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La barriera magnetica

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  • La barriera magnetica

    L’esperimento dell’ingegnere Ferlini
    Nel suo libro intitolato “La barriera magnetica”, Ferlini narra come, nel corso di ricerche, si
    sia casualmente accorto di uno strano fenomeno visivo generato da due magneti permanenti
    che interagivano.
    Disponendo due calamite a forma di cavallo, in modo che i poli opposti si attirino, se si
    avvicinano molto lentamente, si addiviene ad un punto critico d’attrazione. Qualche istante
    prima la forza d’attrazione è piccola ma con un ulteriore piccolo movimento di avvicinamento la forza attrattiva cresce in modo molto forte.
    Quando ciò accade, Ferlini notò che nella zona centrale di collegamento tra le due calamite,
    la visione dello spazio perdeva di trasparenza e si deformava leggermente come se ci fosse
    una lente. A suo dire anche altre persone, con un po’ d’esercizio, riuscirono a notare tale
    anomalia.
    A questo punto egli provò a disporre quattro potenti magneti permanenti in acciaio, in
    una disposizione a croce. Con opportuno sistema di leve era in grado far avvicinare micrometricamente le calamite.
    Arrivati nella zona critica le calamite incominciarono a vibrare violentemente, avvicinando
    ulteriormente di pochissimo, si cominciò a formare una nebbiolina azzurra e nell’aria si
    sparse un odore di ozono.
    Ripetendo tale esperimento in grande con potenti magneti del peso di svariati quintali, il
    fenomeno si ripeté. Questa volta, a causa di un incidente, lo stesso Ferlini venne avvolto
    della nebbia e sparì dalla vista, egli sostiene, sia nel libro che in un’intervista a Rai 3, di
    aver visto un altro posto. L’esperimento nel frattempo prosegue e gli assistenti osservarono
    la nebbia espandersi notevolmente e cambiare colore passando per tutta la gamma
    dell’arcobaleno. Finalmente egli ricomparve alla vista degli assistenti esterrefatti.
    Curiosamente la maschera antigas che aveva con se, sparì e non fu più possibile trovarla.
    Del racconto esiste anche una registrazione sonora, in una intervista fatta a Rai 3 con il
    compianto Pietro Cimatti.
    Voi ne sapete qualcosa?
    Avete mai notato qualcosa del genere? alien.gif
    sto libro dove si puo trovare? è fuori stampa “La barriera magnetica”

  • #2
    Avevo letto qualcosa,su questo signore. Aveva un dispositivo magnetico a croce di enorme potenza,e ricalcava un po' gli effetti spazio-temporali dell'esperimento Philadelphia.Insomma....roba da prendere con le pinze,questa. wink.gif

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    • #3
      Altra scienza e' una rivista bimensile edita da una casa editrice di Roma nella cui redazione milita uno dei moderatori della Free Energy.
      Per motivi di privacy non facciamo il suo nome, non sarebbe corretto.
      Cercala ed informati, sul numero speciale di dicembre 2005 hanno pubblicato un articolo su GB Ferlini ed il suo esperimento.
      Su internet poi tutti cercano il libro anche se, mi pare, viene nominato spesso dai siti che si occupano di esoterismo.

      Ciao
      MetS

      Edited by MetS-Energie - 27/1/2006, 01:25

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      • #4
        Sta cosa dei magneti mi suona male (alterazione spazio temporale, è na roba un po complessa eh? )
        Invece di Altra scienza non la sapevo, domani la cerco con google. Grazie MetS.

        Edited by Hellblow - 27/1/2006, 02:09

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        • #5
          http://asse.altervista.org/altrascienza.html

          CITAZIONE

          Questa rivista è dedicata a tutti coloro che sono sordi a questi alti lamenti, e tirano avanti, in teoria e pratica, nelle loro strade alternative. Qui troveranno un po' di conoscenza in più, perché non è scritto da nessuna parte che la conoscenza e la verità siano solo nelle scienze ufficiali, perché riconosciute e finanziate dai governi ed appoggiate dai mass media.



          E' un "must" se uno vuole parlare di free-energy...



          PS..l'esperimento philadelphia e' storia...spiegateglielo ai parenti dei militari fusi con l'acciaio (filmati e fotografati) o a quelli scomparsi... che "suona male"......aspettano giustizia ancora adesso....



          Edited by Ed.Gray - 27/1/2006, 09:14

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          • #6
            ...interessante questo esperimento...quando sarebbe avvenuto ?

            vale la pena indagare.

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            • #7
              CITAZIONE
              Disponendo due calamite a forma di cavallo, in modo che i poli opposti si attirino, se si
              avvicinano molto lentamente, si addiviene ad un punto critico d’attrazione. Qualche istante
              prima la forza d’attrazione è piccola ma con un ulteriore piccolo movimento di avvicinamento la forza attrattiva cresce in modo molto forte.
              Quando ciò accade, Ferlini notò che nella zona centrale di collegamento tra le due calamite,
              la visione dello spazio perdeva di trasparenza e si deformava leggermente come se ci fosse
              una lente.


              Si potrebbe usare(in alternativa ai magneti permanenti) due elettromagneti fissi con campo magnetico variabile(così nn spostiamo il magnete stesso,ma variamo semplicemente l'intensita del campo con il variare della corrente nelle bobine)
              Bisognerebbe provare,chi prova???

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              • #8
                Esempio

                user posted image


                cool.gif

                Commenta


                • #9
                  Coi magneti ci hanno lavorato in molti ma nessuno ha raccontato di esperinze simili. O l'autore si è tenuto per sè certi dettagli non trascurabili, o la storia è falsa. In entrmbi i casi fare tentativi a casaccio non porterà ad alcun risultato. Comunque....del proprio tempo ognuno fa ciò che vuole.

