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Quando il giornalista si prostituisce

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  • Quando il giornalista si prostituisce

    Continua la saga dei giornalisti partigiani.
    Chissà, se un giorno si riuscirà a formare una "trilogia", la strada sembra proprio quella.

    Buon divertimento.

    http://www.ragionpolitica.it/testo.4180.html
    *** Firma irregolare rimossa d'ufficio. ***

  • #2
    Claudiomenegatti...siamo sempre lì: solo giornalisti di parte su giornali di parte possono scrivere queste cose...facciamocene una ragione! Tanto anche i giornali della sinistra scrivono il contrario di quello che dice la destra...io ormai me ne frego

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    • #3
      Caro Daniele,
      una verità assoluta non esiste, anzi, esiste ma non fa comodo a nessuno.
      Mi piace mettere in evidenze queste aberrazioni per il semplice fatto, se ancora ce ne fosse bisogno, che NESSUNO fa nulla per te, povero, indifeso e sempre munto cittadino.
      Quello che possiamo fare è seguire le correnti che ci fanno comodo, poi, se cambia il vento ... si cambia barca!
      D'altronde, è quello che ci insegnano i nostri coerenti politici ... no?!?
      *** Firma irregolare rimossa d'ufficio. ***

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      • #4
        Beh...certo! Però sono un pò stufo di leggere sempre le stesse cose degli stessi giornalisti...il link che hai dato tu, riporta al sito di Forza Italia, quindi (in questo caso) o sei un elettore di quel partito o non lo leggerai mai! In linea di massima anche quello che scrive il prof Battaglia su "Il Giornale" viene letto quasi solo da elettori di centro-destra, i quali quasi sicuramente seguono ciò che viene detto senza entrare nei particolari...capito?

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        • #5
          CITAZIONE (claudiomenegatti @ 3/12/2005, 10:04)
          Caro Daniele,
          una verità assoluta non esiste, anzi, esiste ma non fa comodo a nessuno.

          Dai Claudio non accodarti al buon senso comune... biggrin.gif

          La verità esiste eccome. E' l'interpretazione che è varia. Del resto tutti siamo in accordo sul fatto che l'acqua a 100 gradi non può esser toccata con un dito... tongue.gif

          La cosa però APPASSIONA.

          Verità in senso SOLARE, per non confondersi in quella filosofica o teologale, naturalmente.

          Ora la cosa, la verità in senso solare, può essere diversa da quella che ci pone in una contrapposizione tra bianco o nero, tra torto o ragione.

          Bisogna passare alla logica FUZZY, ovvero alla logica ad infiniti valori, infatti, gli assoluti, il bianco e il nero per intenderci, appartengono all’astrazione concettuale; mentre gli infiniti livelli di grigio posti tra loro, ci aiutano a descrivere meglio la realtà solare, naturale.

          La logica “fuzzy” è un’alternativa sistematica alla logica bivalente del vero e del falso di Aristotele, che trae origine dalle disquisizioni di Parmenide del 400 a.c., poi avvalorata da Platone. Nei primi del '900 è stata sviluppata da Lukasiewicz la matematica necessaria per calcolarla.

          Legato a questo concetto della logica dei valori infiniti c’è quello degli insiemi etichettati che riguardano il modo in cui i dati vengono raggruppati per semplificarne la comprensione. Negli insiemi etichettati la realtà è rappresentata in etichette (Bianco, Nero), e se questo da un lato individua una capacità umana fondamentale, dall’altra ne definisce anche il limite stabilendo la soglia oltre la quale l’abilità a comprendere è limitata.

          L’insieme concettuale è etichettato e trova la sua logica intellettuale (comprensibilit&agrave attraverso la relazione con tutti gli altri insiemi contenuti nel patrimonio speculativo della persona.

          Da queste relazioni scaturiranno gli eventuali calcoli e deduzioni riferite all’insieme concettuale definito e compreso dalla persona.

          La maggiore o minore abilità di una persona a collegare l’etichettato con gli altri raggruppamenti concettuali acquisiti, circoscrive nella forma mentis individuale la comprensione effettiva e articola la capacità individuale a far proprio l’oggetto simbolico, ovvero l’insieme concettuale etichettato, in una dinamica intellettuale che si evolve attraverso una rappresentazione fatta su piani logici: uno opposto all’altro (intelligenza).

          Uno rappresenta il valore positivo che va da 1 a 0, l’altro quello negativo che da 0 a 1


          Quindi la necessità è di evolvere dalla logica che etichetta, che raggruppa gli insiemi concettuali nel bianco e nel nero, per proseguire in un'ambito che ci distacca dal bianco e dal nero come concetti astratti irraggiungibili per trasportarci in un universo in cui è il grigio, in cui è la contaminazione a far da padrone.

          In questa contaminazione, il sole è una delle soluzioni e rappresenta il 5% per alcuni, il 15% per altri, della soluzione energetica del futuro nonostante tutti i distinguo che se ne possano fare.

          Questo, solo per il fatto che il sole esiste e che emana energia gratis, ci fa capire che è da stupidi il non tentare di convertire questa energia primaria gratuita in qualcosa di utile. Si tratta solo di capire come questa trasformazione può diventare più o meno conveniente.

          Allora è questo il vero ambito di qualsiasi discussione: "come è possibile utilizzare in modo conveniente questa energia che continuamente raggiunge il suolo della terra gratuitamente?".

          Non bisogna confondersi quindi nell'impossibilità, che ricadrebbe nell'ambito del NERO, oppure nell'infinita possibilità che ci farebbe precipitare nel BIANCO: un sintomo della stupidità umana e della sua limitatata capacità di distinguere il vero dal falso.

          Piuttosto dobbiamo arrivare a considerare come il GRIGIO si manifesterebbe in un solare sempre più raggiungibile, utilizzabile.

          wink.gif
          Fernando

          Edited by FernandoFast - 4/12/2005, 09:34
          Soluzioni, Azioni, Risultati per la vita...

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          • #6
            Carissimo Fernando,
            credo di essere un buon esempio di anticonformismo e sicuramente non mi adagio proprio sul "senso comune", se chiedi al buon Mario Maggi, che un po' mi conosce, ti farà un quadretto abbastanza inquietante sui miei confronti.
            Sono pienamente concorde con te, ma arrivo a dirti di più e te lo dico con un vecchio detto comune "ognuno sente i propri mali" e questo per rimarcare quanto sia singolare la percezione di ognuno di noi della realtà circostante, non voglio mischiarci cose ovvie, come le condizioni ambientali.
            Ed altrettanto sicuramente ti dico che è estremamente facile "pilotare" queste percezioni, quindi le interpretazioni delle "verità".
            Non è facile dipanare una matassa così intricata, quello a cui bisognerebbe stare attenti sono le necessità indotte, create ad artificio per mungerti, e non strettamente necessarie.
            La maggior parte di questi balzelli ti porta ad avere sempre più bisogno di risorse ed ovviamente, le risorse le ha in mano che ti sussurra nell'orecchio che tu non ne puoi fare a meno.
            Ecco perchè la doccia che facevo d'estate, con il bottiglione pieno d'acqua sul tetto del cesso che si scaldava con il sole, non è più conveniente.
            Qualcuno è venuto a dirci che era più conveniente allacciare il metano, perchè poi ti saresti scaldato anche d'inverno ... è vero, ma poi il bottiglione è stato eliminato, e si è continuato a bruciare metano anche d'estate!
            Riesci a seguirmi?!?
            Di esempi potrei fartene almeno altri cento, ma quello che ci sarebbe veramente da chiedersi è se tutto quello che consumiamo sia veramente necessario.
            La nostra fame energetica è diventata come quella di chi ha cenato pesante e che il metabolismo adegua ed al mattino ci chiede altro cibo.
            Se andremo avanti di questo passo diventeremo degli "obesi energetici" e quando sarà finito il cibo ... moriremo di fame, perchè la cipolla che ci è restata nell'orto ci farà schifo, perchè abbiamo paura che ci faccia puzzare l'alito.
            Ora non vorrei essere frainteso per qualcuno che non crede nel solare, anzi, io non ci dormo la notte per studiare sistemi per catturare energia dal sole, ma ho l'impressione che sia necessario un restailing notevole, diciamo pure una sfumatura bella alta, per parafrasare il barbiere.
            Ora va molto di moda il naturismo, ma è ancora uno di quei naturismi che apprezzano l'interrutore della luce! Non dico di voler tornare alla candela, ma di pensare a cosa c'è dietro "l'interruttore" forse non farebbe male.
            Non sono nemmeno contro le innovazioni tecnologiche, anzi, sono convinto che saranno proprio queste a tentare di salvarci le terga e ... ti dirò, mi entusiasma molto il fatto che in un forum come questo ci siano tante persone che stanno prendendo consapevolezza di questi problemi.
            Come diceva qualcuno, qui sono in cento a parlare ed in 2 a fare cose concrete, io spero proprio che a parlare siano in 1000, 10.000, milioni, vorra dire che se manteniamo la stessa percentuale sicuramente crescerà anche chi lavora concretamente, ma sopratutto cambieranno le coscienze.
            Vedi, caro fernando, tutto in natura oscilla, con tempi diversi, ma oscilla e così succederà tra il bianco ed il nero, vedrai che piano piano passeremo dal nero del petrolio al bianco del sole.

