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Metano BioGas

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  • Metano BioGas

    Ciao a tutti anchio come voi ho una voglia irrefrenabile di utilizzare come combustile sostanze organiche sia per inquinare di meno e sia per risparmiare&#33;&#33;&#33;<br><br>Dopo aver letto il libro (che consiglio a tutti) "<span style='color:red'>ENERGIE ALTERNATIVE Collana a cura del CAST-Energie rinnovabili.Impieghi su piccola scala. <br>Luciano Paoli Editrice Il Rostro</span>" e dopo aver visto in televisione sia un contadino del Vietnam e sia nella puntata di 2 domeniche f&agrave; di Mela Verde, voglio sperimentare questo sistema.<br>Prendendo del letame di suino e bovino e facendolo digerire in un digestore, si può ottenere gas metano da utilizzare sia come riscaldamento sia per cucinare.<br>Dal libro sopra citato si può leggere che con il prodotto giornaliero di un bovino si ricava 1metro cubo di metano, che equivale a 2kg di legna, 0.5Kg di Butano, <br>1,3 litri di etanolo e 0,7 litri di benzina.<br>Quato BioGas è una miscela gassosa ed è formata da metano al 60% e da anidride carbonica al 40% e una piccola percentuale di altri gas.<br>Il potere calorifico di questo gas è tra i 5000 e i 6000 KCal/metro cubo, per cui con 1metro cubo si può far funzionare per un&#39;ora un motore da 2Cv.<br><br>Io vorrei incominciare a sperimentare la produzione di questo BioGas, in piccola scala.<br>Vedendo lo schema del digestore del libro, mi sorgono delle domande.<br>Se qualcuno ha o ha avuto esperienza in questo campo ho anche idee gli sarei grato di contattarmi .<br><br>Per quanto riguarda il coltivatore che ho visto nella puntata di Mela Verde mi sembra che abitasse in provincia di Brescia, possiede una fattoria con 1500 maiali e<br>con lo scarto organico di questi, produce BioGas a bassissimo prezzo(del maiale non si butta via niente), con cui alimenta, sia un motogeneratore di corrente<br>da 25KW, sia i fornelli per cucinare e sia il riscaldamento di casa e stalla. Con questo sistema ha detto che riesce quasi autonomo. Bellissimo&#33;&#33;&#33;&#33; <br><br>Spero che qualcuno mi aiuti.<br><br>A presto<br><br>Lagunare<br><br>

  • #2
    e&#39; una buonissima idea

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    • #3
      Ciao.<br>Potresti postare un minimo di schema? Non tutti hanno quel libro.

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      • #4
        ecco lo schema che voleva postare lagunare<br><br><br><br><center><b>Attached Image</b></center><br><table class="fancyborder" style="width:50%" align="center" cellpadding="4" cellspacing="0"><tr><td align="center"><img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/51bd276dbc77ada5153154262b8c9f97.gif" alt="Attached Image"></table><p>

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        • #5
          Che dire...<br>E&#39; un tipico schema di un digestore...<br>Serve tanto spazio e puo&#39; fare puzza&#33;<br>Se vi puo&#39; interessare nel corso delle mie scoribande a bordo di google ho trovato questo file.<br><a href='http://www.ing.unirc.it/portale/didattica/files_docenti/006450021620050621181353.pdf' target='_blank'>Link</a><br><br><span class="edit">Edited by Nove^3 - 28/12/2005, 20:15</span>

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          • #6
            <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (Nove^3 @ 28/12/2005, 19:56)</div><div id='QUOTE' align='left'>Che dire...<br>E&#39; un tipico schema di un digestore...<br>Serve tanto spazio e puo&#39; fare puzza&#33;<br>Se vi puo&#39; interessare nel corso delle mie scoribande a bordo di google ho trovato questo file.<br><a href='http://www.ing.unirc.it/portale/didattica/files_docenti/006450021620050621181353.pdf' target='_blank'>Link</a></div></div><br><br><br>Ma in che senso può fare puzza? Quando viene bruciato il BioGas? Se hai un digestore vuoldire che hai anche degli animali con cui lo alimenti.<br>E come tutti sanno il letame rilascia il suo particolare odore.<br>Per lo spazio, non è un problema perchè il digestore viene interrato.<br>Comunque bisogna prima sperimentare, e poi vedere se è conveniente, quanto ingombra e se effettivamente puzza.<br>Per questo sono intenzionato a costruirne uno in miniatura, tenendo tutti gli accorgimenti possibili per quanto riguarda la sicurezza,<br>infatti stiamo parlando di biogas che è infiammabile per cui pericoloso.<br><br><br>Comunque buono il link che hai postato, appena ho un pò di tempo lo leggo.<br>

