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    Ciao a tutti io sono franowar,volevo chiedere agli esperti della fusione nucleare fredda a quanti gradi di calore può arrivare un cella con fusione nucleare fredda??

    Io mi occupo nel mio piccolo di politica(con i verdi) e in questi giorni abbiamo visto tutti la crisi del gas russo e tutta questa dipendenza inutile delle risorse fossili.Io l'altro giorno lggendo bene i meccanismi della fusione fredda ho notato che molti scienziati cercano di intrappolare l'energia elettrica dalla fusione fredda,tralasciando secondo me un dato fondamentale che è la creazione di calore.
    Per esempio se la fusione fredda riuscirebbe a sviluppare 50 gradi di calore secondo me si potrebbero sviluppare caldaie a fusione fredda che scaldino l'acqua che si usa per i termosifoni , rivoluzionando tutto il sistema di riscaldamento mondiale delle nostre case e co pese minime.

    Secondo voi sviluppando una caldaia a fusione fredda,secondo voi si riuscirebbe a portare l'acqua del riscaldamento almeno a 50 gradi??

    Se questa mia idea è fattibile(speriamo che nn ho detto una cazzata dato cheio nn sono esperto di fusioni nucleari) io cercherò in tutti modi di contattare i vertici del mio partito a finchè si possa tenere in conto per un eventuale governo futuro lo sviluppo di questo metodo di riscaldamento!

    Al massimo se l'idea è fattibile e nn vogliono farcela sviluppare, noi del forum possiamo fare un comitato etico per lo sviluppo di questa e ci facciamo un sacco di soldi!

    Ho detto troppe cazzate??

  • #2
    QUOTE (franowar @ 25/1/2006, 21:04)
    Ciao a tutti io sono franowar,volevo chiedere agli esperti della fusione nucleare fredda a quanti gradi di calore può arrivare un cella con fusione nucleare fredda??

    Io mi occupo nel mio piccolo di politica(con i verdi) e in questi giorni abbiamo visto tutti la crisi del gas russo e tutta questa dipendenza inutile delle risorse fossili.Io l'altro giorno lggendo bene i meccanismi della fusione fredda ho notato che molti scienziati cercano di intrappolare l'energia elettrica dalla fusione fredda,tralasciando secondo me un dato fondamentale che è la creazione di calore.
    Per esempio se la fusione fredda riuscirebbe a sviluppare 50 gradi di calore secondo me si potrebbero sviluppare  caldaie a fusione fredda che scaldino l'acqua che si usa per i termosifoni , rivoluzionando tutto il sistema di riscaldamento mondiale delle nostre case e co pese minime.

    Secondo voi sviluppando una caldaia a fusione fredda,secondo voi si riuscirebbe a portare l'acqua del riscaldamento almeno a 50 gradi??

    Se questa mia idea è fattibile(speriamo che nn ho detto una cazzata dato cheio nn sono esperto di fusioni nucleari) io cercherò in tutti modi di contattare i vertici del mio partito a finchè si possa tenere in conto per un eventuale governo futuro lo sviluppo di questo metodo di riscaldamento!

    Al massimo se l'idea è fattibile e nn vogliono farcela sviluppare, noi del forum possiamo fare un comitato etico per lo sviluppo di questa e ci facciamo un sacco di soldi!

    Ho detto troppe cazzate??

    Uhmmm,
    se non ti offendi sarò sincero: abbastanza. tongue.gif

    Però l'ultima frase che hai detto è molto importante. Per ora quello che si fa qui è dimostrare che il fenomeno -esiste- e non è una leggenda, quindi che ci sono delle vie aperte verso una nuova tecnologia, che però fa a botte con gli intertessi di tanti, anzi tantissimi personaggi che contano. Uomo avvisato....

    Non vorrei che ti trovassi col 'culo a terra' il giorno dopo che ne parli nel tuo ambiente.... o, peggio, che ti prendano in giro facendoti credere che ti assecondano mentre in realtà di tengono a freno e sotto controllo.

