Consiglio acquisto stufa a legna "pulita" - EnergeticAmbiente.it

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Consiglio acquisto stufa a legna "pulita"

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  • Consiglio acquisto stufa a legna "pulita"

    Sono in procinto di acquistare una stufa a legna per sostituire un camino aperto (che ho smesso di usare quando ho scoperto quanta robaccia spargevo nell'aria sia in casa che fuori...). Grazie ai consigli ricevuti su questo forum ho scoperto l'esistenza delle stufe Jotul con sistema clear burn, sulle quali mi sono decisamente orientato (per le mie esigenze andrebbe bene una F100 o F602cb).
    Devo dire che sia un rivenditore multimarca che l'installatore che mi ha fatto un sopralluogo, non appena ho nominato Jotul poco mancava che cadessero in ginocchio, rifiutando ogni paragone con altre marche e affermando che "non c'è paragone"!
    D'altra parte devo dire che le lodi sperticate riguardavano soprattutto la qualità costruttiva e dei materiali, e di conseguenza il potere calorifico, mentre poco o nulla mi hanno detto riguardo alla combustione pulita, lasciandomi col dubbio se effettivamente siano più "pulite" di altre (che pure utilizzano il principio della doppia combustione, tipo Nordica Extraflame) oppure no.
    Ad esempio, ho visto un modello N.Extraflame che dichiara un rendimento dell'85%, perciò addirittura superiore a quello delle due Jotul, che arrivano sui 78/80%.
    Chiedo allora a chi ha più esperienza e più conoscenze di me: è davvero reale la superiorità delle Jotul? E riguarda solo materiali e potere calorifico oppure anche la qualità della combustione, e perciò la quantità di polveri sottili che produce?
    Non vorrei sembrare maniaco, ma sono venuto ad abitare in montagna (con tutti i disagi che questo comporta negli spostamenti per lavoro) proprio per respirare aria pulita quando esco in giardino, e non vorrei invece essere proprio io a guastare l'aria a me e ai vicini..!

    grazie!

  • #2
    sulla jotul rimasi davvero colpito e metto la mano sul fuoco per qualità nel tempo...

    http://www.youtube.com/watch?v=ayXf9k3ZLTM
    messaggio pubblcitario (della jotul..quindi di parte) per sponsorizzare il loro clean wood-burning.



    Per la combustione pulita ho googlato (scrivi catalizzatore stufe a legna) ed esisterebbero dei catalizzatori per stufe (?), brevettati da alcune case ad esempio la Vermont Casting.

    In particolare per la combustione super pulita leggo di alcune stufe Stufe Altech in pietra ollare a fuoco continuo a lunga autonomia (marchio noto)
    Le stufe e i camini in pietra ollare di Altech combinano maestria artigianale e tecnologia all'avanguardia a basso impatto ambientale. Altech impiega infatti un sistema di regolazione automatica dell'aria con dispositivi a bimetallo e catalizzatori. Tutte le stufe Altech assicurano un rendimento minimo dell'80% e emissioni di CO inferiori allo 0,1%. Queste stufe sono progettate per irradiare la massima quantità possibile di calore.

    Ma siamo sulle stufe ad accumulo:

    PRO

    -piacevolezza del calore radiante

    -gestione con 2-3 cariche quotidiane ma costanti (hai detto nell'altro thread che spesso c'è qualcuno in casa, quindi non è un problema)

    -probabilmente questi catalizzatori.


    CONTRO

    -prezzo? Non ne trovo (forse dovresti chiedere ai rivenditori italiani sul sito), ma credo che come tutte le stufe in pietra ollare ad accumulo di calore si salga dai 2500 euro in su.


    La jotul che cerchi tu penso costi la metà o meno.
    E Ricordati sempre di chiedere l'iter per la pratica di detrazione fiscale.
    Ultima modifica di chiccone02; 03-01-2014, 21:04.

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    • #3
      Grazie anche per questa dritta!
      Ho chiesto all'installatore se sa qualcosa sui filtri catalizzatori, ma a suo parere servono più che altro per mettere a norma le vecchie stufe, mentre per le nuove non ce n'è bisogno.
      Ho l'impressione, però, che i tecnici siano in genere più preoccupati del rendimento che dell'aspetto ecologico. Infatti anche per quanto riguarda le Jotul, ha insistito sul risparmio di legna e sulla qualità della ghisa rispetto all'irradiamento di calore, mentre per quanto riguarda il clean burning e la doppia combustione, sostiene che tutto sommato non cambia granché, dato che usa più aria e quindi aumenta la combustione, con un maggior consumo di legna e quindi una maggiore quantità di fumi emessi complessivamente..!

