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Caldaia a mais e/o pellets

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  • Caldaia a mais e/o pellets

    Ho acquistato (mi arriva tra 3 settimane) una grossa caldaia da 150.000 k.cal. (reali, misurate con un misuratore di energia Euromag www.euromag.it ) che brucia mais e pellets. Ho contribuito anch&#39;io al progetto, dato che è la prima di queste dimensione che produce il costruttore, quindi faccio da beta tester...una per riscaldare la casa l&#39;ho gi&agrave; comprata, è da 45.000 kca. e funziona con tutto, anche cippato in quanto ha la coclea più grossa e magazzino da 6 mc, per semplicit&agrave; ora la alimentiamo a pellets (lo compriamo in saccone a 13.5 euro al quintale ivato di ottima qualit&agrave;, ovviamente ne prendiamo 150-200 quintali al colpo, un pò per la casa, un pò per iniziare a bruciare pellets nella grossa caldaia che ho preso per il capannone (circa 9000 mc da riscaldare&#33. Poi passo al mais che pago 10 euro al quintale ed ha un 50% in più di calorie rispetto al pellets, quindi alla fine spendo la met&agrave; con il mais rispetto al pellets, per il capannone insomma rispetto al gasolio risparmio 10.000 euro/anno, quindi in tre anni pago la caldaia (che costa intorno ai 30.000 euro io la pago meno in quando sto contribuendo al progetto e test). Per la camera di combustione non ci sono problemi, è acciaio inox calandrato, ho paura per i tubi dei fumi che sono in materiale ferroso e ho letto che il mais corrode, e non trovo niente a riguardo a parte quello che si trova in internet che non da spiegazioni di come evitare il problema. vorrei sapere se qualcuno lo sa quali sono le temperature in camera di combustione e la precisa temperature di gassificazione che è diversa per il mais rispetto al pellets, altrimenti il mais fonde e fa crosta. quando mi arriva la caldaia (ho fatto fare 15 mc di magazzino) e la riempio di mais poi vi posto i risultati, l&#39;accensione e a pellets, poi passa automaticamente a mais puro che compero sfuso. per ovviare ai residui ho fatto mettere una coclea che porta fuori i residui, per quanto riguarda la griglia abbiamo previsto una griglia girevole, per quanto riguarda i fumi stiamo pensando ad un sistema di pulizia automatico anche la, in modo da non dover mai pulire la caldaia. Mi manca qualche nozione sulla previsione di corrosione, infatti fare tutto inox costa troppo, ho visto che separano in qualche modo i materiali dannosi ma non ho capito come&#33; La caldaia ha una sonda gefram in camera di combustione che mi tiene regolata la temperatura di combustione. Prima di questa avevo un&#39;altra caldaia simile ma più piccola, ma non riuscivo a portare il capannone ad una temperatura vivibile, era di 70.000 kcal ed era troppo poco, alzava la temperatura di 8-9 gradi rispetto a fuori. e quando si andava a -4-5 C° si battevano i denti&#33; L&#39;ho tirata al massimo, con temperature in camera di combusione anche di 850-900 C°, l&#39;acciaio era rosso per 12 ore al giorno ma non bastava. Non ho però provato con il mais. Se qualcuno ha info dettagliate sulla combustione del mail (quelle di questo forum le ho gi&agrave; viste ma non portano a capire quello che c&#39;è da fare) mi faccia sapere&#33; Cerco di evitare croste all&#39;interno della caldaia e effetti corrosivi. <br>Grazie e saluti. <br>Gianluca

  • #2
    Per me il mais non può avere il 50% di calorie in più rispetto al pellet, come gi&agrave; ho avuto modo di scrivere nella discussione "il mercato di produzione del pellet".

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    • #3
      <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (Lolio @ 22/9/2005, 13:02)</div><div id='QUOTE' align='left'>Per me il mais non può avere il 50% di calorie in più rispetto al pellet, come gi&agrave; ho avuto modo di scrivere nella discussione "il mercato di produzione del pellet".</div></div><br> Calore latente di evaporazione = quantit&agrave; di calore necessaria a evaporare 1 g di acqua cioè = 540 cal/g mi pare, oppure 2.257.000 J/KG più magari 1.600.000 J/KG per il calore latente di fusione (dato che la tramoggia è all&#39;esterno, per buona parte dell&#39;inverno l&#39;acqua potrebbe essere ghiacciata all&#39;interno del mais o pellets).<br>Ho visto i tuoi calcoli ma non li ho verificati, posso solo dirti che non puoi considerare l&#39;acqua come energia pari a zero, perchè in realt&agrave; l&#39;acqua assorbe energia per cambiare di stato.<br>Il pellets assorbe più umidit&agrave; rispetto al mais anche dopo l&#39;essicazione, infatti il mais lo compero a 10 euro/Q essicato in essicatoio con un 5% di umidit&agrave; contro una umidit&agrave; del 25% di quando entra in essicatoio.<br>In internet trovo ovunque mais a 6000 Kcal contro le 4000-4500 del pellets, difficile dire se è vero, di certo è che mais è sempre mais, pellets è di diverso tipo, diverso legno, a volte segature miste, ecc. che rendono difficile la quantificazione del potere calorico.<br>Non ultimo a mio parere il fatto che dalle mie parti non portano ancora il pellets in botte, mentre il mais si, quindi non devo stoccarlo su saccone e non devo poi fare la fatica si caricarlo sulla tramoggia con il muletto (operazione anche pericolosa alzare saccone di 13 quintali all&#39;altezza di 3 metri...<br>