    Pensa per un attimo a una cosa: se domani arivasse qualcuno con una tecnologia che
    - produge energia gratis o a costi esigui
    - non richiede grandi impianti ma, al contrario, è tranquillamente installabile fai-da-te
    - è trasportabile perchè (meglio ancora) producibile 'in loco' in poco spazio (motori auto)
    eccetera...

    Quanti 'culi' padroni del modo sarebbero a terra? Paesi, Governi, Petrolieri, Politici....

    Fai tu. Lo spunto te l'ho dato. biggrin.gif

    P.S. Se sopravvivi, parliamone. wink.gif

    Edited by ElettroRik - 25/1/2006, 22:35
    "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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    • #3
      50 Gradi? Sono pochi wink.gif Considera una media di circa 5000 k come minimo

      Medita su quanto detto da Ele. Purtroppo l'argomento è scottante, anche per chi non lo tocca ma si tiene a breve distanza.
      Saluti wink.gif

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      • #4
        CITAZIONE (franowar @ 25/1/2006, 21:04)
        Ciao a tutti io sono franowar,volevo chiedere agli esperti della fusione nucleare fredda a quanti gradi di calore può arrivare un cella con fusione nucleare fredda??

        Salve franowar

        Siccome nessuno di noi ti ha risposto a tono, ci provo io; mi presento, il mio nome è Renzo Mondaini, sperimento la cella elettrolitica di fusione fredda Mizuno-Homori (chiamata così perchè scoperta da questi due giapponesi), da quasi due anni; sperimentando centinaia di combinazioni diverse, scoprendo ad esempio un eccesso oltre che di calore e di trasmutazioni, anche emissioni radio abnormi.
        Ma torniamo alle tue semplici quanto importanti domande, la temperatura che si riesce a raggiungere, sfiora quella di fusione del tungsteno, 3410 °C (hai letto bene, tremilaquattrocentodieci gradi centigradi); infatti, usiamo principalmente questo metallo come elettrodi, così ci resistono qualche ora, altrimenti con altri metalli, come il ferro che fonde a 1536°C (notare, circa 2000°C in meno del tungsteno), ci durerebbero solo pochi secondi.
        Ora passando all’altra tua domanda, si riesce a scaldare l’acqua di un boiler?
        Certo che si riesce a scaldarla, la si riesce anche a far bollire quell’acqua, ma se si fanno i calcoli, si nota che ci è voluta molta corrente elettrica per fare ciò, appena poco di meno che riscaldarla con una resistenza elettrica (20 % visto con i miei occhi), quindi capisci da te che non conviene passare ad un scaldabagno a fusione fredda, per risparmiare un
        20 % di energia elettrica, si risparmia di più riscaldandola a metano.
        Durante i nostri esperimenti, notiamo una produzione molto maggiore d’energia, energia che non si può ancora utilizzare, perché si disperde nella fusione dell’elettrodo e si disperde per emissione radio abnorme.
        Noi questa cella la sappiamo accendere, ma non sappiamo il perché si accende, appena lo scopriremo, potremo migliorarla; per ora brancoliamo nel buio, come brancolano nel buio i grossi scienziati, che lavorano nelle università e nelle grosse industrie sulla fusione fredda; perché ci lavorano, a contrario di quello che credono molti; vedere qui:

        http://www.iscmns.org/iccf12/program.htm

        Non so se hai capito, caro franowar, che per fare la fusione fredda elettrolitica, occorre la corrente elettrica dell’enel, non siamo ancora riusciti a farne senza.
        Rimango a disposizione di tutti per ulteriori chiarimenti.
        Miei video sulla fusione fredda elettrolitica:

        http://mio.discoremoto.virgilio.it/remond
        http://mio.discoremoto.virgilio.it/mondaini
        http://mio.discoremoto.virgilio.it/mondaini2
        http://mio.discoremoto.virgilio.it/renzomondaini

        Renzo Mondaini (Ravenna)

        Edited by remond - 26/1/2006, 00:16

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        • #5
          Sulla Padania sono usciti due articoli in un giorno se non ricordo male aspe... che te li cerco... ecco
          http://www.lapadania.com/PadaniaOnLine/Art...pDesc=35408,1,1
          http://www.lapadania.com/PadaniaOnLine/Art...pDesc=35407,1,1
          biggrin.gif

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          • #6
            CITAZIONE (remond @ 26/1/2006, 00:12)

            Certo che si riesce a scaldarla, la si riesce anche a far bollire quell’acqua, ma se si fanno i calcoli, si nota che ci è voluta molta corrente elettrica per fare ciò, appena poco di meno che riscaldarla con una resistenza elettrica (20 % visto con i miei occhi), ............

