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Miscela pellets

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  • Miscela pellets

    Salve a tutti<br>è da molti mesi che seguo come visitatore questo forum e ne ho tratto molte notizie utili.<br>Adesso però è nato un problema e volevo affidarmi alla vostra esperienza prima di spendere soldi inutilmente.<br>Tra pochi giorni mi arriver&agrave; a casa una nuova stufa a pellets ad alto rendimento (stufa, non caldaia). Ho gi&agrave; trovato un fornitore di pellets che me li procura per circa 20€ a quintale con acquisto minimo di 10 quintali alla volta (lo stoccaggio non è un problema perché fino adesso stoccavo anche 100 quintali di legna).<br>La mia idea era la seguente: dietro casa mia c&#39;è una piccola vigna che ogni anno produce circa una decina di quintali di scarto da potatura. Fino ad adesso questi vengono lacsciati ascugare qualche mese e poi bruciati all&#39;aperto. La mia idea era di acquistare un qualche tiupo di trituratore e di miscelare questa biomassa che adesso viene letteralmente sprecata con i pellet. So che questi trucioli devono essere asciugati ma il mio vecchio fienile (attualmente vuoto) potrebbe essere adatto allo scopo.<br>Opinioni, problemi soprattutto di usura/combustione della stufa, prove che avete fatto...<br>Dovrei cercare di spendere non moltissimo (se devo comprare una trituratrice ok, ma non una macchina per fare il pellet per intenderci)<br>Grazie a tutti e complimenti per questo utilissimo forum

  • #2
    Non sono un esperto ma un ossevatore (credo attento).<br>I sarmenti e i tralci di vigna non credo abbiano un elevato valore a livello di calorie/kg, per recuperare una decina di quintali di cippato (si chiama così la legna triturata) dovresti spendere una cifra considerevole per il trituratore anzi, visto il diametro di molti tralci, dovresti accostarti ad una piccola cippatrice che costa ancora di più, poi dovresti stoccare questo materiale e rivoltarlo ogni tanto per non farlo ammuffire (tieni presente che il cippato "serio" viene essiccato artificialmente), da ultimo, è da considerare che la maggior parte delle stufe non permettono la regolazione dell&#39;aria di combustione e ma solo quella della temperatura quindi non potresti "tarare" la combustione su una miscela sostanzialmente più povera come quella che vuoi utilizzare, con il rischio di inceppare la stufa stessa.<br>Insomma non credo che io gioco valga la candela.<br>Ma perchè, invece di una stufa non hai acquistato una vera e propria caldaia a pellets, anzi, a pellets/legna, che è la cosa migliore?<br>Avresti speso di più ma la potenza sarebbe stata superiore e, in più avrebbe bruciato senza problemi quasi ogni tipo di combustibile trito proprio in virtù delle regolazioni possibili.<br>Senza contare che, quando sei in casa e nel week end, avresti potuto utilizzare la legna in ciocchi che costa la met&agrave; del pellet.<br>A proposito, il prezzo del pellet continua ad aumentare, vogliono ammazzare un mercato prima che nasca?<br>In italia costa più che in austria dove, per comprare una caldaia a pellets ti danno più del 50% di incentivi&#33;&#33;&#33;<br>Mah...