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      • #4
        La presenza di acqua sottrae energia e dunque abbassa il rendimento, non il potere calorico. Certamente l&#39;acqua nel passaggio di stato sottrae energia (l&#39;acqua di per se ha comunque potere calorico uguale a zero). In ogni modo il mio calcolo è una semplificazione e indica il valore massimo possibile, cioè a dire che mai si potr&agrave; arrivare a 6000 kcal. Del resto anche ipotizzare che il mais contenga il 5% di olio vuol dire essere molto ottimisti. <br>L&#39;umidit&agrave; del mais in commercio è intorno al 12-13%, questo è infatti il valore sotto cui il mais non ha problemi di conservazione. Commercianti o aziende agricole con magazzini con ventilazione forzata o raffreddamento vendono mais anche al 15%, tanto riescono a conservarlo lo stesso. Se si vuole mais al 5% di umidit&agrave; bisogna chiedere all&#39;azienda agricola o al commerciante di "farcelo" apposta e ci coster&agrave; di più, per due motivi. Il primo è che abbassando l&#39;umidit&agrave; diminuisce il peso del materiale che stiamo essiccando e dunque meno prodotto da vendere. Il secondo, più importante, è che per portare il mais al 5% avremo un dispendio energetico enorme (normalmente gli essiccatoi sono a gasolio); infatti è molto più difficile (leggi più dispendioso) far calare di un punto di umidit&agrave; se questa è gi&agrave; bassa (ad esempio passare dal 10% al 9%) rispetto a quando l&#39;umidit&agrave; è alta (ad esempio dal 25% al 24%). In altre parole nell&#39;essiccatoio l&#39;umidit&agrave; cala dapprima velocemente poi man mano rallenta la sua discesa.

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        • #5
          <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (Lolio @ 22/9/2005, 15:52)</div><div id='QUOTE' align='left'>La presenza di acqua sottrae energia e dunque abbassa il rendimento, non il potere calorico. Certamente l&#39;acqua nel passaggio di stato sottrae energia (l&#39;acqua di per se ha comunque potere calorico uguale a zero). In ogni modo il mio calcolo è una semplificazione e indica il valore massimo possibile, cioè a dire che mai si potr&agrave; arrivare a 6000 kcal. Del resto anche ipotizzare che il mais contenga il 5% di olio vuol dire essere molto ottimisti. <br>L&#39;umidit&agrave; del mais in commercio è intorno al 12-13%, questo è infatti il valore sotto cui il mais non ha problemi di conservazione. Commercianti o aziende agricole con magazzini con ventilazione forzata o raffreddamento vendono mais anche al 15%, tanto riescono a conservarlo lo stesso. Se si vuole mais al 5% di umidit&agrave; bisogna chiedere all&#39;azienda agricola o al commerciante di "farcelo" apposta e ci coster&agrave; di più, per due motivi. Il primo è che abbassando l&#39;umidit&agrave; diminuisce il peso del materiale che stiamo essiccando e dunque meno prodotto da vendere. Il secondo, più importante, è che per portare il mais al 5% avremo un dispendio energetico enorme (normalmente gli essiccatoi sono a gasolio); infatti è molto più difficile (leggi più dispendioso) far calare di un punto di umidit&agrave; se questa è gi&agrave; bassa (ad esempio passare dal 10% al 9%) rispetto a quando l&#39;umidit&agrave; è alta (ad esempio dal 25% al 24%). In altre parole nell&#39;essiccatoio l&#39;umidit&agrave; cala dapprima velocemente poi man mano rallenta la sua discesa.</div></div><br> Ok, Lolio non posso dire se sono 5000 o 6000, di certo sono di più del pellets, questo l&#39;ho proveto direttamente tramite una stufa che funzionava 50% pellets e 50% mais, quando entrava la stessa dose di mais, la stufetta ad aria si sentiva che buttava fuori aria più calda&#33; Quando mi arriver&agrave; la caldaia posso poi fare delle prove più serie in quanto misuro a parit&agrave; di temperatura nella camera di combustione, il consumo di mais e il consumo di pellets.<br>Mi aspetto un consumo di 450 kg al giorno di Pellets (10 ore di funzionamento a 150.000 Kcal) o 315 di mais.<br>Tiene presente che il mais dovrebbe avere anche un peso specifico superiore al pellets, quindi aumento dell&#39;autonomia in quanto maggiore peso specifico e maggiore calorie prodotte per kg.<br>Prevedo quindi con una tramoggia di 15 mc, 21 giorni di autonomia, quindi tolti sab. e dom. quasi un mese a pellets.<br>mentre a mais 33 giorni di autonomia (lavorativi) quindi un mese e mezzo, prevedo un consumo di 315 kg di mais, peso specifico del mais dovrebbe essere 700 kg/mc mentre il pellets 650 ma non sono sicuro.<br>Io pago il mais 10 euro/q da essicatoio&#33; quindi comunque mi conviene, l&#39;importante è trovare la giusta combusione che è ciò di cui ho paura ed è quello che alla fine chiedo&#33; Non ho problemi di logistica, ma faccio il pieno senza rischio per gli operatori, bassa infiammabilit&agrave; quindi ho più sicurezza anche nella tramoggia.<br>Mi servirebbero i parametri corretti di combustione, grazie.<br>