            Ciao.
            *** Firma irregolare rimossa d'ufficio. ***

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            • #7
              CITAZIONE (claudiomenegatti @ 4/12/2005, 15:50)
              Carissimo Fernando,
              credo di essere un buon esempio di anticonformismo e sicuramente non mi adagio proprio sul "senso comune", se chiedi al buon Mario Maggi, che un po' mi conosce, ti farà un quadretto abbastanza inquietante sui miei confronti.

              Grandissimo Claudio,
              non per incensarti ma ho piacere di leggerti... mi piace anche l'idea di abbracciare argomenti diversi da quelli tecnici.

              Non so se lo sai ma io ho un'azienda che mira al risparmio energetico come prima fonte di Energia... blink.gif certo che è strano dirla così ma... diciamo che la penso a questo modo.

              Questo però non mi libera dal fare delle considerazioni a questo riguardo. Le mie considerazioni partono dall'osservazione ...di un triangolo che in INTERSOLARE usiamo per spiegare la maggiore o minore abilità a sopravvivere delle società umane. Per spiegare la cosa direi che se osservi le società umane attualmente presenti sulla terra puoi fare una generalizzazione (permettimelo) sul fatto che le società che "sopravvivono" meglio, quindi quelle formate da persone che vivono più a lungo, sono quelle che hanno maggiore COMPETENZA nel trattamento dell'energia. Da questo poi deduco che all'aumentare di questa competenza aumenta il BENESSERE generale, che poi è lo stesso a permettere una maggiore sopravvivenza. Tutto questo però è dipendente dalla disponibilità di ENERGIA.

              Ora noi ci troviamo in una situazione in cui questa disponibilità di ENERGIA è giunta ad un bivio. Il pericolo è che fra qualche tempo diminuista la disponibilità di energia, anche perchè sempre più persone stanno evolvendo le loro COMPETENZE cercando di conquistare sempre più BENESSERE.

              La soluzione ottimale è comunque quella che tende all'espansione dell'area interna del triangolo (SOPRAVVIVENZA) e se andiamo incontro ad una diminuzione delle fonti energetiche tradizionali, dal mio punto di vista e considerando buona questa esemplificazione triangolare, bisogna puntare all'espansione delle COMPETENZE per giungere ad una rinnovata abilità che ci conceda un'ulteriore passo verso il maggior BENESSERE. Questo perchè il maggior benessere richiede nel mio ragionamentoun aumento della disponibilità di ENERGIA. blink.gif Ora quindi arriviamo al GAP energetico da superare.

              Per me, quindi per la mia azienda, la soluzione ottimale all'espansione dell'area interna a questo triangolo: la sopravvivenza; è nell'aumentare la competenza, efficacia energetica quindi nella produzione di energia da fonti rinnovabili, inesauribili.

              Per permettere questo è necessario, se non indispensabile agire positivamente sui vertici ENERGIA e COMPETENZA e quindi continuare ad espandere l'area della sopravvivenza, del tempo di sopravvivenza, e di conseguenza espandere il BENESSERE.

              Questo per me, e per la mia azienda è possibile applicando e distribuendo competenze che migliorano l'efficacia e l'efficienza energetica; aiutano ad aumentare la qualità e la quantità di energia a disposizione; quindi creano convenienze per il solare termico ed elettrico, le biomasse, il geotermico a bassa temperatura, il vento, l'acqua.

              Ma come fare ad ottenere questo? Mi sono inventato un gioco, il gioco del miglioramento dell'efficacia energetica di famiglie, aziende, enti... biggrin.gif

              Questo è quanto, a te la parola
              Fernando
              smile.gif

              Edited by FernandoFast - 5/12/2005, 15:19

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              • #8
                Carissimo Fernando,
                neanche a farlo apposta, guardando il tuo triangolo noto con una certa meraviglia che è una delle "figure impossibili" da realizzare, chissà ... sarà stata una scelta casuale o una scelta mirata, giusto per sottolineare la difficoltà nell'arrivare all'attuazione del tuo sensato progetto.
                Vedi, questo forum mi appassiona molto, lo leggo con grande piacere, ci sono persone eccezionali dotate di conoscenze tecniche che io non mi sogno nemmeno, ma ... cerco di adeguarmi.
                Nella vita ho sempre "rubato" con gli occhi e con le orecchie e qualcosa di buono l'ho fatto pure io.
                Però, tornando al forum, lo trovo spesso troppo sterile, pieno solo di numeri, invece la vita è fatta di tante altre cose, spesso non si considera un fattore che incide enormemente sul fatto che 2+2 possa sempre fare 4, mi riferisco all'UOMO! Questa bestia mistificatrice di tutti i calcoli, prima o poi tutti i numeri si scontrano al vaglio dell'irrazionalità e dell'imprevedibilità dell'uomo, e qui ... 2+2 può dare qualsiasi risultato.
                Il fattore, allora, più importante da considerare, prima di mettere in campo i numeri, è quell'operazione preliminare che mette in sintonia l'irrazionale UOMO con le necessità di un obiettivo da raggiungere fatto di numeri che devono quadrare.
                Insomma, tanto per tenerla corta, 2+2 fa 4 solo se l'UOMO è felice che sia così!
                Allora, io che sono un provocatore, segnalo al forum i vari "sfornanumeri", che puntualmente finiscono per cozzare contro l'irrazionalità umana, che io preferisco chiamare "sogni".
                Quello che ne nasce è evidente, si schierano le varie correnti e si additano gli untori.
                Io mi diverto, nel leggere i vari interventi, ma c'è un fattore importante che va ben oltre il divertimento, ti faccio un esempio pratico, una mongolfiera ha bisogno dei sacchi di sabbia, per stabilizzare il suo volo ed andare nella giusta direzione, ma i sacchi di sabbia senza mongolfiera non andrebbero da nessuna parte.
                Ecco allora che i sognatori vorrebbero volare liberamente in balia del vento, ma i "masticanumeri" li tengono ben stretti alla cruda realtà dei fatti.
                Ma i freddi matematici difficilmente avrebbero la fantasia per creare qualcosa di originale, insolito ecclatante.
                Tutto quanto nasce da un sogno, ma il sogno deve rapportarsi alle leggi della fisica.
                Ci sono varie teorie per sviluppare la creatività, una di esse suggerisce di cercare nella direzione opposta, per trovare la soluzione giusta, mai sentito parlare di "lateral thinking"?
                La mongolfiera è un buon esempio da tenere in considerazione, anche perchè se l'aria si raffredda è necessario scaricare sabbia, se si vuole restare in quota, quindi sarà meglio che la sabbia cerchi di scaldare l'aria se vuole continuare a stare in volo ... you understand?

                Claudio.
                *** Firma irregolare rimossa d'ufficio. ***

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                • #9
                  CITAZIONE (claudiomenegatti @ 5/12/2005, 20:53)
                  sarà meglio che la sabbia cerchi di scaldare l'aria se vuole continuare a stare in volo ... you understand?

                  Claudio.

                  Grazie del consiglio,
                  mi piace divagare e a volte ho fatto voli incommensurabili per ritrovarmi poi faccia al muro a "rimirar le stelle"...

                  Mi piace il gioco creativo, qualche anno fa partecipavo con altri ad un'esperimento di "educativa territoriale" in cui partivamo dallo sviluppo della creatività in persone che del creativo non avevano mai sentito parlare.

                  Questi ragazzi, dopo un poco prendevano gusto a creare. Certo le loro all'inizio non erano opere d'arte, ma poi nel giro di due, tre mesi il frequentare i nostri laboratori d'arte dove praticavano il disegno astratto, l'improvvisazione teatrale, il travestimento, cominciavano a diventare più sicuri, cominciavano ad esprimersi realmente per quello che erano sempre stati, nonostante le loro storie drammatiche fatte di padri in galera e madri prostitute, di fratelli eroinomani e sorelle alcolizzate.

                  Questi ragazzi dopo un rifiuto "tout court" iniziale si incominciavano ad interessare alla loro vicenda. Cominciavano a riscoprirsi semplicemente possibili. Noi offrivamo loro solo l'occasione di esprimere senza remore e senza vincoli di forma la loro creatività. La creatività è un'espressione spirituale pensavo, ed avevo ragione.

                  Nel loro mondo l'espressione personale era stata sempre castrata, violentata; ma in breve tempo, solo concedendo loro la libertà di essere, si faceva spazio nel loro mondo quello di più bello che nel loro profondo era stato rinchiuso dalla violenza quotidiana.