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            • #7
              Considerazione sul digestore<br><br>La produzioe di biogas dipende, sia dal tipo di digestore, sia da qusti fattori:<br>-rapportoC/N rapporto tra carbonio e azoto. Un buon valore di questo rapporto è 30, il letame che più si avvicina e il letame bovino. Mentre con altri escrementi bisogna correggere il rapporto mescolandoli con altri materiali(per esempio il letame di suino va mescolato con paglia e segatura).<br>-Temperatura. Affinche avvengano le reazioni è bene che questa rimanga tra i 25° e i 35°C. Infatti sotto i 15°C le reazioni non avvengono e blocca la produzione.<br>Normalmente il periodo di ritenzione varia tra i 20 e i 60 giorni a seconda delle condizioni.<br>-Il PH (potenziale idrogeno). La fermentazione anaerobica avviene bene se il PH<br>mantiene il valore 7. Se questo valore scende o sale, bisogna individuare e rimuovere le cause di questi squilibri altrimenti il processo funziona male o si arresta.<br>-L&#39;acqua. Il materiale da caricare nel digestore deve avere una certa fluidit&agrave; <br>per cui v&agrave; preparato mescolandolo con una giusta dose di acqua.<br><br>Per ogni metro cubo di gas prodotto giornalmente occorre prevedere 1 metro cubo di impianto digestore.<br><br>Ecco lo schema del digestore di tipo indiano: <br><br><br><center><b>Attached Image</b></center><br><table class="fancyborder" style="width:50%" align="center" cellpadding="4" cellspacing="0"><tr><td align="center"><img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/7a697159249692ae5901469495e6b77f.gif" alt="Attached Image"></table><p>

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              • #8
                Se vuoi fare delle prove in piccolissimo ti basta una tanica, un bel po&#39; di lettame, una maciata di terra. <br>Se vuoi puoi aggiungerci del pane vecchio e l&#39;erba del giardino.<br>Oppure puoi fare tante prove con delle bottiglie di plastica cosi&#39; vedi quale miscela puo&#39; lavorare meglio.<br>Attento a non buttare troppa acqua che soffochi tutto.<br>Se vuoi fare delle prove in bottiglia io proverei ad aggiungere dei blocchetti tipo quelli che si usano nei filtri degli acquari, aumentano la superficie su cui si sviluppa la flora batterica.<br><br><span class="edit">Edited by Nove^3 - 29/12/2005, 15:50</span>

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                • #9
                  <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (Nove^3 @ 29/12/2005, 15:47)</div><div id='QUOTE' align='left'>Se vuoi fare delle prove in piccolissimo ti basta una tanica, un bel po&#39; di lettame, una maciata di terra. <br>Se vuoi puoi aggiungerci del pane vecchio e l&#39;erba del giardino.<br>Oppure puoi fare tante prove con delle bottiglie di plastica cosi&#39; vedi quale miscela puo&#39; lavorare meglio.<br>Attento a non buttare troppa acqua che soffochi tutto.<br>Se vuoi fare delle prove in bottiglia io proverei ad aggiungere dei blocchetti tipo quelli che si usano nei filtri degli acquari, aumentano la superficie su cui si sviluppa la flora batterica.</div></div><br><div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> </div><div id='QUOTE' align='left'></div></div><br><br>Il problema è che mettendo il letame in una bottiglia come verifico che si è formatol il biogas? come lo incendio?<br>Secondo me bisogna fare un piccolo digestore come quello dello schema, che ne so con un bidone da 30litri per esempio, anche perchè c&#39;è abbastanza pressione e soprattutto abbastanza gas per fare delle prove. Cosi facendo posso collegarlo direttamnete al tubo della cucina, ovviamente con gli ugelli da metano.<br>

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                  • #10
                    Se hai dei bidoni da 30 litri a tenuta ermetica puoi farlo con quelli. io riportavo le bottiglie perche&#39; sono economiche diffuse e sono a tenuta ermetica. Naturalmente la quantita&#39; di metano prodotta sarebbe piccola e si vedrebbe solo dandole fuoco. Visto che possono prendere fuoco anche le scorregge...