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          • #6
            <br>Ciao gianlux,<br> quello che ho imparato sui problemi di combustione delle biomasse agricole, con i problemi del potassio ed altre cose li ho rilevati da due libri che ho appena controllato si possono ancora scaricare dal sito<br><a href='http://www.videncenter.dk/uk/index.htm' target='_blank'>http://www.videncenter.dk/uk/index.htm</a><br>nel settore pubblication troverai Energy from wood ed Energy from straw, ho visto poi che hanno aggiunto altre pubblicazioni che non ho più consultato.<br>Negli altri paesi europei queste cose le studiavano ancora 5 anni f&agrave;, da noi ti ricordo che finchè non verrano pubblicati i decreti attuativi del 393 anche per le altre FER, è ammessa la termovalorizzazione dei residui agricoli e delle biomasse residuali (segature,cippati), solo in caldaie da più di 1MW di potenza.<br>Buon lavoro,<br> Osvaldo<br> <br>

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            • #7
              <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (Osvaldo @ 22/9/2005, 23:35)</div><div id='QUOTE' align='left'>Ciao gianlux,<br> quello che ho imparato sui problemi di combustione delle biomasse agricole, con i problemi del potassio ed altre cose li ho rilevati da due libri che ho appena controllato si possono ancora scaricare dal sito<br><a href='http://www.videncenter.dk/uk/index.htm' target='_blank'>http://www.videncenter.dk/uk/index.htm</a><br>nel settore pubblication troverai Energy from wood ed Energy from straw, ho visto poi che hanno aggiunto altre pubblicazioni che non ho più consultato.<br>Negli altri paesi europei queste cose le studiavano ancora 5 anni f&agrave;, da noi ti ricordo che finchè non verrano pubblicati i decreti attuativi del 393 anche per le altre FER, è ammessa la termovalorizzazione dei residui agricoli e delle biomasse residuali (segature,cippati), solo in caldaie da più di 1MW di potenza.<br>Buon lavoro,<br> Osvaldo</div></div><br> Grazie Osvaldo, ora provo a dare un occhio.<br>Non sapevo del decreto...la solita Italia, prima firmiamo il trattato di Kyoto, poi non facciamo niente e paghiamo le multe.<br>Secondo me i più avanti sono gli Austriaci, hanno una cultura enorme a riguardo l&#39;ecologia e sono quelli secondo me che producono le caldaie più avanzate alle quali mi sono ispirato per qualche idea.<br>Ciao<br>Gianluca

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              • #8
                <br><br>Ciao gianlux,<br> quelli che ti ho segnalato sono Danimarca e Olanda, ma ci sono anche link interessanti in Svezia e Norvegia, specialmente per la gassificazione.<br>In Danimarca, l&#39;ho letto su Energy from straw c&#39;erano gi&agrave; 10.000 impianti funzionanti a paglia prima del 2000,in un territorio grande come la Lombardia costruiti con i contributi UE, da noi si è preferito agevolare le grosse centrali, accentrando la raccolta di bancali e residui di lavorazioni del legno, per poi accorgerci come è successo a te che venivano invece usati per fare qualcosaltro.<br>Sembra un paradosso, ma sei più in regola quando bruci mais che non il pellet.<br>Un altra perla è che se tu hai due alberi nel tuo podere, e decidi con uno di fare legna da ardere sei nel tuo diritto, con l&#39;altro decidi di fare una trave di sostegno per la tua cascina, a quel punto decidi di usare i rami come legna da ardere, hai infranto la legge sull&#39;incenerimento di residui agricoli:<br>Ciao<br> Osvaldo<br>