                  Improvvisamente poi sbocciavano, tutti cominciavano ad esprimersi liberamente e quello che scaturiva era gioia, condivisione, bellezza. Ragazzi che fino ad allora avevano visto come unico mezzo di comunicazione la sberla e lo sberleffo, cominciavano a scrivere poesie toccanti, a dipingere quadri pieni di vita e di luce, a recitare storie esilaranti.

                  Ecco questa è la forza della libera creazione incanalata in uno scopo di miglioramento.

                  La sabbia, diventa così capace di scaldare l'aria. E' così che tutti noi, uomini da un'umanità nascosta, possiamo valicare i confini del pregiudizio per raggiungere le "lande" dell'evoluzione concreta e creativa.

                  Il pensiero laterale è il pensiero creativo, la capacità di applicarlo è comunque espressione di una tecnica attenta, capace di rendere disponibile tutte quelle potenzialità che altrimenti rimangono celate agli occhi dei più.

                  Fernando
                  w00t.gif

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                  • #10
                    Caro Claudio
                    Apprezzo l’apologia del sogno che hai fatto, condivido meno il fatto che 2+2 faccia qualcosa di diverso che 4, anche per l’Uomo.
                    Ci si può illudere che sia così, per brevi periodi sembra che sia così, ma alla lunga i conti sono sempre quelli.
                    Abbiamo sperato che gli uomini fossero tutti fratelli, poi ci siamo accorti che anche Caino e Abele erano fratelli.
                    Abbiamo puntato sulla libertà, ma molto spesso la mia libertà cozza con quella degli altri. E allora addio libertà.
                    Che gli uomini fossero tutti uguali, ma ci siamo accorti che si era uguali solo nei difetti.
                    Abbiamo anche provato governi di “principi illuminati”, hanno funzionato bene solo fin quando il principe non si è rin********to (o il suo erede).
                    Si è tentato con governi divini, ma ci devono essere stati dei disturbi nelle comunicazioni fra noi e la divinità.
                    Si è sperato di raddoppiare la produzione di risorse alimentari per sconfiggere la povertà, ci siamo quasi riusciti. Peccato che nel frattempo la popolazione sia triplicata.
                    Per brevi periodi ci può sembrare che i numeri, e la realtà, possano essere aggirati, ma non dura molto.
                    Per tornare in tema: il conto energia per qualcuno può essere una soluzione, e temporaneamente lo è. Ma è illusorio pensare che possa essere esteso ai 53 GW di energia elettrica che ci necessitano
                    I numeri ci dicono che sarebbe un fallimento. Per tutti.
                    Anche a me piacciono i sogni, ma cerco di non confonderli con la realtà.

                    Ciao
                    Tersite

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                    • #11
                      Caro Tersite,
                      ero certo di toccarti qualche nervo scoperto, e da buon "macinanumeri" hai giustamente reagito.
                      La matematica non è certo un'opinione, almeno finchè non si avvicina ai limiti, da quel po' di matematica che ricordo.
                      E' pur vero che l'uomo è fatto della peggior carne che esista, mi diceva una mia ex suocera, non sono mai riuscito a trovare argomenti a sufficenza per contraddirla.
                      Credo sia abbastanza chiaro, anche dal tuo post, quanto sia piena di contraddizioni la razza umana, ma cosa vuoi mai, io non capisco ma ... mi adeguo! E così credo debbano fare in molti.
                      Se vogliamo tornare sul piano energetico, tanto per rientrare in argomento, ho l'impressione che se si continua così, con le conoscenze tecnologiche attuali, prima o poi ci si trovi in mutande, vuoi per la continua fame energetica di tutti quanti, vuoi perchè tutti quanti siamo sempre più numerosi.
                      Io sono un povero informatico che proviene dal mondo contadino, e nonostante abbia subito anche il lavaggio del cervello quando sono entrato in IBM, mi è rimasto un sottofondo di saggezza di quel mondo e ti posso dire che se vuoi mungere la mucca devi nutrirla adeguatamente, se vuoi più latte devi aumentare le mucche, ma poi devi aumentare l'alimentazione, quindi più erba medica e più terreno dove seminarla.
                      Non è così complicato capire che si arriva subito ad un limite oltre il quale non è possibile andare.
                      Potremmo fare una mucca transgenica con 8 tette! Ma poi ricadremmo comunque nel solito "vortice" vizioso.
                      Ho visto gente, in Africa, dormire dentro capanne di fango, senza corrente elettrica e con solo qualche arbusto da bruciare per far bollire la pentola, nei loro occhi leggevi una serenità che da noi non si vede da secoli.
                      Non avevano niente ed erano felici, mi ero illuso di aver trovato finalmente la chimera tanto agoniata, mi stavo già spogliando dei miei jeans per indossare quella tonaca da Massai, con tanto di perizoma annesso, quando vedo l'indigeno che caccia una mano sotto l'indumento e ne estrae ... un telefonino!
                      E allora ... ma vaffan ...
                      *** Firma irregolare rimossa d'ufficio. ***

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                      • #12
                        Caro claudio
                        Negli occhi dei Masai potevi leggere "una serenità che da noi non si vede da secoli", ma potevi anche leggervi una rassegnazione a cui non siamo più abituati.
                        "Non avevano niente ed erano felici," probabilmente erano felici lo stesso perchè non sapevano quanto avrebbero potuto avere di più.
                        Se fossi vissuto in un villaggio Masai sarei morto all'età di 16 anni per peritonite.
                        Non sarei stato particolarmente felice! E se avessi avuto un telefonino con il quale allertare il 118, l'avrei usato. Eccome!
                        A 60 anni, se fossi sopravvissuto alle varie malattie, sarei un vecchio sdentato, pieno di reumatismi nonchè rimbecillito.
                        Preferisco essere felice a modo mio.
                        Senza parlare dell'immenso gaudio che provano, certamente, il 20/30 % di bambini morti prima di raggiungere la pubertà.

                        Sono favolette di bellissimo aspetto, ma che celano una realtà niente affatto piacevole.

                        Ciao
                        Tersite

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                        • #13
                          CITAZIONE (tersite1 @ 7/12/2005, 11:30)
                          Caro Claudio
                          Apprezzo l’apologia del sogno che hai fatto, condivido meno il fatto che 2+2 faccia qualcosa di diverso che 4, anche per l’Uomo.
                          Ci si può illudere che sia così, per brevi periodi sembra che sia così, ma alla lunga i conti sono sempre quelli.
                          Abbiamo sperato che gli uomini fossero tutti fratelli, poi ci siamo accorti che anche Caino e Abele erano fratelli.
                          Abbiamo puntato sulla libertà, ma molto spesso la mia libertà cozza con quella degli altri. E allora addio libertà.
                          Che gli uomini fossero tutti uguali, ma ci siamo accorti che si era uguali solo nei difetti.
                          Abbiamo anche provato governi di “principi illuminati”, hanno funzionato bene solo fin quando il principe non si è rin********to (o il suo erede).
                          Si è tentato con governi divini, ma ci devono essere stati dei disturbi nelle comunicazioni fra noi e la divinità.
                          Si è sperato di raddoppiare la produzione di risorse alimentari per sconfiggere la povertà, ci siamo quasi riusciti. Peccato che nel frattempo la popolazione sia triplicata.
                          Per brevi periodi ci può sembrare che i numeri, e la realtà, possano essere aggirati, ma non dura molto.
                          Per tornare in tema: il conto energia per qualcuno può essere una soluzione, e temporaneamente lo è. Ma è illusorio pensare che possa essere esteso ai 53 GW di energia elettrica che ci necessitano
                          I numeri ci dicono che sarebbe un fallimento. Per tutti.
                          Anche a me piacciono i sogni, ma cerco di non confonderli con la realtà.

                          Ciao
                          Tersite

                          Devo essere sincero, questo tuo "sfogo" mi ha contrariato.

                          Il mio punto di vista è ottimista, cerco comunque il meglio da quello che incontro e scopro, mio malgrado, che spesso anche dalle storie negative sia possibile cogliere una "scintilla" di miglioramento.

                          Molte volte infatti mi è capitato che da situazioni negative, passata la tempesta, il mio modo di percepire, comunicare aveva guadagnato in bellezza, brillantezza.

                          Mi chiedo perchè, invece, spesso incontro persone che coltivano la distruzione, il disfattismo, cercando di esorcizzare un futuro che in fondo vorrebbero migliore, ma che al contrario, disprezzando e deprezzandone comunque le intenzioni positive.

                          Mi spiace per te caro Tersite, come per altri che, come il professor B., non riescono a vedere un futuro se non creandone uno senza prospettive a lungo termine.

                          I numeri non sono negativi, questo è certo. Il modo in cui si interpretano, al contrario, può essere veramente tendente alla distruttività nichilista, piuttosto che alla fiornitura, alla prosperità dell'intera umanità.

