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  • articolo sulla Stampa web sui biocarburanti!

    Riporto un articolo pubblicato oggi sul sito de La Stampa.

    Il prezzo del petrolio rilancia gli eco-carburanti. Olio di colza o bioetanolo? 27/2/2006

    L'aumento del prezzo del petrolio rilancia la ricerca sugli eco-carburanti: in Brasile gli studi sul carburante verde aumentano e gli investimenti in quella direzione pure. E molti Paesi hanno capito che la svolta decisiva per lo sviluppo dei carburanti verdi deve essere impressa al sistema fiscale. Lo hanno capito i tedeschi, che hanno completamente defiscalizzato i carburanti derivati dall agricoltura. E la Francia ha fissato l obiettivo a 800 mila tonnellate al 2007 con un meccanismo di sgravio
    fiscale.
    A raccomandare una svolta in questa direzione non lo chiedono solo i produttori di biocarburanti, ma anche le organizzazioni degli agricoltori. Una defiscalizzazione a lungo termine dei biocarburanti ha costituito il primo passo negli altri paesi, accompagnata da misure che promuovono i consumi nel trasporto pubblico e nelle amministrazioni dello Stato. Non sorprende che il grosso della produzione mondiale di etanolo, circa 11 milioni e mezzo di tonnellate l anno sia concentrato per il 90% dove vengono erogate le sovvenzioni piu cospicue, Usa ma soprattutto Brasile dove l alcool prodotto da canna ha addirittura sostituito al 100% la benzina. Negli Usa dove puo essere miscelato con la benzina in una percentuale oscillante tra il 5,7% e il 10% si producono sei milioni di tonnellate di etanolo,
    grazie a sovvenzioni sia federali (53 cents al gallone) che statali (dai 20 ai 60 cents al gallone).
    L'Ue guarda correttamente allo sviluppo dei biocarburanti con un doppio fuoco strategico: la differenziazione delle fonti energetiche e le azioni per il rispetto degli obiettivi del protocollo di Kyoto. La strategia europea punta a raggiungere nel 2020 un livello di utilizzo del biocarburante del 20% con una progressione graduale che va dal 2% per il 2006 al 5,7% nel 2010, a fronte di una quota di biocarburanti utilizzati nell'autotrasporto che ora non supera lo 0,5%.
    Ma mentre paesi piu virtuosi stanno adeguandosi a questi traguardi, l'Italia ha abbassato le percentuali minime fissate dall UE, rispettivamente all 1 e 2,5%, tanto che e stata avviata contro di noi una procedura di infrazione. Secondo l'Assodistil, l associazione degli industriali disttilatori di alcool, intanto e importante che si sblocchino i 219 milioni previsti in tre anni dalla Finanziaria per defiscalizzare il bioetanolo, il che permettera di produrre a costi competitivi circa un milione di ettolitri di alcool trasformato in Etbe, un omologo verde del gia impiegato Mbte, che pero elimina i problemi di volatilità e miscelazione con la benzina tipici dei prodotti come l etanolo.
    L obiettivo sarebbe quello di raggiungere l'1% del mercato delle benzine gia entro fine anno e il 2,5% entro il 2008. Per questo obiettivo gli impianti di distillazione di tutti gli alcoli sarebbero sufficienti ma per ora stanno lavorando solo al 40%.
    Nel mondo dei bio-carburanti c'è anche un fiorente mercato del fai-da-te, tutto parte dall'olio di colza e da altri olii, per quanto riguarda i motori diesel per esempio. Miscele a base di olii vegetali e diluenti sono usati da moltissimi automobilisti in eterna lite con il portafoglio e che l'aumento repentino del "tassametro" del distributore fa diventare ecologisti convinti. Tanto che nei numerosi siti dove si discute di nuovi e bio-carburanti (per esempio all'indirizzo http://www.combustibile.it/cgi-bin/UltraBoard/UltraBoard.cgi )si discute anche se l'uso della colza per esempio non possa mettere a rischio l'agricoltura. C'è da ricordare però che chi usa olio di colza miscelato con il diesel compie il reato di evasione delle accise sui carburanti. Ma non e stata attuata una misura ad hoc per agevolare la produzione e la vendita dei biocarburanti legalizzati.
    Le produzioni agricole italiane possono avere un opportunita vantaggiosa nel futuro dei biocarburanti?
    C'è chi sta puntando su questo business. Alcoplus una joint venture costituita da Cavino, una cooperativa di trasformazione agricola e da Alc. Este, l ex Eridania, ha gia oggi una capacita produttiva di 80 mila tonnellate annue di bioetanolo. Ma vuole crescere e ha in programma un terzo impianto in Emilia che in due anni potra produrre 150 mila tonnellate annue.
    Tutti gli impianti sono localizzati a ridosso delle coltivazioni e questo rappresenta il vantaggio per le produzioni italiane. I prezzi della materia prima sono bassi, il trasporto incide considerevolmente e questo disincentiva le importazioni dall estero.
    Secondo Confagricoltura per avviare il Paese sulla strada dei biocarburanti servono almeno 4 stabilimenti nuovi di trasformazione, due in Pianura Padana, uno al centro e uno nel Mezzogiorno. Ma al tempo stesso bisogna pensare a come riconvertire i 19 stabilimenti italiani dello zucchero in gran parte dismessi.
    Il futuro del bioetanolo ha come territorio privilegiato la
    Lombardia, il Veneto, l Emilia Romagna, con grandi territori e abbondanza d acqua. Il biodiesel invece dovrebbe svilupparsi soprattutto in Toscana, Lazio, Marche, Sardegna, che hanno campi adatti alla coltivazione dei semi oleosi. biocarburanti sono
    producibili da qualsiasi azienda agricola in Italia e nel mondo.
    È per sfruttare al massimo le potenzialita dell oro verde e fondamentale allineare l'Italia agli obiettivi della
    direttiva europea 30/2003 e aumentare i contingenti di
    biocarburanti in Italia per consentire il raggiungimento del 5,75% entro il 2010. Gli operatori inoltre raccomandano un aumento del contingente defiscalizzato di diesel da 200.000
    tonnellate a 500.000 tonnellate nelle prossime finanziarie. Allo stesso modo va aumentato il contingente defiscalizzato di bioetanolo, biocarburante alternativo alla benzina. La FIAT ha gia in commercio le versioni funzionanti a bioetanolo ma sono vendute soltanto in Brasile dove i biocarburanti sono gia presenti presso qualsiasi pompa di benzina. Ma sarebbe gia importante allinearsi alla Francia
    dove i biocarburanti sono miscelati al 5% con i carburanti tradizionali.

    http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/gira...ezione=Ambiente

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  • #2
    Faccio fatica ad essere ottimista, per la situazione italiana...ma mi sforzo cry.gif

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