            Ciao Remond,
            conoscendo il rendimento delle comuni resistenze di riscaldamento ad immersione, puoi spiegare come hai misurato quel 20 % in più della cella ?? Qualche dettaglio sul test.
            Grazie, ciao.
            Hike smile.gif

            Commenta


            • #7
              CITAZIONE (hike @ 26/1/2006, 11:03)
              Ciao Remond,
              conoscendo il rendimento delle comuni resistenze di riscaldamento ad immersione, puoi spiegare come hai misurato quel 20 % in più della cella ?? Qualche dettaglio sul test.
              Grazie, ciao.
              Hike smile.gif

              Ciao hike

              Il mio esperimento, atto a calcolare il rendimento della cella di fusione fredda elettrolitica, è molto semplice; ho preso un litro di elettrolita, vi ho immerso una resistenza, ho dato tensione ed ho cantato dieci giri di un vecchio contatore enel, di quelli a disco rotante, ho poi misurato di quanti °C è aumentata la temperatura dell'elettrolita.
              Ho preso un altro litro di elettrolita, vi ho eseguito all'interno una reazione di plasma elettrolitico, ho contato sempre dieci giri di contatore enel, ho misurato di quanto è aumentata la temperatura dell'elettrolita.
              Quest'ultima prova, ha dato un aumento di temperatura del 19 virgola qualcosa % in più; c'è da dire che questa misura è sicuramente per difetto, in quanto non vi rientra il calore disperso per evaporazione, che nell'esperimento con resistenza non c'è; non vi rientra il calore disperso per emissioni elettromagnetiche, assente nell'esperimento con resistenza; non rientra il calore disperso per fusione del catodo, assente nell'esperimento con resistenza.

              Ringrazio l’amico Armando de Para, per le documentazioni che prontamente produce, comunque sono articoli demagocici, in quanto ancora NESSUNO è riuscito a riscaldare una metropoli, utilizzando acqua di una piscina; oltretutto il giornalista che ha scritto quell’articolo, afferma erroneamente che solo l’acqua salata contiene deuterio, in realtà tutte le acque terrestri contengono una percentuale di deuterio, attorno ad un atomo ogni seimila di idrogeno; quindi non è necessario desalinizzare l’acqua di mare.

              Renzo Mondaini (Ravenna)

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              • #8
                Io sono ignorante in materia e nn riesco a capire quali consumi può avere una semplice cella sigillata a fusione fredda immersa dentro un grande recipiente d'acqua che serve per fare arrivare a 50-60 gradi l'acqua stessa dentro questo recipiente??


                Perchè consuma energia elettrica una cella a fusione fredda??Io sapevo che produceva elettricità,anche se 1/10 di quello che potrebbe produrre!!

                Cmq vi ringrazio di cuore per le risposte e per la pazienza,io credo che la politica deve dare delle risposte e deve affrontare i problemi tralasciando gli interessi!!


                ciao a tutti!!!

                Commenta


                • #9
                  CITAZIONE (franowar @ 26/1/2006, 21:21)
                  Io sono ignorante in materia e nn riesco a capire quali consumi può avere una semplice cella sigillata a fusione fredda immersa dentro un grande recipiente d'acqua che serve per fare arrivare a 50-60 gradi l'acqua stessa dentro questo recipiente??

                  Carissimo franowar

                  Purtroppo, la fusione fredda elettrolitica non parte da sè, come un reattore nucleare ad uranio, dove basta abbassare delle sbarre di grafite che rallentano i neutroni, ed il tutto parte; sarebbe stato troppo bello, avremmo a quest'ora tutte le centrali elettriche a fusione fredda.
                  Ti ripeto se non l'hai capito bene, a regime la fusione fredda elettrolitica, funziona con 350 Vcc e 2 ampere di corrente, equivalenti a 700 watt di energia elettrica, la quale riscalda l'acqua come se vi avessi immerso una resistenza da 850 watt; solo che la resistenza mi dura dieci anni, gli elettrodi della cella solo poche ore.