                          Ecco, se devo distinguere le diverse istanze dell'umanità, preferisco di gran lunga quelle che osano sognare un futuro migliore, anche in mezzo ai popoli masai.

                          Fernando
                          Soluzioni, Azioni, Risultati per la vita...

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                          • #14
                            CITAZIONE (tersite1 @ 7/12/2005, 14:31)
                            Caro claudio
                            Negli occhi dei Masai potevi leggere  "una serenità che da noi non si vede da secoli", ma potevi anche leggervi una rassegnazione a cui non siamo più abituati.
                            "Non avevano niente ed erano felici," probabilmente erano felici lo stesso perchè non sapevano quanto avrebbero potuto avere di più.
                            Se fossi vissuto in un villaggio Masai sarei morto all'età di 16 anni per peritonite.
                            Non sarei stato particolarmente felice! E se avessi avuto un telefonino con il quale allertare il 118, l'avrei usato. Eccome!
                            A 60 anni, se fossi sopravvissuto alle varie malattie, sarei un vecchio sdentato, pieno di reumatismi nonchè rimbecillito.
                            Preferisco essere felice a modo mio.
                            Senza parlare dell'immenso gaudio che provano, certamente, il 20/30 % di bambini morti prima di raggiungere la pubertà.

                            Sono favolette di bellissimo aspetto, ma che celano una realtà niente affatto piacevole.

                            Ciao
                            Tersite

                            Caro Tersite,
                            ti facevo più scaltro ... io non ho certo intenzione di nascere nel villagio Massai, tantomeno di morirci.
                            Una curiosità, lo sapevi che i loro villaggi sono costruiti in circolo attorno al recinto del bestiame?
                            In quel recinto si nasce e si muore, il bestiame è la loro risorsa più importante, le donne partoriscono tra lo sterco delle mucche ed i vecchi ci muoiono al termine della loro esistenza.
                            Normalmente il capo del villaggio ha una sua capanna e le sue mogli abitano le capanne intorno.
                            Tornando a noi, io ho tutta l'intenzione di godermi quel poco di pensione, che forse mi daranno, proprio laggiù, dove lo stipendio medio è di 35€ al mese.
                            Non ho certo la temerarietà di infilarmi nel recinto dei massai, mi basta una cameretta nella missione di suor Sofia, una splendida suora siciliana che non mi fa mancare nemmeno il caffè a pranzo.
                            Ecco ... il mio futuro in Africa lo vedo così!
                            Lo so ... ti sento, stai dicendo che questa è vera "paraculite"! Ma cosa vuoi mai, c'è chi si prende l'influenza aviaria, e chi si becca la paraculite.
                            Comunque, mi piacerebbe portarti con me, in mezzo a quei bimbi negli orfanotrofi, ma sopratutto a studiare le persone che incontri per strada, gente comune mai vista prima, che si ferma e ti chiede "come stai", sono certo che ne torneresti cambiato, se avessi la forza di ritornare.
                            Non so se tu abbia mai avuto di queste esperienze, per quanto mi riguarda, quando si torna da quei viaggi, tutto quello che poi fai in futuro è rivolto a riportarti laggiù.
                            Ma ... ho appena visto che c'è il Franco che dà Battaglia! Vado a leggere ...
                            Ciao.

                            Edited by claudiomenegatti - 7/12/2005, 20:39
                            *** Firma irregolare rimossa d'ufficio. ***

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                            • #15
                              Bello sto post, senza tanti numeri da calcolare e valutare e con tanta filosofia di vita (dico sul serio, non è ironia da bar). smile.gif

                              Dico la mia. Penso sia ormai chiaro a tutti che la via che ha imboccato l'umanità a guida "mondo industrializzato" non prometta nulla di buono a breve termine.
                              Occorre però fare molta attenzione alle nostalgie arcadiche. Il mito del "buon selvaggio" è duro a morire. Tersite ha ampiamente ragione, e anche ClaudioMenegatti, alla fine, ammette che l'obiettivo è quello di trascorrere nel villaggio o li vicino gli anni di pensione.
                              Ottima cosa, ma la pensione da dove arriva? Non parlo solo della cifra di denaro (che è un simbolo) ma dell'energia necessaria a mantenere quello stile di vita che approfitta (e in pratica sfrutta quindi) la serenità un pò forzata del villaggio Masai, ma senza rinunciare alle comodità (prima fra tutte la garanzia di una fornitura a vita di energia prodotta da altri e erogata sotto forma di denaro).
                              Pur certo della serenità dei Masai non metterei la mano sul fuoco che rifiuterebbero una proposta del genere ad es. : "Visto che ClaudioMenegatti viene a vivere da voi la pensione sua (che è fornita dall'energia prodotta dal poco sereno mondo industriale e che è tarata per chi vive in una realtà industriale con tutti i costi che questo comporta) viene divisa fra tutto il villaggio, senza ovviamente incidere sulla serenità dello stesso"

                              Un pò provocatoria come proposta, lo ammetto. Ma rende credo la difficoltà di ripensare l'economia mondiale senza cadere nelle utopie o in errori che provocano più danno di quanto tentino di risolvere.

                              Moltissime delle ideologie in giro si limitano a auspicare un "ravvedimento" della società industriale, nel senso di un minore consumo di risorse. Ottima cosa, ma se la limitiamo al comportamento virtuoso del singolo (uso i mezzi pubblici, lampade a basso consumo, ecc. ecc.) il risultato finale sarà solo un balsamo per la coscienza e tuttalpiù una riduzione quasi insignificante dei consumi totali. Se invece pretendiamo di imporla come norma a livello di nazioni corriamo rischi forti di deprimere non solo produttività e ricerca industriale (e occupazione).

                              Se come dice Rifkin è l'energia la base su cui appoggia l'intera società è dall'energia che si deve partire. Senza energia non c'è nè sviluppo capitalistico, nè svliluppo "sostenibile", nè decrescita felice. C'è solo depressione, fame, guerra. Non illudiamoci.

                              Ho trovato molto interessante questa analisi : http://www.decrescita.it/stampa.php?ID=49 . Le conclusioni sono distanti dalla mia visione ideologica, ma trovo interessante la sezione in cui descrive le potenzialità energetiche reali mondiali.
                              L'energia immagazzinata nella terra è concentrata e limitata. La concentrazione ne ha reso possibile l'uso intenso da parte della società industriale. La limitatezza è il problema, anche di correttezza verso le generazioni future.
                              L'energia solare è un flusso, poco concentrato, ma virtualmente illimitato. Non è possibile "sprecarlo" nè rubarlo alle generazioni future.

                              Sia la promessa della fusione (calda e fredda) sia il solare FV necessitano comunque di una capacità tecnologica e produttiva notevole. Se si decide di rinunciare alla "freneticità" del mondo industriale occorre pensare bene a cosa si fa rischiare alle generazioni future. 6 miliardi di persone ci sono e tendono a aumentare, bisogna farci i conti, prima che sia tardi.

                              Comunque anche a me solletica l'idea di trasferirmi in pensione in zone dove 1000 € al mese sono una fortuna e se posso lo farò. (Non dalle suore però, sono un pò allergico alla polvere degli altari tongue.gif )

                              P.S. rileggendo mi rendo conto che l'accenno alla pensione potrebbe portare alla tipica critica "ma la pensione me la son guadagnata in anni di lavoro e contributi, sono soldi miei". Niente di più errrato, sorry. I contributi in Italia vengono pagati in prevalenza (4 quinti circa) dal sistema produttivo, non dai singoli lavoratori, e comunque il sistema italiano non è a capitalizzazione ma a distribuzione.. chi lavora paga le pensioni di chi è in pensione. Se il sistema sia stato furbo è opinione personale, così è ora cmq. Chi è in pensione grava direttamente sulle tasche di chi lavora. Dal punto di vista energetico è una fesseria totale(ricalca in effetti la mentalità di uso dell'energia, non si risparmia se ne serve di più qualcuno la estrarrà da qualche aprte), ma è la norma che ci siamo data... può essere criticata ma è lex dura lex.

                              Edited by BrightingEyes - 10/12/2005, 12:52
                              “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                              • #16
                                CITAZIONE (BrightingEyes @ 10/12/2005, 12:43)
                                Bello sto post, senza tanti numeri da calcolare e valutare e con tanta filosofia di vita (dico sul serio, non è ironia da bar) ...