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                • #9
                  <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (Osvaldo @ 23/9/2005, 17:20)</div><div id='QUOTE' align='left'>Ciao gianlux,<br> quelli che ti ho segnalato sono Danimarca e Olanda, ma ci sono anche link interessanti in Svezia e Norvegia, specialmente per la gassificazione.<br>In Danimarca, l&#39;ho letto su Energy from straw c&#39;erano gi&agrave; 10.000 impianti funzionanti a paglia prima del 2000,in un territorio grande come la Lombardia costruiti con i contributi UE, da noi si è preferito agevolare le grosse centrali, accentrando la raccolta di bancali e residui di lavorazioni del legno, per poi accorgerci come è successo a te che venivano invece usati per fare qualcosaltro.<br>Sembra un paradosso, ma sei più in regola quando bruci mais che non il pellet.<br>Un altra perla è che se tu hai due alberi nel tuo podere, e decidi con uno di fare legna da ardere sei nel tuo diritto, con l&#39;altro decidi di fare una trave di sostegno per la tua cascina, a quel punto decidi di usare i rami come legna da ardere, hai infranto la legge sull&#39;incenerimento di residui agricoli:<br>Ciao<br> Osvaldo</div></div><br> Ciao Osvaldo,<br>ti ringrazio per il link, però non sono riuscito a trovare quello che cercavo&#33;<br>Cioè io intendo gassificazione come quel procedimento che avviene nella griglia della camera di combustione della caldaia, e cioè che per l&#39;alta temperatura la biomassa sprigiona gas che prende fuoco.<br>Per il mais ho visto bisogna stare sui 600-700 gradi non di più altrimenti si "scioglie" e forma la crosta fondendosi poi anche con la cenere.<br>Purtroppo la sonda di temperatura mi da la temperatura della fiamma che non è la temperatura in griglia.<br>Non so se questo semplice controllo di temperatura nella griglia sia sufficiente a non far fondere il mais prima di essere completamente bruciato.<br>Comunque questo si può trovare anche con prove empiriche.<br>Il difficile invece è gestire gli acidi che si formano (letto su Abstract_Wagner_) ottima lettura che ho trovato su questo forum, si tratta della traduzione italiana del funzionamento di una caldaia austriaca che va a mais e loro hanno risolto in qualche modo il problema della produzione di acidi (www.guntamatic.com).<br>Per casa mi piacerebbe anche "trinciare" e poi fare bricchette, anche con alta umidit&agrave; non dovrebbero fermentare, magari trinciato in stagione avanzata e poi lo si può bruciare direttamente, ovviamente questo va bene per le caldaie a coclea grande, oppure per stufe a legna a fiamma inversa ad esempio.<br>La pianta di mais ha un potere calorico che di solito viene perso.<br>Ho visto però che le bricchettatrici costano 10.000 euro&#33; troppi per un uso saltuario, ora sto guardando per costruirne una ma non trovo materiale adatto allo scopo.<br>Insomma sto valutando altre strade per la caldaia di casa, in quanto abbiamo una produzione (nei nostri campi) di circa 70 quintali di mais, ma essendo troppo umido non si riesce a stoccare se non in pannocchie.<br>Oppure bisognerebbe venderlo a poche lire (7 euro al quintale) per poi comprarlo essicato a 10.<br>Mi piacerebbe saltare la fase di essicatura.<br>Ciao e grazie di eventuali info.<br>Gianluca

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                  • #10
                    <br>Ciao Gianluca,<br> ma quante domande sei riuscito a condensare in poche righe.<br>Se hai tempo da perdere, mandami il tuo indirizzo e-mail, posso girarti diversi link.<br>Come dice Max degli 883, io di risposte non ne ho, domande quante ne vuoi.<br>Le prove che stò facendo adesso mi dicono che potresti anche abbassare la temperatura, dopo i 450 gradi ho visto che i fumi scompaiono, quindi dovrebbe esserci la combustione completa, potrebbe però succedere che ti trovi le ceneri nere perchè non si è innescato il ciclo del Carbonio, che si ossida dopo i 600 gradi. Se lasci che la temperatura si alzi troppo, poi ti trovi le croste di potassio sulla superficie dello scambiatore, che essendo raffreddata dall&#39;acqua a malapena raggiunger&agrave; i 100 gradi.<br>Ti incollo qui un esperienza che ho fatto l&#39;anno scorso e che ho gi&agrave; postato sul forum di Promiseland:<br><br>Grazie ad alcuni amici, agricoltori in Roncadelle ho raccolto alcuni dati sulla possibilit&agrave; di ricavare energia dalle coltivazioni.<br>In questo periodo si st&agrave; raccogliendo lo "sfibrato" per fare insilato di mais.<br>Da un ettaro di terreno si ricavano 55.000 kg (180 q.li al piò). Volendo si potrebbe ripetere questa coltivazione due volte in un anno.<br>Questo mangime costa all&#39; agricoltore se acquistato "in piedi" 550 € il piò, con una resa tra i 180 ed i 200 q.li.<br>Ho preso una scatola da 33 x 58 x 45 e l&#39;ho riempita a raso. Erano 32 kg, li ho stesi ad asciugare al sole come se fossero fieno, su circa 3mq.<br>Dopo 8 h erano scesi a 21.5 kg. Il giorno seguente ho ripetuto l&#39;operazione per 12 ore, fino a quando è sceso a 12 kg, con un umidit&agrave; del 13%.<br>Ho proceduto quindi alla bricchettatura, il volume che finora si era mantenuto costante è sceso a 33 x 58 x 12. <br>Non ho ancora il pci di questi bricchetti, ma ipotizzando che si inserisca tra lo stocco di mais (4200 kcal) e la granella di mais (6500 kcal), possiamo ipotizzare che con la produzione di un ha di mais potremmo all&#39;occorrenza sostituire il consumo di almeno 20.000 metri cubi di metano.<br>Non ho preso in considerazione la convenienza economica di tale operazione, nè quante e quali aree potrebbero essere utilizzate.<br>Sono anche convinto che ci saranno almeno una decina di prodotti che potrebbero dare un rendimento superiore al mais, ho solo voluto dimostrare che sarebbe possibile con le attrezzature che sono gi&agrave; disponibili in agricoltura.<br>Ho provveduto all&#39;essicazione della restante quantit&agrave; di sfibrato, questa volta l&#39;ho tenuto al sole per tre giorni, "pettinandolo" con un rastrello almeno una volta al giorno. L&#39; umidit&agrave; è scesa al 7%, ho riempito il contenitore (virola) di una A6 di serie della Ecomec- POR (costo 7000 €), macchina che monta una pompa da 40 litri ed un motore da 7,5 HP ed ho rilevato una produzione di 55 kg in un ora, più alcune considerazioni.<br>Se il materiale fosse stato gi&agrave; raccolto ad un&#39; umidit&agrave; inferiore al 10%, avrei potuto saltare la fase essicazione.<br>Visto che ogni bricchetto, nonostante il doppio colpo di caricamento, avanzava di meno di 3 cm il rapporto volume del cassetto di carica / lunghezza del bricchetto e di conseguenza potenza impiegata / quantit&agrave; prodotto ottenibile, non è ottimale, probabilmente sarebbe stata più adatta una A100 con cassetto maggiorato per polistirolo.<br>In alternativa si potrebbe diminuire la potenza del motore della A6.<br>In ogni caso, non essendoci una richiesta la produzione non avrebbe sbocco.<br>I probabili clienti dei bricchetti in quantit&agrave; industriale, vedi produttori di elettricit&agrave; con rinnovabili, non sviluppano tecnologie di utilizzo perchè è un prodotto difficilmente reperibile.<br>Così, in questo gioco di A CHI TOCCA SVILUPPARE QUESTO STUDIO?<br>Con il susseguente corollario CHI NE AVREBBE PIU&#39; VANTAGGIO?<br>un importante risorsa per il nostro fabbisogno energetico viene anche per questa stagione trascurata. <br>Saluti a tutti<br> Osvaldo <br><br>

