtà determinate dalla direzione di questo flusso; e da qui a dedurre che da qualche parte nello spazio-tempo doveva esistere un’area in cui il flusso di energia producesse spirali in direzione opposta.
    Tali modelli di energia a spirale si svelarono agli occhi dell’illuminato Prof. Kozyrev mentre si trovava in un campo di concentramento mandato da Stalin; in queste meditazioni scientifiche egli pensò anche che la nostra nozione di “tempo”doveva essere qualcosa di più che un semplice calcolo di durata, per cui Kozyrev ci spinge a tentare di trovare una causa tangibile ed identificabile nell’Universo che noi potessimo associare al nostro concetto di tempo, portandolo a concludere che il tempo non è nient’altro che un movimento pulsato a spirale.
    Tutto ciò potrebbe a prima vista apparire strano: un albero che cade sul terreno potrebbe essere visto causato da un forte vento, piuttosto che dal “flusso del tempo”, ma qui bisognerebbe invece chiedersi che cos’è che ha causato il soffio del vento: il movimento della Terra intorno al proprio asse, la rotazione dei pianeti intorno al sole, la rotazione della galassia ed in ultimo la rotazione dell’universo; da qui a dedurre che tutti i cambiamenti sono causati da qualche forma di movimento, senza movimento non può esistere il tempo e la vita che conosciamo; inoltre è bene ricordare che la connessione dei fenomeni psichici alla fisica è ben conosciuta e frequentemente discussa nella letteratura Russa, dove risulta importante la funzione di apripista esercitata dal lavoro di Kozyrev.
    Uno dei pochi ricercatori occidentali a rilevare le opere del prof. Kozyrev fu il dott. Albert Wilson dei Douglas Research Laboratories in California, che affermò: “Trovo che qualcosa di molto simile a ciò che ha teorizzato il Prof. Kozyrev sarà istituzionalizzato nella teoria fisica entro dieci o vent’anni. Le implicazioni di ciò saranno rivoluzionarie. Sarà necessario lavorare per una generazione per integrare i salti in avanti che egli ha prodotto e incorporarli nella nuova conoscenza scientifica”.
    La previsione di Wilson si è rivelata ottimistica, in effetti solo adesso, all’alba del 21° secolo siamo in grado di mettere insieme tutti i pezzi del “puzzle” tracciato da Kozyrev; necessita comunque anche notare che in questa visione della scienza prima che Kozyrev iniziasse a condurre i suoi studi ed esperimenti, già esisteva una buona e solida fondazione teoretica che aveva già dato i suoi primi risultati, partendo dalla teoria della relatività di Einstein, seguita poi dalle aggiunte del prof. Eli Cartan il quale per primo stabilì l’esistenza dei campi torsionali.
    Il 29 maggio 1919 Albert Einstein apparentemente provò che noi viviamo in uno spazio-tempo curvato quadridimensionale, in cui spazio e tempo sono due entità unite insieme come fossero una “fabbrica”, egli riteneva che un oggetto come la Terra ruotante nello spazio dovrebbe trascinare insieme ad essa spazio e tempo; ed ancora riteneva che questa fabbrica di spazio-tempo curvasse interiormente attorno a un corpo planetario, e quindi affermava: la gravità non è affatto una forza misteriosa che agisce a distanza, bensì piuttosto si tratta del risultato di un oggetto che cerca di camminare in linea retta attraverso una spazio che risulta curvato dalla presenza di corpi materiali.
    Ma se la scienza classica afferma che lo spazio è vuoto, come è possibile curvare qualcosa che è vuoto? Come possiamo vedere, il problema fondamentale nel visualizzare il modello di gravità di Einstein risiede tutto nel termine “curvo”, poiché si tratta di qualcosa che una superficie piana ed elastica dovrebbe riuscire a fare; invece, quasi tutti i tentativi di visualizzare i risultati di Einstein raffigurano i pianeti come se fossero dei pesi che abbassano un immaginario strato piano di gomma esteso per tutto lo spazio inteso come “fabbrica” dello spazio-tempo.
    In realtà, il verbo fluttuare, al posto di curvare, potrebbe meglio rappresentare questo concetto, e potrebbe meglio rappresentare il fatto che la gravità è una forma di energia eterica che fluttua costantemente in un oggetto.
    Dopo aver stabilito che tutti i campi come la forza gravitazionale e quella elettromagnetica sono semplicemente differenti forme di etere ZPE in movimento, abbiamo trovato una sorgente attiva per spiegare il concetto di gravità, ed una semplice e chiara ragione per la quale essa dovrebbe esistere.
    Per cui possiamo osservare che ogni molecola di un intero corpo planetario deve essere sostenuta da un continuo flusso interno di energia eterica, che è la stessa energia che interviene nella creazione della Terra e che fluttua dentro di noi, ed ecco che allora noi restiamo impigliati nella corrente gigante del fiume di energia che scorre all’interno della Terra e di tutto l’Universo esattamente come le zanzare restano incastrate in una zanzariera mentre l’aria continua a fluire attraverso la retina.
    Mentre i nostri corpi non possono spostarsi attraverso ciò che noi definiamo come materia solida, ciò è certamente possibile ad una corrente di energia eterica, e questa è una delle molteplici cose che Keely, Tesla, Kozyrev ed altri hanno dimostrato con i loro importantissimi studi.
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