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    Ho trovato questo

    Reattore nuclare a risonanza

    Basterebbe uno di questi (più grande magari) nella centina di un condominio e potremo staccarci dall'ENEL !!! tongue.gif ( ci attaccheremo a venditori di uranio però sad.gif )


    PS: spero di averlopostato nel posto giusto, sennò, moderatori, fate ciò che dovete

    Edited by Docrates - 12/3/2006, 16:00

  • #2
    a me sembra un modellino , se leggi la scritta in piccolo in verticale nell'imggrossa...

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    • #3
      QUOTE(demonbl@ck @ 12/3/2006, 18:34)
      a me sembra un modellino , se leggi la scritta in piccolo in verticale nell'imggrossa...

      Quale immagine ? non l'ho trovata.

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      • #4
        image

        eccola

        oopss... ho letto simulate anzichè stimulate... forse non è un modello.

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        • #5
          E sarebbe?

          Cioè fatemi capire, a cosa servirebbe?

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          • #6
            QUOTE(MetS-Energie @ 12/3/2006, 21:00)
            E sarebbe?

            Cioè fatemi capire, a cosa servirebbe?

            Leggi l'articolo, di energia atomica sei più esperto di me magari puoi correggermi ....da quello che ho capito ricava energia elettrica direttamente dal decadimento radioattivo, senza passare da macchine termiche come un normale reattore.
            No so che rendimento ha, certo che la semplicità è tale che chi se ne fotte delle radiazioni! Come dice l'autore, inserisco il dispositivo in una camicia di piombo e buonanotte.
            Pensate uno strumento del genere (più potente ovviamete)nel cofano di una automobile....altro che auto a idrogeno !!! E quando l'energia è finita ( anni?), sostituisco l'ampolle di uranio e arrivederci-

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            • #7
              Montandolo in macchina mi auguro di non schiantarmi su un muro,se no quell'ampolla potrebbe finirmi in bocca! E' un bell'apparecchio a induzione,davvero notevole. L'uranio 238 è abbastanza diffuso,sarà possibile procurarselo a prezzi umani?

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              • #8
                Bell'oggettino, mi piacerebbe sapere se funziona davvero.
                In quanto alla barretta annegata nell'ampolla dove la si trova?
                Non avete mai pensato che una baretta piccola e' relativamente facile datrovare mentre una barra piu' grossa ed ingombrate nonla vende nessuno?
                E poi la fragilita' del vetro, se c'e' risonanza radioattiva ho qualche dubbio per la tenuta del vetro che, come sapete, ha poca elasticita'.
                Mi sbagliero' ma puo' funzionare solo in quelle dimensioni.
                MetS

                Edited by MetS-Energie - 12/3/2006, 23:20

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                • #9
                  se sussiste il problema del vetro,è sufficiente chiudere la barra di uranio e le due bobine con i condensatori in un contenitore metallico,sigillando il tutto.Uscirà solo un filo elettrico: l'altro filo puo' essere la massa metallica del contenitore.E' anche meglio,così il flusso resta all'interno e si riconcatena con l'avvolgimento.

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                  • #10
                    QUOTE (MetS-Energie @ 12/3/2006, 23:19)
                    Mi sbagliero' ma puo' funzionare solo in quelle dimensioni.

                    e dove stà il problema ?
                    Ti fai 100 di quei dispositivi e li colleghi assieme esatamenete come colleghi assieme gli elementi delle batterie: ottieni 2,5KW (o quel che saranno) che ti fanno andare casa o un'automobile.



                    QUOTE
                    Montandolo in macchina mi auguro di non schiantarmi su un muro,se no quell'ampolla potrebbe finirmi in bocca!

                    Meglio in bocca che in c.. ops !!!
                    Io ho il GPL in auto e in caso di incidente preferirei un ampollina di uranio in collo che una esposione micidiale della bombola.

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                    • #11
                      Salve,

                      qui c'e' qualcosina: http://www.forumcommunity.net/?t=2558155

                      Riguardo quel sistema, non ho guardato attentamente ma credo che sfrutti la cattura delle particelle dovute al decadimento per creare energia elettrica. Il punto è che purtroppo è il metodo meno efficace. L'uranio già è caldo di per se a causa del decadimento, sfruttare quel calore tramite una termocoppia è più semplice. Forse però la risonanza che si cita rende il processo più efficiente. Quindi è su quella che ci si deve concentrare nell'analisi. Ovvero la domanda secondo me è: Che effetti ha la risonanza sulla barretta di uranio?

