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Cella di Mayer

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  • Cella di Mayer

    Mi permetto di aprire questa nuova discussione riguardo questo favoloso generatore di idrogeno che corrisponde al nome di cella di Mayer





    ok è giunto il momento di fare sul serio...

    La cella di Mayer è costituita da due cilindri.

    Il volume dell'acqua che rimane imprigionata dentro è : 326.17 mm3

    la velocità di propagazione in acquaa 25°C è : 1430 m/s

    La frequenza di risonanza del cilindretto d'acqua è : 12,913 KHz ma questo più di tanto non

    interessa perche quello che è importante è la distanza tra le placche che crea la capacità del

    condesatore...

    la distanza tra le placche è : 1,5875 mm

    la costante dielettrica relativa dell'acqua è 78,54 a 20°C

    la capacità del condensatore è : 1,809 nF


    La prima induttanza essendo costruita da 100 spire filo 24AWG su un diametro di 25,4mm il suo

    valore è : 107,37 uH

    La frequenza di risonanza di tale circuito sembrerebbe e dico sembrerebbe essere : 898KHz !

    infatti questo conto lascia il tempo che trova per un semplicissimo motivo....
    per prima cosa c'è la seconda induttanza per accordare il tutto e come seconda cosa c'è il diodo. Varrebbe la pena casomai interpretarlo come un risuonatore coassiale o un filtro passa banda e qui ci vorrebbe un perfetto o meglio un radioamatore con i controca..i che riesca a calcolare il tutto....

    Comunque al dilà di ciò tutto il segreto della cella di Mayer non è nella cella ma bensì nel collegamento o meglio nell'alimentazione. Per quanto sopra ho scritto si può benissimo capire che (come scrive Mayer) è possibile far risuonare qualsiasi tipo di elettrodi salvo che la distanza sia contenuta per non dover accordare il tutto a frequenze relativamente basse in cui il materiale del toroide non riuscirebbe a dare ottimi valori di Q .
    A proposito del toroide, il suo ruolo è importantissimo. Otre a disaccoppiare i due circuiti fa si che l'uscita sia aumentata in tensione e che la forma d'onda risultante sia diciamo così una quadra tendente ad un dente di sega. Questo tipo di onda quando entra nella prima bobina crea uno sfasamento di 90° della tensione che arrivata al "condensatore"
    Ricreare questo tipo di onda via pc o altro ed iniettandolo alla cella non darebbe nessun risultato, come non darebbe nessun risultato un toroide con materiale ferroso o magnetico o adirittura con polveri di metallo non rientrante nelle frequenze a cui tutto risuona.
    A volte sembra lo schema di un trasmettitore Hf, a volte sembra un filtro passa basso Lc, a volte sembra un risuonatore di linea, a tutti sembra un'elettrolisi, ma qui dentro succedono cose ben diverse...


    Wow ho scritto troppo!!!!

    Infine tutto l'ambaradan o meglio il "casino" stà nel far risuonare il tutto con i mezzi che abbiamo.....

    Dopo questo post, penso di poter dare un suggerimento a tutti riguardo questa Cella :

    Meglio per prima cosa costruirsi il Toroide (e qui cerco qulcuno che conosca un'azienda con bobinatrice automatica su TOROIDE specificando che il nucleo non è di ferro ma di Ferrite! e che il diametro interno è di soli 2cm! )
    poi meglio costruire la cella partendo dalla geometria della cella ( rigorosamente con acciaio inox 304 (non pensate di usare altri acciai inossidabili o con indio radioattivo))

    e poi serve tanti calcoli.........

    Buon Lavoro......
    ------------------------------------------------------------------

    ps
    la prossima volta vediamo di spiegare come fanno ad arrivare da 36V quei maledetti 1000V alla cella....

    Edited by brunovr - 15/2/2006, 21:54
    Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

  • #2
    MOSTRO!

    CITAZIONE
    la prossima volta vediamo di spiegare come fanno ad arrivare da 36V quei maledetti 1000V alla cella....

    Non vedo l'ora!
    Pulchra sunt quae videntur, pulchriora quae sciuntur, longe pulcherrima quae ignorantur. Niels Steensen

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    • #3
      CITAZIONE (brunovr @ 15/2/2006, 21:53)
      A volte sembra lo schema di un trasmettitore Hf, a volte sembra un filtro passa basso Lc, a volte sembra un risuonatore di linea, a tutti sembra un'elettrolisi, ma qui dentro succedono cose ben diverse...


      Wow ho scritto troppo!!!!

      Infine tutto l'ambaradan o meglio il "casino" stà nel far risuonare il tutto con i mezzi che abbiamo.....