                  Ciao
                  Docrates

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                  • #10
                    la mia idea invece è una sola solo il magnetsmo non basta mi spiego se avvicinate due magneti per potenti che siano quel fenomeno non accadrà mai ( nuvola verde= forte campo elettrico) proviamo ad indagare...... ok ci sono il motivo è semplice siccome i magneti erano ad U e non aeano in terre rare ma in accaio se non erro lo velete sapere cosa è sucesso?...... metre avvicinava i magneti per errore li ha tocatti oppure l'attrio dei bulloni hanno scatenato un fenomeno banalissimo ma che nessuno ci ha fatto caso (io si) la risonanza dell'oggetto cioe vibravano perche erano come diapason quindi come una corda di chitarra che + la tiri + è alta la frequenza che emette----> li invece + si avvicinavano + aumentava la frequenza di oscillazione dei diapason magnetici quindi un campo magnetico molto forte in altissima oscillazione cosa provoca wacko.gif un altissimo campo elettrico che si concatenava all'unisono con altri diamason magnetici questo ha provocato una distr...... spazio temporale in poche parole cio che avenne nell' esperimeto Philadelphia. blink.gif questo effetto non l'ha mai notato nessuno perche tutti quelli che lavorano con i magneti utilizzano magneti in terre rare quindi rigidi, lui invece utilizzava magneti fatti da accaio poi magnetizzato....
                    e la combinazione di + forze che può generare qualcosa la vibrazione sonora armonica del materiale + quella magnetica associata ad un campo elettromagnetico strettamente armonico con la vibrazione del materiale stesso!!!!

                    PS: se ricordate o avete letto il grande Tesla in molte sue invenzioni c'è una ruota che creava attrito un qualcosa di metallico perche il tutto doveva vibrare per accedere al famoso etere!!!! rolleyes.gif

                    qundi sevuoi provare Framoro capisci bene cosa devi fare!!!! come hai fatto tu hanno fatto tanti!!!! quindi!!!!

                    Commenta


                    • #11
                      Due elettromagneti a forma di diapason, e regolare l'intensita del campo....


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                      • #12
                        Avete menzionato il Caso Philadelphia e qui di seguito incollo una descrizione della cronologia degli avvenimenti cosi' come avvenuti o come riportati.
                        Non sono sicuro sia veramente accaduto (l'esperimento) ma certo e' che lascia parecchi quesiti e dubbi.

                        Buona lettura

                        MetS

                        IL PHILADELPHIA EXPERIMENT

                        Quante volte ci è capitato di leggere su riviste e libri di fantascienza di astronavi e persone “teletrasportate”? Molte! Ma questo “teletrasporto” è solo il fantastico parto della mente di abili scrittori della science-fiction, oppure è il ricavato di una serie di sperimentazioni ottenute applicando la teoria del Campo Unificato di Albert Einstein? Per il momento non ci è dato saperlo, ma secondo un misterioso e presunto fatto storico (alquanto spinoso da indagare ed approfondire …) pare che sussistano buone probabilità che la seconda ipotesi sia plausibile. Sto parlando del “Caso Philadelphia” o meglio conosciuto come “Philadelphia Experiment” o “Rainbow Project”. Tengo a precisare che non si è ancora giunti ad una sua fondatezza certa ed alcune speculazioni sorte sul caso, lasciano alquanto imbarazzati. Vedrò dunque di fare un po’ di chiarezza, analizzando anche testimonianze di alcuni ricercatori.

                        La storia in questione pare avere inizio nel ’55 con la pubblicazione del libro “The case for the Ufo’s” (il primo di quattro volumi) ad opera di Morris K. Jessup. In questo volume si parlava di fenomeni misteriosi nel campo dell’astronomia, meteorologia e problematiche varie dei viaggi spaziali. Ma il 13 gennaio del ’56 al professor Jessup arrivò una lettera di un certo Carl M. Allen, spedita dal Texas. Egli commentava in modo confuso su vari argomenti che il professore aveva trattato nel suo libro, lasciando frasi interrotte a metà e scritte con un misto di minuscole e maiuscole. Ad un certo punto veniva menzionato un presunto esperimento segreto avvenuto nell’ottobre del 1943 ad opera della Marina militare Usa, durante il quale una nave ed il suo equipaggio sarebbe stata resa invisibile. Carl M. Allen (che si scoprì in seguito chiamarsi Carlos Miguel Allende) affermò di aver fatto parte di quello sfortunato equipaggio, ma in modo “indiretto e distaccato”. Jessup inviò una richiesta di maggior informazioni al mittente, che peraltro aveva fornito un indirizzo della Pensylvania; quattro mesi dopo arrivò una seconda lettera in cui Allende (o Allen) si diceva disposto a sottoporsi al siero della verità per garantire la genuinità delle sue affermazioni. Nel ?56 il professore, con sua grande meraviglia, venne convocato nientemeno che dall’ONR (Office of Naval Research), Ufficio delle Ricerche Navali; quest’ultimo è un centro di ricerca in cui vengono studiate e testate nuove tecnologie navali militari. Qui il dottor Jessup incontrò alcuni alti ufficiali, tra cui il capitano Sidney Sherby ed il comandante G. Hoover che gli mostrarono una copia del suo libro, in formato economico, che sarebbe stata inviata da persone anonime all’ammiraglio Furth. Se la storia fin qui risultasse vera bisognerebbe chiedersi il motivo di tanto interesse della Marina Usa per un libro che tratta di argomenti dal contenuto alquanto spinosi. In effetti, sarebbe stato molto più normale venisse cestinato, o quantomeno apparentemente snobbato. Da una prima analisi veloce, Jessup si rese conto che il libro era passato attraverso le mani di tre persone diverse: ai margini delle pagine vi si trovavano molte annotazioni scritte con colori diversi, rivolte a particolari passi del libro. L’esterrefatto dottore, decise di approfondire il mistero collaborando con la Marina militare, fino ad arrivare alla conclusione che uno dei tre stili usati per le annotazioni era uguale a quello di Allende (Allen) nelle lettere speditegli l’anno precedente. Questa conclusione divenne certezza, quando ci si accorse che una delle note a margine accennava ad un presunto esperimento segreto effettuato dalla Marina Usa nel ’43. In altri riferimenti si affermava che la nave era stata resa invisibile per alcuni minuti, con effetti drastici per l’equipaggio a bordo. Jessup confidò così agli ufficiali di essere in possesso delle due lettere ricevute da Allende/Allen; questi ne richiesero immediatamente le copie.