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                    • #11
                      <br>Ciao a tutti,<br> provate a vedere se c&#39;è qualcosa di utile a questo link:<br>www.progecosrl.com<br>é un azienda bresciana che commercializza una mini turbina a biogas per ottenere energia elettrica. Mi sembra però che ci siano anche altre soluzioni interessanti per la captazione e l&#39;uso del biogas anche su impianti esistenti.<br>Ciao<br> Osvaldo

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                      • #12
                        <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (Osvaldo @ 9/1/2006, 20:19)</div><div id='QUOTE' align='left'>Ciao a tutti,<br> &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;provate a vedere se c&#39;è qualcosa di utile a questo link:<br>www.progecosrl.com<br>é un azienda bresciana che commercializza una mini turbina a biogas per ottenere energia elettrica. Mi sembra però che ci siano anche altre soluzioni interessanti per la captazione e l&#39;uso del biogas anche su impianti esistenti.<br>Ciao<br> &nbsp; &nbsp; &nbsp;Osvaldo</div></div><br><div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> </div><div id='QUOTE' align='left'><br></div></div><br><br><br><br>Grazie, è un ottimo link. Vedendo le foto del digestore mi ha aperto la mente ad altre idee su come costruirne uno.<br>Dov&#39;è che hai letto che commercializzano una mini turbina? Io ho letto che viene prodotta elettricit&agrave; tramite un motogeneratore, ma non viene spiegato <br>se è una turbina o no.<br>Conosci altri siti come questi? Se si scrivili in un post.<br>Grazie <br>

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                        • #13
                          <br><br>Io ho letto l&#39;articolo sul Giornale di Brescia, che trovi riportato qui:<br><a href='http://groups.msn.com/EcoEnergieVeicoliEcologici/general.msnw?action=get_message&mview=0&ID_Message =434&LastModified=4675522778060391672' target='_blank'>http://groups.msn.com/EcoEnergieVeicoliEco...522778060391672</a><br>Hai provato la sezione biomasse dell&#39; Energoclub? Questa turbina era descritta ancora nel 2003, un anno prima che fosse importata dalla ditta che ti ho segnalato.<br>Ciao<br> Osvaldo

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                          • #14
                            Buongiorno ragazzi, sono nuovo del forum e molto poco pratico.<br>Avevo un ideuzza.Abito in campagna e posseggo una casa indipendente.Volevo realizzare sulla base del sistema di digestione cinese un' impianto per produrre metano per uso domestico come caldaia e fornelli. L' impianto verrebbe collegato ai bagni di casa, e oltre alle deiezioni domestiche di 4 persone vi sarebbero da mettere anche tralci di potatura, feci di animali domestici"2 cani". Volevo sapere se l' impianto era fattibile interrandolo sotto la casa" Ho una enorne cantina" e soprattutto a chi rivolgersi per realizzarlo,ho solo trovato ditte che producono impianti x uso zootecnico.graziedella risposta

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                            • #15
                              Ciao a tutti,<br>qualche tempo f&agrave; ho eseguito la seguente prova: ho tritato nel frullatore circa 400 g di biomassa composta da scarti di cucina, bucce varie, ho aggiunto poca acqua, ho chiuso il tutto ermeticamente con controllo di temperatura in campo termofilo (oltre 40°C) per diversi giorni ed ho collegato un tubo di gomma ad un becco bunsen pronto per la prova accensione.<br>Dopo circa una settimana la massa era rivestita da innumerevoli piccole bolle che aumentavano in seguito ad agitazione meccanica.<br>Ho quindi provato l'accensione aprendo il rubinetto del bunsen ma non ho ottenuto fiamma. Non ho poi replicato l'esperienza per la puzza incredibile-stavo per rimettere-<br>Che dire, bisogna fare tante prove cercando di variare il campo termico e trovare un sistema per agitare periodicamente la massa, ma sopratutto bisogna avere lo spazio che a me manca.<br><br>Ciao

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                              • #16
                                Ciao ragazzi, mi piacerebbe che qualcuno mi desse una risposta.