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                    • #11
                      <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (Osvaldo @ 25/9/2005, 16:05)</div><div id='QUOTE' align='left'>Volendo si potrebbe ripetere questa coltivazione due volte in un anno. <br><br>(...)<br><br>Non ho ancora il pci di questi bricchetti, ma ipotizzando che si inserisca tra lo stocco di mais (4200 kcal) e la granella di mais (6500 kcal)...</div></div><br> Volevo solo rilevare due piccole imprecisioni. Il mais consente un solo raccolto l&#39;anno e non due. Infatti è una pianta che necessita di caldo e non ci troviamo ai tropici. Per ottenere le migliori produzioni si deve seminare in marzo-aprile e raccogliere in settembre. Si può alternare all&#39;orzo (il cereale autunno-vernino più precoce) ma in tal caso si andrebbe a seminare il mais a giugno con conseguente calo di produzione. Complessivamente (orzo + mais) si ottiene qualche cosa in più, ma occorre fare doppie lavorazioni (arare, seminare, trinciare, ecc). Non ne vale la spesa, infatti il doppio raccolto non lo fa quasi più nessuno. Secondo, è impossibile che la granella di mais abbia un pci di 6500 kcal/kg. Potrebbe averne al massimo 4700 sul peso secco.

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                      • #12
                        <br><br>Ciao Lolio,<br> per la prima obiezione, io ho chiesto se era ipotizzabile raccogliere due volte in un anno mais a ciclo breve. Non ho chiesto se era conveniente, forse sarebbe meglio l&#39;Arundo Donax, tanto per giocare in casa e non citare il solito Myscantus sinensis. Qualcuno però dovrebbe prendersi l&#39;impegno di provare.<br>Per la seconda obiezione probabilmente hai ragione, mi sono fidato di un dato trovato in internet in un link che ho gi&agrave; segnalato, mentre per lo stocco di mais ho i certificati originali delle analisi.<br>Vista la tua preparazione ti ripeto una domanda che ho gi&agrave; postato altrove.<br>Che pci possiamo assegnare ad un kg di Potassio? Ed ad una miscela di 500 g di polvere di Fe più 500 g di polvere di Al?<br>Ciao<br> Osvaldo