                        Che dire? Se l’interesse della Marina militare Usa per questa storia aumentava di giorno in giorno, un motivo doveva pur esserci… Voleva tentare un esperimento simile? Oppure nascondere le tracce di un “errore storico”? Certo è che le spese sostenute per le indagini al caso, furono elevate e molti si chiesero il motivo. Evidentemente ne valeva la pena ….

                        Poco tempo dopo, Jessup spedì le due lettere all’ONR. D’accordo con la Marina militare, la “VARO Manufacturing Company” di Garland (TEXAS), riprodusse in tiratura limitata il libro “The Case for the Ufo’s” con le annotazioni e le due lettere come appendice, distribuendone le poche copie ( si dice circa 25, secondo altri 127) ciclostilate di 200 pagine agli alti ufficiali che si occupavano del caso. Da notare che la prima stesura, estremamente difficoltosa a causa del modo di scrivere dei tre individui, fece perdere molto tempo e portò ad una spesa di denaro non indifferente.

                        Ancora una volta l’ostinazione della Marina Usa lasciava sconcertati! E perché una tiratura limitata e distribuita ad una ristretta cerchia di ufficiali?

                        Una copia di esso fu consegnata anche al dottor Jessup. Nel 1958 egli si recò per un viaggio di lavoro a New York ed approfittò per andare a trovare il suo amico e scrittore I.T. Sanderson, un zoologo interessato di UFO. Qui Jessup volle consegnare il libro originale (quello con le annotazioni a margine …) al suo amico pregandolo di tenerlo al sicuro nel qual caso gli fosse accaduto qualche cosa. In quel periodo a detta degli amici a lui più vicini, Jessup appariva nervoso e stranamente preoccupato; ma proprio per questo il modo di fare del dottore appariva esagerato ed inutile. Ma a sentire Sanderson, dopo la lettura dell’originale, lui stesso si sentì sopraffatto da un sentimento piuttosto sgradevole. Poco tempo dopo, il 20 aprile 1952, il dottor Jessup venne trovato morto nella sua automobile, in Dade Conty Park, presso Coral Gaves, in Florida. Un tubo di gomma collegava lo scappamento con l’interno dell’abitacolo: morì per avvelenamento di monossido di carbonio. In poche parole, stando al certificato di morte, si trattò di suicidio! Secondo “persone ben informate”, il dottor Jessup avrebbe compiuto questo insano gesto a fronte di problemi famigliare e a causa del diminuito credito all’interno della comunità scientifica. Ma non tutti la pensano così, anzi la maggioranza crede che Jessup sia stato “eliminato” dal governo. Fra questi un certo G. Barker, che raccolse per primo gli scritti del dottore nel volume “The strange case of Dr. M.K.Jessup” (Lo strano caso del Dr. M.K.Jessup); egli cita Richard Ogden, il quale è convinto che in realtà il suicidio sia un omicidio. Jessup sarebbe stato ipnotizzato da onde sonore; gli sarebbe stato recapitato un nastro musicale che conteneva suggestioni ipnotiche, inducendolo così al suicidio.

                        Ma qui siamo oramai alle pure speculazioni …

                        COSA ACCADDE NEL 1943

                        Vediamo ora in dettaglio, che cosa affermava Allende (Allen) riguardo il presunto esperimento avvenuto nell’ottobre ’43. Egli riferiva che in quella data la Marina militare USA riuscì a rendere invisibile un cacciatorpediniere, l’USS Eldridge, assieme a tutto il suo equipaggio, mentre era in navigazione. Il tutto sarebbe avvenuto creando un campo unificato sferoidale di 100 mt. di raggio; tutto ciò che si trovava all’interno di esso diventava evanescente mentre alcuni marinai parevano camminare nel nulla. Ad eventuali spettatori esterni l’imbarcazione si presentava come “ una sagoma sott’acqua “. Ma perché da “spettatori esterni?” Per il semplice motivo che Allende sarebbe stato solamente uno spettatore: in quel periodo si sarebbe trovato a bordo della “S.S. Andrei Fureuseth” appartenuta alla Matson Lines Liberty, di Norfolk, nave addetta a seguire le operazioni dell’esperimento. E da lì egli avrebbe assistito a tutta l’incredibile scena. Allende fornisce anche i nomi di alcuni suoi compagni di navigazione: Richard Price (“Splicey”) della Virginia, il comandante in seconda Mowsely e “Conally” del New England. Assieme a loro, Allende avrebbe visto sparire il cacciatorpediniere davanti ai suoi occhi dal Molo di Philadelphia per apparire (questo lo avrebbe saputo tempo dopo…) sul molo di Potsmouth, Norfolk. A detta di Allende qui ci furono diversi testimoni che videro increduli apparire dinnanzi a loro la nave; ma pochi minuti dopo essa scomparve anche da lì. In altre parole ci fu una sparizione/riapparizione in pochi minuti della Eldridge! Il risultato dell’esperimento sembrava riuscito, ma stando al testimone la realtà era ben diversa e tragica; metà degli ufficiali e dell’equipaggio del cacciatorpediniere divennero pazzi od “internati in luoghi particolari atti a ricevere assistenza qualificata …” ed alcuni effetti collaterali che seguirono all’esperimento furono drammatici. Pare che alcuni marinai che vi avevano partecipato entrarono in un pub del porto quasi del tutto invisibili, terrorizzando le cameriere; sembra che fosse apparso pure un articolo sul giornale locale ma il giornalista scettico ironizzò sull’accaduto e le cose caddero nell’oblio. Altri uomini uscirono da casa attraversando i muri davanti agli occhi terrorizzati dei parenti senza essere rivisti; altri ancora presero fuoco finché camminavano, mentre ancor peggior sorte capitò ad alcuni marinai durante la riapparizione della nave. Allende assicura che in questa fase successe di tutto: a causa della “modificazione della struttura stessa delle cose” qualcuno dell’equipaggio si ritrovò “fuso” (od incastrato) con gli oggetti solidi della nave (lamiere, pavimento, ecc.) diventando un tutt’uno!