                      A voi la risposta, cosi' si movimenta la discussione smile.gif

                      Edited by Hellblow - 13/3/2006, 00:05

                      Commenta


                      • #12
                        QUOTE (Hellblow @ 13/3/2006, 00:05)
                        Salve,

                        qui c'e' qualcosina: http://www.forumcommunity.net/?t=2558155

                        Riguardo quel sistema, non ho guardato attentamente ma credo che sfrutti la cattura delle particelle dovute al decadimento per creare energia elettrica. Il punto è che purtroppo è il metodo meno efficace. L'uranio già è caldo di per se a causa del decadimento, sfruttare quel calore tramite una termocoppia è più semplice. Forse però la risonanza che si cita rende il processo più efficiente. Quindi è su quella che ci si deve concentrare nell'analisi. Ovvero la domanda secondo me è: Che effetti ha la risonanza sulla barretta di uranio?

                        A voi la risposta, cosi' si movimenta la discussione smile.gif

                        Qui c'è la risposta dell'inventore:

                        In this case (far from optimal), there is 12.5g of fuel present, and the output power is about 11.2 watts. The scondary circuit is somewhat mis-tuned to prevent a runaway reaction.



                        Bhè, se è vero e non la solita bufala, 11.2W non sono pochini con 12.5 g di carburante, anche se non sappiamo per quanto tempo riesce a produrre energia. La cosa \"strana\" è che dice che in perfetta risonanza ci sono problemi di FUGA.
                        Ero convinto che la si potesse ottenere solo in presenza della massa critica, è possiblie stimolare il decadimento con un oscillatore? Il campo eletromagnetico che lo investe, puo essere reponsabile di un decadimento forzato dell'uranio?
                        La parola agli esperti

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                        • #13
                          QUOTE(Hellblow @ 13/3/2006, 00:05)
                          Salve,

                          qui c'e' qualcosina: http://www.forumcommunity.net/?t=2558155

                          Riguardo quel sistema, non ho guardato attentamente ma credo che sfrutti la cattura delle particelle dovute al decadimento per creare energia elettrica. Il punto è che purtroppo è il metodo meno efficace. L'uranio già è caldo di per se a causa del decadimento, sfruttare quel calore tramite una termocoppia è più semplice. Forse però la risonanza che si cita rende il processo più efficiente. Quindi è su quella che ci si deve concentrare nell'analisi. Ovvero la domanda secondo me è: Che effetti ha la risonanza sulla barretta di uranio?

                          A voi la risposta, cosi' si movimenta la discussione smile.gif

                          Il commento di qualcuno: lo riporto, prima che sparisca da wikipedia.

                          QUOTE
                          Bravo Sierra

                          The following was posted March 11, 2006 by User:Erewhon.


                          Ok, I hate to lead one of my first comments off on Peswiki quite like this, but this is what we call "bravo sierra" in the engineering biz.

                          Are there ways to convert radiation to electric power, yes. He's even hit on one of the terms: betavoltaics. Betavoltaic converters (real ones) typically use doped semiconductor PN junctions similar to photocells. If an incoming beta particle produces an electron-hole pair near the junction, and the electron thus produced crosses the diode junction, it cannot return. This creates a voltage difference which produces power. Basic semiconductor and nuclear physics. However, the device in the picture is not a betavoltaic converter.

                          You can also make power with energetic alphas through a fairly nifty trick involving decelerating the alpha through an electric field so that they just kiss the collecting plate, you'll be hearing more about that one in conjunction with another system within the next couple of years. But it's a "well-known" approach. The device in the picture doesn't do that either.

                          Following the links to the description of the Nucell reveals some other problems, quite a few. Starting with Burke's cell, which seems fairly implausible too. Note that any conductor is replete with electrons which are very loosely bound to the atoms of the metal, to the point that they freely interchange places and migrate. You can almost treat it as a gas (aka Drude gas). Ionization states added to a metallic conductor would be fleeting, because the Drude electron gas is free to recombine with the produced 'hole', if you could even call it that in a conductor, and would do so in picoseconds.

                          Since you are creating a "hole" for every electron you free by ionization, you will "eat" a free electron from the Drude gas for every one you liberate, for a net gain of zero. The ions created by the passage of a beta particle will be shot in every direction in the wire as well, statistically, you will have as many going the wrong way as you do the right way.

