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Fusione Fredda Elettrolitica - parte in orario

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  • Fusione Fredda Elettrolitica - parte in orario

    Ciao a tutti.

    Ho appena aggiornato il sito, che fra poco risponderà al link di http://www.overunity.it.
    Ora è qualcosa di decentemente ordinato e guardabile.

    Ma quello che mi preme conoscere da parte vostra, frequentatori del forum, è un'opinione sull'aspetto TEORIE. Ho cercato di fare un po' d'ordine, e di raccogliere le idee buone e le deduzioni principali che sono giunte come conseguenza di test fatti da me e da altri, e finiti poi sconclusionatamente fra i post del forum.

    Intendiamoci, non voglio inventarmi l'ennesimo sito che illustra un test di Gdpe, ma mi piacerebbe invece ambire a una specie di riassunto ordinato e ben organizzato del lavoro che molti di noi fanno e che finisce poi disordinatamente qui nel forum.
    A tal proposito, chiunque abbia voglia di collaborare, con materiale suo, è il benvenuto.

    Ricordo a chi non se ne fosse accorto (pochi, credo) che per entrare basta cliccare sulle immagini in firma ai miei post.

    Grazie in anticipo a tutti.

    Edited by ElettroRik - 8/4/2006, 22:53
    "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

  • #2
    ciao rik,
    ti posto un articolo di teoria,
    premetto che il legame con la f.f. è molto debole,
    ma ho discusso con un teorico russo, che credeva che fossero i neutrini le particelle che sono implicate nella f.f..

    io non credo assolutamente che questa sia la spiegazione giusta, ma occorre farsi sempre una idea generale di quello che passa il convento..

    Le prime stelle accese dai neutrini "sterili"
    Con questa ipotesi sarebbe spiegabile anche l'alta velocità di rotazione delle pulsar


    La materia oscura può aver avuto un ruolo di primo piano nella creazione delle prime stelle agli inizi dell’universo. Se così fosse stato, essa dovrebbe consistere di “neutrini sterili”: Peter Biermann del Max-Planck-Institut per la radioastronomia, a Bonn, e Alexander Kusenko, dell’Università della California di Los Angeles (UCLA) hanno infatti dimostrato che queste particelle quando decadono accelerano la formazione di idrogeno molecolare. Il processo avrebbe potuto a sua volta accelerare l’accensione delle stelle fra i 20 e i 100 milioni di anni successivi al big bang; la prima generazione di stelle avrebbe poi indotto la ionizzazione del gas circostante fra i 150 e i 400 milioni di anni dal big bang. Il quadro proposto dai due ricercatori sull’ultimo numero dei "Physical Review Letters" consentirebbe di tracciare in modo più semplice ed elegante un quadro compatibile con le osservazioni circa i rapporti ancora molto poco compresi fra materia oscura, stelle di neutroni e antimateria.
    I neutrini “sterili” – così detti perché non interagirebbero con la materia, e noti anche come neutrini destrorsi – pur non partecipando direttamente alle interazioni deboli, potrebbero farlo una volta mescolati con i neutrini ordinari. Il numero complessivo di neutrini sterili nell’universo è difficile da stabilire: secondo Biermann e Kusenko se essi avessero massa pari a pochi elettronvolt potrebbero dar conto di quella che attualmente si è soliti chiamare materia oscura.
    Inoltre, la teoria di Biermann e Kusenko sarebbe in grado di spiegare l’elevatissima e finora misteriosa velocità di rotazione delle pulsar, che sarebbe alimentata proprio dall’emissione di neutrini sterili. Infine, potrebbe gettare luce sull’assenza di antimateria nell’universo: nel primo universo, i neutrini sterili avrebbero “rubato” il numero leptonico dal plasma. Successivamente questa mancanza di numero leptonico si sarebbe convertita in un numero barionico diverso da zero: sarebbe dunque l’asimmetria fra barioni (come i protoni) e antibarioni (come gli antiprotoni) così risultante a spiegare la “sconfitta” dell’antimateria nell’universo.




    ciao rik,
    e questo è tanto per completare l'articolo precedente

    È confermato: il neutrino ha una massa

    Un esperimento ha confermato che i neutrini, le particelle che avrebbero giocato un ruolo chiave nella nascita dell'Universo, hanno una massa. I dati sono stati ottenuti attraverso l'esperimento MINOS (Main Injector Neutrino Oscillation Search) e suggeriscono che il modello standard, che descrive come interagiscono fra loro i mattoni fondamentali della materia, ha bisogno di una revisione.