                                Commenta


                                • #17
                                  Credo tu abbia troppa poca biomassa da convertire.<br>Probabilmente i costi sarebbero eccessivi.

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                                  • #18
                                    ok grazie<br><br>anche se spero comunque di farcela

                                    Commenta


                                    • #19
                                      <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (goffredodsd @ 21/3/2006, 09:41)</div><div id="quote" align="left">Ciao a tutti,<br>qualche tempo f&agrave; ho eseguito la seguente prova: ho tritato nel frullatore circa 400 g di biomassa composta da scarti di cucina, bucce varie, ho aggiunto poca acqua, ho chiuso il tutto ermeticamente con controllo di temperatura in campo termofilo (oltre 40°C) per diversi giorni ed ho collegato un tubo di gomma ad un becco bunsen pronto per la prova accensione.<br>Dopo circa una settimana la massa era rivestita da innumerevoli piccole bolle che aumentavano in seguito ad agitazione meccanica.<br>Ho quindi provato l'accensione aprendo il rubinetto del bunsen ma non ho ottenuto fiamma. Non ho poi replicato l'esperienza per la puzza incredibile <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/08ff40d5106dbceec8522881025e592a.gif" alt=":sick:"></div></div><br><span style="color:red">Peccato, comunque il problema è che Non hai i Batteri giusti&#33;<br><br>ti faccio un esempio:<br>Il panettiere del quartiere quando fa il pane non usa dei batteri comuni,<br>come quelli che gli crescono nella poltiglia che sta fra le unghie dei piedi,<br>ma usa degli speciali lieviti che convertono una parte degli amidi della pasta del pane,<br>in zuccheri complessi rilasciando anidride carbonica che forma poi le "bollicine" che trovi nella comune michetta.<br>-I panettieri bravi alimentano poi una personale "madre" di lievito, una grossa palla fermentante che rimane Viva anche per decenni,<br>e permette poi di ottenere alcune qualit&agrave; di pane che solitamente sono straordinarie...<br><br>Sicuramente poi il batterio adatto necessita del substrato adatto,<br>ovvero se gi&agrave; gli butti le bucce d'arancia che sono basiche, il pH sale ed alcuni batteri ne soffriranno... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/b721ed973213940301e9728bab0a2e4a.gif" alt=""><br><br>Per fortuna la Natura ti è amica&#33; e ti fornisce tutto il necessario per la tua Brama nella ricerca fecale, <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/e3386aced772265b423fd18e986529ea.gif" alt=":lol:"><br>Se cerchi il Metano, ti fornisce non solo il batterio che lo produce, ma anche l'adatto Substrato&#33;<br>E la cosa più incredibile è che sono entrambi nel medesimo luogo&#33;<br>Infatti il Colon dei principali Ruminanti reperibili nel nostro continente è foriero di entrambe le specie che ti aiuterano&#33;<br><br>Per quanto riguarda la raccolta di biomassa umida, mi dispiace ma senza procedere in particolari controlli chimici,<br>non è proprio adatta per la produzione del tanto ricercato Metano.<br>Però puoi sempre usarla per concimare le piante ed i fiori del giardino&#33; e vedrai come cresceranno rigogliosi&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/31c4a7bc9190112893063e6d4ecbdc39.gif" alt=""> </span><br><br>