                        Realtà? Fantasia? O cos’altro? Sembra un racconto di fantascienza di un grande scrittore. Ed Allende cosa fece per dare un riscontro a tutto ciò?

                        In una delle due lettere spedite a Jessup, dopo aver posto la sua firma scrisse la sigla “Z416175”, che pare identificare il suo numero di matricola in servizio. Ma questo era tutto? Assolutamente no! La peggior cosa e l’aspetto più incredibile dell’esperimento fu il perdurare di un effetto noto come “GO BLANK”, che colpì tutto l’equipaggio a bordo.

                        COS’E’ IL “GO BLANK”

                        Pare che tale effetto sia provocato da una “sosta” prolungata all’interno del campo; si verificherebbe non immediatamente ma a distanza di tempo. Potremmo definirlo “controindicazione ritardata”! Sembra che la persona colpita diventi momentaneamente invisibile e si blocchi (“get stuk”) senza essere più in grado di muoversi di propria volontà; per liberarsi da questa situazione il malcapitato deve essere toccato da alcune persone all’interno del campo stesso. Solo in questo modo riesce a “scongelarsi” (Allende definisce l’intera operazione “imposizione delle mani”). Se un soggetto rimane “congelato” non riuscirà più a percepire la realtà esatta delle cose e del tempo, e se questo dura a lungo (un giorno o più), impazzisce. A detta di Allende una volta accadde qualcosa di incredibile: due uomini che corsero a toccare un compagno colpito da “go blank” presero fuoco. I due corpi bruciarono per ben diciotto giorni ininterrottamente senza che nessuno riuscisse a spegnere le fiamme! Da allora nessuno più si azzardò ad usare l’imposizione delle mani …

                        Personalmente mi chiedo se un corpo umano possa arrivare sino a questo punto: credo che in poche ore o al massimo in un giorno sia già carbonizzato. L’unica spiegazione possibile è che all’interno di questo campo magnetico, intervengano forze inusuali in grado di alterare tutte le leggi fisico-chimiche a noi conosciute. Difficile dire se la realtà possa essere questa: certo è che Allende affermò che da quel momento si dovettero costruire apparecchiature estremamente complicate per cercare di “scongelare” o “sbloccare” le persone colpite dal “go blank”.

                        Anche tale affermazione mi lascia perplesso. E’ possibile che la Marina USA, si sobbarchi enormi spese per curare le sue “cavie”? A meno che non lo faccia per secondi fini (ad ex. studiare gli effetti collaterali od altro) non credo proprio. Avrebbe avuto più senso (mi immedesimo nelle loro menti…) lasciare i marinai al loro destino, come “cani sciolti”. In fin dei conti chi avrebbe creduto ad un matto? Spendere cinque milioni di dollari per curare un centinaio di persone non mi pare faccia parte della politica militare. Teniamo inoltre presente che la cifra va riferita al 1943 e dunque il valore è ben diverso da oggi. Non dobbiamo poi dimenticare che si era in piena guerra; quella cifra sarebbe stata spesa ben meglio per altri investimenti bellici!

                        Dunque secondo Allende la Marina USA, quando eseguì l’esperimento sarebbe stata totalmente inconsapevole degli effetti causati dal campo magnetico sull’equipaggio a bordo. Dopo questi avvenimenti il congresso avrebbe dato ordine di smantellare tutto il progetto, ma in realtà sarebbe continuato col nome di “Mountauk Project” o “Phoenix Project”, diretto nientemeno che dal Dr. Von Neumann. Da qui poi sarebbero nati altri tipi di progetti volti al controllo mentale, viaggi interdimensionali, ecc.

                        IL “PROJECT PHILADELPHIA” PIU’ RECENTEMENTE

                        Nel 1970 l’ufologo Kevin Rande intervistò il capitano Sherby. Egli dichiarò che l’interesse dimostrato apparentemente dalla Marina militare USA era in realtà una ricerca personale compiuta assieme ad Hoover, spendendo in pratica il denaro di tasca loro.

                        Anche qui non sono d’accordo con queste affermazioni; le spese sostenute dai due ufficiali sarebbero state enormi e senza contare che alla fine non portarono a nulla. Non penso che con una storia simile ci potessero guadagnare qualcosa in seguito. Una piccola curiosità: a fine carriera Shelby è stato assunto come impiegato proprio dalla “VARO” …

                        Nel 1984, W. Moore pubblicò privatamente un libro in cui affermava che la “verità stava nel mezzo ed è un poco più terrestre”. A sua detta l’esperimento era riferito all’invisibilità radar e gli effetti raccontati da Allende non furono altro che allucinazioni causate dalla vicinanza al “campo di forze a bassa frequenza e di grande potenza utilizzato” (Paolo Toselli, in A.C.A.M.)