      Dopo questo post, penso di poter dare un suggerimento a tutti riguardo questa Cella :

      Meglio per prima cosa costruirsi il Toroide (e qui cerco qulcuno che conosca un'azienda con bobinatrice automatica su TOROIDE specificando che il nucleo non è di ferro ma di Ferrite! e che il diametro interno è di soli 2cm! )
      poi meglio costruire la cella partendo dalla geometria della cella ( rigorosamente con acciaio inox 304 (non pensate di usare altri acciai inossidabili o con indio radioattivo))

      e poi serve tanti calcoli.........

      Buon Lavoro......
      ------------------------------------------------------------------

      ps
      la prossima volta vediamo di spiegare come fanno ad arrivare da 36V quei maledetti 1000V alla cella....

      Ciao, ottimo lavoro !!! non sono d'accordo con la frequenza di lavoro del sistema , troppo alta e con indiscutibili difficoltà costruttive dovute a vari effetti di reattanze distribuite ecc... . Il sistema bisognerebbe farlo lavorare a frequenze tra i 30 ai 50Khz per minori difficoltà costruttive e facile reperibilità dei componenti elettronici. Con frequenze intorno a 1 Mhz saremmo costretti a usare componenti che si usano nei trasmettitori radio HF , non vorrei ritrovarmi a usare il mio Kenwood 440 SAT per dissociare qualche litro di acqua distillata biggrin.gif .
      Il segreto , a mio avviso , stà nella geometria della cella che deve "accordarsi" perfettamente con il circuito induttivo che stà a monte . Per quanto riguarda il toroide è ovvio che sia in ferrite per avere un alto valore di Q e per lavorare con frequenze alte ; avevo allegato un riferimento ai toroidi Amidon http://www.amidoncorp.com/ dove si possono vedere le varie tipologie di toroidi e le caratteristiche elettroniche . Tra l'altro i toroidi Amidon vengono utilizzati in ambito radiantistico per l'auto costruzione di simmetrizzatori Balun e accordatori di antenne .
      Detto questo aspetto la tua spiegazione sul "survoltore" di alimentazione ad alta tensione .
      http://web.tiscali.it/i2viu/electronic/survolt.htm

      smile.gif

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      • #4
        ciao Kalos!

        a dire il vero avevo detto che SEMBREREBBE in effetti la prox volta spiegherò che non è quella ma molto più bassa (circa 28KHz).....

        a presto!

        Edited by brunovr - 16/2/2006, 12:43
        Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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        • #5
          CITAZIONE (brunovr @ 16/2/2006, 12:42)
          ciao Kalos!

          a dire il vero avevo detto che SEMBREREBBE in effetti la prox volta spiegherò che non è quella ma molto più bassa (circa 28KHz).....

          a presto!

          Ciao , la persona che ha replicato con un prototipo funzionante mi aveva detto che la frefrenza di funzionamento era intorno ai 31Khz ma la dissociazione avviene in quasi tutte le frequenze ma in talune frequenze la dissociazione è violenta è veloce con un assorbimento minimo di energia ( risonanza ) . Quà c'è qualche notizia in più :

          http://www.fortunecity.com/roswell/avebury/50/dan1.htm

          Speriamo che Elettrorik faccia una simulazione del circuito per vedere che succede all'interno in grandi linee .

          Ciao

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          • #6
            attedno impaziente che son troppo curioso w00t.gif

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            • #7
              Bene

              dopo aver un pò curiosato sulle dimensioni in gioco della cella, provo a spiegare come mai si possono ottenere tensioni



              elevate ai capi del condensatore-cella.





              user posted image





              Esiste un paramentro che consente di mettere in relazione tra loro i valori dei componenti di un circuito in risonanza detto



              coefficente di risonanza Q. Tale coefficente è praticamente identificabile come il coefficente di qualità di una induttanza.



              Detto ciò ricordo che in condizioni di risonanza il valore di tensione ai capi di una induttanza (nel caso del nostro



              circuito L1) è Q volte la tensione di alimentazione. Unica cosa è che la tensione è sfasata di +90° se si tratta di



              induttanza e di -90° rispetto la corrente se si tratta di una capcacità.

              Detto questo è facile comprendere che il primo impulso genera una tensione superiore di Q volte ai capi di L1 che



              attraversando il diodo va a "caricare" il condensatore-cella (chiamerò CC). Il diodo fa in modo che picchi negativi non



              ritornino indietro scaricando il CC. Arriva il secondo impulso successivo al primo con un minimo ritardo (il piu piccolo



              possibile). L'induttanza ha ancora la tensione residua V1 (V * Q) in circolo che sommata alla tensione nominale V mi da

              V2 = V1+V = (V*Q)+V che, attraverso il fattore Q diventa V3 = V2 *Q = ((V*Q)+V )* Q e cosi via via fino a che il circuito si



              satura. Il circuito viene alimentato da soli 5 impulsi e poi c'è una pausa questo perchè altrimenti se la tensione ai capi



              diventasse troppo elevata, tra le armature del CC avverrebbe la scarica critica.