                  Renzo Mondaini (Ravenna)

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                  • #10
                    CITAZIONE (franowar @ 26/1/2006, 21:21)
                    Io sono ignorante in materia e nn riesco a capire quali consumi può avere una semplice cella sigillata a fusione fredda immersa dentro un grande recipiente d'acqua che serve per fare arrivare a 50-60 gradi l'acqua stessa dentro questo recipiente??


                    Perchè consuma energia elettrica una cella a fusione fredda??Io sapevo che produceva elettricità,anche se 1/10 di quello che potrebbe produrre!!

                    Cmq vi ringrazio di cuore per le risposte e per la pazienza,io credo che la politica deve dare delle risposte e deve affrontare i problemi tralasciando gli interessi!!


                    ciao a tutti!!!

                    Salve,

                    la fusione fredda che si sperimenta nel forum, è una reazione che si sviluppa ( come la maggior parte di tipologie della ff ) in una cella elettrolitica.
                    La cella è un recipiente pieno di acqua saturata con un sale per aumentare la conducibilità elettrica.
                    Gli elettrodi sono due barre di tungsteno ( simbolo chimico W e punto di fusione 3410 C° ) immerse nell'elettrolita.
                    Questi elettrodi sono collegati a un sistema che genera corrente continua ( DC ), ( la corrente continua si ottiene da un variac, un ponte da 25 A e tre condensatori elettrolitici da 400 volts e 470 microfarad ) il passaggio di corrente genera elettrolisi e libera ioni salini.
                    Il processo è complesso, in ogni caso ad un certo punto a causa degli ioni si generano una serie di scariche elettriche che portano formare un plasma su uno dei due elettrodi detto catodo.
                    Il plasma è caldissimo, dato che fonde persino il W, ma il suo calore è li concentrato e isolato da una sottile guaina di vapore che si forma intorno.
                    Sembra che in queste condizioni si liberi energia in eccesso, non si sa per quale motivo; in più il metallo sottoposto al plasma subisce delle trasmutazioni trasformandosi in altri elementi.
                    Ci sono varie teorie intorno alla cella, nessuna è stata verificata, le più promettenti parlano di trasmutazioni neutroniche e di idrini.
                    In ogni caso ti consiglio di documentarti maggiormente.

                    Commenta


                    • #11
                      Ciao a tutti.
                      Ciao Remond, grazie per la risposta.
                      Hai ancora i dati raccolti durante l'esperimento ??
                      Perchè ad un deltaT del 20% non corrisponde un delta rendimento analogo.
                      Per personale curiosità, conservi ancora il dato di potenza resistenza, potenza cella, temperature di partenza e finali, durata dei tests o in alternativa energia impiegata ??
                      Grazie, ciao.
                      Hike smile.gif

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                      • #12
                        Grazie per le risposte!

                        Commenta


                        • #13
                          CITAZIONE (Riovandaino @ 28/1/2006, 11:53)


                          Chiedo spiegazioni,
                          sto eseguendo degli esperimenti con Na2CO3 0,5M ed elettrodi di alluminio puro al 99,999%.
                          La cella si comporta in maniera diversa da quanto osservato nei video di Remond, in particolare, prima che si inneschi il plasma l'anodo emette luce bianca con un processo che parte dal pelo libero della soluzione fino ad interessarlo tutto.
                          Solo dopo questa accensione è possibile innescare il plasma al catodo che, in certe prove fonde in poco tempo, in altre ci mette molto di più.
                          Ho fatto un video amatoriale ma è 100Mb, se qualcuno è interessato può inviarmi un email al quale spedirlo.
                          Sto facendo eseguire delle analisi spettroscopiche sui campioni di alluminio fusi per verificare la presenza di silicio e a breve potrò mettere a vostra disposizione gli spettri.

