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Campo magnetico generato dalle linee A.T.

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  • Campo magnetico generato dalle linee A.T.

    Sistema per mitigare il campo magnetico generato dalle linee ad alta tensione. L. 36/2001.
    Legge quadro sulla protezione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e decreti attuativi emanati nel luglio 2003. GU 200 del 29 Agosto 2003, il Ministero dell’Ambiente ha deciso di stringere i tempi per aumentare le misure di prevenzione sanitaria contro l’elettrosmog a tutela dei bambini in Italia:
    vicino a scuole, asili nido e parchi gioco, le onde elettromagnetiche a bassa frequenza (alta tensione elettrica) dovranno essere infatti ridotte, e non potranno superare la soglia di sicurezza di 0,2 microtesla (misura dell’induzione dei campi elettromagnetici).
    Obiettivi generali di messa a punto, nell’ottica dello sviluppo sostenibile, di criteri di valutazione dell'impatto tecnico, economico, ambientale e sociale dei nuovi standard di tutela sanitaria derivanti dall’applicazione della legge N° 36/01 del 22 febbraio 2001.
    Comprendono:
    a) la simulazione, in un contesto territoriale ritenuto significativo ad esempio la provincia di Milano: degli effetti impiantistici, ambientali e territoriali delle nuove norme;
    b) la predisposizione di una procedura di valutazione dei costi globali associabili a ciascuna delle soluzioni impiantistiche e magnetiche che si possono ipotizzare e ottenere dalle tecniche di riduzione dei campi.
    Impianti per la distribuzione dell’energia elettrica.
    I Comuni devono indicare negli strumenti urbanistici gli elettrodotti esistenti e specifici corridori aerei o interrati per la localizzazione delle linee elettriche con tensione uguale o superiore a 30.000 volt, anche con riferimento ai programmi di sviluppo delle reti di distribuzione dell’energia elettrica.
    Con direttive Regionali viene definita l’ampiezza dei corridoi in relazione alla tensione della linea elettrica.
    Gli strumenti urbanistici devono assicurare che si realizzi il rispetto del valore limite di induzione magnetica, misurata al ricettore, di 0.2 micro Tesla in prossimità di asili, scuole, aree verdi attrezzate, ospedali ed aree urbane, nonché uffici adibiti a permanenza di persone non inferiori a 4 ore giornaliere.
    Effetti a breve termine. Gli studi hanno dimostrato che esposizioni ad elevate intensità di campo elettromagnetico possono generare nell'uomo un effetto termico, cioè il riscaldamento del corpo, o di sue parti esposte alle radiazioni, che segue all'assorbimento dell'energia elettromagnetica. Gli effetti riscontrati sono molteplici e confermano il pericolo per la salute. Un esempio sono le esposizioni a cui sono soggetti gli utenti dei telefoni cellulari che irradiano campi di valore molto elevato durante la conversazione.
    Effetti a lungo termine. Gli effetti biologici sono legati anche alle lunghe esposizioni a campi di bassissima intensità. Le esposizioni prolungate, che in Italia sono convenzionalmente determinate in almeno 4 ore, favoriscono un effetto non termico. Questo effetto è dovuto probabilmente all'interazione tra i messaggi elettrochimici dell'organismo e le onde elettromagnetiche. Anche a bassissima intensità i campi elettromagnetici si comporterebbero come delle piccole sollecitazioni che, se ripetute nel tempo, provocano dei danni biologici.
    Il campo magnetico generato dai sistemi in cavo: può essere mitigato al di sotto dei più stringenti limiti normativi, con metodi affidabili e caratterizzati da gradi diversi di prestazioni schermanti, costi e facilità di installazione.

    Le tecnologie di mitigazione possono essere raggruppate in due metodi principali: intrinseci ed esterni. Nei primi si interviene modificando i parametri elettrici e geometrici, nei secondi si interviene dall’esterno per modificare il campo nell’ambiente circostante. Spesso si fà uso della combinazione tra i due metodi.
    Interramento. Difficoltà nell'esercizio della rete;
    - Maggiore complessità nell’eseguire manutenzioni ed interventi su guasto con relativi incrementi dei tassi di indisponibilità;
    - Maggiori limitazioni imposte all’uso dei terreni asserviti;
    - Costo: da 3 fino a 6-8 volte.
    - I sistemi interrati ad altissima tensione in polietilene reticolato (XLPE): esso è impiegato per l'isolamento primario di cavi a bassa, media e alta tensione, per cavi di segnalazione e comando. Il processo di reticolazione ne migliora la resistenza alla fessurazione sotto sforzo e la resistenza al freddo. Poiché l'XLPE non fonde come un elastomero, è in grado di sopportare carichi termici fino a 120°C. Anche in questo caso le mescole di polietilene vengono acquistate da fornitori qualificati e certificati, con caratteristiche elettriche e meccaniche rispondenti alle norme CEI 20-11 E4I, ASTM D 1248 type I, DIN 57 207/VDE 0207 2XI1, IEC 502, IEC 754-2., presentano un profilo di campo magnetico molto compatto rispetto alle linee aeree.

    Il campo magnetico emesso dai cavi interrati, può essere mitigato al di sotto dei più stringenti limiti normativi, in canalette ferromagnetiche riempite di cemento magro, con metodi affidabili e caratterizzati da gradi diversi di prestazioni schermanti, costi e facilità d’installazione. Alla luce delle esperienze maturate, si può affermare che è tecnicamente possibile mitigare il campo magnetico generato dai sistemi in cavo interrato ad alta tensione. La scelta deve essere effettuata a secondo dei casi, in relazione alla distanza e al valore massimo di campo magnetico stabiliti dalle normative. La posa a trifoglio consente di ottenere buoni risultati sia dal punto di vista tecnico-economico che ambientale, riducendo la larghezza dello scavo e del corridoio di rispetto.

    Suggerimento tecnico:
    - Tra gli impianti che non rispettano il limite di 0,2 microtesla, bisognerà identificare quelli che sono fattibili di bonifica con interventi più economicamente vantaggiosi rispetto ad una schermatura ferromagnetica con cavi interrati (ad esempio innalzamento dei cavi aerei, linee split-phase ecc.)
    - Con gli elettrodotti restanti, bisognerà quindi verificare gli effetti economici ed impiantistici dell'adozione di una schermatura ferromagnetica, utilizzando eventuali codici di calcolo disponibili in letteratura e suffragando il tutto con rilievi sperimentali. Questo darebbe la possibilità di determinare delle fasce di rispetto non solo per gli attuali elettrodotti sia aerei che interrati (già fattibile oggi) ma anche di elettrodotti interrati con schermatura ferromagnetica o conduttiva/ferromagnetica.



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