              Per sapere la tensione ai capi di CC bisognerebbe calcolare il Q della prima induttanza.



              user posted image



              Questo però NON è possibile perchè



              sul brevetto di Mayer non c'è scritto la lunghezza dell'induttanza ma solo il numero di spire, il diametro dell'innduttanza e



              la sezione del filo. :-(

              Tornando al circuito, la seconda induttanza serve per mettere in risonanza il circuito. Dato che due induttanze in serie



              hanno come impedenza totale la somma delle impedenze, alle condizioni di risonanza il valore delle due farà in modo che il



              circuito diventi come una pura resistenza. Dunque alla frequenza di risonanza si avra una circolazione di corrente pari alla



              somma della resistenza del diodo più quella della resistenza risultante. La frequenza di risonanza è data dalla formula

              F= 1 / ( 2* PI * radq( L * C ) ) e dunque per avere una frequenza di risonanza adeguatamente bassa(sui 22-44Khz) bisogna agire



              sull impedenza e sulla capacità del circuito(da ricordare che esistono anche le armoniche, più basse di valore ma pur sempre in risonanza!). Ecco perchè esiste la seconda induttanza variabile. La capacià è data dalla



              nostra CC ed una volta calcolata è tale e poco modificabile, la chiave stà nella L1. Dunque tutto questo complesso circuito è



              un'insieme di equilibri in cui tutto lavora in risonanza.



              Il vecchio Mayer aveva dato un nome ben preciso alla sua cella da cui si può intendere cosa succedeva dentro :



              "resonant charging choke"



              spero di non aver detto castronerie e di essere stato abbastanza comprensibile.



              Buon Lavoro e alla prossima,....

              Edited by brunovr - 16/2/2006, 20:07
              Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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              • #8





                CITAZIONE
                Questo però NON è possibile perchè

                sul brevetto di Mayer non c'è scritto la lunghezza dell'induttanza ma solo il numero di spire, il diametro dell'innduttanza e

                la sezione del filo. :-(


                E sapendo questi dati, non è ricavabile la lunghezza dell'induttanza?

                Edited by lukemon79 - 17/2/2006, 08:54
                Pulchra sunt quae videntur, pulchriora quae sciuntur, longe pulcherrima quae ignorantur. Niels Steensen

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                • #9
                  CITAZIONE (brunovr @ 16/2/2006, 20:05)
                  La capacià è data dalla

                  nostra CC ed una volta calcolata è tale e poco modificabile, la chiave stà nella L1. Dunque tutto questo complesso circuito è

                  un'insieme di equilibri in cui tutto lavora in risonanza.

                  Il vecchio Mayer aveva dato un nome ben preciso alla sua cella da cui si può intendere cosa succedeva dentro :

                  "resonant charging choke"

                  spero di non aver detto castronerie e di essere stato abbastanza comprensibile.

                  Buon Lavoro e alla prossima,....

                  Ottima spiegazione e "lettura" del fenomeno . Non sono d'accordo sulla capacità fissa della CC in quanto le bolle di gas che si formano sull'acqua quando si ha la dissociazione variano le caratteristiche del dielettrico ( in questo caso l'acqua ) inoltre se non si usa acqua distillata industriale a grado di purezza precisa inserendo nella CC acque di tipo diverso varierà la capacità del CC . Quindi bisognerebbe riuscire ad avere risonanza ma non a banda strettissima ma un pò più ampia per far rientrare in risonanza il sistema anche se avvengono piccole variazioni nel dielettrico . Se non erro più è alto il coefficiente Q , più stretta è la banda di funzionamento del risuonatore , per assurdo se il CC fosse un cristallo di quarzo avremmo un oscillatore/filtro a banda strettissima .
                  Mi sembra che le cose stanno divenendo più complesse di quanto pensavo ... non vorrei trasformare la cella Meyer in una radio con VFO e AFC .... sembra che per funzionare bene bisognerebbe trasformarla in questo modo però . sad.gif
                  Credo che bisognerebbe passare alla sperimentazione per verificare le ipotesi . Spero al più presto di poter riprodurre il fenomeno nel mio laboratorio/ cantina .
                  biggrin.gif

                  Un saluto a tutti .