                        Ma penso che tutto sommato non si possa ricondurre il tutto a semplici allucinazioni; se la storia non è inventata ma semplicemente gonfiata, allora si tratta di qualcosa di ben diverso.

                        Sarebbe stato interessante rintracciare alcune cameriere del pub dove sarebbero entrati i marinai seminvisibili; una loro testimonianza avrebbe dato più luce alla vicenda. Se i testimoni che affermano di aver visto, prima apparire la Eldridge a Norfolk e poi scomparire, in pochi minuti, dicono la verità, bisogna fare alcune considerazioni. La prima riguarda senza dubbio il tempo impiegato per raggiungere il porto di Norfolk da Philadelphia (impossibile mediante navigazione); la seconda l’ondata gigantesca di acqua che avrebbe prodotto “qualcosa come 1900 tonnellate di acqua per colmare il vuoto creatosi” (P. Toselli) col risultato di un’inondazione sulla baia. E di quest’ultima ipotesi, non v’è menzione da nessuna parte, neanche a detta dei testimoni!

                        Ma anche qui bisogna vedere se all’interno di un campo magnetico gli effetti di una possibile ondata, risultino come “nella realtà da noi concepita” oppure siano “deviati o smorzati” da una qualche forza sconosciuta.

                        Ma ecco che nel ’92 entra in gioco anche J. J. Vallée. Nello stesso anno un certo Edward Dudgeon scrisse allo studioso di essere stato arruolato in Marina dal ’42 al ’45, e di aver assistito da un’altra nave agli accadimenti del cacciatorpediniere Eldridge. Due settimane dopo i due si incontrano: Dudgeon come prova delle sue affermazioni mostra a Vallée il foglio di congedo. Egli raccontò la sua versione dei fatti: l’esperimento coinvolse la Eldridge e la Engstrom (la nave in cui si trovava Dudgeon) e durò dai primi di luglio ai primi di agosto del 1943. Il tutto, tp-secret, voleva sperimentare un insieme di contromisure per rendere le navi invisibili alle torpedini magnetiche dei sommergibili tedeschi. L’attrezzatura consisteva in: radar bassa frequenza, sonar, rilascio di cariche a bassa profondità, eliche particolari. Tutto ciò fu confermato a Vallée anche dal vice-ammiraglio William D. Houser.
                        In poche parole si screditava Allende.
                        Ma allora, burla e mistificazione oppure disinformazione?
                        La verità è ancora molto lontana …

                        LA MARINA MILITARE USA E LA ELDRIGE

                        E la Marina USA cosa dice i tutto ciò? Naturalmente smentisce un caso dalle proporzioni abnormi come quello in oggetto. E per questo essa ha fornito il diario di bordo del cacciatorpediniere; da qui si dimostrerebbe come la Eldridge non si sia mai trovata in quella data a Philadelphia. Ma attenzione! Questi documenti (e non solo…) sappiamo bene che possono essere tranquillamente falsificabili. Dunque, ancora una volta, non c’è nulla di veramente sicuro. Ecco ad ogni modo, le date e le località seguite dalla “nostra” nave:

                        16 settembre parte da New York direzione Bermuda;
                        18 settembre/15 ottobre addestramento in mare;
                        18 ottobre parte in un convoglio navale per New York;
                        18 ottobre/01 novembre ormeggiata al porto di New York;
                        01/02 novembre in navigazione per Norfolk;
                        03 novembre parte per Casablanca;
                        22 novembre arrivo a Casablanca;
                        22/29 novembre ormeggiata al porto di Casablanca;
                        29 novembre parte per New York;
                        17 dicembre arrivo a New York;
                        17/31 dicembre in navigazione per Norfolk con altre quattro navi.
                        Da questa cronologia pare dunque che essa non sia mai stata coinvolta in operazioni particolari.

                        Ma, ripeto nulla è certo. Altre volte abbiamo assistito ad un cover-up ad hoc orchestrato da governi e militari. Ma la Marina fa un’altra ipotesi: ci si è confusi col “degaussing”, ovvero con gli esperimenti di invisibilità alle mine magnetiche.

                        Altro elemento che potrebbe aver generato confusione potrebbe essere stato l’esperimento a bordo della Timmerman nel 1950. Nel tentativo di ottenere 1.000 Hz al posto dei 400 standard del generatore, scaturirono scariche di luce. Allende potrebbe aver assistito a questo evento ed aver male interpretato il tutto.

                        CHI E’ ALLENDE

                        Carlos Miguel Allende (o Carl Allen) nasce il 31 maggio 1925 a Springdale, Pennsylvania. Era il maggiore di cinque figli ed anche il più strano. Il 14 luglio 1942 viene arruolato nei marines ed il 21 maggio dell’anno successivo congedato; entra così nella Marina mercantile ed assegnato alla SS Andrei Furuseth. Ed è proprio a bordo di quest’ultima che Allende assisterebbe all’incredibile esperimento del ’43. A detta di Goerman, ricercatore ufo, i genitori di Carlos Allende erano suoi vicini di casa: essi gli avrebbero mostrato con orgoglio del materiale spedito loro dal figlio negli anni, vantandosi del “polverone” suscitato dalle sue affermazioni. In effetti l’indirizzo che Allende fornì a Jessup nelle prime fasi della loro corrispondenza, coincideva con quello dei presunti genitori: RD1 n°1, Box 223 di New Kensington (Pennsylvania). Pare però che uno dei fratelli, definisse Carlos come un uomo dotato di fervida immaginazione e di una mente fantastica, anche se in realtà “non l’ha mai veramente utilizzata…”. Sembra che nel ’69 lo stesso Allende si sia presentato presso gli uffici dell’APRO (Aerial Phenomena Research Organization) a Tucson (Arizona), per confessare che la sua storia era tutta una montatura, salvo poi però, ritrattare tutto poco tempo dopo. Nel ’78 prese casa nel Minnesota, a Benson, per trasferirsi l’anno successivo nella vicina Montevideo poco lontano da dove abitava William Moore. Il quotidiano locale, insisteva nel dire che Allende si recava ogni giorno per tre o quattro volte di seguito, presso i suoi uffici decantando le sue qualità di scrittore e uomo di scienza. Di lui esiste solamente un’immagine: una foto scattata nell’83 da Linda Strand, in Colorado, dove riuscì ad intervistarlo brevemente. Essa confermò di aver avuto davanti un tipo strano e confusionario; ma da allora se ne persero completamente le tracce.