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    • #3
      <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (sasvar @ 2/2/2006, 17:09)</div><div id='QUOTE' align='left'>Non sono un esperto ma un ossevatore (credo attento).<br>I sarmenti e i tralci di vigna non credo abbiano un elevato valore a livello di calorie/kg, per recuperare una decina di quintali di cippato (si chiama così la legna triturata) dovresti spendere una cifra considerevole per il trituratore anzi, visto il diametro di molti tralci, dovresti accostarti ad una piccola cippatrice che costa ancora di più, poi dovresti stoccare questo materiale e rivoltarlo ogni tanto per non farlo ammuffire (tieni presente che il cippato "serio" viene essiccato artificialmente), da ultimo, è da considerare che la maggior parte delle stufe non permettono la regolazione dell&#39;aria di combustione e ma solo quella della temperatura quindi non potresti "tarare" la combustione su una miscela sostanzialmente più povera come quella che vuoi utilizzare, con il rischio di inceppare la stufa stessa.<br>Insomma non credo che io gioco valga la candela.<br>Ma perchè, invece di una stufa non hai acquistato una vera e propria caldaia a pellets, anzi, a pellets/legna, che è la cosa migliore?<br>Avresti speso di più ma la potenza sarebbe stata superiore e, in più avrebbe bruciato senza problemi quasi ogni tipo di combustibile trito proprio in virtù delle regolazioni possibili.<br>Senza contare che, quando sei in casa e nel week end, avresti potuto utilizzare la legna in ciocchi che costa la met&agrave; del pellet.<br>A proposito, il prezzo del pellet continua ad aumentare, vogliono ammazzare un mercato prima che nasca?<br>In italia costa più che in austria dove, per comprare una caldaia a pellets ti danno più del 50% di incentivi&#33;&#33;&#33;<br>Mah...</div></div><br>Solo alcune considerazioni su quello che hai detto:<br>- la stufa (non caldaia) a pellets va a sostituire una stufa a legna in ghisa per via del basso rendimento di quest&#39;ultima (la legna la devo comperare). Non mi risulta che sul mercato esistano stufe a pellets e legna ad alto rendimento.<br>- per quanto riguarda la scelta di caldaia pellets/legna (sempre ad alto rendimento) ci sono due considerazioni da fare: l&#39;estate scorsa ho acquistato una caldaia a gas a condensazione (che sostituiva quella vecchissima a gasolio) e cambiarla ora non mi sembra il caso. Inoltre una caldaia a legna/pellets ad alto rendimento è stata acquistata da mio zio (peraltro contentissimo dell&#39;acquisto) il quale però mi ha fatto notare che, nonostante avesse acquistato la caldaia più piccola che è riuscito a trovare (e ti assicuro che conoscie met&agrave; degli idraulici del Friuli per lavoro), è gia troppo grande per casa sua. Se consideri che casa mia ha una metratura circa 1/3 in meno una caldaia a legna sarebbe veramente eccessiva.<br>Il punto è questo: scaldare a pellets mi costa indubbiamente meno che a gas, quindi si utilizzerebbe la caldaia a gas come "riserva" della stufa a pellets. Quello che mi interessava sapere pertanto è se era possibile miscelare i pellets con dell&#39;altro: non mi sarei mai pensato di far andare la stufa solo a cippato (anche perché 10 quintali basterebbero per un paio di mesi al massimo).<br>Per quanto riguarda il problema della carburazione vi farò sapere, ma credo di ricordare che sul modello in questione siano presenti delle regolazioni (il venditore mi diceva che i primi giorni si sarebbe dovuto tararla per il tipo di pellet che mi forniscono loro, quindi...). La stufa mi arriva venerdì della prossima settimana, in ogni caso avevo intenzione di fare delle prove prima di acquistare qualunque cosa di serio.<br>P.S.: sappi che comunque a casa ho anche un piccolo trattore, quindi "potenza" da utilizzare per una cippatrice anche ce l&#39;ho, il problema effettivamente è il costo della macchina che non mi fa convenire questa soluzione (dovrei trovare un qualcosa di molto economico).