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                  • #10
                    X lukemon

                    Gia, non è possibile perche non si sa se ha avvolto 100 spire tutte vicine o se (sicuramente) ha fatto piu i qualche strato uno sopra all'altro. Si potrebbe però ipotizzare che siano tutte vicine, ma il sistema non è così statico, bisogna prenderlo un pò analogicamente......(tipo l'acustica!)

                    X kalos

                    Hai perfettamente ragione, il prossimo post scriverò cosa succede all'acqua di modo che si riesce a capire la differenza tra questa cella, un vaporizzatore ad ultrasuoni, un vaporizzatore standard, una elettrolisi normale ed un microonde.....

                    Giustissima comunque l'sservazione sulla capacità che rende questo circuito molto dinamico e quindi bisognoso di una banda piuttosto larga...
                    Giusto anche il discorso del fattore Q, in effetti però il fattore q dipende anche dalla capacità pechè, nel momento in cui varia, non si trova più in risonanza e quindi cambia il Q.......
                    In effetti il discorso di una radio non è da scartare del tutto............

                    Giusto anche il discorso sulla sperimentazione: dato che il sistema è dinamico, bisognerebbe iniziare a fissare delle costanti al fine di analizzare i rapporti con gli altri valori...

                    In questo senso, è dato certo (Rik dovrebbe provarlo) che il circuito generatore di impulsi di Mayer è esatto e riesce a fare quello che deve fare. Dunque avendo quel circuito in mano, restano la parti dinamiche e soprattutto il toroide.....
                    x quello mi stò muovendo cercando di ricalcolarlo con ferriti standard acquistabili tramite i normali canali commerciali..... x il resto (geometria e induttanze) meglio prima aspettare qualche altro calcolo......
                    Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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                    • #11
                      Ho ripescato un vecchio libro in cui ho trovato cose molto interessanti....
                      PREMETTO CHE IL CIRCUITO RAFFIGURATO A CUI SI RIFERISCE LA DESCRIZIONE E' UN'INDUTTANZA IN SERIE AD UN CONDENSATORE.

                      "
                      Effetto volano dei circuiti risonanti

                      ....il fatto che in un circuito risonante la corrente percorra i due elementi L e C in senso opposto, secondo un ritmo oscillatorio che è quello legato alla frequenza di risonanza del circuito stesso significa in sosotanza che l'energia posseduta globalmente dal circuito, perche cedutagli dal generatore di segnale, passa alternativamente dal campo magnetico (dell'induttore) a quello elettrico(del condensatore) in modo tale che, quando essa è massima nel prima, è nulla nel secondo e viceversa....."

                      continua il libro .....

                      "E' chiaro che se fosse possibile realizzare un circuito avente L e C ideali, una volta dato, tramite il generatore di segnale, un impulso a frequenza opportuna, il regime oscillatorio potrebbe continuare anche dopo aver scollegato il generatore stesso....."!!!!!!".......cioè l'energia ceduta al circuito continuerebbe ad essere scambiata fra i campi L e C....."

                      Logico dico io che un L e C ideale non è possibile xke vi sono le resistenze interne...

                      continua...

                      " infatti se si mandano ad un circuito risonante ad una frequenza F0 degli impulsi anche brevi susseguentesi con ritmo pari a F0, si potrà ottenere, ai capi del circuito, una tensione alternativa sinusoidale la cui ampiezza potrà ritenersi costante se tra un impulso e l'altro la tensione che nasce dal regime oscillatorio così instauratosi si sarà smorzata di una quantità trascurabile...."

                      e ancora.....

                      "....il caso piu tipico è l'effetto volano in cui viene sfruttato per ripristinare una delle due semionde di un segnale sinusoidale che sia stato eliminato o deformato di una semionda. E' evidente che se il valore Q del circuito risulta molto elevato, la qualità e la forma d'onda ma soprattutto il valore sarà enormemente amplificato......."