                        CONSIDERAZIONI

                        Più recentemente, e precisamente nel 1989 si è fatto vivo un certo Bielek, affermando di essere stato uno dei marinai a bordo dell’Eldridge durante l’esperimento del ’48. Affermò di essere stato nel futuro dove avrebbe subito un lavaggio del cervello da parte della Marina USA. Ma, guarda caso, guardando il film del 1988 “Philadelphia Experiment” con M. Parè, avrebbe riacquistato la memoria! In poche parole gli avrebbero fatto credere di essere Bielek, ma in realtà lui era Edward Cameron; suo fratello, all’epoca, sarebbe stato trasportato nel 1983 perdendo la cognizione del tempo ed invecchiando di un anno ogni ora sino a morire. Poco dopo sarebbe però rinato …

                        Inoltre, stando alle sue parole, la tecnologia per eseguire l’esperimento sarebbe stata fornita dagli Alieni! Nonostante Bielek ( o Cameron) sia laureato in fisica ed ingegneria elettrica, mi risulta difficile credere ad una storia così incredibile …

                        A parte le recenti uscite di personaggi alquanto dubbi, non credo che la questione del “Philadelphia Experiment” si di facile soluzione e tanto meno di chiara lettura. Alla luce delle attuali informazioni non mi sembra che si siano fatti passi in avanti tali da giustificare una plausibile soddisfazione di molti ricercatori del settore. Come non condivido coloro che credono che il Governo o la Marina USA, prima o poi decidano di ammettere l’effettiva avvenuta dell’esperimento. Si pensi solamente a cosa potrebbe significare per il mondo intero, ammettere una simile eventualità; ammettere che qualcuno sia in grado di rendere cose (e, non necessariamente persone …) invisibili vorrebbe dire avere il dominio in campo bellico ed economico, gestendo in ogni situazione un effetto sorpresa dalle caratteristiche fantascientifiche nei confronti di un eventuale avversario

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                        • #13
                          CITAZIONE

                          Non sono sicuro sia veramente accaduto (l'esperimento)


                          foto, filmati, associazioni parenti delle vittime, Nikola Tesla coinvolto, centinaia di testimoni, ammissioni del governo USA di effettiva presenza dell'elridge li in quel momento.

                          ho visto io con i miei occhi le foto delle gente fusa con il metallo, e i filmati di quelli fusi ed ancora vivi, e le testimonianze di alcuni marinai, i familiari di quelli impazziti..

                          ..cerca in inglese..

                          Edited by Ed.Gray - 29/1/2006, 15:41

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                          • #14
                            Ed
                            Sull'argomento c'e tanto scritto, in inglese, in italiano e molte altre lingue, da riempire tutto il forum ed avanza pure, forse e' il caso di approfondire, se qualcuno lo desidera, magari aprendo una sezione specifica, oppure dimenticarlo per sempre.
                            Fate voi

                            MetS

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                            • #15
                              ..penso che a chi interessino queste cose sappia gia' abbastanza...

                              ..a chi nn interessano e' meglio lasciarli dove sono, vivranno con 1 dilemma in meno...

                              ..poi e' anche roba un tantinello da fare con attenzione...ho degli schemi ma nn ci proverei mai a farli..

                              cmq sul serio ce ne sarebbe da riempire tutto il forum..

                              Edited by Ed.Gray - 29/1/2006, 16:22

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                              • #16
                                Esperimento Filadelfia.......è stato uno dei primi libri che ho letto,e mi ha affascinato molto..
                                Cautele con esperimenti magnetici,meglio farli in piccolo... Altrimenti
                                BUMMMM

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                                • #17
                                  ..vedi framoro..chi lo deve sapere lo sa gia'..

                                  xo' + che boom rischi di diventare un desaparecido!!!!!!!....

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                                  • #18
                                    Mi vergogno un po' a dirlo,ma 7, 8 anni fa replicai l'esperimento del Philadelphia in lab, utilizzando un campo magnetico rotante trifasico,a perfetta onda quadra. Tre amplificatori ,uno squadratore,un generatore di segnali a pochi Hertz , tre avvolgimenti a bobina e un potente alimentatore per i Mosfet finali. Dei led mi mostravano la potenza irradiata e la perfetta stabilità di ciclicità del campo. Arrivato a 200 Watt( potevo aumentare le tensioni come volevo),mi ha preso tutto fuoco,il campo magnetico si riversava nell'oscillatore B.F. e partiva un effetto di retroazione distruttivo.Insomma,ho realizzato una perfetta ******.Avrei dovuto schermare il tutto.Avevo scelto varie frequenze, compresa quella di Schumann e alcune particolari come le onde delta dei tracciati cerebrali (si, megalomane ,lo so,oppure scientificamente confuso tongue.gif ) . Conservo ancora la scheda bruciacchiata,e l'ammasso di cavi . Un giorno o l'altro lo riprendo in mano,così,fosse anche per riderci sopra con gli amici. Tanto io per sicurezza sto a vari metri,che me frega del campo? tongue.gif

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                                    • #19
                                      sul serio??...nn avevi messo niente nel centro del campo??...che schemi hai usato, la tripla bobina sui 3 assi ad anello o le bobine sui 3 assi ortogonali?