      Anche rispetto alle emissioni, poi, mi risulta difficile fare un confronto, dato che alcuni parlano di % di CO, altri (come Jotul) di gr./Kg di polveri sottili, altri ancora di mg/mc..!
      Chi si rifà alla normativa europea, chi a quella svizzera, chi a quella finlandese, e ognuno sostiene che "la sua" è la più severa!
      E infine c'è chi sostiene che conta sì la stufa, ma ancor più il tipo di legna e il modo in cui la si brucia..!

      Mah...!

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      • #4


        Non è sufficiente possedere un apparecchio performante per ridurre le emissioni in atmosfera e garantire la massima efficienza, ma è necessario seguire alcune regole di corretta gestione come:
        • Non sovraccaricare il focolare
        • Non soffocare il fuoco
        • Chiudere le prese d’aria solo quando le braci sono quasi completamente spente
        • Non utilizzare legna umida e/o di grande dimensione
        Inoltre non usare MAI l’apparecchio come inceneritore, cioè non utilizzare mai altri combustibili diversi dalla legna vergine da bosco: MAI plastica, carta, contenitori per il latte o bevande, faesite, tavole, mobili, finestre, travi verniciate, truciolare. MAI. Oltre a rovinare l’apparecchio e la canna fumaria si inquinerebbero gravemente l’aria e il terreno circostante con sostanza altamente tossiche.

        non mi addentro in un terreno dove ne so zero , ma indubbiamente la qualità della legna conta: certo che se butti dentro legna poco asciutta o resinosa, brucerà poco e farà solo fumo indipendentemente dalla stufa.

        Le stufe a legna inquinano quasi quanto il traffico - Cronaca - Trentino Corriere Alpi
        In Trentino la biomassa legnosa si conferma essere un combustibile impattante in termini emissivi, soprattutto per il diffuso utilizzo di impianti domestici che utilizzano biomassa poco idonea (legno trattato o legna in ciocchi con alti contenuti di umidità) o tecnologie obsolete (sistemi a caricamento manuale, cucine economiche)

        Non tutte le stufe, però, producono la stessa quantità di particolato PM10: a parte quelle a camino aperto (le più inquinanti), ormai poco diffuse, a fare la parte del leone sono le cosiddette “fornasele” (il 64% del totale nei comuni sotto gli 800 metri ed il 57% nei comuni sopra tale quota). Poco diffusi sono anche i sistemi di combustione a camino chiuso o inserto, che hanno un fattore di emissioneuguale a quello delle stufe o caldaie di nuova generazione (il 20% nei comuni sotto gli 800 metri, il 29% in quelli sopra). I più “virtuosi” sono i sistemi di combustione Bat (Best Available Tecnologhy, la migliore tecnologia possibile) o a pellet (l’8% del totale sotto gli 800 metri di altitudine, l'11% in quelli sopra).

        Da profano quanto te credo che :

        1- tu debba solo informarti se la tua regione abbia in passato posto divieti di accensione di fonti di riscaldamento a biomassa e se si con quali eccezioni

        2- se vuoi il meglio di quanto ci sia oggi per i rendimenti di una stufa a legna devi spendere davvero molto (stufe ad accumulo col girofumi, stufe al altissimo rendimento ) come riporta il sito che segnala l'inquinamento provocato dalle varie fonti di calore Legna da ardere? istruzioni per il corretto uso di una risorsa importante - Piccoli impianti domestici a legna - Emissioni specifiche .
        Ma non so se la spesa del top a legna varrà veri benefici che ne giustifichino l'acquisto, dato che comunque si resta ben distante dai valori inquinanti della combustione del gas.

        L’innovazione tecnologica degli ultimi decenni ha permesso il graduale aumento dell’efficienza delle caldaie a legno e la conseguente sostanziale riduzione dell’emissione di CO e delle altre emissioni nocive.
        Per un combustibile solido è comunque difficile raggiungere le condizioni ottimali di completezza della combustione, come invece può avvenire utilizzando un combustibile gassoso per il quale il contatto fra aria comburente e combustibile nonché la turbolenza sono notevolmente facilitati.
        Per questo motivo le emissioni specifiche di CO e COV dalla combustione della legna sono, anche per gli apparecchi più efficienti, molto superiori a quelle derivate dalla combustione di gas naturale.