                      Praticamente qui si spiega il tutto, avendo il diodo........
                      Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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                      • #12
                        Buongiorno!!!! Asoettando conferme dalle simulazioni di Elettrorik , ho effettuato le simulazioni del circuito postato qualche giorno fà con componenti ideali sulla piattaforma di simulazione Multisim 8 . Purtroppo devo imparare alcune cosette ( come export immagini e file excel ) però sono riuscito a verificare che il circuito funziona come descritto da Brunovr , ai capi della Cella "CC" si troverebbe ( con circuiti ideali ) una tensione pulsante di valore infinito( oscilloscopio del simulatore ) . La simulazione è stata eseguita utilizzando i valori che la piattaforma mi metteva a disposizione ( non conosco il modo di cambiarli per adesso ) e cioè due induttanze da 1mH la cella con capacità di 1microF ( enormemente più alto di quello reale ) , diodo raddrizzatore ideale come il trasformatore ( ho usato uno d'isolamento con rapporto 1>>1 ) . Il simulatore mi ha dato come risultato che il fenomeno di alta tensione sulla cella si ha allorchè la tensione pulsante con duty del 50% ( onda quadra ) di frequenza 100Hz supera i 22 V per frequenze superiori è necessario abbassare il duty cicle fino a 1% . Ho effettuato una simulazione con frequenza 40KHz ( vicina a quella che useremo noi ) duty al 10% e tensione dell'onda quadra 36 V ( quella cioè all'uscita del trasformatore toroidale ) è il fenomeno era enormemente presente . Che dire ... il circuito funziona !! smile.gif ma è necessario inserire nell'onda quadra quella pausa di "n" periodi della frequenza "portante" per non far raggiungere tensioni impossibili per il diodo e per non fare andare in perforazione del dielettrico ( acqua ) nella cella .
                        Aspetto conferma del simulatore in possesso di Elettrorik ma credo che posso continuare con la sperimentazione/costruzione . Mi stà meravigliando la precisione del brevetto .. shifty.gif
                        Ciao biggrin.gif

                        Commenta


                        • #13
                          QUOTE (kalos66 @ 18/2/2006, 15:05)
                          Buongiorno!!!!  Asoettando conferme dalle simulazioni di Elettrorik , ho effettuato le simulazioni del circuito postato qualche giorno fà con componenti ideali sulla piattaforma di simulazione Multisim 8 .  ....

                          Kalos,

                          mi mandi il circuito esatto che hai simulato, compresi i valori?

                          Edited by ElettroRik - 18/2/2006, 15:27
                          "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                          Commenta


                          • #14
                            QUOTE (ElettroRik @ 18/2/2006, 15:26)
                            Kalos,

                            mi mandi il circuito esatto che hai simulato, compresi i valori?

                            Ok ... il circuito è quello in figura . L1 ed L2 sono state simulate con valori di 1mH la cella condensatore di 1microF ma dovresti provare con valori intorno a 10pF . Per le frequenze e tensioni che ho utilizzato sono descritte nel 3d precedente . Ovviamente il diodo è "ideale" come pure il trasformatore . A me interessava simulare il funzionamento del circuito , per verificare quello che accade ai capi della cella .
                            Ciao


                            Attached Image

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                            • #15
                              QUOTE (kalos66 @ 18/2/2006, 15:38)

                              Ok ... il circuito è quello in figura . L1 ed L2 sono state simulate con valori di 1mH l.....
                              Ciao

                              Intendi 1mH (milli) = 1000uH (micro), vero ?

                              Edited by ElettroRik - 18/2/2006, 16:12
                              "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                              • #16
                                su ragazzi....pendo dalle vostre labbra w00t.gif

                                Commenta


                                • #17
                                  QUOTE (ElettroRik @ 18/2/2006, 16:11)
                                  QUOTE (kalos66 @ 18/2/2006, 15:38)

                                  Ok ... il circuito è quello in figura . L1 ed L2 sono state simulate con valori di 1mH l.....
                                  Ciao

                                  Intendi 1mH (milli) = 1000uH (micro), vero ?

                                  Esatto ...

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                                  • #18
                                    BELLO, BELLO e Bello!!!!

                                    Complimenti Kalos! Significa che ciò che dico non sono castronerie!!!!
                                    Sarebbe contento il mio vecchio professore di elettronica!!(anche se avevo 9 !)

                                    comunque detto tutto quello che è stato detto direi che prima di procedere alla sperimentazione occorre mettere altri piccoli punti fermi...

                                    Vi premetto che ho già realizzato il primo prototipo di geometria della cella ma ci sono parecchi ostacoli meccanici da superare(facilmente superabili)

                                    Mi servirebbe da voi ora sapere se il generatore di impulsi funziona o meno e che range di valori si riesce a realizzare (Rik?)

                                    direi di lasciare per ora perdere il discorso toroide a cui ci stò lavorando e soffermarci sul circuito oscillatore e sulla geometria della cella

                                    1 punto raggiunto : matematicamente e simulato il processo di sovratensione funziona.
                                    Prossimamente posterò cosa succede a questa benedetta acqua con quest cofigurazione

                                    Aspetto le simulazioni dei circuiti.




                                    dimenticavo

                                    kalos tieni acceso il simulatore che ci servirà non appena calcolo la capacità (iniziale) della cella con una geometria il più semplice ed economica possibile......