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                                      • #20
                                        Che dire, i lieviti sono funghi, non batteri. E non convertono gli amidi in zuccheri complessi (gli amidi sono gi&agrave; zuccheri complessi). Casomai convertono gli zuccheri semplici, presenti nella farina in piccola quantit&agrave; e derivanti da idrolisi enzimatica degli amidi, in alcol etilico. La reazione (si tratta di una fermentazione) è gasogena (produce CO2) ed esoenergetica (per questo i lieviti la compiono). E' la stessa reazione mediante la quale si ottengono le bevande alcoliche (ad es. vino: zucchero d'uva ---&#62; alcol, e birra: malto di cereali ---&#62; alcol).<br><br>Secondo me nel barattolo di Goffredo un po' di metano c'era. Probabilmente misto ad anidride carbonica e vapor d'acqua, e forse con concentrazione troppo bassa per incendiarsi. L'anidride carbonica si forma perché all'inizio la massa contiene ancora ossigeno e allora il processo prosegue fino alla completa ossidazione della sostanza organica, così che i batteri ne ricavino tutta l'energia possibile. Solo quando l'ossigeno è tutto consumato si avr&agrave; la vera fermentazione che si ferma necessariamente al metano e non prosegue l'ossidazione fino a CO2. L'energia della sostanza organica, in assenza di O2, non può essere sfruttata completamente dai batteri, e dunque ne rimane un po' per noi sotto forma di metano.

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                                        • #21
                                          <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Lolio @ 19/4/2006, 12:39)</div><div id="quote" align="left">Che dire, i lieviti sono funghi, non batteri. E non convertono gli amidi in zuccheri complessi (gli amidi sono gi&agrave; zuccheri complessi). Casomai convertono gli zuccheri semplici, presenti nella farina in piccola quantit&agrave; e derivanti da idrolisi enzimatica degli amidi, in alcol etilico. La reazione (si tratta di una fermentazione) è gasogena (produce CO2) ed esoenergetica (per questo i lieviti la compiono). E' la stessa reazione mediante la quale si ottengono le bevande alcoliche (ad es. vino: zucchero d'uva ---&#62; alcol, e birra: malto di cereali ---&#62; alcol).</div></div><br><span style="color:red">Che dire, conciso e dettagliato...<br><br>Comunque il fatto che tu abbia compreso che la storia del pane fosse un semplice esempio, mi ricuora. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/ea53e06905123c66dbe89ed99704a580.gif" alt="^_^"><br>Purtoppo sono dettagli, che ritengo, possano poco interessare ad uno che per produrre metano mette del ciarpame in una bottiglia di plastica, <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/1fb66ad0cee5ec056ac9718494c6e756.gif" alt=":lol:"> senza offesa... e tanto più ci collega un bunsen per accendere la fiamma <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/f65564665a006d8246339f18b13a7642.gif" alt=":woot:"><br><br><span style="color:gray"><span style="font-size:8pt;line-height:100%">Ma se vuoi il contest</span></span> <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/48fc0bcae715e27c4ae737c504c830e5.gif" alt="h34r:"><br><br>Ti ricorderai senz'altro che esistono vari tipi di combustione cellulare, chiamare respirazioni e fermentazioni.<br>Le due principali caratteristiche sono che una è aerobica e l'altra anaerobica, Vero?<br><br>Ti ricorderai anche che solo i microrganismi che possiedono gli enzimi catalasi e&#092;o perossidasi riescono ad effettuare la respirazione aerobica, mentre quei batteri che non possiedono questi enzimi non sopportano la presenza dell'ossigeno che per loro è estremamente velenoso.<br><br>Il metano è il risultato della decomposizione di alcune sostanze organiche in assenza di ossigeno.<br>Le principali fonti di emissione di metano nell'atmosfera sono:<br><br>-decomposizione di rifiuti organici<br>-fonti naturali (paludi): 23%<br>-estrazione da carburanti fossili: 20% Vedi estrazione di metano da letto di carbone<br>-processo di digestione degli animali (bestiame): 17%<br>-batteri trovati nelle risaie: 12%<br>-riscaldamento o digestione anaerobica delle biomasse<br><br>Questi dati vengono da Wikipedia.<br><br><b>Quindi condividerai con me che se nella bottiglia ci metti del ciarpame, non tamponi il pH e ci lasci pure l'ossigeno, i batteri anaerobici certo non ti ringrazieranno... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/c7a8ec0e62b6ed62e70791bf146d5a21.gif" alt=":shifty:"> </b>.</span>