                          Thus, the net power production of a nuclear particle striking a conductor is zero, except, of course, that any energy thus absorbed will be available as heat. Further inspection of Burke's patent reveals that he also believes that heating the radioactive source material will increase the energy in the emitted particles; bogus. So, I suspect Burke never actually built or validated the cell.

                          Next. The classic test: the claim is that the energy in the system comes from the radioactive decay of the U238 rod claimed to be in the picture. I say claimed, because I can't see where either Paul Brown or Peripheral Systems has a license for nuclear materials. This doesn't mean that they don't, but it's sure not in any listing that I have access to.

                          But let's be kind and say that the item in the photo really is 12.5g of pure U238. I hate to say it, but fully depleted uranium (U238) is not very radioactive at all. That's why it has a looooong half-life. U238 emits alphas only, it decays into Thorium 234 and Protactinium 234 which are beta emitters, and that cascades down into a bunch of lesser daughter products, each step emitting gamma radiation in addition to alphas and/or betas. The entire decay chain is too long to go into in this post, but if you take the first three decay steps of the chain into account, because they dominate the quantity of daughter products present, the decay energy produced is about 6.7MeV per mole per second. Well, U238 is obviously 238 grams per mole. He's got 12.5 grams of it. So there's about 0.053 moles of U238 in his setup, for an emitted power of about 0.352MeV per second. That sounds like a lot, doesn't it? But it's only about 0.16 MICROWATTS/sec. Now, that's if all the emitted particles make it out of the material. And they don't. Alphas in particular won't penetrate much of anything, and if they're emitted in the center of that rod, they won't make it to the surface. Their energy will be converted to heat in the rod, not that you'd be able to easily measure that small of an amount.

                          But to be kind, again, let's say it all somehow emerges to strike the conductors. Given the small cross-section of the conductors surrounding it, that's not too likely, but even if magic happens and they DO, you're still talking 0.16 MICROWATTS/sec here. That's all the power that will be coming out of the rod. If an emitted particle striking a conductor DID cause a net current flow, and it doesn't, that's still all the power you'll get.

                          There's some other hooha about extracting energy from a moving charged particle using a magnetic field. If you put a moving charged particle in a magnetic field, it does not decelerate or exchange energy with that field, it goes in circles. That's how mass spectrometers, your CRT's deflection yoke and cyclotrons work. You can extract energy from a moving charged particle with an ELECTRIC field; that's how the alpha particle trick I mentioned above works.

                          You should note that electric and magnetic fields are not going to have any effect on the decay rate of U238, nor on the types or energies of particles emitted from it. So no magic Tesla resonators or what-have-you are going to improve on that terrifically tiny power emission.

                          If you think I'm wrong, feel free to point out what you feel are the incorrect bits.

                          Further pickings: the header says the cell produces energy from nuclear decay, then says it does not rely on a nuclear reaction. Nuclear decay IS a nuclear reaction. The equations for the ones in U238 are easy to find, just google for "u238 decay chain".

                          Also, there's some comment made about deliberate mis-tuning to avoid "a runaway reaction". In order to have one, you'd have to have some sort of reaction that has positive feedback. A betavoltaic, as you say, DOES extract energy from nuclear decay. But it doesn't CAUSE nuclear decay. In order to have a "runaway reaction", the external circuit would have to have some sort of positive feedback mechanism with the nuclear decay rate. However, there isn't one. No amount of diddling around externally with electric or magnetic fields is going to change the decay rate. You can do what you want to with that circuit, and there's not going to be any "runaway reaction".

                          Summary: the story's pretty hole-y. There's nothing here to see.

                          In pratica dice che non tornano i conti:
                          1) ammettendo di non perdere nulla nella conversione energetica, avremmo 0,16 microwatt al massimo
                          2) campi elettromagnetici indotti non hanno effetto sull'emissione di radioattività
                          3) quindi non ha senso nemmeno parlare di risonanza
                          "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                          • #14
                            Anche in questo articolo c'è qualcosa che non torna, di basilare direi.
                            Compara gli elettronvolt/secondo con i Watt/secondo: il primo è una potenza (Watt) l'altro una potenza al secondo (Watt/sec). Cioè compara pere e banane, ci credo che poi i conti non gli tornano !!!!!!
                            Roba da chiodi, fanno i superfisici e non sanno neanche calcolare un'equazione dimensionale: credo che ciò sia sufficiente a far cascare tutto il suo castello di carta di critiche.