                                    Avendo quella dopo possiamo iniziare a pensare alla L1 e L2

                                    Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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                                    • #19
                                      CITAZIONE
                                      Mi servirebbe da voi ora sapere se il generatore di impulsi funziona o meno e che range di valori si riesce a realizzare

                                      La versione del circuito Hydrostar modificata dal canadese funziona, il range è molto ampio, se ricordo bene fino alle centinaia di kHz (m'ero fatto prestare l'oscilloscopio, io non ce l'ho) ma genera solo onde quadre, non "a pacchetti"... Va bene uguale?
                                      Ecco lo schema:user posted image
                                      Pulchra sunt quae videntur, pulchriora quae sciuntur, longe pulcherrima quae ignorantur. Niels Steensen

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                                      • #20
                                        QUOTE (brunovr @ 18/2/2006, 17:10)
                                        ...
                                        kalos tieni acceso il simulatore che ci servirà non appena calcolo la capacità (iniziale) della cella con una geometria il più semplice ed economica possibile......

                                        Avendo quella dopo possiamo iniziare a pensare alla L1 e L2

                                        Confermo....
                                        Ragà, la mia simulazione funziona, ma occorre fissare dei parametri.
                                        Variandoli vengono fuori le cose più 'variopinte'. Bisogna almeno fissare un ordine di grandezza per la capacità.

                                        Come la calcoli? In base alla superficie meccanica degli elettrodi?
                                        "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                        • #21
                                          QUOTE (ElettroRik @ 18/2/2006, 18:48)
                                          QUOTE (brunovr @ 18/2/2006, 17:10)
                                          ...
                                          kalos tieni acceso il simulatore che ci servirà non appena calcolo la capacità (iniziale) della cella con una geometria il più semplice ed economica possibile......

                                          Avendo quella dopo possiamo iniziare a pensare alla L1 e L2

                                          Confermo....
                                          Ragà, la mia simulazione funziona, ma occorre fissare dei parametri.
                                          Variandoli vengono fuori le cose più 'variopinte'. Bisogna almeno fissare un ordine di grandezza per la capacità.

                                          Come la calcoli? In base alla superficie meccanica degli elettrodi?

                                          Ok ragazzi !!! visto che siamo tutti d'accordo , potremmo scegliere per le prove la soluzione "meccanica" più semplice della cella ... cioè due piastre parallele . Questo però mi fà pensare che il fenomeno di dissociazione sia legato alla forma "tonda" perchè se non sbaglio la cella funziona per effetto corona . Detto questo ... la forma pacchetto del treno di impulsi è facile da realizzare con un divisore/contatore di frequenza collegato ad una porta AND dove viene iniettato il segnale a frequenza base . Questo secondo la mia circuiteria , in quanto vorrei sfruttare la versatilità di un mio vecchio generatore di segnali smile.gif . In ogni caso per le due induttanze si potrebbe pensare di crearle con qualche giro di filo attorno a ferrite ( con opportuno calcolo ) cercando di costrirle partendo dalla capacità della cella e a ritroso calcolando la frequenza di risonanza del circuito .
                                          Per la cronaca avevo 9 in elettronica e 10 in costruzioni e laboratorio elettronico biggrin.gif biggrin.gif
                                          Il simulatore posso tenerlo acceso ... ma devo capire un sacco di cose ancora smile.gif , sono arrivato però a farlo funzionare in 15 minuti .
                                          Per il famoso toroide dovrei averne uno nello scatolo della cianfrusaglia , in particolare dovrebbe essere piuttosto grosso per usi ad alta frequenza . Comunque quei toroidi in ferrite che sono dentro gli alimentatori switch dei computer dovrebbero essere buoni , anche se presentano difficolta nell'avvolgimento ; a tal riguardo penso che per una prova ci potremmo limitare ad avvolgere 100 spire di prim. e 300 di secondario ., dal simulatore ho evinto che pur essendo la tensione in uscita dal toroide importante ( deve essere sopra i 22 V ) la cosa più determinante è la capacità della cella che in questo caso sarebbe una capacità "TANK" che fornisce energia alle due induttanze . Quest'ultima considerazione mi ha fatto pensare ad una capacità ( leggasi condensatore ) in parallelo alla cella di valore almeno 10 volte la cella stessa in modo da diminuire le variazioni della frequenza tipica del circuito ., l'unico problema potrebbe essere la tensione di lavoro ... dovremmo essere sul migliaio di Volt , che tra l'altro dovrebbe essere problematico per il diodo di blocco ( si potrebbe usarne uno dei trasformatori AT da TV ) . Sono stato troppo prolisso forse .... tongue.gif
                                          Ciao
                                          biggrin.gif biggrin.gif biggrin.gif

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                                          • #22
                                            CITAZIONE (lukemon79 @ 18/2/2006, 17:59)
                                            La versione del circuito Hydrostar modificata dal canadese funziona, il range è molto ampio, se ricordo bene fino alle centinaia di kHz (m'ero fatto prestare l'oscilloscopio, io non ce l'ho) ma genera solo onde quadre, non "a pacchetti"... Va bene uguale?