                                Caro BrightingEyes,
                                il mio, invece, era il classico post “da bar”! Con tanta ironia.
                                Ovviamente non ho intenzione di andare a svernare in Africa, con la birra fresca in mano ed il futuro tranquillo della pensione in banca, conoscendomi, ne morirei.
                                Vedi, io non sto qui a fare tanti conti su quanto consuma il mondo e quanto ci resta ancora da consumare, il mondo va avanti da milioni di anni, la terra non ha mai smesso di girare intorno al sole, che noi lo si voglia o no.
                                E’ pur vero che molte civiltà si sono alternate sulla terra con periodi di splendore e di decadenza, cosa vuoi mai, probabilmente faremo anche noi la stessa fine, arriveremo al massimo dello splendore per fare un tonfo dove ci scanneremo l’un l’altro, ma questa è un’altra storia.
                                Io ragiono in piccolo, vedo un piccolo problema e cerco di risolverlo, probabilmente quella piccola soluzione per quell’insignificante dettaglio, moltiplicata per le migliaia di persone che hanno quel piccolo ed insignificante problema può diventare una soluzione importante che può avere un impatto significativo su importanti risorse.
                                La storia è un po’ lunga, ma te ne posso accennare qualche dettaglio.
                                Qualche anno fa ho avuto un’idea semplice, banale, un semplice sistema per produrre aria calda con il sole, un’idea abbandonata da molti che l’hanno percorsa prima di me, molto più redditizio scaldare acqua.
                                A completare l’opera ha contribuito un mio viaggio in Tanzania, tra le missioni.
                                Premetto che io sono sempre stato, e lo sono ancora, per il cloro al clero, ma i missionari sono di una pasta diversa, è per quello che accennavo a Suor Sofia, ma potrei presentarti un’altra suora che è un buldozer!
                                A parte questi dettagli, ho visto cose che mi hanno dato molto da pensare, per esempio donne del villaggio che scarrettavano quintali di legname per fare enormi bracieri per seccare il pesce.
                                Tutto questo all’ombra dei pochi alberi che c’erano ma con un sole che spaccava le pietre.
                                Ma non solo, si sono distrutte intere foreste per seccare il tè ed altre erbacce.
                                Questa è solo una delle tante contraddizioni che si possono vedere in quei paesi, ma ho deciso di prenderla di petto e cercare una soluzione più efficiente.
                                Sono tornato a casa e mi sono messo a lavorare attorno al mio sistema per costruire un essiccatore solare.
                                Niente di nuovo, ce ne sono già tanti in giro per il mondo, però io avevo delle idee particolari, forse singolari, ancora non lo so.
                                Ho messo a punto un dispositivo studiato appositamente per quegli ambienti, leggero, maneggevole, ripiegabile, robusto, che potesse essere gestito completamente da una sola persona, anche se gracile.
                                Ma soprattutto efficiente e che garantisse un buon prodotto con un ottimo livello di igiene.
                                Ora, i miei essiccatori solari sono in giro per quattro continenti e … funzionano!
                                Li ho confrontati con altri sistemi prodotti da blasonate aziende tedesche, ma il mio trabicoletto ha ottenuto risultati superiori, con risparmi di tempo dell’ordine del 30% e con prodotti più ricchi di principi attivi.
                                Ma, attenzione, questo non vuol dire che sia un’operazione di successo, ci sono troppe varianti da tenere in considerazione, non basta avere un buon prodotto per essere vincenti.
                                Ti faccio un esempio pratico, un progetto di un acquedotto portò l’acqua per chilometri ad un villaggio assetato, ma distrusse i rapporti interpersonali che si erano instaurati tra quelle donne che si incontravano tutti i giorni lungo il tragitto per il pozzo, le donne misero in piedi un “casino” che fece chiudere l’acquedotto.
                                E’ un esempio paradossale (ma vero) che mette in luce come sia difficile scardinare le abitudini, le tradizioni.
                                In queste condizioni, credimi, i calcoli energetici valgono ben poco, e noi “civilizzati” non siamo poi così lontani concettualmente.
                                Tutto ciò che induce un cambiamento genera traumi, è compito dell’informazione generare la voglia del cambiamento, allora il cambiamento è possibile e voluto, ecco allora che ci infiliamo in un budello stretto pieno di gente di malaffare … la gestione dell’informazione, il vero potere, ma questo è ancora un altro film.
                                Forse penserai che io mi stia arricchendo alle spalle di queste povere popolazioni, mi fa piacere che sia così, almeno qualcuno pensa che io sia ricco, e come ben sai, è l’immagine che conta! Niente di più falso, i miei trabicoletti sono costruiti da una cooperativa sociale che impegna ragazzi con disagi psichici, per quanto riguarda l’Italia, per gli altri paesi ci sono struttura analoghe che impegnano sempre “povera gente”, tutta la ricerca, e molto tra manodopera e materiale forniti alla cooperativa, sono sul mio (stretto) groppone.
                                Quindi … sono in buona compagnia, povero tra i poveri.
                                Ho solo la presunzione di vedere lontano, se utilizzeranno di più il mio essiccatore bruceranno meno legname, quindi meno energia buttata, sia come biomassa che come forza lavoro per recuperarlo.
                                Bruciare meno significa anche meno piante tagliate, quindi si ostacola la desertificazione e c’è più ossigeno per tutti.
                                Meno bracieri significa anche meno ustioni per quei bimbi che, giocando, ci finiscono dentro, e poi, questi bimbi, crescendo, trasmetteranno ai loro figli le stesse buone abitudini.
                                Ho l’illusione di creare una reazione a catena che possa portare a qualche beneficio per tutti, sono un sognatore? Sicuramente! Ne sono consapevole, ma se almeno un 10/000 della gente la pensasse in questo modo, probabilmente staremmo meglio tutti quanti.
                                Ci sono molti paesi del terzo mondo che bruciano inutilmente risorse importanti in modo estremamente stupido, paesi in cui lo sfruttamento intelligente dell’energia solare porterebbe veramente livelli abbondanti di energia in forma estremamente economica.
                                Questi popoli non hanno bisogno di centrali nucleari, ma solo di idee per utilizzare al meglio le loro risorse, in un villaggio non frega niente a nessuno di avere la lampadina che si accende di notte, ma frega a molti che si possa far bollire la pentola per cucinare, e già da questa semplice operazione si potrebbero ottenere risparmi eccezionali con solo un po’ di buonsenso.
                                Io credo che il nostro compito sia proprio quello di informare, rendere fruibili a queste popolazioni idee semplici che possano incidere significativamente sul quotidiano.
                                Non è facile, si va contro la tradizione, ma si può fare.
                                La figlia dell’ultimo sultano della Somalia ha trovato il sistema per risolvere il problema dell’infibulazione, pur mantenendo tutti i riti e la festa che c’è intorno, perché mai non dovremmo riuscire a trovare il giusto compromesso che salvi “capra e cavoli”?
                                In fin dei conti, l’interesse è tutto nostro!.

                                Ciao.

                                *** Firma irregolare rimossa d'ufficio. ***

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                                • #17
                                  [QUOTE=claudiomenegatti,10/12/2005, 15:08]
                                  Originariamente inviato da BrightingEyes,10/12/2005, 12:43
                                  Bello sto post, senza tanti numeri da calcolare e valutare e con tanta filosofia di vita (dico sul serio, non è ironia da bar) ...
                                  Caro BrightingEyes,...

                                  Io sono un sognatore e quindi ti capisco perfettamente. Ho sicuramente molto meno coraggio (o le circostanze della vita sono state diverse.. non saprei bene nemmeno io), quindi non solo non mi sogno di avanzare la benchè minima critica alle scelte tue, ma anzi non posso che esprimere profonda ammirazione e apprezzamento.

                                  Da parte mia però non riesco a rassegnarmi fatalisticamente alla prospettiva di un possibile declino della civiltà che comporterebbe penso una catastrofe immane sia sul piano ambientale che umano.
                                  La civiltà occidentale ha difetti sufficienti a scriverci un'enciclopedia, ma la visione del vivere con poco in armonia con la natura è a mio parere troppo spesso figlia della comoda abitudine di scordarsi le esperienze infelici di chi è stato costretto a vivere epoche di minor abbondanza energetica dell'attuale.
                                  Ho il massimo rispetto per le scelte di vita delle popolazioni africane o simili (sempre che siano scelte e non imposte...) ma per i miei figli preferisco sia disponibile cibo, calore, salute, servizi in misura perlomeno pari a quella di cui godo io.
                                  Sono convinto che le mie scelte di vita non debbano penalizzare quelle delle altre popolazioni, quindi nel mio piccolo mi adopero perchè alcune delle grandi "ruberie" che i popoli sviluppati perpretano a danno dei non sviluppati cessino. Questo significa ridurre gradatamente fino a rinunciare a importazione di petrolio, gas e materie prime controllate da grandi gruppi industriali e non dalle popolazioni locali. Significa non incentivare un'economia che spinge i paesi in via di sviluppo a coltivare vegetali per nutrire animali (da vendere al ricco occidente) e non per sfamare bambini.

                                  La domanda a questo punto è: Esiste una via che ci permetta di mantenere uno stile di vita avanzato (senza l'assurdità del consumismo usaegetta attuale, ma certo senza tornare al medioevo) senza distruggere ed impoverire il pianeta?

                                  La ricchezza dei paesi occidentali deriva da una fonte e da un mezzo.
                                  La fonte è l'energia. Tanta e a buon mercato. (ma è a buon mercato sopratutto perchè la rubiamo a altre popolazioni e ai nostri pronipoti).
                                  Il mezzo è la tecnologia. Cioè l'applicazione utile della scienza.