        3- mia ipotesi ( ma da scartare per costi e perchè la casa non è di tua proprietà): esistono stufe credo si chiamino tirolesi ad accumulo che richiedono poca aria comburente e si basano su un lungo percorso di girofumi...magari inquinano leggermente meno.

        Una cosa è certa: il camino aperto è l'unica cosa che non devi usare..


        Una jotul clean burn credo sia un buon compromesso ; da una parte ci sono tante recensioni che elogiano l'affidabilità di uno storico marchio norvegese che costa poco più delle italiane, dall'altra la speranza che che questo brevetto clean burn abbia passato le severe norme norgevesi.

        se vuoi qualcosa di performante ,qualche marchio come altech, odin http://www.odin.it/modelli/utilizzo/...-dallalto.html , penso proprio che devi spendere oltre 3000 euro
        Ultima modifica di chiccone02; 04-01-2014, 17:42.

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        • #5
          ho trovato questi dati sulla combustione della costosa odin in pietra ollare
          http://www.odin.it/caratteristiche-stufe/naturalmente-ecologica.html


          p
          rova a confrontarli con quelli dettagliati del modello jotul cb (la 602 cb ha un rendimento dichiarato dell' 80%) che dovrebbe avere il tuo rivenditore?
          ho trovato solo questi


          http://jotul.com/it/prodotti/stufe-a-legna/Jotul-F-602#technical-area per 602 cb


          http://jotul.com/it/prodotti/stufe-a...technical-area per f 3 cb

          Sono norvegesi sia jotul che odin e quindi sottoposte a stessi test.




          Ultima modifica di chiccone02; 04-01-2014, 16:03.

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          • #6
            Ringrazio Chiccone02 e aggiungo un tassello, frutto delle visite ai vari negozi che sto facendo nella speranza di chiarirmi le idee sulla questione "combustione pulita". Spero così di fornire materiale e informazioni a chi dovesse avere il mio stesso problema.
            La questione (che riassumo) è: le stufe nordiche (io sto considerando jotul ma probabilmente vale anche per altri marchi) sono effettivamente più "pulite" delle nostrane? E se sì, perché?
            Se i parametri sono rendimento e residui, anche altre marche dichiarano rendimenti alti (ho visto una Nordica che dichiara 85,3%) e residui bassi. E allora?
            Oggi un negoziante mi ha detto che la differenza sta nei parametri di misurazione (più lontano o più vicino rispetto alla camera di combustione). Il che significa che se una Jotul dichiara, ad esempio, un rendimento del 78% secondo i parametri finlandesi, per quelli italiani sarebbe molto maggiore.
            Inoltre c'è il sistema della post-combustione (che è alla base del sistema clean burning), già efficiente a bassa temperatura, mentre in altre - che pure hanno lo stesso sistema o sistemi simili - occorrono temperature molto maggiori.

            A questo punto penso proprio che la scelta ricadrà su una Jotul F3.
            Se avrò altri particolari interessanti li inserirò, a titolo di documentazione.

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            • #7
              ce ne sono due di modelli di f3 td e cb...non so il primo in cosa si differenziano-

              vedo che la f3 sta intorno ai 1200 euro minimo in offerta internet.
              la f 602 cb (poco) sotto 1000 euro.


              Questo per dirti che la differenza c'è anche come presenza (estaticamente più bella la f3) ma ai fini funzionali se lo scopo è riscaldare i 50 mq del piano terra, la 602 cb lo fa egregiamente a un prezzo più contenuto.
              Sono dichiarate per 225 metri cubi la f3, 200 l'altra...una differenza minima di 10 metri quadri circa....1 kw circa.
              Forse con la f3 "rischi" (in senso positivo )che se messa in posizione favorevole...riscaldi anche un po' il piano di sopra.

              Controllerei la bocca di carico per vedere la lunghezza e larghezza max dei ceppi dato che deve "inghiottire" legna che avevi previsto finisse nel camino.

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              • #8
                Io ho una Contura 35T dove viene pubblicizzata la post combustione, l'alto rendimento e la combustione pulita. Secondo me fa tanto la qualità della legna e la quantità di braci nel focolare. Ho visto che per avere una buona post combustione devo creare un corposo letto di braci dopo aver scaldato bene la stufa e la canna fumaria... poi posso abbassare l'aria e vedere le "fiamme danzare" sfruttando la post combustione.

                Cerca anche delle Nestor Martin, spingono molto su questo aspetto. Ero ad un passo dal prendere una di queste ma poi ho preferito la pietra ollare e l'accumulo della Contura!