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                        • #13
                          <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (Lolio @ 25/9/2005, 22:19)</div><div id='QUOTE' align='left'><div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (Osvaldo @ 25/9/2005, 16:05)</div><div id='QUOTE' align='left'>Volendo si potrebbe ripetere questa coltivazione due volte in un anno. <br><br>(...)<br><br>Non ho ancora il pci di questi bricchetti, ma ipotizzando che si inserisca tra lo stocco di mais (4200 kcal) e la granella di mais (6500 kcal)...</div></div><br>Volevo solo rilevare due piccole imprecisioni. Il mais consente un solo raccolto l&#39;anno e non due. Infatti è una pianta che necessita di caldo e non ci troviamo ai tropici. Per ottenere le migliori produzioni si deve seminare in marzo-aprile e raccogliere in settembre. Si può alternare all&#39;orzo (il cereale autunno-vernino più precoce) ma in tal caso si andrebbe a seminare il mais a giugno con conseguente calo di produzione. Complessivamente (orzo + mais) si ottiene qualche cosa in più, ma occorre fare doppie lavorazioni (arare, seminare, trinciare, ecc). Non ne vale la spesa, infatti il doppio raccolto non lo fa quasi più nessuno. Secondo, è impossibile che la granella di mais abbia un pci di 6500 kcal/kg. Potrebbe averne al massimo 4700 sul peso secco.</div></div><br> ciao Lolio, ho girato per i siti americani per trovare le vere calorie del mais, risulta che hai ragione, siamo a circa 825-8500 BTU/pound che dovrebbero essere circa 4600-4700 Kcal/kg. Posto qui sotto un pochi di link per gli interessati:<br>A questo punto la differenza è solo nel prezzo, circa un 35% in più per il pellets.<br>ciao e grazie<br>gianluca

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                          • #14
                            <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (Osvaldo @ 25/9/2005, 22:59)</div><div id='QUOTE' align='left'>Ciao Lolio,<br> per la prima obiezione, io ho chiesto se era ipotizzabile raccogliere due volte in un anno mais a ciclo breve. Non ho chiesto se era conveniente, forse sarebbe meglio l&#39;Arundo Donax, tanto per giocare in casa e non citare il solito Myscantus sinensis. Qualcuno però dovrebbe prendersi l&#39;impegno di provare.<br>Per la seconda obiezione probabilmente hai ragione, mi sono fidato di un dato trovato in internet in un link che ho gi&agrave; segnalato, mentre per lo stocco di mais ho i certificati originali delle analisi.<br>Vista la tua preparazione ti ripeto una domanda che ho gi&agrave; postato altrove.<br>Che pci possiamo assegnare ad un kg di Potassio? Ed ad una miscela di 500 g di polvere di Fe più 500 g di polvere di Al?<br>Ciao<br> Osvaldo</div></div><br> ciao Osvaldo, posto qualche link che ho trovato in rete<br><br><a href='http://www.iburncorn.com/links.cfm' target='_blank'>http://www.iburncorn.com/links.cfm</a><br><a href='http://www.cornheat.com/corn_furnace.html' target='_blank'>http://www.cornheat.com/corn_furnace.html</a><br><a href='http://www.americasheat.com/index.html' target='_blank'>http://www.americasheat.com/index.html</a><br><a href='http://www.omafra.gov.on.ca/english/engineer/facts/93-023.htm#5' target='_blank'>http://www.omafra.gov.on.ca/english/engine...ts/93-023.htm#5</a><br><br>ciao<br>gianluca

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                            • #15
                              <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (Osvaldo @ 25/9/2005, 22:59)</div><div id='QUOTE' align='left'>Che pci possiamo assegnare ad un kg di Potassio? Ed ad una miscela di 500 g di polvere di Fe più 500 g di polvere di Al?<br>Ciao<br> &nbsp; &nbsp; &nbsp;Osvaldo</div></div><br>Non so risponderti. Se mi dici il motivo della domanda forse potrei ragionarsi sopra. Potassio in che forma? Inglobato nelle molecole organiche della pianta di mais? O forse intendi l&#39;ossido di potassio che idratandosi sviluppa calore e diventa idrossido (potassa), così come fa la calce (da calce viva, ossido, a calce spenta, idrossido). Non credo che la reazione sia interessante per ricavarne energia comunque. E il ferro e l&#39;alluminio li intendi in forma elementare?<br><br><span class="edit">Edited by Lolio - 8/12/2005, 01:33</span>