                                  La tecnologia e la scienza possono avanzare solo in paesi che abbiano risolto gran parte dei problemi basilari dela gente. Quindi la vera domanda finale resta sempre quella su cui si dibatte... dove prendere l'energia necessaria senza impoverire la terra.

                                  La risposta è banale nella sua semplicità. Se usiamo l'energia accumulata nella terra (di origine solare o nucleare) comunque la sottraiamo alle generazioni future. L'unica risposta accettabile è nello sfruttare l'energia fluente del sole. L'energia solare diretta è illimitata (quasi...) nella disponibilità, ma limitata nell'erogazione. E' un FLUSSO, quindi anche se lo sfrutto non lo rubo ai posteri. L'energia fossile o nucleare è un deposito. Non posso sperare in una sua ricostituzione rapida. Posso usarla come "ponte" per permettermi di ottenere le tecnologie necessarie a sfruttare il solare in maniera ottimale, ma non posso basarci sopra una civiltà.

                                  Il fatto che l'energia solare sia limitata nell'erogazione pone un primo postulato. NON è possibile estendere all'infinito la domanda energetica ed il limite della domanda non è così elevato come si crede. Si dice sempre che gli Stati Uniti col 3% della popolazione mondiale consumano il 20%. Questo è verissimo ma la conseguenza NON sarà mai un ravvedimento operoso dei cittadini statunitensi, ma molto più banalmente una crescita più o meno continua e facile dei consumi degli altri.
                                  Già ora ci sono molti dubbi che la terra potrebbe reggere sei miliardi di consumatori USA, questo lo dicono tutti, ma molti continuano a pensare che basti deviare un pò della ricchezza (cioè dell'energia) dal mondo industrializzato al mondo in via di sviluppo, magari sotto forma di caritatevoli regalini, e tutto si stabilizzi.
                                  Niente di più illusorio e pericoloso. Forse ci sarà pure un ridimensionamento, ma a seguito di conflitti catastrofici possiamo starne certi. L'unica risposta sta nel rendere i due mondi del tutto autosufficienti dal punto di vista energetico (quindi anche e sopratutto per ciò che riguarda il cibo). E qui mi torna utile il discorso sui missionari, la cui missione spesso pare essere più quella di stimolo alla cattiva coscienza dell'occidente perchè "sganci" qualche euro che quella di aiutare veramente quelle popolazioni.
                                  Rendere la popolazione di uno stato sempre più dipendente da aiuti esterni, gridando all'emergenza dopo emergenza, non è una grande idea. Il villaggio masai e la campagna circostante possono sorreggere un certo numero di abitanti. Non si può pretendere che una spinta da un lato alla moltiplicazione senza limite alcuno e dall'altro all'accreditare una tesi secondo cui il cibo deve arrivare "per diritto" da altre nazioni che tanto son ricche e grasse non porti a gravissimi rischi.
                                  Già ora una parte enorme degli approviggionamenti energetici (cibo compreso) di molti paesi in via di sviluppo derivano direttamente dagli aiuti internazionali. Che questi ultimi non cresceranno è un dato di fatto, che diminuiranno gradatamente una triste probabilità, che vengano a cessare improvvisamente e catastroficamente una drammatica possibilità.

                                  Come tu giustamente dici, spesso interventi originati dalla più sincera buona volontà e spirito di collaborazione ottengono risultati non graditi. L'esempio delle donne e dell'acquedotto è illuminante, trovo. Le forme di cooperazione devono sempre essere rispettose delle tradizioni e delle culture locali. Le credenze (che restano credenze... consolatorie fin che si vuole, ma credenze allo stesso livello del voodoo) importate dall'opera dei missionari spesso fanno a pugni con le tradizioni locali e hanno creato più dubbi che certezze, anche perchè esaltano un comportamento che è molto distante da quello reale del mondo industrializzato. Il problema grave è che molti ci han creduto.. vabbè. Altro problema, le potenzialità immense di un esercito di volontari che potevano esercitare una feconda attività di formazione tecnologica di base e che invece vanno sprecate in progetti mirati solo alla pura sopravvivenza e alla salute, specie dell'anima.

                                  Come aiutare queste popolazioni (e aiutarci)? Cedendo loro la scienza e la tecnologia per arrivare all'autosufficienza (esattamente quello che hai provato a fare tu), cessare lo sfruttamento delle loro risorse (spesso mascherato da "aiuto", come nel caso degli incentivi a produzioni che servono solo all'occidente), rendere il mondo industriale autonomo nella produzione di energia, fare ogni sforzo ragionevole per limitare al massimo la crescita demografica nei paesi più a rischio.

                                  Questa, ribadisco, è la mia idea. Ne esistono senz'altro tantissime altre. Tutte degne di rispetto. L'importante è capire che ogni idea porta in sè la responsabilità delle conseguenze. Se per ipotesi scellerata una drammatica crisi energetica gettasse nella depressione e in gravi difficoltà economiche (vere, non stiamo parlando della tredicesima che parte per pagare regali troppo cari...) l'Italia è evidente che l'interesse per la qualità di vita nel burundi scenderebbe di molto in gran parte della popolazione. A quel punto potrebbe essere tardi per risvegliare le coscienze al grido di "si può dare di più".

                                  Trovo che tu, piccolo sognatore, sei riuscito con un progetto semplice e alla portata della comprensione e ritengo della replicazione a livello locale a fornire un aiuto 1000 volte superiore a quello di tanti sacri testimoni del verbo. Possiamo fare tutti qualcosa per aiutare gli altri, lo si dice spesso. Per parte mia credo che il qualcosa sia fare il possibile per rendere il mio paese autonomo energeticamente puntando al solare e all'idrogeno da solare, ma anche testimoniare che non tutto quello che si fa in nome di Dio è per forza santo.

                                  Comunque complimenti ancora per il tuo sogno.

                                  Edited by BrightingEyes - 12/12/2005, 15:12
                                  “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                  • #18
                                    e' un po'che non posto nel forum... ho letto una valanga in questo periodo, e non ho avuto nulla da replicare o da aggiungere a nessun dei post sul solare. Questo fino a che non mi sono imbattuto qui.

                                    Voglio esprimere la mia ammirazione per voi che come me, credete nell'uomo, nel suo potenziale. Grazie per ricordare che un briciolo di speranza e buona volontà farà vivere meglio noi e i nostri posteri.

                                    Se qualche Ruini leggesse questo forum, avrebbe molto da meditare, e lasciar parlare la gente comune, anche senza qualche Dio, riesce a muovere questo mondo in qualche direzione positiva.

                                    Vi esprimo la mia massima ammirazione.

                                    ps. se anche un sogno può darci la scintilla per cambiare le cose, siano benvenuti i sogni. E io voglio essere un sognatore.

                                    A Tersiste e Battaglia in generale:
                                    Più leggo i vostri post più sono spronato a portare avanti qualunque progetto sulle rinnovabili. Spiego: ottenete l'opposto rispetto a quello per cui scrivete.

                                    Edited by andrea83banzai - 16/12/2005, 12:21

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                                    • #19
                                      Caro Andrea83
                                      Sono molto contento che, per parte mia, tu ti senta spronato a portare avanti dei progetti sulle energie rinnovabili.
                                      Il senso dei miei interventi è che si devono valutare tutte le variabili, sentire tutte le campane disponibili, non credere a qualunque baggianata, solo perchè ha il prefisso "eco"; alcuni ci marciano.
                                      E studiare!

                                      Se dovessi rimanere deluso nei tuoi sogni, non potrai dire che nessuno te l'aveva detto.

                                      Ciao
                                      Tersite

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                                      • #20
                                        no ma tranquillo... se a maxwell avessero dato del mero sognatore non se la sarebbe presa... ma avrebbe dato semplicemente gli strumenti per costruire la tecnologia radio moderna...
                                        rimango sognatore... se poi non sono come maxwell... bhè pazienza... ho aggiunto lo stessoo il mio tassello... non importa quento grande... l'mportante è che non sia il solo.
                                        ciao

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                                        • #21
                                          Caro Andrea
                                          Maxwell, che immagino ammiri, non è arrivato alle sue celebri equazioni differenziali pasticciando in un sottoscala. Ha utilizzato i lavori di Faraday Ampere ed altri, che aveva studiato.
                                          Einstein è partito dalle sue equazioni per formulare la teoria della relatività ristretta, non ci ha sbattuto dentro per caso.
                                          Marconi ha fatto tesoro delle esperienze di Hertz, nessuna illuminazione notturna, in sogno.
                                          I giovani hanno il coraggio di trarre conclusioni su fenomeni che i vecchi studiosi non hanno voluto o saputo investigare.
                                          Ma nessuno ha risolto qualcosa partendo da zero, almeno nell'ultimo secolo.
                                          Per non perdere tempo è indispensabile fare tesoro delle esperienze di quelli che ci hanno preceduti, ovvero studiare.
                                          A meno che ti ritenga estremamente fortunato o un grande genio.
                                          Nel qual caso ti auguro di avere ragione.