                          Grazie
                          I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
                          username: genni.rom
                          password: martina

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                          • #14
                            QUOTE (mgb2 @ 2/2/2006, 15:39)
                            QUOTE (Riovandaino @ 28/1/2006, 11:53)


                            Chiedo spiegazioni,
                            sto eseguendo degli esperimenti con Na2CO3 0,5M ed elettrodi di alluminio puro al 99,999%.
                            La cella si comporta in maniera diversa da quanto osservato nei video di Remond, in particolare, prima che si inneschi il plasma l'anodo emette luce bianca con un processo che parte dal pelo libero della soluzione fino ad interessarlo tutto.
                            Solo dopo questa accensione è possibile innescare il plasma al catodo che, in certe prove fonde in poco tempo, in altre ci mette molto di più.
                            Ho fatto un video amatoriale ma è 100Mb, se qualcuno è interessato può inviarmi un email al quale spedirlo.
                            Sto facendo eseguire delle analisi spettroscopiche sui campioni di alluminio fusi per verificare la presenza di silicio e a breve potrò mettere a vostra disposizione gli spettri.

                            Grazie

                            L'alluminio si 'anodizza' ricoprendosi di ossido isolandosi. Poi, aumantando il campo elettrico, si rompe il dielettrico e la violenza degli ioni + non riesce più ad anodizzarlo.

                            Prova a cambiare l'anodo con W.
                            "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                            • #15
                              ok grazie per il consiglio,
                              ma tu dove lo trovi in vendita il W e con quale grado di purezza?
                              E inoltre, hai fatto delle analisi spettroscopiche sui campioni utilizzati prima e dopo??

                              grazie
                              I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
                              username: genni.rom
                              password: martina

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                              • #16
                                Mi sono arrivate le analisi spettroscopiche che purtroppo danno esito negativo per quanto riguarda la presenza di silicio, anzi è diminuito.
                                Ma ciò non mi scoraggia più di tanto anche pechè tra l'Al puro e i campioni trattati una qualche differenza c'è.
                                Il file lo potete trovare a quest'indirizzo

                                http://mio.discoremoto.virgilio.it/genni


                                Saluti a tutti

                                I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
                                username: genni.rom
                                password: martina

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                                • #17
                                  Carissimo hike

                                  Non ho registrato i dati dell'esperimento, vado a memoria, dimmi per cortesia dove cambierebbe il rendimento a seconda dei dati che ti dovrei fornire.

                                  Carissimo mgb2

                                  Le analisi che hai fornito sono stupende, poiché non sono sovrapponibili, da ciò se ne deduce che le leghe analizzate sono di composizione diversa; se tu hai prelevato il materiale dal medesimo alluminio, le cose sono chiare, ci sono state trasmutazioni.
                                  Bisogna considerare anche il fatto, che per fare alcune analisi su metalli, i campioni sono trattati in modo da avere una superficie piana e speculare; pertanto se vi erano trasmutazioni superficiali, molte di queste sono state spazzate via.

                                  Renzo Mondaini (Ravenna)

                                  Commenta


                                  • #18
                                    CITAZIONE (remond @ 2/2/2006, 23:08)
                                    Carissimo hike

                                    Non ho registrato i dati dell'esperimento, vado a memoria, dimmi per cortesia dove cambierebbe il rendimento a seconda dei dati che ti dovrei fornire.

                                    Ciao Remond.
                                    Se l'esperimento dovessi rifarlo registra i dati. Faremo assieme alcune considerazioni sul rendimento.
                                    Promesso.
                                    Hike smile.gif

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                                    • #19
                                      Allora facciamole queste considerazioni

                                      Ho alimentato la cella con una resistenza, ho contato 10 giri di contatore (450 giri KWh), la temperatura è passata da 20 °C a 30 °C.
                                      Ho rifatto l'esperimento con il plasma elettrolitico, contato dieci giri di contatore, la temperatura è passata da 20 °C a 32 °C.
                                      Dimmi tu che considerazioni ne trai tu, di diverso da quello che ho tratto io, grazie.