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                                          • #22
                                            <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/4058bff2c5e88c765e633154b15bdf39.gif" alt=""><br><br> non ho capito il "problema" della puzza...<br> usare il letame "fresco" come concime non va bene, quello poi dei volatili (guano) ancora peggio ( mai visto cosa fa la cacca di piccione sulla lacca della carrozzeria?) per cui notoriamente iil contadino lo mette in concimaia a maturare"&#33;<br>E che la concimaia non odora?<br>E non è meglio che gli "effluvi" vengano raccolti ed usati per alimentare l'azienda agricola anzichè disperderli in atmosfera?<br>

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                                            • #23
                                              <br>Hai ragione, ma adesso le cose si complicano con la direttiva nitrati (quella sulle acque) che sta entrando in vigore. Cioè il digestato in uscita rischia di non essere più spandibile sui campi agricoli perchè la legge prevede un massimo di azoto totale per ettaro all'anno. Io ho sentito parlare di sistemi nitro-denitro in grado di abbattere l'azoto totale. Qualcuno ne sa qualcosa?

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                                              • #24
                                                Ma ragazzi, avete tutti 1500 maiali? L'impianto conviene su media scala, se siete in 4 in famiglia con 2 cani, spalando di qua e di l&agrave; al massimo col biogas ottenuto ci fate il the delle 5. Il processo di digestione anaerobica ke produce biometano ASSORBE CALORE che si fornisce bruciando una parte del gas prodotto. Il gas va purificato e compresso.<br>Se nn avete un allevamento animale, come dicono qui a Milano è più la spesa dell'impresa.<br>Non preoccupatevi x la puzza, comunque 1500 suini li sentite a naso a più di un km di distanza <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/2f88b314c44d1d9cb182d4f53c7b16bc.gif" alt=""><br>Tutta Natura <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/2f88b314c44d1d9cb182d4f53c7b16bc.gif" alt="">

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                                                • #25
                                                  <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (marcomato @ 1/5/2006, 01:02)</div><div id="quote" align="left">usare il letame "fresco" come concime non va bene, quello poi dei volatili (guano) ancora peggio ( mai visto cosa fa la cacca di piccione sulla lacca della carrozzeria?) per cui notoriamente iil contadino lo mette in concimaia a maturare"&#33;<br>E che la concimaia non odora?<br>E non è meglio che gli "effluvi" vengano raccolti ed usati per alimentare l'azienda agricola anzichè disperderli in atmosfera?</div></div><br>Chiedo scusa se mi permetto, con il mio primo messaggio, di correggere alcune imprecisioni, ma mi sembra che ci sia da mettere un po' d'ordine.<br><br>Nelle concimaie di <b>letame</b> avviene una fermentazione aerobica, perciò come tali non producono biogas.<br>E' vero che al loro interno si hanno delle nicchie anaerobiche, dovute al compattamento o all'eccessiva umidit&agrave; del materiale (sto un po' semplificando, ma lo faccio per concisione), ma le fermentazioni che si sviluppano sono sostanzialmente di tipo "putrefattivo" e non producono biogas.<br>In relazione agli "effluvi", se la concimaia fosse gestita in modo ottimale, se ne avrebbero solo durante i primi giorni di fermentazione; il prodotto finale ha infatti un buon odore di sottobosco.<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (nicola @ 1/5/2006, 10:12)</div><div id="quote" align="left">Hai ragione, ma adesso le cose si complicano con la direttiva nitrati (quella sulle acque) che sta entrando in vigore. Cioè il digestato in uscita rischia di non essere più spandibile sui campi agricoli perchè la legge prevede un massimo di azoto totale per ettaro all'anno. Io ho sentito parlare di sistemi nitro-denitro in grado di abbattere l'azoto totale. Qualcuno ne sa qualcosa?</div></div><br>La direttiva nitrati dice proprio che è possibile spargere un massimo di azoto totale per ettaro all'anno (da 0 a 340 kg di azoto per ettaro per anno); quindi il liquame digerito anaerobicamente deve "semplicemente" rispettare tali limiti, considerando tra l'altro che una fermentazione anaerobica mantiene praticamente inalterata la quantit&agrave; di azoto nei liquami.<br>Esistono effettivamente sistemi di abbattimento dell'azoto nel liquame: che cosa ti interessa?

