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Alluminio come vettore energetico stabile di idrogeno

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  • Alluminio come vettore energetico stabile di idrogeno

    Ciao a tutti...

    volevo vedere se per caso, con il vostro aiuto
    riusciremo o riuscirete a togliermi una curiosita'-

    Credo che chi sia interessato sappia gia che ossidando l'alluminio, si libera idrogeno
    (e se in lega con Gallio si ottiene in modo anche molto veloce)
    http://m.phys.org/_news98556080.html

    ma mi piacerebbe che qualcuno mostri il consumo di energia per
    TRASFORMARE lo scarto ottenuto allumina in alluminio comparata con
    la RESA che si ottiene da alluminio ad allumina ....

    riuscendo ad avere un idea di quanto puo essere la RESA effettiva nel ciclo completo
    Grazie per l'aiuto,
    Ultima modifica di HAMMURABY; 11-09-2012, 19:17.

  • #2
    ti assicuro: scarsa e non confrontabile.
    e poi non ottieni direttamente allumina, ma idrossido di alluminio... per ottenere l'ossido dovresti ossidare con ossigeno puro ad alta temperatura e pressione, che farebbe uno strato di corindone (l'opalescenza dell'alluminio) che diventa poi inattaccabile.
    e' il grande pregio di questo metallo: quando si ossida all'aria si forma uno strato protettivo tenace e robusto, inattaccabile agli acidi ed a ulteriore ossidazione (il processo di anodizzazione fa' praticamente questo).
    quindi conviene trasformarlo in idrossido di alluminio, che viene facilmente evacuato e da' la possibilita' di una nuova reazione con il materiale sottostante.
    la produzione di idrogeno e' limitata, mentre la produzione di energia elettrica e' di per se sufficentemente elevata... in pratica esce tanto idrogeno come quando ricarichi una batteria al piombo... 2 scoppietti in una camera di combustione.

    ottenuto l'idrossido lo porti a secchezza a 180°C e fai, in pratica, allumina (non e pero' corindone).
    da allumina porti a circa 2000°C e riottieni alluminio fuso, da cui fare il panetto per poi rigranularlo (maggiore superficie attiva se il volume e' inferiore).

    sinceramente, ho fatto dei test con l'acqua ossigenata (la classica cella alluminio-aria che trovi in giro per il web, solo fatta con trucioli di alluminio e perossido d'idrogeno 30vol con elettrodo di carbone microgranulato)... i risultati c'erano, ma...
    alla fine dei giochi l'energia che sprechi per riottenere la materia prima e' decine di volte piu' alta di quella che riottieni dalla reazione elettrochimica, perche' non riuscirai mai ad ottenere il 100%, ma su questa celle e' difficile riuscire ad ottenere anche il 50% (io non credo di aver superato il 5%, ma erano giochetti fatti con un tester...)... poi, nel mio caso, ho usato un ingente apportatore di ossigeno, ma anche quello ha il suo costo energetico (e non e' poco)...
    sicuramente funziona, ma non e' molto pratico come sistema.
    calcolai che per ogni Kg di alluminio microgranulato consumavo 1000 litri di perossido e 10 di potassa! alla fine dei conti era economicamente poco remunerativa, pur arrivando al fantomatico 50% (4KWh/Kg, escludendo pero' il serbatoio di perossido).

    per ottenere idrogeno, con lo zinco e' meglio...

    l'alluminio non e' un granche' come vettore energetico; servirebbe una sostanza che mantenga energia e possa essere rigenerata a temperature decisamente piu' basse...

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    • #3
      non so se puo' essere utile , ma io sono un chimico da anni appassionato della materia , ho un piccolo lab dove eseguo tutti i miei esperimenti ...e ricordo che nel momento di pazzia(quando avevo 15 anni ora 40) ..facevo una reazione molto interessante tra l'alluminio e l'idrossido di sodio . nel tempo studiando mi è balzato subito alla mente gli esperimenti che facevo da pazzoide da giovine...... avevano una motivazione scientifica ed ho appreso che l'allumino è metallo anfotero (cioè si ossida sia con acidi che con basi forti) , l'esperimento va' condotto con cautela in quanto lo sviluppo di idrogeno inizialmente è molto lento(attivazione) .. man mano che la reazione procede ..oltre al calore prodotto diviene quasi incontrollabile per la massiccia dose di effervescenza data dalla produzione di idrogeno e schiume prodottesi... quindi meglio utilizzare un contenitore almeno 10 volte superiore alla quantita' di soda aggiunta in soluzione ... le concentrazioni di idrossido di sodio esattamente non le ricordo ma penso si aggirino intorno al 20% P/P ... l'alluminio in truccioli è micidiale , ... il prodotto che si forma si chiama ..alluminato di sodio e rimane disciolto in acqua ...per acidificazione al punto di neutro... restituisce idrossido di alluminio e sale sodico dell'acido corrispondente-... per i calcoli basta scrivere la reazione chimica e calcolare stechiometricamente le quantita' prodotte

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      • #4
        polvere di alluminio

        salve, qualcuno mi sa indicare enti ed aziende che usano la polvere di alluminio come magazzino o fonte di energia, o per produrre idrogeno? Quali altre applicazioni commercialmente interessanti conoscete per la polvere di alluminio? Grazie

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        • #5
          Pare che alla Toyota stiano provando ad accoppiare l elettrolisi a una batteria metallo-aria.La cella produce idrogeno, mentre l ossigeno va PURO alla batteria (tipo A), togliendo tutti i problemi che la CÒ2 atmosferica causa a queste tech

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          • #6
            batterie

            grazie, qualche tempo fa ne avevo parlato con un esperto di batterie dell'Università di Bologna ma non ne è ancora venuto fuori nulla. Continuo a vendere la polvere come pigmento.

            Originariamente inviato da HAMMURABY Visualizza il messaggio
            Pare che alla Toyota stiano provando ad accoppiare l elettrolisi a una batteria metallo-aria.La cella produce idrogeno, mentre l ossigeno va PURO alla batteria (tipo A), togliendo tutti i problemi che la CÒ2 atmosferica causa a queste tech

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