                                            Ciao Lukemon79! ancora con questo circuito? Ma non ne se ne può più! Non vorrei demoralizzarti, ma è' stato presentato dal sottoscritto milioni di anni luce fa sul pianeta Progettomeg e a cadenze variabili da altri sperimentatori, il circuito funziona, ma è una ciofeca, non produce alcunchè. Gli elettrodi collegati direttamente alla batteria producono molto di più, provare per credere!
                                            Non abbatterti cry.gif .

                                            Salutoni
                                            Furio57 biggrin.gif
                                            L' ACQUA E' IL MIGLIOR COMBUSTIBILE, BASTA SAPERLA ACCENDERE. ( Capitano Claudio F. )
                                            LA DIFFERENZA TRA UN GENIO ED UNO STUPIDO E' CHE IL GENIO HA I PROPRI LIMITI...
                                            Ma se "L'UNIONE FA LA FORZA", allora perchè "CHI FA DA SE' FA PER TRE"?

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                                            • #23
                                              QUOTE (Furio57 @ 18/2/2006, 21:28)

                                              Ciao Lukemon79! ancora con questo circuito? Ma non ne se ne può più! Non vorrei demoralizzarti, ma è' stato presentato dal sottoscritto milioni di anni luce fa sul pianeta Progettomeg e a cadenze variabili da altri sperimentatori, il circuito funziona, ma è una ciofeca, non produce alcunchè. Gli elettrodi collegati direttamente alla batteria producono molto di più, provare per credere!
                                              Non abbatterti cry.gif .

                                              Salutoni
                                              Furio57 biggrin.gif

                                              Ciao Furio , per evitare di impelacarmi in ricerca inutile ... stai affermando che hai riprodotto fedelmente il brevetto di Meyer e che non ha funzionato ???? perchè quello schema sopra non può mai funzionare , è necessario inserire una rete risonante e un survoltore di tensione , cioè quello di cui stiamo trattando . Il cuore del sistema stà appunto in questo circuito , tutto il resto diciamo che è contorno necessario .

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                                              • #24
                                                Confermo quello che dice kalos, il circuito in questione non puo funzionare x due motivi :

                                                1 la tensione di uscita è troppo piccola ma soprattutto

                                                2 Non si innesca l'effetto "volano" cuore pulsante della cella di Mayer.

                                                Per quanto riguarda la soluzione meccanica ho già fatto costruire delle piastre in acciaio 304 equivalenti alla superficie che usa Meyer. Devo solo sistemare un problemino che è uscito nel assemblare il tutto ma altrimenti è già fatto. Dovrei ricalcolare però la capacità iniziale dato che devo per forza aumentare la distanza tra le celle di qualche mm (ora sono 1,5mm ma le pistre a volte si toccano!)

                                                user posted image

                                                user posted image

                                                La bobina fissa L1 si potrebbe ipotizzare con i dati forniti da Mayer mentre per la secondaria sono un po perplesso.....

                                                E' da scartare il discorso della seconda capacità, assorbirebbe parte dell'energia che serve per attivare la dissociazione...

                                                Edited by brunovr - 18/2/2006, 22:20



                                                dimenticavo

                                                x Rik

                                                Hai provato il circuito con i cmos che ti avevo postato? funziona?
                                                Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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                                                • #25
                                                  QUOTE (brunovr @ 18/2/2006, 22:23)
                                                  Confermo quello che dice kalos, il circuito in questione non puo funzionare x due motivi :

                                                  1 la tensione di uscita è troppo piccola ma soprattutto

                                                  2 Non si innesca l'effetto "volano" cuore pulsante della cella di Mayer.

                                                  x Rik

                                                  Hai provato il circuito con i cmos che ti avevo postato? funziona?



                                                  Si, mi sembra a posto, ma.. oggi come oggi è molto meglio un Pic. ;-)
                                                  Ragazzi, di bobina in serie ne basta una sola. Capirete con la simulazione.

                                                  Per le piastre, mettici degli spessorini di isolante invece di distanziarle. Potresti creare una guida di teflon con gli intagli a 1,5mm da mettere in fondo, tipo un pettine rovesciato.

                                                  Dai che andiamo alla grande!

                                                  Edited by ElettroRik - 18/2/2006, 22:45
                                                  "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                                  • #26
                                                    ok rik,
                                                    il pic sarà il passo successivo, del reto non tutti a casa hanno un programmatore pic!