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                • #9
                  goblin ci sono dei particolari che pitagora ha scritto in un altro topic.

                  La casa dove abita è in affitto...quindi la stufa dovrà spostarsi con lui e poi non ha scritto fin dove voglia spingersi coi prezzi.


                  Penso che le (favolose) stufe in pietra ollare costino dai 2500 euro a salire e pesano almeno 3-4 quintali per avere un discreto accumulo a differenza di una stufa jotul che si aggira sul quintale.

                  Visto che ci sei c'è un topic in cui racconti il numero di cariche giornaliere, la temperatura interna in casa, la pulizia della cenere ? è vero che a differenza della altre stufe a convenzione questa stufa non surriscalda molto l'ambiente in presenza di carica abbondante (parlo di 24-25° C) ma lo tiene sempre a una temperatura sopportabile e piacevole (20-21 °C) ?

                  Sono curioso..

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                  • #10
                    Si la stufa che ho io, compresa di accumulo aggiuntivo, pesa sui 350 kg mi pare!
                    Il mio utilizzo della stufa non è costante per tutto il giorno... di solito la accendo nel tardo pomeriggio verso le 17-18 quando rientro dal lavoro e rimane accesa fino alle 22 circa... poi non la alimento più perché poco più tardi vado a dormire. Sabato e domenica di solito sta accesa per quasi tutto il giorno... ogni due giorni il cassetto della cenere è da svuotare e ogni 4-5 giorni devo pulire il vetro.
                    La mia casa è su due livelli con soppalco, quindi solitamente di sotto ho 22-23 gradi mentre di sopra ne ho 24-25!
                    Il focolare non è molto ampio e facendo la legna da me ho fatto dei ciocchi abbastanza grandi, quindi con 1-2 pezzi di legna faccio un paio d'ore!

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                    • #11
                      Dopo aver letto il primo intervento di goblin mi sono andato a vedere le specifiche della Contura 35T (complimenti: davvero bella!), che dichiara comunque rendimento ed emissioni nella media (80% di rendimento; 0,05 CO ecc.)
                      Poi certamente la qualità dei materiali e della costruzione influirà sul rendimento, sulla durata, sul consumo di legna ecc., ma per quanto riguarda l'inquinamento, mi pare di aver capito, a questo punto, che non è tanto una questione di stufa quanto del modo di usarla!
                      L'ultimo parere tecnico che ho sentito, poi, ha ribaltato l'intera questione sulla canna fumaria, che sarebbe la vera responsabile del corretto funzionamento di una stufa!
                      Insomma, sul versante "combustione pulita" sembra proprio che la chiarezza sia ancora di là da venire...

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                      • #12
                        Non sono un tecnico però guardando la qualità della cenere, la pulizia del vetro e il fumo che esce dal camino direi che i fattori principali di quello che cerchi sono la qualità della legna (ben secca e senza resine), il tiraggio della canna fumaria (deve scaldarsi bene, quindi la fase di accensione è molto importante) e la qualità della stufa (la mia ha una camera di combustione piccola e con un particolare cemento refrattario che isola parecchio... in questo modo si alza parecchio la temperatura di combustione). Ottieni così una cenere fine e bianca, vetro pulito e fumo quasi invisibile dal camino!

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                        • #13
                          Ciao,
                          noi abbiamo utilizzato strumenti di misura combustione e temperature fumi ed abbiamo scoperto un po di cose interessanti... sicuramente alcuni le conoscevano già ma FARE ESPERIENZA DIRETTA è molto molto utile!
                          Se avete una stufa a combustione vivace è più facile che sia ecologica ma per avere avere continuità di riscaldamento necessitate di molta massa d'accumulo... e comunque anche con la massa riuscirete a scaldar solo 1 o 2 stanze e non di più.
                          Se avete una stufa che brucia lentamente è assai probabile che soffochi la fiamma risultando assai inquinante ma avrete lunga autonomia...
                          NOI dopo queste scoperte ci siamo interrogati sulle soluzioni per poter avere calore continuativo ed abbondante per tutta la casa ed RICERCA RICERCA RICERCA... abbiamo in fine trovato soluzione con stufe e caminetti a lunghissima autonomia con accensione duratura fino a 40 ore con una sola carica di legname... ECOLOGICHE A TUTTE LE ANDATURE GRAZIE AD UNA TECNOLOGIA DI COMBUSTIONE PERFETTA A TUTTE LE ANDATURE!

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