                                          Ciao
                                          Tersite

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                                          • #22
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                                            se non ci si da' da fare facendo così, e ogni volta uno deve partire dalla invenzione della ruota saremo ancora lì a provare di farla girare!

                                            quello che mi stupisce è tutto questo ostruzionismo mediatico: questo non funziona, questo fa male, questo è costoso... ecc..

                                            se alla NASA non fosse venuto in mente di usare le costosissime Celle non sarebbero mai state commercializzate se non come curiosità!

                                            biggrin.gif

                                            ma non volete capire?
                                            bisogna solo incentivare l'uso della tecnologia per svilupparla!

                                            ps. il cielo mi fulmini se ho mai pensato di avere il 1% delle capacità di un genio come Maxwell...

                                            Edited by andrea83banzai - 16/12/2005, 18:15

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                                            • #23
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                                              il buon Battaglia e l'ottimo Tersite hanno un compito importantissimo, sanno diluire gli entusiasmi in modo che non ci si ubriachi troppo, anche se si ha una splendida idea.
                                              Vedi, il problema non è tanto il produrre energia, ma la quantità prodotta ed ancora più importante, la quantità che si pretende di consumare.
                                              Sono appena tornato da un convegno, tenutosi a Desenzano de Garda, sullo sviluppo sostenibile per i paesi in via di sviluppo, c'era un relatore dello shrilanka che portava l'esperienza di una elettrificazione completa di una regione, con il solo rinnovabile, ovvero, fonti diversificate tra idroelettrico, biogas, eolico e PV ... bellissimo, entusiasmante, finchè non è arrivato alla slide dove indicava la potenza assegnata ad ogni famiglia ... dai 100 ai 200 W!
                                              Noi non ci accenderemmo nemmeno il televisore! Loro se li fanno bastare.
                                              Con questo, intendiamoci, non voglio certo dar ragione a Battaglia ed a Tersite, e lo faccio per principio, anche se devo ammettere che hanno pienamente ragione, i numeri non si discutono.
                                              Il principio a cui mi attacco è quello della decisione di trovare una soluzione all'inevitabile termine delle scorte di cui stiamo abusando, e non mi piace per nulla il trovarmi impreparato quando succederà.
                                              La fame di energia sta aumentando in tutti i fronti e la corsa ad accaparrarsi anche l'ultimo watt è quasi un assalto all'arma bianca.
                                              Tutti vogliono ma nessuno pensa di dare, il vero problema è questo! Ognuno pensa che pagando la bolletta del gas o dell'energia elettrica tutto sia già in pari con il resto del mondo.
                                              Purtroppo non è così. Noi bruciamo ed emettiamo CO2 ma non ci preoccupiamo di chiudere il cerchio, ovvero salvaguardare quel po' di natura che potrebbe riciclarla.
                                              Lo stesso lo stiamo facendo con l'acqua.
                                              Nei paesi in via di sviluppo la fame torce le budella, la gente brucia legname per campare, e questo sotto un sole che spacca la testa agli asini, ma gli asini siamo noi, che non ci preoccupiamo di fornire le soluzioni necessarie a questa gente per utilizzare al meglio la loro potenzialità e salvaguardare il nostro "polmone" verde.
                                              E le soluzioni ci sono!
                                              Purtroppo le risorse più importanti, come il petrolio, sono sempre state in mano a dei "ladri" e noi che compriamo il loro petrolio siamo colpevoli di ricettazione, questi farabutti hanno solo e sempre badato ad ingrassarsi ed a lasciare nell'indigenza i veri proprietari della ricchezza.
                                              Quando il petrolio finirà, noi ci ritroveremo con le chiappe per terra, ma questa povera gente "derubata", probabilmente non se ne accorgerà nemmeno, loro ci sono già abituati, a vivere con poco.
                                              Io credo sia arrivato il momento di prendere coscienza di questa situazione drammatica e cominciare a darsi una mossa, ma a livello di governi, non sono più sufficenti una dozzina di fondazioni ed ONG che si arrabattano per cercare fondi che scarseggiano sempre di più.
                                              Qui si fanno sempre più politiche a scadenza settimanale, ci si è dimenticati che un chicco di grano, per crescere e dare i suoi frutti, impiega ancora un anno.
                                              Diamo per scontato troppe comodità acquisite ... ma queste sono solo parole.
                                              Fate un esperimento, semplicissimo ma emblematico, domattina alzatevi di buonora e, senza dire niente a nessuno, chiudete il rubinetto generale dell'acqua.
                                              Provate a studiare per una decina di minuti tutte le reazioni dei vostri famigliari, avrete un riassunto all'acqua di rose di quello che succederà quando il rubinetto si chiuderà davvero.

                                              Ciao.
                                              *** Firma irregolare rimossa d'ufficio. ***

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                                              • #24
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                                                Mi ricordi una piccola osservazione che ho fatto fra me e me qualche giorno fa.
                                                Per motivi vari sono il gestore del termostato della temperatura del piccolo condominio che abito. Alcuni giorni or sono la sig.ra del piano di sopra (splendida quarantenne) mi suona e mi dice: "munsù Tersite, ho freddo, veda di aumentare il calore".
                                                Può darsi che avesse anche un pochino di ragione perchè cerco di stare sui 20 gradi e a volte succede che si sia un decimo sotto, ma non è questo lo spunto per la meditazione.
                                                La suddetta signora si è presentata con un gran golf, ma aveva una pregevole, e abbondante porzione di ombelico esposta.
                                                Escludo, a malincuore, che l'esibizione sia stata mirata a svegliare i miei sonnecchianti ormoni, anche se la cosa ha aumentato il punteggio "simpatia" della matrona.
                                                E' che proprio non le è passato per il cervello che la cosa più ragionevole da fare fosse quella di mettersi una maglietta.

                                                La stragrande maggioranza non ci pensa neanche, basta girare una manopola di un piccolo angolo orario e tutto è risolto!
                                                In sede di consuntivo, poi il 5/7 % di spesa in più viene addebitata alla voracità delle sette sorelle ed al Grande Fratello (il governo, qualunque sia).
                                                E tutto è a posto.
                                                Un punto di forza del FV è che produce il massimo di energia quasi in concomitanza con la maggior richiesta di condizionamento estivo.
                                                Ma è veramente necessario questo raffrescamento? Venti anni fa nessuno (o quasi) ci pensava, non mi ricordo che fosse un gran dramma.
                                                Da questo punto di vista mi sento di appoggiare la proposta di Brightingeyes.
                                                Invece di sponsorizzare la produzione di solare, cerchiamo di scoraggiare i consumi superflui.
                                                Meglio se entrambe le cose.
                                                Comunque non sarebbe una soluzione di largo respiro.

                                                Ciao
                                                Tersite

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                                                • #25
                                                  CITAZIONE (tersite1 @ 17/12/2005, 15:53)
                                                  caro Claudio
                                                  Mi ricordi una piccola osservazione che ho fatto fra me e me qualche giorno fa.
                                                  Per motivi vari sono il gestore del termostato della temperatura del piccolo condominio che abito. Alcuni giorni or sono la sig.ra del piano di sopra (splendida quarantenne) mi suona e mi dice: "munsù Tersite, ho freddo, veda di aumentare il calore".
                                                  Può darsi che avesse anche un pochino di ragione perchè cerco di stare sui 20 gradi e a volte succede che si sia un decimo sotto, ma non è questo lo spunto per la meditazione.
                                                  La suddetta signora si è presentata con un gran golf, ma aveva una pregevole, e abbondante  porzione di ombelico esposta.
                                                  Escludo, a malincuore, che l'esibizione sia stata mirata a svegliare i miei sonnecchianti ormoni, anche se la cosa ha aumentato il punteggio "simpatia" della matrona.
                                                  E' che proprio non le è passato per il cervello che la cosa più ragionevole da fare fosse quella di mettersi una maglietta.

                                                  La stragrande maggioranza non ci pensa neanche, basta girare una manopola di un piccolo angolo orario e tutto è risolto!
                                                  In sede di consuntivo, poi il 5/7 % di spesa in più viene addebitata alla voracità delle sette sorelle ed al Grande Fratello (il governo, qualunque sia).
                                                  E tutto è a posto.
                                                  Un punto di forza del FV è che produce il massimo di energia quasi in concomitanza con la maggior richiesta di condizionamento estivo.
                                                  Ma è veramente necessario questo raffrescamento? Venti anni fa nessuno (o quasi)  ci pensava, non mi ricordo che fosse un gran dramma.
                                                  Da questo punto di vista mi sento di appoggiare la proposta di Brightingeyes.
                                                  Invece di sponsorizzare la produzione di solare, cerchiamo di scoraggiare i consumi superflui.
                                                  Meglio se entrambe le cose.
                                                  Comunque non sarebbe una soluzione di largo respiro.