                                                    omunque l'idea del teflon e dei spessori non è d scartare, i francesi hanno fatto i dischi con 3 perni, io ho progettato quello li e le piastre ce le avrei già. Spessorando però il tutto mi varia la capacità e non solo, forse il teflon tra le armature potrebbe dar luogo a qualche problemino con l'alta tensione.

                                                    Ne basta una sola? forse si, ma se nn erro dovrebbe essere variabile......

                                                    La capacità della cella di Mayer avevo calcolato fosse 1,809 nF, un sito tedesco l'ha ricalcolata circa 1,9967nF dunque più o meno dovremmo esserci.
                                                    Due piastre delle mie 1 anodo e 1 catodo a 1,5mm di distanza crevano una capacità di circa 2nF. Poi ho voluto strafare e ho configurato la cella a 20 piastre e dovrebbe essere all'incirca sui 40nF ma ora mi viene un piccolo dubbio sul funzionamento dato che ogni cella anodo ha due celle catodo(una a dx e una a sx) e dunque dovrei aver sbagliato qualcosa......

                                                    Forse è meglio iniziare con due sole piastre..!




                                                    come vedete ho una tastiera da buttare, ogni tanto si mangia qualche tasto!!!!!!

                                                    portate pazienza, alla prima occasione la cambio!!!
                                                    Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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                                                    • #27
                                                      QUOTE (brunovr @ 18/2/2006, 23:15)
                                                      ok rik,
                                                      il pic sarà il passo successivo, del reto non tutti a casa hanno un programmatore pic!.........

                                                      Beh, se qualcuno me li chiede non credo di aver problemi a programmarne qualcuno per gli amici del forum.
                                                      Con il Pic ci sono diversi vantaggi:
                                                      - frequenza, pausa e durata del treno d'impulsi possono assumere un range di valori molto più ampio
                                                      - ciascuno di questi parametri può essere impostato singolarmente con 3 tasti
                                                      - si può programmare via seriale da pc
                                                      - i valori possono essere visualizzati su un display LCD o 7 segmenti
                                                      - si può mettere in modalità 'ottimizzazione automatica' aggiungendo un sensore di portata che rilevi in automatico quali parametri danno la resa maggiore per qualunque geometria di elettrodi-cella.

                                                      Beh che la L sia variabile in teoria non serve una volta trovata la capacità della cella e quindi la risonanza giusta. Forse però per le prime prove è meglio poter contare su valori diversi.

                                                      Le toroidali degli alimentatori switching già suggerite vanno benissimo. Lo scassamento è riavvolgerle.... A proposito, sapete come si fa? Prima si avolge il filo su un supporto rettangolare, lungo ma piccolo da poter attraverso il centro del toroide. Poi si fa passare attraverso il toroide per avvolgere il filo.
                                                      Le bobinatrici usano un altro sistema: il supporto è circolare, di grosso diametro, intersecato dentro il toroide. Girando, pre-carica il filo. Poi, comincia a ruotare orbitalmente intorno al toroide, svolgendosi lentamente. Geniale, no?

                                                      Si la capacità di 3 o più piastre devi contarla 2 volte per ogni piastra 'non esterna'. Cioè una piastra che sta in mezzo conta 2 volte, una per lato.

                                                      Tastiera... a chi lo dici... scrivere su quella di un portatile con le dita 'a salciccia' come le mie, è il massimo!

                                                      Edited by ElettroRik - 18/2/2006, 23:47
                                                      "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                                      • #28
                                                        http://stanleymeyer.com/Low%20Voltage.html

                                                        sta roba l'avete vista?
                                                        "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                                        • #29
                                                          CITAZIONE (ElettroRik @ 19/2/2006, 00:28)

                                                          ... 'AZZO, sembra un lavoro ben fatto! huh.gif

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                                                          • #30
                                                            QUOTE (ElettroRik @ 19/2/2006, 00:28)

                                                            Ciao , si l'ho indicata io nel forum . E' il sito di un fans della cella Meyer , credo sia il più completo .

                                                            Credo che stiamo andando avanti molto bene . La soluzione delle due singole piastre può essere importante per capire il fenomeno , poi si può trasferire l'esperienza fatta in una soluzione a più placche parallele . Un'altra soluzione per distanziare le piastre sarebbe quello di usare un supporto ceramico a pettine oppure dei distanziali/isolatori di ceramica da frapporre fra le piastre tenute strette da barre filettate in plastica o materiale simile , credo ci siano di teflon .

                                                            X Elettrorik

                                                            Potresti spiegare l'uso del PIC ... non ho compreso bene il suo utilizzo all'interno del circuito pilota .



                                                            Edited by kalos66 - 19/2/2006, 11:07

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