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      • #4
        <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (defaste @ 3/2/2006, 09:13)</div><div id='QUOTE' align='left'><div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (sasvar @ 2/2/2006, 17:09)</div><div id='QUOTE' align='left'>Non sono un esperto ma un ossevatore (credo attento).<br>I sarmenti e i tralci di vigna non credo abbiano un elevato valore a livello di calorie/kg, per recuperare una decina di quintali di cippato (si chiama così la legna triturata) dovresti spendere una cifra considerevole per il trituratore anzi, visto il diametro di molti tralci, dovresti accostarti ad una piccola cippatrice che costa ancora di più, poi dovresti stoccare questo materiale e rivoltarlo ogni tanto per non farlo ammuffire (tieni presente che il cippato "serio" viene essiccato artificialmente), da ultimo, è da considerare che la maggior parte delle stufe non permettono la regolazione dell&#39;aria di combustione e ma solo quella della temperatura quindi non potresti "tarare" la combustione su una miscela sostanzialmente più povera come quella che vuoi utilizzare, con il rischio di inceppare la stufa stessa.<br>Insomma non credo che io gioco valga la candela.<br>Ma perchè, invece di una stufa non hai acquistato una vera e propria caldaia a pellets, anzi, a pellets/legna, che è la cosa migliore?<br>Avresti speso di più ma la potenza sarebbe stata superiore e, in più avrebbe bruciato senza problemi quasi ogni tipo di combustibile trito proprio in virtù delle regolazioni possibili.<br>Senza contare che, quando sei in casa e nel week end, avresti potuto utilizzare la legna in ciocchi che costa la met&agrave; del pellet.<br>A proposito, il prezzo del pellet continua ad aumentare, vogliono ammazzare un mercato prima che nasca?<br>In italia costa più che in austria dove, per comprare una caldaia a pellets ti danno più del 50% di incentivi&#33;&#33;&#33;<br>Mah...</div></div><br>Solo alcune considerazioni su quello che hai detto:<br>- la stufa (non caldaia) a pellets va a sostituire una stufa a legna in ghisa per via del basso rendimento di quest&#39;ultima (la legna la devo comperare). Non mi risulta che sul mercato esistano stufe a pellets e legna ad alto rendimento.<br>- per quanto riguarda la scelta di caldaia pellets/legna (sempre ad alto rendimento) ci sono due considerazioni da fare: l&#39;estate scorsa ho acquistato una caldaia a gas a condensazione (che sostituiva quella vecchissima a gasolio) e cambiarla ora non mi sembra il caso. Inoltre una caldaia a legna/pellets ad alto rendimento è stata acquistata da mio zio (peraltro contentissimo dell&#39;acquisto) il quale però mi ha fatto notare che, nonostante avesse acquistato la caldaia più piccola che è riuscito a trovare (e ti assicuro che conoscie met&agrave; degli idraulici del Friuli per lavoro), è gia troppo grande per casa sua. Se consideri che casa mia ha una metratura circa 1/3 in meno una caldaia a legna sarebbe veramente eccessiva.<br>Il punto è questo: scaldare a pellets mi costa indubbiamente meno che a gas, quindi si utilizzerebbe la caldaia a gas come "riserva" della stufa a pellets. Quello che mi interessava sapere pertanto è se era possibile miscelare i pellets con dell&#39;altro: non mi sarei mai pensato di far andare la stufa solo a cippato (anche perché 10 quintali basterebbero per un paio di mesi al massimo).<br>Per quanto riguarda il problema della carburazione vi farò sapere, ma credo di ricordare che sul modello in questione siano presenti delle regolazioni (il venditore mi diceva che i primi giorni si sarebbe dovuto tararla per il tipo di pellet che mi forniscono loro, quindi...). La stufa mi arriva venerdì della prossima settimana, in ogni caso avevo intenzione di fare delle prove prima di acquistare qualunque cosa di serio.<br>P.S.: sappi che comunque a casa ho anche un piccolo trattore, quindi "potenza" da utilizzare per una cippatrice anche ce l&#39;ho, il problema effettivamente è il costo della macchina che non mi fa convenire questa soluzione (dovrei trovare un qualcosa di molto economico).</div></div><br>Salve&#33; Avrei anch&#39;io alcune osservazioni: le stufe a pellet normalmente hanno un meccanismo di caricamento realizzato specificamente per il pellet. Altri prodotti non uniformi (e soprattutto difficili da spezzare contrariamente al pellet) rischiano di intasare/bloccare la coclea o peggio, di incastrarsi nel canale di caduta. In ogni caso, il cippato e&#39; soggetto all&#39;effetto &#39;ponte&#39; (avete presente le gallerie scavate dai bimbi nella sabbia?) che rischia di far spegnere la stufa per mancata alimentazione pur con serbatoio del combustibile pieno (la soluzione adottata per le caldaie e&#39; di introdurre un&#39;elica di rimestamento o di un rastrello sul fondo di un contenitore cilindrico che &#39;gratta&#39; la montagna di cippato sovrastante). Forse con una miscelazione a % bassissima di cippato potrebbe funzionare ma a mio avviso e&#39; azzardato spendere tanti soldi per risparmiare pochissimo.<br><br>PS<br>Esistono caldaie a mais/pellet anche da 12 Kw.
        Bye

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        • #5
          <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (caldodalmais @ 3/2/2006, 19:03)</div><div id='QUOTE' align='left'>Salve&#33; Avrei anch&#39;io alcune osservazioni: le stufe a pellet normalmente hanno un meccanismo di caricamento realizzato specificamente per il pellet. Altri prodotti non uniformi (e soprattutto difficili da spezzare contrariamente al pellet) rischiano di intasare/bloccare la coclea o peggio, di incastrarsi nel canale di caduta. In ogni caso, il cippato e&#39; soggetto all&#39;effetto &#39;ponte&#39; (avete presente le gallerie scavate dai bimbi nella sabbia?) che rischia di far spegnere la stufa per mancata alimentazione pur con serbatoio del combustibile pieno (la soluzione adottata per le caldaie e&#39; di introdurre un&#39;elica di rimestamento o di un rastrello sul fondo di un contenitore cilindrico che &#39;gratta&#39; la montagna di cippato sovrastante). Forse con una miscelazione a % bassissima di cippato potrebbe funzionare ma a mio avviso e&#39; azzardato spendere tanti soldi per risparmiare pochissimo.<br><br>PS<br>Esistono caldaie a mais/pellet anche da 12 Kw.</div></div><br>Ho capito qual è il problema. Certo era comunque una miscela quella che volevo usare per alimentare la stufa, però per come stanno le cose effettivamente è vero ciò che dici. Io stavo pensando che forse riesco a farmi prestare una cippatrice, magari per adesso trituro giusto qualche decina di chili solo per fare delle prove, ed eventualmente si fa la spesa. Grazie per i vostri consigli.<br><br><span class="edit">Edited by defaste - 4/2/2006, 09:09</span>

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          • #6
            <br><br>Ciao a tutti,<br> una delle prove fatta ancora 5 anni f&agrave;, riguardava la possibilit&agrave; di recuperare energeticamente i sarmenti di vite. La prova è stata fatta con successo su materiale raccolto e essiccato in fascine. Le fascine venivano poi macinate e bricchettate. L&#39;analisi del potere calorifico superiore è stata KJ/kg 17662 + o - 2.5%. Era un esperimento per conto di un&#39;associazione di piccoli produttori, ma non se n&#39;è fatto più niente.<br>I bricchetti facevano anche una discreta brace, ed ho provato a farci ai ferri, costine al pinot&#33;<br>Ciao<br> Osvaldo