                            La foto è chiara: un'ampolla di vetro, 2 bobine, e condensatori e una lampadina ACCESA. Non possono essere 0,16microwatt vi pare? Può essere un trucco da maghetto, con due fili nascosti che alimantano la lampadina, questo si.
                            Credo che valga la pena indagare.....

                            Edited by Docrates - 13/3/2006, 07:50

                            Commenta


                            • #15
                              A guardare bene sto' affarino,sto inziando a notare alcune cosette...... con quegli avvolgimenti,siamo nell'intorno di frequenze bassine,intorno al Mhz.Infatti si produce corrente alternata,che tende a essere irradiata nello spazio dalla lampadina.,con discrete perdite e con basso rendimento totale. Se poi si doveva prelevare energia dall'uranio,sarebbe stata sufficiente una bobina,avvolta nell'ampolla,e non due.La seconda bobina che compare è poi strana,perchè è avvolta intorno alla prima bobina,e non è invece calettata sullo stesso asse dell'ampolla.In elettronica,l'unico modo per prelevare radiofrequenza è infatti quello di avvolgere le bobine una affianco all'altra,e non sopra,se no si concatenano malissimo i due flussi.Quello si fa con i trasformatori a 50Hertz,qui siamo a frequenze altissime.Poi magari son sulla strada sbagliata,avrei piacere di sentire un po' anche gli elettronici....

                              Commenta


                              • #16
                                Ecco il link che spiega il suo funzionamento....

                                http://www.rexresearch.com/nucell/nucell.htm


                                che ve ne pare? E' possibile metter in fase tutte le emissioni del decadimento radiattivo al fine di sfruttare la componente magnetica dell'energia della particella ?

                                Io, intanto sopetto che l'autore ha evitato di dirci qualcosa....ho un sopetto: a voi, la necessità di avere un "Q" altissimo fa venire in mente niente? A me si, poi vi dirò......

                                Commenta


                                • #17
                                  No,sinceramente il fatto di avere un Q molto alto (ho visto che qui usano bobine di argento e rame,tipiche di circuiti Vhf e di testine magnetiche per giradischi analogici) non mi stupisce tanto...a cosa pensavi? il Q restringe la banda di frequenza, e fa diminuire le perdite resistive,per me e' d'obbligo.Anche se non so quanti anni possano resistere i condensatori,sono sollecitati meccanicamente milioni di volte al secondo,e tendono a scaldare e a deformarsi,nonchè a sforacchiarsi in ogni istante---

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Un circuito risonate ad elevato Q tradotto in italiano significa che ha bassissime perdite. Ora immagina che il decadimento radioattivo per effetto betavoltaico generi una corrente nella bobina: grazie alle bassissime perdite la tensione ai capi dell'induttore aumenterà sempre più e con essa l'energia immagazinata. Dopo un certo tempo (che l'autore del dispositivo forse non a caso non dice) accende l'interruttore del secondario trasferendo così l'energia alla lampadina accendendola.
                                    In pratica quello che "potrebbe" accadere è che il dispositivi impiega un certo tempo relativamente lungo per caricarsi e breve per scaricarsi. Quegli 11W che dichiara l'autore potrebbero riferirsi alla potenza istantanea calcolata nell'istante di chiusura del dispositivo, ma la potenza media potrebbe essere ben più bassa.
                                    In effetti la cosa mi sembra logica:la potenza non può che venire dal decadimento dell'uranio, se in uscita ho 11W medi li dovrei avere anche in ingresso, ossia l'uranio si accenderebbe anche lui come una lampadina. Cosa che non accade.

                                    Edited by Docrates - 15/3/2006, 22:33

                                    Commenta


                                    • #19
                                      Ti diro' che a volte ho lavorato con circuiti a buon fattore Q....essendo il Q costante,il condensatore e la bobina (a lampadina scollegata),si scambiano reciprocamente le cariche,e non assorbono piu' le particelle dell'uranio.Mentre inizia ad aumentare la temperatura,dato che che condensatore e bobina dissipano onda dopo onda.A mano a mano che si alza la temperatura,bobina e condensatore riprendono a assorbire dall'uranio,e il ciclo riprende per un istante.Non so se è comprensibile ciò che scrivo,mi auguro di si.....in pratica,a lampada scollegata, bobina e condensatore assorbono solo l'energia che si dissipa per effetto resistivo,un po' come fanno i trasformatori collegati alla 220 nel primario e con i secondari aperti....