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                                                  • #26
                                                    <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (quartopotere @ 3/5/2006, 00:20)</div><div id="quote" align="left">La direttiva nitrati dice proprio che è possibile spargere un massimo di azoto totale per ettaro all'anno (da 0 a 340 kg di azoto per ettaro per anno); quindi il liquame digerito anaerobicamente deve "semplicemente" rispettare tali limiti, considerando tra l'altro che una fermentazione anaerobica mantiene praticamente inalterata la quantit&agrave; di azoto nei liquami.<br>Esistono effettivamente sistemi di abbattimento dell'azoto nel liquame: che cosa ti interessa?</div></div><br>Ciao "CitizenKane".<br>Il problema della direttiva nitrati è legato alla realt&agrave; italiana in cui gli allevatori hanno pochi terreni su cui spandere i liquami, per cui la denitrificazione diventa una necessit&agrave; per non dovere stoccare i reflui zootecnici in altro modo. In Veneto buona parte del territorio è considerato zona vulnerabile e per questo può ricevere 170 kg di azoto TOTALE per ettaro e un bovino in lattazione produce circa il 10% del suo peso in deiezioni al giorno con un contenuto in azoto di circa 1,2%. Se esistesse un "n° di vacche per ettaro su cui può spandere i liquami" non sarebbe un valore elevato e l'azienda media italiana non credo tenga sufficienti. Spero di essere stato chiaro e scusa per l'approssimazione, se ti interessa posso provare a ragionarci seriamente.<br>La nitro-denitro la conosco solo dai libri e non ho alcune nozione pratica, mi interessa poter calcolare la riduzione di azoto e i tempi del passaggio da nitrificazione a denifricazione, in pratica quando togliere l'O2 e se esistono problemi di gestione (ad esempio se possono avvenire nella stessa vasca).<br>Grazie se mi puoi dare qualche informazione.<br>Ciao

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                                                    • #27
                                                      Devo fare alcune precisazioni che sul post precedente:<br><br>1- l'N è al 0,3-0,7% nelle deiezioni dei bovini<br>2- il carico di animali per ettaro di superficie che garantisce l'apporto di N corretto per ettaro è gi&agrave; stato calcolato:<br><a href="http://www.arsia.toscana.it/agriqualita/normativa_file/alleg-del.1195-2004.pdf" target="_blank">http://www.arsia.toscana.it/agriqualita/no...l.1195-2004.pdf</a><br>

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                                                      • #28
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                                                        • #29
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                                                          • #30
                                                            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (nicola @ 6/5/2006, 15:32)</div><div id="quote" align="left">Lo dico perchè mi sono imbattuto personalmente sull'assenza di informazioni sulla gestione dei fanghi da un impianto di digestione anaerobica. Come processo non abbatte il contenuto di azoto della miscela in entrata, ma riducendo il volume il fango in uscita risulta a maggiore concentrazione di N e necessita di una sanificazione prima di qualsiasi utilizzo. Queste sono le uniche cose che posso dare per certe perchè cercando sulla rete e domandando ad "esperti" non sono riuscito a trovare una valida soluzione.</div></div><br>Non so se la conosca, ma esiste una intepretazione data dall'ARPA Veneto sulla questione fanghi. In pratica, l'ARPAV considera <i>liquame zootecnico tutti i residui, solidi e liquidi, derivanti da un allevamento zootecnico, purché utilizzati all'interno della propria azienda</i>.<br>Questo che cosa implica?<br>Che un fango derivante da un impianto di trattamento liquami è formalmente considerato effluente zootecnico, così come il solido eventualmente derivante da un separatore solido-liquido, nonché il refluo derivante da un impianto di trattamento, purché utilizzato in campagna sui propri terreni e non ceduti a terzi.<br><br>Cosa intendi quando dici che "il fango in uscita risulta a maggiore concentrazione di N e necessita di una sanificazione prima di qualsiasi utilizzo"?

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