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            • #7
              <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (Osvaldo @ 4/2/2006, 21:43)</div><div id='QUOTE' align='left'>Ciao a tutti,<br> &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;una delle prove fatta ancora 5 anni f&agrave;, riguardava la possibilit&agrave; di recuperare energeticamente i sarmenti di vite. La prova è stata fatta con successo su materiale raccolto e essiccato in fascine. Le fascine venivano poi macinate e bricchettate. L'analisi del potere calorifico superiore è stata KJ/kg 17662 + o - 2.5%. Era un esperimento per conto di un'associazione di piccoli produttori, ma non se n'è fatto più niente.<br>I bricchetti facevano anche una discreta brace, ed ho provato a farci ai ferri, costine al pinot&#33;<br>Ciao<br> &nbsp; &nbsp; &nbsp; Osvaldo</div></div><br>Il potere calorico non mi sorprende, visto che normalmente quando diamo fuoco alla pira (mese di maggio) se non è piovuto da un certo tempo, produce un calore che non si riesce stare a meno di 10 metri di distanza. Per quanto riguarda la legna (fusto della pianta morta) la uso regolarmente in estate per fare grigliate in quanto è il miglior legno per griglia che abbia mai usato.<br>Quello che mi sta facendo pensare è un'altra cosa: io produco circa 10 quintali di "ramaglie" producento circa 10 ettolitri di vino. Se penso alle migliaia di ettolitri di vino che vendono prodotti nella mia zona (collio goriziano) e che gli scarti di potatura vengono portati addirittura in discarica, beh, mi sarebbe piaciuto fare da "iniziativa pilota" che riesce a trasformare un rifiuto in un qualcosa di straordinaria rilevanza energetica. Bisogner&agrave; che parlo con il mio amico della Coldiretti e vedere se hanno gi&agrave; visto qualcosa loro... (quest'ultima riflessioe era un po' OT).<br><br><span class="edit">Edited by defaste - 5/2/2006, 09:00</span>

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              • #8
                Ciao.<br>In che maniera tratti le tue vigne? Le pompi con rame o poltiglia?<br>In questo caso i tuoi rametti credo contengano discrete quantita' di metalli pesanti (il rame e' biologico, ma ha il piccolo difetto di essere cancerogeno e volevano toglierlo dalla circolazione.... ma essendo biologico&#33 quindi le ceneri che ne risulterebbero sarebbero abb inquinanti.<br><br>Anche secondo me era meglio se ti compravi una caldaia a fiamma inversa considerando anche che c'e' una pesante scarsita' di pellet e che il suo prezzo e' destinato a crescere (e sta gia crescendo).<br><br>Non ti conviene piantare delle siepi lungo i fossi del tuo appezzamento? Avresti legna gratis ed inoltre ci sono finaziamenti regionali appositi.<br><br>Per quanto riguarda gli scarti della vendemmia non hai mai sentito parlare delle mattonelle di vinacciolo? Sono brichetti fatti con quel che rimane dopo la spremitura, hanno un alto potere calorifico. <br><br>Ultimo che casa enorme hai? 100 q di legna? Sono un'eneormita'&#33; Mai pensato ad isolare un po' termicamente?