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                              • #16
                                <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (Lolio @ 25/9/2005, 22:19)</div><div id='QUOTE' align='left'>Potrebbe averne al massimo 4700 sul peso secco.</div></div><br> <a href='http://energy.cas.psu.edu/energycontent.html' target='_blank'>http://energy.cas.psu.edu/energycontent.html</a><br><br>Qui c&#39;è spiegato bene quale potrebbero essere le calorie del mais, mi sono dimenticato di postarlo prima.<br>C&#39;è una bella differenza tra secco e umido.<br>Lolio, ti risulta che la combustione del mais produca acido? E&#39; la mia sola paura che non mi fa non partire in quarta con il mais.<br>nei vari siti americani ho visto stufe e caldaie di tutti i tipi alimentate a mais e nessuno parla di questi problemi.<br>Il mais in america (dato che sono i principali produttori di mais al mondo mi pare) costa veramente poco.<br>Qui sotto incollo alcune considerazioni sul prezzo che ho trovato su un sito americano, ovviamente i prezzi sono riferiti al loro prezzi e le unit&agrave; di misura purtroppo sono diverse...cosa che ci complica la vita.<br>ciao<br>Gianluca<br><br> BTU Value Per Unit <br> Units Required to Produce 1,000,000 BTU’s<br> Current Fuel <br><br>Price Per Unit<br> Total Cost To Produce 1,000,000 BTU’s<br> <br>DRY SHELLED CORN<br> 9,400 Per LB.<br> 106.4 lbs. = 1.9 bushels<br> &#036;1.75 per bushel<br> &#036;3.33<br> <br>ELECTRICITY 3,413 Per KWH<br> 293 KWH <br> 7.3 cents per KWH <br> &#036;21.39<br> <br>NATURAL GAS 1,000 Per cubic ft.<br> 1,030 cubic feet <br> &#036;.93 per 100 cu. ft. <br> &#036;9.57<br> <br>FUEL OIL 9,919 Per gallon <br> 7.1 gallons <br> &#036;.85 per gallon <br> &#036;6.03<br> <br>L.P. GAS 6,349 Per gallon <br> 11 gallons<br> .80 per gallon <br> &#036;8.80<br> <br>WOOD (Oak) 16,464,000 per cord <br> .0607 cords<br> &#036;115 per cord <br> &#036;6.98<br> <br>WOOD PELLETS <br> <br> 7,800 Per LB.<br><br> <br> 128 lbs. (.0641 tons)<br><br> <br> &#036;160 per ton <br><br> <br> &#036;10.25<br> <br>

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                                • #17
                                  <br>Ciao Lolio,<br> si intendo quella particolare miscela nota come termite, l&#39;ho vista usare una sola volta nel laboratorio di chimica, sviluppa tremila gradi in una reazione esotermica violentissima. Per il Potassio alludevo proprio alla reazione che descrivi.<br>Anche la lancia termica se non sbaglio è fatta con un tubo in ferro in cui viene acceso idrogeno ed ossigeno, ma l&#39;idrogeno serve solo per far innescare l&#39;ossidazione del ferro, poi è quella che porta la fiamma ai 3000 gradi.<br>Ho controllato poi i certificati di analisi delle biomasse ed ho visto che mi erano stati rilasciati secondo le norme ecc. per pci e ceneri a 750 gradi.<br>Ricordandomi poi come funziona la bomba calorimetrica, mi è venuto il dubbio che il pci espresso per una sostanza non tenga conto di reazioni analoghe a quelle citate sempre possibili all&#39;interno della caldaia al variare della temperatura.<br>Qui mi fermo perchè questo non è il mio campo e l&#39;esperienza che ho è troppo misera per tirare conclusioni.<br>Speravo che potessi continuare tu proponendo una forbice di temperature all&#39;interno della caldaia che possa garantire il miglior uso del combustibile con il minor rilascio di inquinanti, lasciando al nostro amico Gianlux l&#39;onere della prova.<br>Ciao<br> Osvaldo<br>

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                                  • #18
                                    <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (gianlux.mas @ 26/9/2005, 13:01)</div><div id='QUOTE' align='left'>[ciao Osvaldo, posto qualche link che ho trovato in rete<br><br></div></div><br> Ciao Gianluca,<br> appena posso ci darò un&#39;occhiata. Ti propongo questi intanto:<br><a href='http://www.repp.org/discussiongroups/resources/stoves/' target='_blank'>http://www.repp.org/discussiongroups/resources/stoves/</a><br><a href='http://www.repp.org/discussiongroups/resources/stoves/Ogle/grates/Test%20of%20Materials%20for%20Downdraft%20Grates.p df' target='_blank'>http://www.repp.org/discussiongroups/resou...ft%20Grates.pdf</a><br><a href='http://www.repp.org/discussiongroups/resources/stoves/Andreatta/Cookstove%20Efficiency%20Report-January%202005.pdf' target='_blank'>http://www.repp.org/discussiongroups/resou...uary%202005.pdf</a><br>Inoltre ho controllato i dati di un esperimento fatto un paio di mesi f&agrave;, prove fatte con biomasse varie in un rudimentale gasificatore per affumicare il pesce.<br>Al di sopra dei 400 gradi il fumo scompare, il difficile è arrivare in fretta a quella temperatura, la carta non è sufficiente, nemmeno la diavolina, poi quando la temperatura è raggiunta è solo problema di dosare l&#39; aria ( e il combustibile).<br>Ciao<br> Osvaldo<br>