                                      3 segnali ad onda quadra in teoria sarebbero proprio quelli che servono (avevi il basso a 0?) , che frequenze hai provato?...

                                      Edited by Ed.Gray - 29/1/2006, 21:06

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                                      • #20
                                        Ciao,Ed. Che cacchio è il basso a 0 ? Le bobine erano disposte a 120 gradi,a triangolo.Potevo anche usare 20 bobine, importante era che il campo fosse rotante: diciamo che geometricamente.... 3 è il minimo. Le frequenze del generatore partivano da 15 Hertz sino a vari KiloHertz: ma sull'uscita del generatore sinusoidale vi era uno squadratore ( onda quadra), e un divisore .In pratica, generavo 42 Hertz sinusoidali. Poi li squadravo, li distribuivo in fase a 3 amplificatori di potenza con un divisore digitale,e ottenevo un campo rotante ,di frequenza identica alle onde Gamma a 14 Hz ( le onde Gamma sono quelle misurate con EEG ai medium,quando ricorrono a particolari facoltà medianiche). Ho provato tante frequenze,ovviamente,ma sui 14 Hertz il tutto oscillava meglio.Oscillava forse anche fin troppo bene,visto che a un certo punto son partite fiamme dappertutto.Un insuccesso totale. Al centro del campo non avevo messo un bel nulla,volevo innanzitutto testare gli ampere erogati dai 3 Mosfet. Credo che la 14 Hertz fosse la piu' appropriata,ma solo perchè le bobine risuonavano al massimo su tale frequenza... probabilmente occorre cambiarle,quando ci si sposta lungo la banda audio. Non so neppure io cosa volessi ottenere, se un apparecchio per indurre a stati ipnotici, o un sistema per spezzare i campi di gravità, o per alterare le linee temporali. Il sistema irradiava una madonna di armoniche (verificato con scanner vicino), e dopo vari tentativi si è fritto.

                                        Edited by OggettoVolanteIdentificato - 29/1/2006, 21:51

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                                        • #21
                                          hai tempo/voglia/mezzi x riprovarci con altre configurazioni?

                                          Ps..il basso a 0 volevo dire la semionda positiva e basta.

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                                          • #22
                                            Tempo? ne ho abbastanza poco,durante il giorno lavoro e torno a casa distrutto. wacko.gif Se serve,posso scrivere quei pochi integrati che servono, non è difficile costruirne uno. Le bobine le ho smatassate tempo addietro,ma si possono rifare.Quanto ai Mosfet,non li riuserei ,meglio dei sani darlington di potenza. L'onda era quadra,ma chiaramente i finali passavano dalla saturazione all'interdizione ,ossia si comportavano da perfetti interruttori,al fine di far ruotare un campo uniforme come intensità. Che configurazioni hai in mente? Roba seria?

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                                            • #23
                                              Ciao a tutti,

                                              ho visto adesso questa discussione.

                                              Possiedo il libro di G.B Ferlini "La barriera magnetica", è molto interessante, fa anche varie deduzioni sul potere della piramide, capace secondo lui, se correttamente orientata, di deflettere i raggi cosmici. Lo scoprì lasciando un modello di piramide nel terrazzo per diversi mesi, quando tornò, le piastrelle tutte attorno alla piramide si erano annerite.

                                              Riguardo l'esperimento con i magneti: scoprì per caso che posizionando due magneti alla corretta distanza, definita da lui "distanza critica", si verifica appunto lo strano effetto di rendere invisibile o quantomeno annullare la visibilità dalla parte opposta.
                                              Questa "parete" che si viene a formare, è appunto la barriera magnetica tra due mondi (o due dimensioni... questo non lo spiega..).

                                              La distanza critica si ha appunto quando i due magneti sono posti ad una distanza tale che sia sufficiente avvicinarli di qualche ulteriore millesimo di cm perchè il campo magnetico sia in grado di attrarre i due magneti.

                                              Il setup utilizzato per il grande esperimento, invece faceva uso di 4 potenti magneti permanenti (fatti in acciaio e magnetizzati), che furono trasportati da dei camion.

                                              Qui sotto vi posto una pagina del libro con il setup dei magneti.

                                              Il libro è edito da Edizioni mediterranee ed è del 1986.

                                              ciao,
                                              denis

                                              Attached Image

                                              Attached Image

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                                              • #24
                                                QUOTE
                                                sul potere della piramide, capace secondo lui, se correttamente orientata, di deflettere i raggi cosmici. Lo scoprì lasciando un modello di piramide nel terrazzo per diversi mesi, quando tornò, le piastrelle tutte attorno alla piramide si erano annerite.


                                                E tutte le possibili soluzioni logiche le ha scarte ? Di dare il cencio sul terrazzo di tanto in tanto non se ne parla vero?

                                                QUOTE
                                                scoprì per caso che posizionando due magneti alla corretta distanza, definita da lui "distanza critica", si verifica appunto lo strano effetto di rendere invisibile o quantomeno annullare la visibilità dalla parte opposta.


                                                A bhè, basta metter i magneti davanti agli occhi e stai sicuro che non riesci a vedere oltre.

                                                Ma cos'è sto libro "STARGATE" ?
                                                Ma com'è che qualsiasi scicchezza scritta su un libro diventa atomaticamente vera agli occhi della gente?
                                                Sviluppiamo un po' di senso critico o i pochi governeranno i molti. Ops, ma è già così. Ahh ecco perchè......


                                                Ciao
                                                Docrates

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                                                • #25
                                                  Dove avverrebbe il fenomeno descritto dall'autore, ovvero in quale punto del disegno che rappresenta i magneti posti in quel modo?