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                                      • #20
                                        CITAZIONE(Docrates @ 15/3/2006, 22:30)
                                        Ora immagina che il decadimento radioattivo per effetto betavoltaico generi una corrente nella bobina: grazie alle bassissime perdite la tensione ai capi dell'induttore aumenterà sempre più e con essa l'energia immagazinata. Dopo un certo tempo (che l'autore del dispositivo forse non a caso non dice) accende l'interruttore del secondario trasferendo così l'energia alla lampadina accendendola.

                                        Pienamente daccordo. E non solo, la bobina non è altro che un modo per raccogliere effetto betavoltaico nello spazio geometrico intorno all'uranio. Il condensatore immagazzina la tensione creatasi e poi quando viene acceso l'interruttore s'accende la lampadina.

                                        Se in vece di una bobina ci fosse un zig-zag di tubi che circonda il tubetto d'U sarebbe la stessa identica cosa.
                                        Credo proprio che il Q non c'entri un granchè.....

                                        "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                        • #21
                                          non credo, per funzionare come dici tu ossia facendo funzionare la bobina da semplice schermo raccoglitore, dovrei collegare anche l'uranio elettricamente al sistema: l'uranio che emette elettroni si carica positivamente e il rame che li riceve negativamente.
                                          Lì invece non c'è collegamento elettrico con l'uranio, sembra proprio che l'autore sia riuscito in qualche modo a rendere coerente una emissione che normalmente non lo è. Forse mi sfugge qualcosa.

                                          Ci sono esperti (o fissati) di fissione atomica nel forum? E' possibile rendere coerente il decadimento radiottivo?

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                                          • #22
                                            CITAZIONE(Docrates @ 12/3/2006, 15:59)
                                            Ho trovato questo

                                            Reattore nuclare a risonanza

                                            Basterebbe uno di questi (più grande magari) nella centina di un condominio e potremo staccarci dall'ENEL !!! tongue.gif ( ci attaccheremo a venditori di uranio però sad.gif )


                                            PS: spero di averlopostato nel posto giusto, sennò, moderatori, fate ciò che dovete unizione:

                                            Non sono un esperto ma ti posso dare un mio piccolo contributo; questo tipo di reattore potrebbe essere alimentato con un isotopo del potassio, il K40, la Betavoltaic con la consulenza scientifica di Santilli ha progettato e realizzato parecchi prototipi funzionanti, batterie che potrebbero durare anni.
                                            Nel link che hai citato se vai a fondo pagina vedrai che viene appunto riportato il link della Betavoltaic, ti suggerisco di entrare qui http://betavoltaic.com/about.html per vedere il legame con Santilli.
                                            Il K40 è un sottoprodotto di una particolare reazione messa a punto da Santilli il "Plasma Vortex" che produce energia a seguito di reazioni di FUSIONE NUCLEARE, ma di questo in rete troverai poco o nulla, devo aver conservato qualcosa nelle email avute con Santilli, appena un atm di tempo vedo di inviartele se ti interessano.
                                            La Betavoltaic da diversi anni sta cercando fondi per portare avanti ricerche e produzione in serie di queste nuove batterie, ma ci sono un mucchio di ostacoli da superare e tutti di natura umana e non tecnica.
                                            Tra le componeti di questa invenzione vi è l'utilizzo del "metallo liquido" mi sembra come isolante del decadimento accellerato, anche se basterebbe nel caso del K40 un paio di millimetri di graffite se non ricordo male.
                                            Ciao

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                                            • #23
                                              CITAZIONE(Docrates @ 16/3/2006, 11:00)
                                              non credo, per funzionare come dici tu ossia facendo funzionare la bobina da semplice schermo raccoglitore, dovrei collegare anche l'uranio elettricamente al sistema: l'uranio che emette elettroni si carica positivamente e il rame che li riceve negativamente.

                                              L'effetto betavoltaico ce l'hai anche a distanza per impatto delle particelle. Non occorre connettere galvanicamente l'Uranio.
                                              "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                              • #24
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                                                http://www.ne.doe.gov/space/space-desc.html
                                                ciaociao smile.gif

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                                                • #25
                                                  Grazie Andrea, accetto volentieri il materiale che vorrai mandarmi in pvt.

                                                  Se ho intuito bene dalla tua risposta, è possibile stimolare l'emissione radiottiva, e attendo i documenti che mi manderai per capire in che modo funziona.
                                                  Restà però la domanda se è realmente possibile rendere coerente l'emissione, ossia se è possibile che la fase delle particelle che colpisce la bobina sia sempre la stessa, così come ha scritto (o così ho capito io) l'autore dell'invenzione.