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                • #9
                  <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (Nove^3 @ 5/2/2006, 12:11)</div><div id='QUOTE' align='left'>Ciao.<br>In che maniera tratti le tue vigne? Le pompi con rame o poltiglia?<br>In questo caso i tuoi rametti credo contengano discrete quantita' di metalli pesanti (il rame e' biologico, ma ha il piccolo difetto di essere cancerogeno e volevano toglierlo dalla circolazione.... ma essendo biologico&#33 quindi le ceneri che ne risulterebbero sarebbero abb inquinanti.<br><br>Anche secondo me era meglio se ti compravi una caldaia a fiamma inversa considerando anche che c'e' una pesante scarsita' di pellet e che il suo prezzo e' destinato a crescere (e sta gia crescendo).<br><br>Non ti conviene piantare delle siepi lungo i fossi del tuo appezzamento? Avresti legna gratis ed inoltre ci sono finaziamenti regionali appositi.<br><br>Per quanto riguarda gli scarti della vendemmia non hai mai sentito parlare delle mattonelle di vinacciolo? Sono brichetti fatti con quel che rimane dopo la spremitura, hanno un alto potere calorifico. <br><br>Ultimo che casa enorme hai? 100 q di legna? Sono un'eneormita'&#33; Mai pensato ad isolare un po' termicamente?</div></div><br>Le vigne vengono trattate con rame essenzialmente, più eventuali altri additivi a seconda delle malattie stagionali.<br>Il fatto che sia biologico o meno per me è irrilevante anche perché, come ho scritto nei post precedenti, i rami vengono comunque bruciati e le ceneri buttate nel composter insieme agli scarti alimentari e con la cenere della legna della vecchia stufa.<br>Per le siepi non c'è spazio (guarda che l'appezzamento è piccolo, non sono mica un grande produttore).<br>Per quanto riguarda i bricchetti di vinacciolo, oltre alla quantit&agrave; minima che mi resta (la maggior parte dell'uva la vendo) avrei un guadagno troppo piccolo (da 50 litri di vino che faccio per uso personale rimangono pochi chili di vinaccia, il che renderebbe inutile qualunque investimento).<br>I 100 quintali di legna sono la capacit&agrave; di stoccaggio, non il consumo annuo (leggi meglio i post e scoprirai che il consumo di legna ammontava a circa 20 quintali in una stufa a basso rendimento).<br><div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> </div><div id='QUOTE' align='left'>Anche secondo me era meglio se ti compravi una caldaia a fiamma inversa considerando anche che c'e' una pesante scarsita' di pellet e che il suo prezzo e' destinato a crescere (e sta gia crescendo).<br></div></div><br>Rispondo con:<br><div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> </div><div id='QUOTE' align='left'>per quanto riguarda la scelta di caldaia pellets/legna (sempre ad alto rendimento) ci sono due considerazioni da fare: l'estate scorsa ho acquistato una caldaia a gas a condensazione (che sostituiva quella vecchissima a gasolio) e cambiarla ora non mi sembra il caso. Inoltre una caldaia a legna/pellets ad alto rendimento è stata acquistata da mio zio (peraltro contentissimo dell'acquisto) il quale però mi ha fatto notare che, nonostante avesse acquistato la caldaia più piccola che è riuscito a trovare (e ti assicuro che conoscie met&agrave; degli idraulici del Friuli per lavoro), è gia troppo grande per casa sua. Se consideri che casa mia ha una metratura circa 1/3 in meno una caldaia a legna sarebbe veramente eccessiva.<br></div></div>

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                  • #10
                    Scusa ma il dato dei 20 q anno non l'ho trovato...<br>Comunque, se hai tempo, puoi fare un giro in fiera a Verona che c'e' una sezione dedicata allo sfruttamento energetico delle biomasse. Forse lì trovi qualche idea o soluzione gia' pronta. Magari da proporre alla coldiretti della tua zona.

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                    • #11
                      <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (Nove^3 @ 6/2/2006, 09:39)</div><div id='QUOTE' align='left'>Scusa ma il dato dei 20 q anno non l'ho trovato...<br>Comunque, se hai tempo, puoi fare un giro in fiera a Verona che c'e' una sezione dedicata allo sfruttamento energetico delle biomasse. Forse lì trovi qualche idea o soluzione gia' pronta. Magari da proporre alla coldiretti della tua zona.</div></div><br>Effettivamente hai ragione, il dato dei 20 quintali di consumo annuo di legna non l'ho riportato, chiedo venia.<br>Per quanto riguarda l'idea di andare alla fiera di Verona devo ancora chiedere al mio amico se ne stanno parlando almeno tra loro.<br>Vi farò sapere.<br>P.S.: dalle potature delle piante si riesce a ricavare pellet? Penso di sì ma chiedo conferma.

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                      • #12
                        Credo che sia possibile ricavare pellet. bisogna pero' vedere con che caratteristiche visto che il materiale e' molto eterogeneo, ha la corteccia (aumentano cenere ed emissioni) ed e' molto umido.<br>Solitamente la produzione di pellet conviene in grossi volumi e con materiale ben selezionato.<br>Con materiale eterogeneo probabilmente conviene produrre brichetti.<br>Se vuoi ho un'idea da proporti.<br>Con la coldiretti della tua zona potreste organizzare un servizio di brichettatura. Si prende una brichettatrice in societa' (consorzio, cooperativa...) e poi ogniuno porta le ramaglie o i resti della vendemmia a comprimere. Si paga solo il servizio e si ha combustibile a basso costo evitando pure di fare quei grandi falo' inutili. La cosa non dovrebbe costare troppo.

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                        • #13
                          Originariamente inviato da defaste,5/2/2006, 08:58
                                Osvaldo
                          <br>Il potere calorico non mi sorprende, visto che normalmente quando diamo fuoco alla pira (mese di maggio) se non è piovuto da un certo tempo, produce un calore che non si riesce stare a meno di 10 metri di distanza. Per quanto riguarda la legna (fusto della pianta morta) la uso regolarmente in estate per fare grigliate in quanto è il miglior legno per griglia che abbia mai usato.<br>[/QUOTE]<br><br><br><br>Ciao Defaste,<br> ti garantisco che il bricchetto non è da meno, anzi come brace è meglio. Hai presente quanto costa un sacchetto di carbonella? e non è esente nemmeno quella da inquinanti.<br>Anche questo è un mercato di nicchia che varrebbe la pena esplorare.<br>Alla fiera di Verona ho visto una caldaia caricata con una balletta di sarmenti di vite, forse quello è ancora il sistema migliore per recuperare quell'energia che hai gi&agrave; avuto modo di osservare nei falò.<br>Ciao<br> Osvaldo

