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  • Salve a tutti...

    Salve a tutti, qui a Roma ci stiamo allestendo per cominciare le sperimentazioni per la fusione fredda, ho letto molto sul fostro forum e pensavamo di cominciare da quello che mi sembra di aver capito è il circuito basilare per innescare la reazione, vi prego ditemi e sbaglio e se il tutto può funzionare

    A partire dalla 230V @ 50Hz un ponte raddrizzatore da 800V 25A e quindi utilizzare 3 condensatori per raddrizzare la corrente (470 uF 400+ V) e un resistore (10 KOhm 10W) per scaricare i condensatori. quindi collegare il tutto ad un catodo e l'anodo ti tungstenio puro inseriti in rapporto di 1:5 c.a. il un becker in pyrex contenente K2SO4.

    Fino a qui potrebbe andare?

    inoltre pensavo, come consigliato da tutti nel forum, di schermare la reazione con tre strati di plexyglass da 1cm, ora vi chiedo, è possibile scambiare il costoso e raro plexyglass con il più comune materiale simile che è possibile trovare in commercio (Non ricodo bene il nome di questo) senza perdere in schermatura?

    è possibile che con le temperature raggiunte nel becker che si stacchi parte del tungstenio incandescente venendo a contatto con il becker e facendo esplodere quest'ultimo?

    Ah, un ultima domanda... mi è stato detto di cercare il tungstenio in alcune ferramenta specializzate in saldature TIG, qualcuno sà consigliarmene una vicino (o a) Roma? o magari qualcuno può vendermi del tungstenio (Che trovo difficile da reperire cmq)?

    Vi ringrazio moltissimo.

  • #2
    Ciao per l'alimentazione preferirei che usasti cmq un variac perche ...il plasma deve essere fatto innescare lentamente.
    La soluzione e composta da carbonato di potassio quindi K2CO3 e non solfato di potassio...(se sbaglio, Ennio correggimi,anzi se mi dai un idea su un bel libro di chimica da studiare te ne sarei veramente grato )....
    Per la protezione va bene qualsiasi materiale idrogenato(acqua, paraffina,plexiglass,policarbonato...)ricorda non meno di 3cm ...per l'acqua anche 10cm.Poi abbiamo il l'afnio costosissimo,la graffite e infine il cadmio.
    Quest ultimo basterebbe anche un paio di millimetri vista la sua sezione di cattura ma e estremamente tossico fissandosi nei reni ne inibische le funzioni!!!
    Si e avuto un esplosione nel laboratorio del prof. Mizuno ad Hokkaido, ma si pensa che sia stata causata da un eccesso di idrogeno in combustione con l'ossigeno....cmq una fusione del elettrodo potrebbe forare il becker .ma piu per contatto accidentale ....sull' esplosione non ne sono sicuro!! Cmq tenetevi sempre a piu 4 metri dalla pila in funzione!!!
    Per il tungsteno...cerca che lo trovi a Roma...Ricorda che dovrai usare solo e solamente quelli marchiati verdi "puri" quelli rossi sono radiattivi contengono Torio..quindi attenzione!!!!!

    ciao ciao
    Area51

    Edited by Area51 - 20/7/2005, 17:11

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    • #3


      Salve Ragazzi,
      Saluto anche Area51 e VTO,

      Per VTO, si confermo quello detto da Area51 ma, ovviamente farei le mie cose con molta calma e molta precisione.
      Il tungsteno non puo' fondere cadendo a gocce (diciamo cosi) nel beker, quindi stai tranquillo, altri metalli invece si ed io ho fatto esperienza con altri metalli. Quindi amico, se usi il tungsteno puoi stare tranquillo.

      Vorrei comunque prudentemente sottolineare che e' meglio parlare di esperienze elettrolitiche a bagliore. Non sappiamo se poi dovremo chiamarla Fusione Fredda, Fissione Fredda, o Trasmutazione Fredda.

      Ovviamente sarebbe affascinante studiare il fenomeno non divertirsi ad accendere solo il plasma. Io sono abbastanza fortunato e grazie all'aiuto di alcuni miei ex allievi abbiamo allestito un sistema computerizzato sufficientemente sofisticato. Amico VTO ti assicuro che misurerai delle anomalie energetiche molto elevate se riesci a realizzare un sistema di misura. Alcuni su questo forum sostengono che si verificano anche delle trasmutazioni. Io credo che questo possa essere possibile anche se non ho fatto prove in questo senso.

      Ho usato per qualche tempo il rame come catodo ma, non e' molto facile lavorare con esso, fonde troppo facilmente.

      Comunque buona sperimentazione amico e stai attento prenditi le tue cautele "Nun se sa mai"

      Ti saluto amico VTO e saluto anche Area51

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      • #4
        Sono certo che nei prossimi tre anni avrò la possibilità di provare vari metodi di misurazione, capisco le cautele e infatti ho ordinato ben 4 centimetri di plexyglass, vi sarei grato se mi diceste un prezzo buono per cui potrei comprare un variac (non sono bene informato sui variac).

        Se per la prima esperienza utilizzo il ponte + condensatori e resistenza per innescare la reazione corro dei rischi particolari? altrimenti in assenza temporanea del variac...

        Grazie mille per il vostro aiuto.

        VTO

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        • #5
          Vai su www.esco.it e cerca variac sicuramente troverai qualcosa che possa fare a tuo caso(non meno di 5 ampere nominale)

          ciao ciao

          Area51

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          • #6
            Allora, ho comprato un variac con 8A nominale, da lì quindi un ponte diodi 1000V 25A, e 3 condensatori 470uF 450V, quindi un interruttore per sicurezza, una resistenza 9W 12Kohm per scaricare i condensatori e un interruttore per spegnere il tutto a distanza (4 metri di filo), e poi i 3cm di plexy per schermatura. Volevo comprare anche un interruttore differenziale, ma nn sono molto esperto con questi interruttori, oggi me li studio.

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            • #7
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              • #8
                CITAZIONE (VTO @ 22/7/2005, 19:00)
                Volevo comprare anche un interruttore differenziale, ma nn sono molto esperto con questi interruttori, oggi me li studio.

                Il mio consiglio è quello, come già suggerito da molti, di inserirne uno a monte del variac anche se un differenziale, negli impianti a norma, risulta essere già presente a valle del magnetotermico+contatore ENEL. Ti suggerisco poi, pur avendo un costo superiore, di acquistarlo con una corrente di sgancio massima di 10 mA ( del tipo di quelli utilizzati per i bagni) in quanto solamente con questo valore è scongiurata la tetanizzazione che potrebbe provocare la morte anche con 1 o 2 differenziali classici da 30mA presenti e funzionanti. Se ti stai chiedendo perchè se c'e' questo pericolo continuano ad installare quelli da 30mA ti rispondo che è perchè nell'impianto casalingo ci sono frequentemente correnti di dispersione verso terra causate dai vari elettrodomestici non in perfetta efficenza e queste, con un differenziale da 10mA, porterebbero al continuo sgancio dello stesso.

                Saluti e buona sperimentazione a tutti.

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