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                                                  • #26
                                                    Leggendo 'tra le righe', ho notato che l'uranio emette particelle: l'aria intorno si ionizza,e quest'aria cede elettroni alla bobina.Bobina e condensatore,essendo risonanti,si scambiano di continuo gli elettroni.Collegando la lampadina,gli elettroni vi fluiscono. Quanto segnalato da Wech sfrutta invece il calore da impatto su una termocoppia,e ignoro se renda di piu' rispetto alla risonanza...non ho esperienza con l'uranio,purtroppo.Cos'è che non vi torna? se il wattaggio è reale?

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                                                    • #27
                                                      tradotto in soldono si. Sopetto che 11W sia il wattaggio istantaneo che si ha nel momneto di chiusura dell'interruttore (calcolato con V*V/R per intenderci) e non il wattaggio medio. Insomma un barbatrucco per sparare due dati che fanno effatto e basta.

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                                                      • #28
                                                        CITAZIONE(Docrates @ 16/3/2006, 22:04)
                                                        tradotto in soldono si. Sopetto che 11W sia il wattaggio istantaneo che si ha nel momneto di chiusura dell'interruttore (calcolato con V*V/R per intenderci) e non il wattaggio medio. Insomma un barbatrucco per sparare due dati che fanno effatto e basta.

                                                        Scusa Docrates, questo significa che vengono dati per buoni i dati registrati nel momento di picco, mi puoi spiegare meglio?

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                                                        • #29
                                                          Non c'è dato saperlo KAP. Come nella maggior parte dei casi, gli inventori di quasti dispositivi sono ben laontani da un approccio realmente scientifico : avrebbe duovuto descrivere marca e modello della strumentazione, sistema di misura adottato, condizioni ambientali (temperatura umidità ecc), che cosa ha misurato, che misuire ha fatto , i risultati ottenuti e una stima dell'errore commesso durante la misura. Ovviemente gli inventori che ci sono per la rete non lo fanno mai.
                                                          Così ci tocca fantasticare con quel poco che forniscono e cercare di capire cosa di buono c'è.

                                                          Restà ancora la domanda se è realmente possibile rendere coerente in fase l'emissione, se si allora ci conviene compreare un po' di uranio, se no arrivederci all'ennesima bufala.

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                                                          • #30
                                                            CITAZIONE(Docrates @ 17/3/2006, 01:14)
                                                            Non c'è dato saperlo KAP. Come nella maggior parte dei casi, gli inventori di quasti dispositivi sono ben laontani da un approccio realmente scientifico : avrebbe duovuto descrivere marca e modello della strumentazione, sistema di misura adottato, condizioni ambientali (temperatura umidità ecc), che cosa ha misurato, che misuire ha fatto , i risultati ottenuti e una stima dell'errore commesso durante la misura. Ovviemente gli inventori che ci sono per la rete non lo fanno mai.
                                                            Così ci tocca fantasticare con quel poco che forniscono e cercare di capire cosa di buono c'è.

                                                            Restà ancora la domanda se è realmente possibile rendere coerente in fase l'emissione, se si allora ci conviene compreare un po' di uranio, se no arrivederci all'ennesima bufala.

                                                            Cosa intendi per "rendere coerente l'emissione" ? Costante nel tempo ? Coerente dal punto di vista spaziale ? Non ho capito.

                                                            Qui, a me sembra, non siamo in presenza di fissione, non ci sono neutroni in viaggio, non abbiamo massa critica, non abbiamo effetto soglia. Quindi si sta lavorando sugli effetti dei beta, alfa e gamma rays, emissioni ad alta frequenza di quanti che chiamiamo particelle, impropriamente.

                                                            L'effetto di queste radiazioni sarebbe di indurre campo elettromagnetico variabile con frequenza elevata in un "trasformatore" più o meno tradizionale, a causa dell'effetto ionizzante di esse particelle.

                                                            E' questo il fenomeno che si osserva ?

                                                            Se si, il tutto andrebbe schermato adeguatamente per i gamma in piombo.

                                                            Se, invece, si tratta di emissione di neutroni legata al decadimento naturale dell' U238, allora - credo - che se esludiamo la fissione, non ci si possa ricavare granchè in termini di energia, ma solo farsi male; per schermare neutroni bisogna avere nuclei leggeri intrrno, per esempio un buon metro e mezzo di paraffina.

                                                            Ma potrei anche non aver capito niente del fenomeno.

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