                                                  Ciao
                                                  Tersite

                                                  Ciao Tersite.

                                                  Ti ringrazio dell'apprezzamento, ma forse mi sono spiegato male. Non ritengo affatto che la soluzione ai problemi mondiali stia nello scoraggiare i consumi superflui. Questi sono senz'altro da scoraggiare e quindi consigliare alla tua vicina di mettersi la maglietta è buona cosa, ma una persona saggia sa perfettamente che lei non lo farà... si può discutere all'infinito sulla correttezza etica di questa sua decisione, ma a livello di grandi numeri è e sarà così. Se il villaggio indiano necessita di 200w a famiglia e se li fa bastare è utopico sperare che ciò possa essere accettato in Europa (non parliamo di USA) se non lo si impone con un razionamento (si potrebbe provare... tongue.gif ).
                                                  Le soluzioni devono essere realistiche. Sperare in un "ravvedimento" della società avanzata con adozione generalizzata di comportamenti francescani è molto, ma moooolto....., più utopico di qualunque progetto di fusione nucleare o sfruttamento delle maree.

                                                  Incentivare il FV (che HA ottime speranze di miglioramento, checchè ne dica Battaglia...) è realistico e possibile, l'"altro mondo possibile" paradossalmente no, punto.
                                                  Il FV ha solo dei costi, molto alti per ora certo. Si tratta solo di capirlo e pagarli (e non cercare qualche fesso a cui farli pagare come molti mi pare sperino).
                                                  Rendere le nostre democrazie indipendenti energeticamente è un dovere morale verso i nostri figli e verso il resto del mondo. Un masai non è in grado di capire che per sostenere la propria famiglia non servono aiuti occidentali perenni, ma solo la tecnologia e la conoscenza per applicarla. Lo stile di vita che deciderà di adottare è affar suo, ma a noi sta fornirgli i mezzi (la canna... non il pesce) per viverlo. Comunque mantenere la vita di villaggio curando gli animali nel recinto e pretendere di avere i servizi disponibili in una città occidentale resterà utopia per molto tempo. Qualcuno ha detto che il solo Zaire potrebbe fornire grano per tutta l'Africa... può pure essere vero ma a condizione che gli zairesi trasformino il loro paese in una enorme fattoria in stile americano e produacno l'energia necessaria (e ce ne vuole tanta). Basta capirsi.

                                                  Più semplicemente, un impianto solare da 10 KWp può sostenere un intero villaggio. A 200 W a famiglia, vero... ma è quello che serve per partire togliendo buona parte dei problemi quotidiani a questa gente.

                                                  Purtroppo buona parte della gestione degli "aiuti" al mondo in via di sviluppo è in mano a "costoro" : http://www.acton.org/ital/ppolicy/environm.../2003/gwn4.html

                                                  Non esiste sovrappopolazione, non esiste cambiamento climatico, non esiste rischio di penuria energetica, c'è più radioattività a Roma che a Chernobyl... basta credere e crederci! unsure.gif
                                                  “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                                  • #26
                                                    Caro Brigthingeyes,
                                                    lo sai cos'è che mi da veramente da pensare?!? Che il masai nella sua capanna, o quella di qualcun'altro, vede la TV, vede tutto quello che "ci" e "gli" propinano e comincia a porsi delle domande.
                                                    Non credo sia necessario che le espliciti, basta guardare tutta quell'orda di disperati che affronta viaggi assurdi per venire a ficcarsi nelle nostre baraccopoli.
                                                    Nessuno gli racconta, però, che il loro livello di vita, nel loro villaggio, a conti fatti, soppesando anche le rotture di zebedei che dobbiamo sobbarcarci, corrisponde esattamente al loro livello.
                                                    Anzi, loro hanno sicuramente meno preoccupazioni di noi.
                                                    Lascio da parte, per ora, il discorso Chiesa e tutte le truffe che mettono in atto per spillarci soldi e per spillarli ai poveri missionari, potrei raccontarti cose da brivido.
                                                    Come ho detto, e ripeto, l'opera che bisogna mettere in atto e che già sta facendo parecchia gente, è quella di erudire queste popolazioni e dargli la possibiltà di restare sulla propria terra.
                                                    Purtroppo sono ancora in pochi e mal pagati, oltre che ostacolati dalle istituzioni.
                                                    Si trasporta il petrolio per migliaia di chilometri, perchè non dovremmo fare altrettanto con risorse rinnovabili che possono produrre sulla loro terra in maniera molto più redditizia che nella nostra?
                                                    Io sono convinto che si possa, anzi, si debba fare, per una salvaguardia del nostro e del loro futuro.

                                                    Ciao.

                                                    Edited by claudiomenegatti - 17/12/2005, 21:26
                                                    *** Firma irregolare rimossa d'ufficio. ***

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                                                    • #27
                                                      Ciao Claudiomenegatti

                                                      Purtroppo hai ragione, la spinta maggiore all'immigrazione non è, come molti pensano, la povertà assoluta, la fame, la disperazione o altro. I veri poveri del mondo non hanno alcuna possibilità di migrare, chi migra sono coloro che vedono nello stile di vita occidentale un netto miglioramento rispetto al loro e sopratutto sfuggono la preoccupazione quotidiana di vedere il loro paese scivolare in una guerra, una carestia, ecc. Chi migra sono spesso rappresentanti delle classi medie locali, con qualche disponibilità economica e tanta sfiducia nelle possibilità dei propri paesi.

                                                      Purtroppo la sciagurata alleanza fra i nostri sensi di colpa e l'avidità del sistema economico mondiale ha prodotto squilibri enormi. Molti paesi producono ingenti quantità di cibo che vengono usate solo per foraggio per nutrire mandrie di animali da vendere ai paesi ricchi. Questo produce ricchezza per pochi e fame per molti. Inoltre il sistema degli aiuti (che ricordiamocelo, sono a tutti gli effetti energia) ha reso conveniente abbandonare le tradizionali produzioni agricole di sussistenza(con tutti i rischi che questo comportava) e scegliere una inurbanizzazione con una vita alienante e disperata, ma molto più garantita. C'è chi dice, paradossalmente ma non a torto, che la più grande spinta alla distruzione delle economie rurali dei PVS (Paesi in Via di Svilupppo) è data dalle conoscenze sanitarie del mondo occidentale.

                                                      Le probabilità che si riesca a "barcamenarsi" ancora a lungo in una situazione del genere tenendo a bada le masse immense di disperati con gli aiuti internazionali classici a me pare molto improbabile. La dipendenza energetica del mondo idustrializzato è davevro preoccupante (e non parlo solo di energia sotto forma di petrolio o carbone, pensa che solo il 5% del cibo consumato in Gran Bretagna cresce effettivamente lì - http://www.sustainweb.org/chain_fm_eat.asp ). Pensare a cosa può succedere in nazioni industrializzate ricche di armamenti che si trovano di colpo senza energia e cibo può essere un bel sistema per farsi venire gli incubi.

                                                      La strada degli aiutini ai bimbi malati è un'ottima forma per aiutare le nostre coscienze, ma se si vuole davvero cambiare il mondo la strada è un'altra e gli investimenti vanno indirizzati in questa direzione, a costo di penalizzare il classico "cura e sfama" (oggi.. e domani?) emergenziale così caro a molti terzomondisti.
                                                      Dobbiamo smettere di approfittare delle riserve energetiche degli altri paesi (e delle future generazioni). Non è impossibile. Tutte le critiche alla produzione energetica da solare alla fine NON sono basate su motivi di produttività, di fattibiiltà tecnologica o di sostenibilità ambientale, ma solo su motivi economici. Superiamoli. Anche il nucleare da fissione, pur con tutti i problemi che si vogliono trovare, sarebbe un aiuto in questo senso (i problemi sarebbero limitati ai paesi che il nucleare lo usano.. certo se non si decide di smaltire le scorie in Africa, ma è un altro discorso).
                                                      Dobbiamo smettere di penalizzare le produzioni agricole dei PVS con dazi di importazione e aiuti statali (l'Europa qui è un esempio disastroso in questo senso) ai nostri "produttori".
                                                      Dobbiamo esportare (anche senza guadagnarci su, si può fare!) tecnologia e competenza per permettere ai contadini dei PVS di fare quello che sanno fare, produrre energia sotto forma di cibo.
                                                      Dobbiamo incentivare ulteriormente il controllo demografico. E' verissimo che il miglioramento della qualità della vita comporta da solo una minore propensione alla prolificità, ma rispondere, come fanno certi, che allora "basta rendere tutti ricchi e si risolve il problema" a me pare una c.... ma son opinioni.

                                                      Vabbè discorso lungo, limitiamoci a fare quello che si può per far diffondere da noi il più possibile la produzione enrgetica diffusa da solare biggrin.gif
                                                      “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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