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                          • #14
                            In effetti il sistema delle mini rotoballe di residui di potature (l'imballatrice è esposta nello stand delle caldaie equador) mi sembra molto interessante. Si riduce il volume ma comunque le ballette sono abbastanza piccole e con alcuni spazi vuoti da poter essere essiccate naturalmente senza fermentare.<br><br><span class="edit">Edited by Lolio - 12/2/2006, 14:37</span>

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                            • #15
                              <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (defaste @ 1/2/2006, 10:18)</div><div id='QUOTE' align='left'>Salve a tutti<br>è da molti mesi che seguo come visitatore questo forum e ne ho tratto molte notizie utili.<br>Adesso però è nato un problema e volevo affidarmi alla vostra esperienza prima di spendere soldi inutilmente.<br>Tra pochi giorni mi arriver&agrave; a casa una nuova stufa a pellets ad alto rendimento (stufa, non caldaia). Ho gi&agrave; trovato un fornitore di pellets che me li procura per circa 20€ a quintale con acquisto minimo di 10 quintali alla volta (lo stoccaggio non è un problema perché fino adesso stoccavo anche 100 quintali di legna).<br>La mia idea era la seguente: dietro casa mia c'è una piccola vigna che ogni anno produce circa una decina di quintali di scarto da potatura. Fino ad adesso questi vengono lacsciati ascugare qualche mese e poi bruciati all'aperto. La mia idea era di acquistare un qualche tiupo di trituratore e di miscelare questa biomassa che adesso viene letteralmente sprecata con i pellet. So che questi trucioli devono essere asciugati ma il mio vecchio fienile (attualmente vuoto) potrebbe essere adatto allo scopo.<br>Opinioni, problemi soprattutto di usura/combustione della stufa, prove che avete fatto...<br>Dovrei cercare di spendere non moltissimo (se devo comprare una trituratrice ok, ma non una macchina per fare il pellet per intenderci)<br>Grazie a tutti e complimenti per questo utilissimo forum</div></div><br>io ho comprato un triteratore della potenza di 2000 w che trita qualsiasi tipo di trami ( olivo, mandorlo, acacie etcc.) e fino a 4 cm di diametro, molto sicuro e potente . Ottengo un buon cippato che brucio nella stufa a legna insieme alla legna tradizionale. Il cippato lo confeziono in sacchetti di carta ( quelli della frutta) - circa un kg. Il risparmio è assicurato e non ho piu' il problema di bruciare all'aperto tutti gli scarti della potatura. costo della macchina 400 euro.<br>ciao

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                              • #16
                                <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (hoduemoto @ 23/2/2006, 18:29)</div><div id='QUOTE' align='left'><div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (defaste @ 1/2/2006, 10:18)</div><div id='QUOTE' align='left'>Salve a tutti<br>è da molti mesi che seguo come visitatore questo forum e ne ho tratto molte notizie utili.<br>Adesso però è nato un problema e volevo affidarmi alla vostra esperienza prima di spendere soldi inutilmente.<br>Tra pochi giorni mi arriver&agrave; a casa una nuova stufa a pellets ad alto rendimento (stufa, non caldaia). Ho gi&agrave; trovato un fornitore di pellets che me li procura per circa 20€ a quintale con acquisto minimo di 10 quintali alla volta (lo stoccaggio non è un problema perché fino adesso stoccavo anche 100 quintali di legna).<br>La mia idea era la seguente: dietro casa mia c'è una piccola vigna che ogni anno produce circa una decina di quintali di scarto da potatura. Fino ad adesso questi vengono lacsciati ascugare qualche mese e poi bruciati all'aperto. La mia idea era di acquistare un qualche tiupo di trituratore e di miscelare questa biomassa che adesso viene letteralmente sprecata con i pellet. So che questi trucioli devono essere asciugati ma il mio vecchio fienile (attualmente vuoto) potrebbe essere adatto allo scopo.<br>Opinioni, problemi soprattutto di usura/combustione della stufa, prove che avete fatto...<br>Dovrei cercare di spendere non moltissimo (se devo comprare una trituratrice ok, ma non una macchina per fare il pellet per intenderci)<br>Grazie a tutti e complimenti per questo utilissimo forum</div></div><br>io ho comprato un triteratore della potenza di 2000 w che trita qualsiasi tipo di trami ( olivo, mandorlo, acacie etcc.) e fino a 4 cm di diametro, molto sicuro e potente . Ottengo un buon cippato che brucio nella stufa a legna insieme alla legna tradizionale. Il cippato lo confeziono in sacchetti di carta ( quelli della frutta) - circa un kg. Il risparmio è assicurato e non ho piu' il problema di bruciare all'aperto tutti gli scarti della potatura. costo della macchina 400 euro.<br>ciao</div></div><br><br>il prblema potrebbe riguardare il sistema di alimentazione della stufa. Non sempre stufe a pellet possono utilizzare anche legno cippato