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                                                  • #26
                                                    CITAZIONE
                                                    Dove avverrebbe il fenomeno descritto dall'autore, ovvero in quale punto del disegno che rappresenta i magneti posti in quel modo?


                                                    Il fenomeno si dovrebbe sviluppare nell'esatto centro della zona critica, ovvero lo spazio che si forma in mezzo ai 4 magneti.

                                                    CITAZIONE
                                                    E tutte le possibili soluzioni logiche le ha scarte ? Di dare il cencio sul terrazzo di tanto in tanto non se ne parla vero?


                                                    Forse ho omesso di dire che si sono annerite solo le piastrelle nelle immediate vicinanze della piramide. Le altre in tutta la terrazza erano normali.

                                                    CITAZIONE
                                                    A bhè, basta metter i magneti davanti agli occhi e stai sicuro che non riesci a vedere oltre.


                                                    Docrates: vanno bene gli scettici... purchè siano costruttivi...
                                                    Oltretutto, ho deciso di scrivere solo ed unicamente perchè ho letto il libro... questa è l'unica testimonianza che posso dare su questo argomento.

                                                    Commenta


                                                    • #27
                                                      CITAZIONE (dede00 @ 31/1/2006, 00:03)
                                                      Ciao a tutti,

                                                      ho visto adesso questa discussione.

                                                      Possiedo il libro di G.B Ferlini "La barriera magnetica", è molto interessante, fa anche varie deduzioni sul potere della piramide, capace secondo lui, se correttamente orientata, di deflettere i raggi cosmici. Lo scoprì lasciando un modello di piramide nel terrazzo per diversi mesi, quando tornò, le piastrelle tutte attorno alla piramide si erano annerite.

                                                      Riguardo l'esperimento con i magneti: scoprì per caso che posizionando due magneti alla corretta distanza, definita da lui "distanza critica", si verifica appunto lo strano effetto di rendere invisibile o quantomeno annullare la visibilità dalla parte opposta.
                                                      Questa "parete" che si viene a formare, è appunto la barriera magnetica tra due mondi (o due dimensioni... questo non lo spiega..).

                                                      La distanza critica si ha appunto quando i due magneti sono posti ad una distanza tale che sia sufficiente avvicinarli di qualche ulteriore millesimo di cm perchè il campo magnetico sia in grado di attrarre i due magneti.

                                                      Il setup utilizzato per il grande esperimento, invece faceva uso di 4 potenti magneti permanenti (fatti in acciaio e magnetizzati), che furono trasportati da dei camion.

                                                      Qui sotto vi posto una pagina del libro con il setup dei magneti.

                                                      Il libro è edito da Edizioni mediterranee ed è del 1986.

                                                      ciao,
                                                      denis

                                                      Dede

                                                      Il libro e' introvabile
                                                      Che fai fotocopi?
                                                      La mia copia la pago io!
                                                      Fammi sapere

                                                      MetS biggrin.gif

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                                                      • #28
                                                        CITAZIONE
                                                        Il fenomeno si dovrebbe sviluppare nell'esatto centro della zona critica, ovvero lo spazio che si forma in mezzo ai 4 magneti.


                                                        Ai poli le linee di campo dovrebbero flettersi per chiudersi, quindi la parte centrale dovrebbe rimanere poco influenzata dalle linee di forza...ma lui specifica anche da che angolo di visuale ha visto questo fenomeno?

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                                                        • #29
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                                                          devo rileggermi un'attimo il libro.... l'ho letto + di 8 anni fa... wink.gif

                                                          Credo comunque che la posizione da cui osserva sia dietro uno dei due magneti ad U , posti orizzontalmente.

                                                          In pratica,
                                                          se "<" e ">" sono i due magneti ad U, e "@:" è l'osservatore, la vista dall'alto dovrebbe essere una cosa del genere..

                                                          CODICE

                                                          @: <  >

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                                                          • #30
                                                            QUOTE (dede00 @ 31/1/2006, 00:42)
                                                            Docrates: vanno bene gli scettici... purchè siano costruttivi...
                                                            Oltretutto, ho deciso di scrivere solo ed unicamente perchè ho letto il libro... questa è l'unica testimonianza che posso dare su questo argomento.

                                                            Ok cercherò di essere costruttivo anche se qui c'è ben poco da costruire. Ti invito a riflettere su questa affermazione:

                                                            QUOTE
                                                            La distanza critica si ha appunto quando i due magneti sono posti ad una distanza tale che sia sufficiente avvicinarli di qualche ulteriore millesimo di cm perchè il campo magnetico sia in grado di attrarre i due magneti.


                                                            Senza tirare in ballo formule, la forza di attrazione e sempre presente ed aumenta al dimuinure della distanza. Non è definibile perciò un punto a partire dal quale i magneti si attraggono, perchè si attraggono (o si respingono) sempre, cambia semplicemente l'intensità-
                                                            Qualora tu mi obbiettassi,ok ma la realtà non è matematica, l'esperienza ci insegna che se io avvicino due magneti essi inizialmente stanno fermi e superata una certa distanza essi cominceranno a correre l'uno verso l'altro.
                                                            Ciò accade perchè a tale distanza le forze magnetiche sono superiori a quella forza che si chiama "attrito di primo distacco". Ma l'attrito di primo distacco, e funzione dei materiali e non delle proprieta magnetiche. In altre parole se, l'esperimento lo fai sulla tua tavola di cucina misurerai una certa distanza critica, se lo fai sulla mia ne misurerai un'altra.
                                                            Adesso la domandona finale alla Dorates: Mi sai dire la relazione che intercorre tra l'apertura della porta dimensionale e la tovola della cucina di Hellblow?

                                                            Trai le conclusioni che più credi giuste.

                                                            Ciao Docrates

                                                            Edited by Docrates - 31/1/2006, 01:10

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