                                      Renzo Mondaini (Ravenna)

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                                      • #20
                                        Remond,
                                        un dato su tutti.
                                        Le resistenze ad immersione hanno un periodo iniziale di regimazione della loro capacità di scambio, il quale dipende da molti parametri.
                                        Se hai utilizzato una resistenza corazzata da 2500 W i dieci giri del tuo contatore se li procura in un fiat ed i tuoi dati vanno a pallino. Cosa questa che potrebbe non essere vera per il plasma della cella.
                                        Non ho alcuna intenzione di contestare i tuoi rilievi, ma non è così immediato ribaltare il parametro temperatura su quello di efficienza.
                                        Se te la prendi così come appare, chiudiamola quà. Mi terro la curiosità.
                                        Ciao e grazie.
                                        Hike smile.gif

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                                        • #21
                                          CITAZIONE (remond @ 2/2/2006, 23:08)
                                          Carissimo hike

                                          Non ho registrato i dati dell'esperimento, vado a memoria, dimmi per cortesia dove cambierebbe il rendimento a seconda dei dati che ti dovrei fornire.

                                          Carissimo mgb2

                                          Le analisi che hai fornito sono stupende, poiché non sono sovrapponibili, da ciò se ne deduce che le leghe analizzate sono di composizione diversa; se tu hai prelevato il materiale dal medesimo alluminio, le cose sono chiare, ci sono state trasmutazioni.
                                          Bisogna considerare anche il fatto, che per fare alcune analisi su metalli, i campioni sono trattati in modo da avere una superficie piana e speculare; pertanto se vi erano trasmutazioni superficiali, molte di queste sono state spazzate via.

                                          Renzo Mondaini (Ravenna)

                                          caro remond non gridiamo subito vittoria, gli spettri potrebbero essere differenti per il semplice fatto che le loro geometrie erano diverse, il campione puro aveva forma cilindrica mentre quelli fusi no. inoltre i campioni venivano bloccati con del nastro biadesivo e quindi è possibile che i raggi x abbiano analizzato almeno in qualche campione una parte di esso. inoltre voglio ricordarti che nell esp di iorio cirillo il w trasmutava in re massicciamente presente nei loro spettri mentre qui non è avvenuta la stessa cosa. quei cristalli di si di cui parli nei tuoi filmati sono stati analizzati o restano solo una tua ipotesi? tu presumi che ci siano state trasmutazioni, ma di quale elemento in che altro?
                                          e ancora perchè non mi hai risposto alle domande riguardanti il tuo esp con l alluminio? solo confrontando i dati si può comprendere meglio quello che si fa. hai o avete tutti altri spettri da confrontare?

                                          grazie e saluti a tutti

                                          gennaro
                                          I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
                                          username: genni.rom
                                          password: martina

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                                          • #22
                                            QUOTE (mgb2 @ 2/2/2006, 18:06)
                                            Mi sono arrivate le analisi spettroscopiche che purtroppo danno esito negativo per quanto riguarda la presenza di silicio, anzi è diminuito.
                                            Ma ciò non mi scoraggia più di tanto anche pechè tra l'Al puro e i campioni trattati una qualche differenza c'è.
                                            ...

                                            Ciao, scusa il ritardo nelle risposte.

                                            Allora, ti consiglio di usare come anodo un elettrodo di W da saldatura TIG che trovi nelle ferramenta, mentre potresti mantenere Al come catodo.
                                            Siccome il numero atomico di W è molto distante dal Al non dovresti avere problemi di influenze sulle analisi spettroscopiche.
                                            Poi, in merito alle mancate trasmutazioni dell'Al non vorrei che fosse dovuto al basso punto di fusione e vaporizzazione dell'Al. Potrebbe essere più idoneo un metallo più resistente al calore.
                                            Ditte fornitrici di metalli puri ce ne sono parecchie in rete. Cerca con google, che troverai. In alternativa fai fare le analisi prima e dopo usando l'elettrodo di W (lo stesso). La differenza tra i due annulla le impurità e ti restano solo le trasmutazioni.
                                            Io non l'ho mai fatto, perchè non ho in zona un riferimento dove rivolgermi.