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                                    • #19
                                      <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (Osvaldo @ 27/9/2005, 23:24)</div><div id='QUOTE' align='left'><br><a href='http://www.repp.org/discussiongroups/resources/stoves/' target='_blank'>http://www.repp.org/discussiongroups/resources/stoves/</a><br><a href='http://www.repp.org/discussiongroups/resources/stoves/Ogle/grates/Test%20of%20Materials%20for%20Downdraft%20Grates.p df' target='_blank'>http://www.repp.org/discussiongroups/resou...ft%20Grates.pdf</a><br><a href='http://www.repp.org/discussiongroups/resources/stoves/Andreatta/Cookstove%20Efficiency%20Report-January%202005.pdf' target='_blank'>http://www.repp.org/discussiongroups/resou...uary%202005.pdf</a><br>Inoltre ho controllato i dati di un esperimento fatto un paio di mesi f&agrave;, prove fatte con biomasse varie in un rudimentale gasificatore per affumicare il pesce.<br>Al di sopra dei 400 gradi il fumo scompare, il difficile è arrivare in fretta a quella temperatura, la carta non è sufficiente, nemmeno la diavolina, poi quando la temperatura è raggiunta è solo problema di dosare l&#39; aria ( e il combustibile).<br>Ciao<br> Osvaldo</div></div><br> Ciao Osvaldo,<br>Ho dato un occhio, ai link, di interessante c&#39;è quello della prova grata ad alta temperatura, mi ha fatto capire che conviene usare 309 o 304 inox piuttosto che ferro normale(che infatti dopo tanto tempo ad alta temperatura si imbarca) causando difficolt&agrave; nel girare la grata stessa.<br>Per il resto non ho trovato risposte ai miei quesiti&#33; Il problema è con il mais capire come evitare la formazione di crosta in griglia, che la granella di mais bruci bene senza lasciare troppo residuo carbonioso (riempie subito la cesta per la raccolta delle ceneri) e come evitare la formazione di acidi presenti nella combusione del mais. Qui sotto ti incollo il link dove tutto questo è descritto nel migliore dei modi ma non dice come hanno risolto il problema.<br><br>www.arsia.toscana.it/eventi/agrienergie/abstract/Abstract_Wagner.doc<br><br>Ciao e grazie<br><br>Gianluca

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                                      • #20
                                        <br>Ciao Gianlux,<br> ho dato una sbirciata al doc. che hai segnalato. Per la cenere non c&#39;è verso, partono gi&agrave; loro a dirti che è abbondante e l&#39;unico rimedio è una bella cisterna da 60 litri per il tipo di stufa che propongono, + 11 litri a parte per quella che viene aspirata dalla ventola per il tiraggio in aspirazione.<br>A quel che ho capito io raccomandano nella zona di gassificazione-combustione tra i 600 e i 700 gradi, per evitare la fusione del mais.<br>Perchè non provi a tenerla tra i 580 ed i 650? Poi nella camera di combustione in inox l&#39;aria secondaria arriver&agrave; a bruciare i gas portando i fumi oltre i 1000 gradi, così dovrebbe distruggere eventuali molecole di diossina che anche se svilupperanno cloro condenser&agrave; sulle pareti del cilindro in inox.<br>Riguardati meglio le prove di Andreatta sullo scambio termico tra la fiamma e la pentola. Non sono convinto che una caldaia diventi più efficiente al crescere della temperatura. A proposito la quantit&agrave; di polveri, le temperature dei fumi, la concentrazione di inquinanti Cloro compreso, dovrebbero essere nei decreti attuativi di cui per ora abbiamo visto solo del fotovoltaico.<br>Ciao<br> Osvaldo

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                                        • #21
                                          <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (Osvaldo @ 26/9/2005, 18:03)</div><div id='QUOTE' align='left'>Ciao Lolio,<br> si intendo quella particolare miscela nota come termite, l&#39;ho vista usare una sola volta nel laboratorio di chimica, sviluppa tremila gradi in una reazione esotermica violentissima.</div></div><br>Qui c&#39;è qualche esperimento divertente con la termite (miscela di ossido ferrico e alluminio in polvere): <a href='http://www.paoloboschetti.it/Opere/Chimica_dilettevole.pdf' target='_blank'>http://www.paoloboschetti.it/Opere/Chimica...dilettevole.pdf</a><br><br>A tuo rischio e pericolo, ciao.

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                                          • #22
                                            <br><br>Ciao Lolio,<br> grazie, mi sono divertito a rileggere questi esperimenti, e chiss&agrave; che non provi (a mio rischio e pericolo) a ripeterne alcuni.<br>Quello che intendevo lo vedi gi&agrave; nel primo esperimento. La goccia che aggiungo al permanganato è glicerina, non 5CO2 +16H2O, e partecipa attivamente alla reazione esotermica. In mancanza di un&#39;analisi chimica approfondita, quanta di questa "acqua" andrebbe persa in un essicazione spinta? Se poi fosse sotto forma di etanolo meglio ancora, potrei farne evaporare un ettolitro prima di accorgermi che potevo usarlo come combustibile.<br>Ciao<br> Osvaldo<br>

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                                            • #23
                                              <br><br>Ciao Lolio e Buon 2006 a tutti,<br> rileggendo l&#39;ultima newsletter di Scienza e Governo, mi sono imbattuto in questa notizia:<br><a href='http://www.scienzaegoverno.org/n/003/003_04.htm' target='_blank'>http://www.scienzaegoverno.org/n/003/003_04.htm</a><br>qui addirittura le polveri metalliche sono prese in considerazione per alimentare motori a scoppio.<br>Per quanto uno si sforzi di pensare laterale, c&#39;è sempre la notizia che ti f&agrave; considerare quanto poi la realt&agrave; possa superare anche la fantasia più sfrenata.<br>Ciao<br> Osvaldo

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