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                                • #17
                                  Intervengo con somma umilt&agrave;, non essendo assolutamente un esperto nello specifico. Per cui perdonatemi se dico una fesseria.<br><br>Qualcuno ha menzionato la carbonella-----<br><br>per risolvere il problema della triturazione-stoccaggio-essicazione... non potrebbe esere una soluzione ricoprire il PIGNARUL con uno strato di terra e anzichè bruciarlo in uno scenografico falò, farlo ardere in carenza d'osigeno stile torbiera a farci un bel mucchio di carbonella? <br>La stessa però andrebbe usata nella stufa vecchia o venduta per prenderci il pellet...meglio che sprecarla comunque.<br><br>Altrove c'è chi suggerirebbe di usare le stoppie in un gassificatore, con il quale alimentarci la caldaia a metano adeguatamente regolata, e visti i prezzi ed i problemi attuali del metano...sarebbe da considerare.<br><br>Però è una soluzione un po' complessa, e rimando ai thread dove se ne parla da parte di chi ne capisce.

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                                  • #18
                                    Idea non male, peccato che nella trasformazione in carbonella si perda un 50/70 % dell'energia di partenza della legna.<br>Praticamente il processo di formazione della carbonella e' la pirolisi, ossia il processo di gasificazione a minore temperatura ed in carenza di ossigeno.<br>A quel punto conviene bruciare direttamente i residui, nella vecchia stufa, dopo averli seccati.<br><br><span class="edit">Edited by Nove^3 - 24/2/2006, 13:03</span>

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                                    • #19
                                      Dal momento che stiamo un po' deviando dalla mia domanda originale vi espongo il mio esperimento di oggi pomeriggio.<br>Ieri ho utilizzato un biotrituratore (non cippatrice) di un amico e da cui ho ricavato una piccola quantit&agrave; di segatura abbastanza grossa, diciamo 8mm di lato al massimo. L'ho lasciata tutto il pomeriggio nel cassetto di fondo della termocucina a legna di mia nonna (temperatura 45-50° per 6 ore) in modo da farla asciugare (ovviamente è solo per provare, penso che lasciati i trucioli al sole d'agosto per diversi giorni sia equivalente). Oggi pomeriggio, dopo che aver aspettato che la stufa si spegnesse da sola per mancanza di pellet, ho provveduto a caricarla con una miscela al 33% di "segatura" e per la restante parte da pellet. Ne è risultata una combustione sostanzialmente simile a quella del pellet se non fosse per l'umidit&agrave; residua che, oltre a produrre fumo, faceva ritardare l'accensione della segatura (a differenza del pellet la cui accensione è quasi immediata) compensata però da una maggiore durata della fiamma (fuoco più costante).<br>Non ci sono stati problemi né per la coclea né per "ponti" che si sono venuti a creare che impedivano al combustibile di scendere. Nel complesso devo dire che l'esperimento è andato a buon fine, per cui questa per me è una buona via da esplorare, visto il costo dei biotrituratori nei ferramenta.<br>Alcune note sulle vostre idee:<br><div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> </div><div id='QUOTE' align='left'>A quel punto conviene bruciare direttamente i residui, nella vecchia stufa, dopo averli seccati.</div></div><br>Gi&agrave; provato, fiamma altissima e di breve durata con effetto di dover alimentare continuamente la stufa affumicando la casa.<br>Tutte le altre idee che avete menzionato sono, a mio modesto parere, per volumi tali da rendere impossibile un ammortamento dei costi per il solo riscaldamento della mia abitazione. Ciò non vuol dire che non siano valide.<br><br><span class="edit">Edited by defaste - 24/2/2006, 19:05</span>

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                                      • #20
                                        <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> </div><div id='QUOTE' align='left'>io ho comprato un triteratore della potenza di 2000 w che trita qualsiasi tipo di trami ( olivo, mandorlo, acacie etcc.) e fino a 4 cm di diametro</div></div><br><br>Ciao Hoduemoto,<br>anch'io sono alle prese con la progettazione di una piccola trituratrice da collegare alla presa di forza del vecchio trattore <br>di mio padre.Solitamente nelle mie tante prove con le varie miscele di materiale dedicato alle stufe a pellet ho provato a triturare un po' di tutto dai rami secchi alle pigne fino alle noci (che la mia coclea non gestisce).Per lo scopo ho usato un vecchio mulino dedicato al mais.Costruire una sorta di tritatutto da gestire con la grande potenza della presa di forza di un trattore non è facile poichè le forze in gioco sono notevoli e io di mestiere faccio il programmatore&#33;&#33;&#33;Ho però mio cugino che è ingegnere meccanico che fortunatamente mi aiuta.<br>Volevo farti un paio di domande:la tua trituratrice riesce a trattare pigne di medie (o grandi ) dimensioni ?Qaunto tempo ti occorre per triturare un kilo di materiale (precedentemente esssiccato)?Puoi postarci le foto della macchina e del cippato ottenuto?<br><br>Grazie ed a presto