                                            Remond, Hike ha perfettamente ragione:
                                            10 giri di contatore potrebbero essere troppo pochi. Devi eliminare completamente l'inerzia termica che ha un oggetto con massa superiore all'elettrodo della cella perchè richiede più tempo per entrare a regime. Inoltre, quando spegni, dovresti tener conto del fatto che continuerà a scaldare per un po' di tempo, esattamente quello che ritardava all'inizio.
                                            A naso direi che ci vogliono almeno 100 giri per essere certi che il fattore inerzia sia trascurabile.
                                            Oppure, inizia a contare i giri da quando inizia a salire la temperatura dell'acqua, anche se così è molto meno preciso...

                                            Ciao a tutti.

                                            Edited by ElettroRik - 3/2/2006, 18:58
                                            "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                            • #23
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                                              L'unica misura certa è fattibile al calorimetro (che fra l'altro isola il sistema dall'ambiente). Con quella non si sbaglia. Misurare con il termometro è fuorviante. Infatti la misura dipente dall'ambiente. Basta qualche gradi di differenza per falsare la misura. Poi se ci aggiungiamo la resistenza (come diceva Hike), il contatore (che non è poi cosi' preciso) e tutto il resto....almeno io la penso cosi'.

                                              Ciao wink.gif

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                                              • #24
                                                Credo occorra anche verificare se l'acqua fa disperdere meglio in ambiente gli infrarossi della resistenza immersa,o lo spettro luce del plasma. In teoria,la luce fugge via dal recipiente ,gli infrarossi vi permangono maggiormente e scaldano la soluzione salina.Tralascio l'Rf,se no vado a impelagarmi in chissà quale discorso.

                                                Edited by OggettoVolanteIdentificato - 3/2/2006, 22:20

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                                                • #25
                                                  CITAZIONE (OggettoVolanteIdentificato @ 3/2/2006, 22:18)
                                                  Credo occorra anche verificare se l'acqua fa  disperdere meglio in ambiente gli infrarossi della resistenza immersa,o lo spettro luce del plasma. In teoria,la luce fugge via dal recipiente ,gli infrarossi vi permangono maggiormente e scaldano la soluzione salina.Tralascio l'Rf,se no vado a impelagarmi in chissà quale discorso.

                                                  Bravo OVI,
                                                  come vedi la faccenda è molto più complessa di come appare.
                                                  Quella della resistenza era solo un esempio, si potrebbero sollevare obiezioni per almeno sei o sette punti di dubbio. Senza per questo voler, a priori, eliminare la possibilità di alta efficienza o addirittura di una overunit.
                                                  Ti saluto e chiudo con l'argomento.
                                                  Hike smile.gif

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                                                  • #26
                                                    Calorimetro e calcolo di watt. Poi si confronta, secondo me, a tavolino, con il calore necessario a far scaldare in quel modo l'acqua.

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                                                    • #27
                                                      QUOTE (hike @ 3/2/2006, 23:46)
                                                      Quella della resistenza era solo un esempio, si potrebbero sollevare obiezioni per almeno sei o sette punti di dubbio. Senza per questo voler, a priori, eliminare la possibilità di alta efficienza o addirittura di una overunit.

                                                      Ciao Raga,
                                                      mi spiace ma qui non sono daccordo.

                                                      Se fatti come si deve, i confronti diretti possono essere più che significativi. Non importa il discorso infrarossi, rf, eccetera (accada quello che vuole dentro la cella, noi ci limitiamo a misurare gli effetti finali: delta Temp). Se, esclusi tutti i fattori che possono falsare le misure faccio 2 prove a confronto diretto, questa PUO' essere una prova di overunity. Ovviamente mi consente di verificare che c'è, non di misurarla con precisione, ma una stima la posso fare.
                                                      L'importante è fare i test come si deve.

                                                      Pr esempio, preparando una cella che:
                                                      1) abbia l'elettrodo e anche la resistenza immersi in elettrolita (ovviamente attiverò solo l'uno o l'altro)
                                                      2) T.amb sia la stessa (basta misurarla)
                                                      3) Un contatore elettomeccanico è un buon integratore di V e I. Non ha precisione stratosferica, ma può andar bene.
                                                      4) Il tempo di test deve essere significativamente elevato per minimizzare l'icidenza delle imprecisioni nelle misure.

