Seguo il forum da diverso tempo e sull'argomento idrolisi un dubbio mi è sempre saltato all'occhio, quello della corrante che dovrebbe alimentare la cella.
Se si usa la corrente che proviene dall'alternatore, questo in ultima analisi produce corrente per effetto dell'energia cinetica dell'albero motore e quest'ultimo gira perchè il motore brucia benzina. Ora il motore è una macchina termodinamica molto inefficiente in grado di trasformare in energia cinetica solo il 30 % dell'energia chimica contenuta nella benzina il restante 70 % viene dissipato sotto forma di calore e perciò inutilizzato. Va da se che se alimetiamo la cella con la corrente proveniente dell'alternatore, pur considerando l'efficenza di quest'ultimo come ideale e cioè pari al 100%(e non è così perchè dovrebbe avere un efficienza che si aggira attorno al 60-70%), il bilancio energetico sarà sicuramente in perdita a meno di non violare il secondo principio della termodinamica. E' un pò come se si guidasse con le luci accese la qual cosa è noto fa consumare di più. Nel caso della cella una parte dell'energia rientrerebbe nel sistema sotto forma di idrogeno e ossigene o HHO che dir si voglia me il rendimento dovrebbe essere allo stesso modo di gran lunga superiore al 100% per avere un guadagno energetico e ciò non è possibile "Con le regole assegnate a questa parte di universo" ( come dice Franco Battiato)e va come già detto contro il secondo principio della termodinamica ad oggi ancora valido per quanto ne so e mi risulta.
La mia idea allora è stata di pensare qualcosa che sfruttasse le regole conosciute; ho pensato che se si potesse recuperare parte dell'energia sotto forma di calore dissipato dal radiatore e dai gas di scarico e reimmeterla nel sistema si potrebbe avere un piccolo guadagno di rendimento. Per far ciò ho pensato di sfruttare l'effetto seed-back delle celle di peltier per trasforamare l'enegia sotto forma di calore dei gas di scarico in corrente elettrica e con questa alimentare le celle elettrolitiche per produrre idrogeno o HHO che dire si voglia; in questo modo il bilancio energetico per l'intero sistema sarà sicuramente positivo e si potrà avere un risparmio di carburante.
A tal proposito o trovato dei dispositivi realizzati in America con celle che dovrebbero essere al tantalio ottimizzate per la produzione di corrente:
http://www.hi-z.com/documents/Hi-Z.Brochure.2006.pdf
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il forum.
Saluti a tutti Matteo
Se si usa la corrente che proviene dall'alternatore, questo in ultima analisi produce corrente per effetto dell'energia cinetica dell'albero motore e quest'ultimo gira perchè il motore brucia benzina. Ora il motore è una macchina termodinamica molto inefficiente in grado di trasformare in energia cinetica solo il 30 % dell'energia chimica contenuta nella benzina il restante 70 % viene dissipato sotto forma di calore e perciò inutilizzato. Va da se che se alimetiamo la cella con la corrente proveniente dell'alternatore, pur considerando l'efficenza di quest'ultimo come ideale e cioè pari al 100%(e non è così perchè dovrebbe avere un efficienza che si aggira attorno al 60-70%), il bilancio energetico sarà sicuramente in perdita a meno di non violare il secondo principio della termodinamica. E' un pò come se si guidasse con le luci accese la qual cosa è noto fa consumare di più. Nel caso della cella una parte dell'energia rientrerebbe nel sistema sotto forma di idrogeno e ossigene o HHO che dir si voglia me il rendimento dovrebbe essere allo stesso modo di gran lunga superiore al 100% per avere un guadagno energetico e ciò non è possibile "Con le regole assegnate a questa parte di universo" ( come dice Franco Battiato)e va come già detto contro il secondo principio della termodinamica ad oggi ancora valido per quanto ne so e mi risulta.
La mia idea allora è stata di pensare qualcosa che sfruttasse le regole conosciute; ho pensato che se si potesse recuperare parte dell'energia sotto forma di calore dissipato dal radiatore e dai gas di scarico e reimmeterla nel sistema si potrebbe avere un piccolo guadagno di rendimento. Per far ciò ho pensato di sfruttare l'effetto seed-back delle celle di peltier per trasforamare l'enegia sotto forma di calore dei gas di scarico in corrente elettrica e con questa alimentare le celle elettrolitiche per produrre idrogeno o HHO che dire si voglia; in questo modo il bilancio energetico per l'intero sistema sarà sicuramente positivo e si potrà avere un risparmio di carburante.
A tal proposito o trovato dei dispositivi realizzati in America con celle che dovrebbero essere al tantalio ottimizzate per la produzione di corrente:
http://www.hi-z.com/documents/Hi-Z.Brochure.2006.pdf
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il forum.
Saluti a tutti Matteo
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