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                                        • #21
                                          Salve a tutti, io attualmente sto vendendo pellet di mais, o meglio 30% segatura e 70% mais essicato al 12% di umidit&agrave;. Sulle caldaie tipo" marina" a biomassa funziona benissimo, sulle stufe, in alcuni modelli va bene in altri si deve intervenire sulle regolazioni. Il fatto è che la quantit&agrave; di residuo prodotta è + alta rispetto al pellet di solo legna, cmq se uno pulisce la stufa max ogni 2 giorni la cosa può funzionare. Sulla caldaia i tempi di pulizia sono ovviamente ravvicinati ma la cosa è + gestibile. <img src='http://img.forumfree.net/html/emoticons/wink.gif' alt='wink.gif'>

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                                          • #22
                                            <div align='center'><div class='QUOTE_top' align='left'><b>CITAZIONE</b> (stefanob76 @ 27/2/2006, 16:47)</div><div id='QUOTE' align='left'>Salve a tutti, io attualmente sto vendendo pellet di mais, o meglio 30% segatura e 70% mais essicato al 12% di umidit&agrave;. Sulle caldaie tipo" marina" a biomassa funziona benissimo, sulle stufe, in alcuni modelli va bene in altri si deve intervenire sulle regolazioni. Il fatto è che la quantit&agrave; di residuo prodotta è + alta rispetto al pellet di solo legna, cmq se uno pulisce la stufa max ogni 2 giorni la cosa può funzionare. Sulla caldaia i tempi di pulizia sono ovviamente ravvicinati ma la cosa è + gestibile. <img src='http://img.forumfree.net/html/emoticons/wink.gif' alt='wink.gif'></div></div><br>Ok, Stefanob76. La cosa mi interessa da vari punti di vista...<br><br>Mi puoi dire qualcosa di più? Per mais intendi il trinciato o il chicco?<br><br>Mi puoi dare una forbice dei prezzi?<br><br><br>Se vuoi rispondimi nei miei messaggi privati. msg pvt<br><br>Ti ringrazio molto<br><br><br>PS: di dove sei?<br><br>Io ven e sabato sono al Rho Milano...<br>Pad 4 - S 22 ... segui il vecchio buon Noè... <img src='http://img.forumfree.net/html/emoticons/wink.gif' alt='wink.gif'>

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                                            • #23
                                              Ti ho inviato in pvt tutti i miei dati contattami quando vuoi.<br>Ciao&#33;<br>

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                                              • #24
                                                <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (junior73 @ 24/2/2006, 23:35)</div><div id="quote" align="left"><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">io ho comprato un triteratore della potenza di 2000 w che trita qualsiasi tipo di trami ( olivo, mandorlo, acacie etcc.) e fino a 4 cm di diametro</div></div><br>Ciao Hoduemoto,<br>anch'io sono alle prese con la progettazione di una piccola trituratrice da collegare alla presa di forza del vecchio trattore<br>di mio padre.Solitamente nelle mie tante prove con le varie miscele di materiale dedicato alle stufe a pellet ho provato a triturare un po' di tutto dai rami secchi alle pigne fino alle noci (che la mia coclea non gestisce).Per lo scopo ho usato un vecchio mulino dedicato al mais.Costruire una sorta di tritatutto da gestire con la grande potenza della presa di forza di un trattore non è facile poichè le forze in gioco sono notevoli e io di mestiere faccio il programmatore&#33;&#33;&#33;Ho però mio cugino che è ingegnere meccanico che fortunatamente mi aiuta.<br>Volevo farti un paio di domande:la tua trituratrice riesce a trattare pigne di medie (o grandi ) dimensioni ?Qaunto tempo ti occorre per triturare un kilo di materiale (precedentemente esssiccato)?Puoi postarci le foto della macchina e del cippato ottenuto?<br><br>Grazie ed a presto</div></div><br>per le foto le postero' appena possibile, le pigne non ho provato a triturarle perche' il diametro supera i 4 cm. ma i rami ( qualsiasi tipo ) li tritura benissimo - considera circa 2 km. di cippato al minuto- in pratica accendo la macchina e inflo i rami , lei inzia a triturare e se li tira automaticamente- facile da usare e sicura-<br>ho triturato rami verdi ( appena tagliati ) con tutte le foglie e rami gi&agrave; accatastati da tempo, quasi secchi- non c'è problema per entrambi, anzi se non superano i 2 cm. credo sia meglio farli seccare un po', il taglio risulta piu' preciso.<br>spero di esserti stato utile, ciao

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