                                                      Prima si alimenta la cella con la resistenza, poi con l'elettrodo, o viceversa. Se la quantità di elettrolita è parecchia, occorrerà parecchio tempo (giri di contatore) per elevare la temp da T.amb a, per esempio, 90° (evitando così l'evaporazione che complica i conti).
                                                      Meglio fare prima il test con l'elettrodo, e farsi così un'idea dell'energia (giri di contatore) applicata per arrivare a 90°. Dividendo per il tempo, abbiamo un valore che corrisponde alla potenza (costante) che dovremo far dissipare alla resistenza per 'consumare' all'incirca gli stessi giri di contatore nello stesso tempo, e quindi sapremo il valore di tensione del variac da impostare in base agli ohm scelti per la R stessa.

                                                      Facendo ciò, si hanno le stesse identiche condizioni. Se non c'é overunity, ci saranno voluti gli stessi giri di contatore per passare da Tamb a 90°. Oppure, contando gli stessi giri avremo la stessa Temp finale=90°.
                                                      Diversamente, il conto energetico 'sbilancia'. E non c'è storia.

                                                      P.S. Nessuno ci vieta poi di fare il conto come dice Hell, col calcolo di Watt per avere anche una stima della differenza.

                                                      Edited by ElettroRik - 4/2/2006, 12:01
                                                      "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                                      • #28
                                                        dear riuk,
                                                        ok,
                                                        procedi, molti esperimenti fatti così, da molti sperimentatori,
                                                        anche se non daranno misure precise, individuerranno comunque , se c'è , un'anomalia...
                                                        e dato che questi esperimenti sono fatti con attrezzature alla portata,
                                                        ce dobbiamo accontentare,

                                                        se avessimo calorimetri, ed altri strumenti costosi, faremmo prove più accurate, ma per il momento trovare overunity, in un range sicuro tra il 10% e il 30 % sarebbe già una cosa enorme..
                                                        saluti

                                                        Commenta


                                                        • #29
                                                          CITAZIONE (ElettroRik @ 4/2/2006, 11:55)
                                                          CITAZIONE (hike @ 3/2/2006, 23:46)
                                                          Quella della resistenza era solo un esempio, si potrebbero sollevare obiezioni per almeno sei o sette punti di dubbio. Senza per questo voler, a priori, eliminare la possibilità di alta efficienza o addirittura di una overunit.

                                                          Ciao Raga,
                                                          mi spiace ma qui non sono daccordo.

                                                          Se fatti come si deve, i confronti diretti possono essere più che significativi.

                                                          Ciao Elettrorik,
                                                          evidentemente il mio italiano non è molto corretto.
                                                          Sono quasi su tutto daccordo con quanto scrivi.
                                                          Non è necessario avere un calorimetro, trattandosi però di misure "alla portata di tutti" (come dice Rabazor) occorre ancora più rigore e pensarle tutte usando la testa di un lettore legittimamente scettico; proprio per evitare contestazioni.
                                                          Era questo il messaggio.
                                                          Addio,
                                                          Hike smile.gif

                                                          Edited by hike - 4/2/2006, 13:12

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                                                          • #30
                                                            QUOTE (hike @ 4/2/2006, 13:09)
                                                            Ciao Elettrorik,
                                                            evidentemente il mio italiano non è molto corretto.
                                                            Sono quasi su tutto daccordo con quanto scrivi.
                                                            Non è necessario avere un calorimetro, trattandosi però di misure "alla portata di tutti" (come dice Rabazor) occorre ancora più rigore e pensarle tutte usando la testa di un lettore legittimamente scettico; proprio per evitare contestazioni.
                                                            Era questo il messaggio.
                                                            Addio,
                                                            Hike smile.gif

                                                            Hike,

                                                            scusa se ti ho offeso in qualche modo... non era mia intenzione. ohmy.gif

                                                            Il tuo messaggio mi è chiarissimo e mi trovo perfettamente daccordo. Anzi, ti invito eventualmente ad esprimere tutte le critiche che ti vengono in mente nei confronti del sistema comparativo che ho descritto in precedenza.
                                                            Proprio per il motivo che dici tu: prevenire le osservationi dei più scettici.

                                                            A presto, invece... smile.gif
                                                            "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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