    I neutrini sono stati chiamati "particelle fantasma" perché hanno una massa piccolissima, sono privi di carica e interagiscono con la materia solo attraverso l'interazione debole, quindi molto raramente. Per queste sue peculiarità i neutrini sono difficili da "vedere" con gli apparati sperimentali. I neutrini sono di tre tipi, il neutrino elettronico, il neutrino del muone, il neutrino del tau. Per studiare le loro caratteristiche, i ricercatori hanno sparato neutrini muonici creati nell'acceleratore di particelle del Fermi Lab verso un altro strumento situato a 724 chilometri di distanza in una miniera a Soudan sempre negli USA.

    "Generalmente arrivano tutti alla fine del loro viaggio, ma almeno uno al giorno interagisce in qualche modo con la materia circostante", spiega Lisa Falk Harris, un fisico dell'Università di Sheffield membro del team internazionale di ricerca. Dal momento che al sito di Soudan sono arrivati meno neutrini di quanti erano stati sparati, i ricercatori hanno supposto che si sono convertiti in uno degli altri due tipi di neutrini. "Per compiere questa trasformazione i neutrini devono avere un qualche tipo di massa", spiega la ricercatrice. I dati confermano dunque i primi dati sulla "scomparsa" dei neutrini raccolti dall'esperimento giapponese K2K nel 2002. Il fatto che i neutrini abbiano una massa ha una profonda importanza per i fisici: ad esempio potrebbe aiutare gli scienziati a risolvere il mistero della massa mancante nell'Universo, cioè del fatto che la materia sembra essere troppo poca rispetto a quanto calcolato.


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    • #3
      ed ora propongo un esperimento sui plasmi,
      dopo di che per un pò smetterò di imèportunare..
      Sfere luminose
      Sono formate da plasma, atomi neutri e microparticelle sospese


      A partire dallo storico esperimento di Benjamin Franklin, per comprendere in modo soddisfacente la “fisica dei fulmini” ci sono voluti secoli di studi. Un fenomeno meteorico analogo che ha continuato a resistere a una precisa spiegazione è quello delle sfere luminose fluttuanti in aria che a volte si possono osservare, anch’esse per lo più nel corso di temporali.
      Il fatto è che si tratta di fenomeni molto rari, di breve durata e per i quali non esiste alcuna apparecchiatura in grado di riprodurli in laboratorio, come invece avviene per i fulmini, così da poterli studiare accuratamente. O, meglio, non esisteva, in quanto due fisici dell’Università di Tel Aviv, Eli Jerby e Vladimir Dikhtyar, hanno annunciato sull’ultimo numero delle Physical Review Letters di avere messo a punto un’apparecchiatura in grado di farlo.
      L’apparecchio utilizzato dai due ricercatori è costituito da due normali forni a microonde da cucina da 600 watt, modificati in modo da concentrare la loro potenza su un volume di un centimetro cubo. Nel fuoco è collocata una barretta di un materiale composito a base di silicio, germanio, alluminio e alcune ceramiche. Dopo averne surriscaldato la punta il fuoco viene spostato poco al di sopra della barretta dove a quel punto si vede apparire una piccola sfera luminosa che galleggia a mezz’aria. La sua composizione è ancora da appurare, ma secondo i ricercatori dovrebbe contenere componenti del substrato in diverse fasi, come ioni, atomi neutri e minuscole particelle.




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      • #4
        Si, recensione completa:
        Ball Lightning
        Ridotta in Italiano:
        globi di luce

        Edited by Elektron - 10/4/2006, 23:26

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        • #5
          Wow!!! Davvero affascinanti!

          Solo non ci vedo alcun nesso tra GDPE e Fuochi Fatui, Fulmini, Palle di Fuoco, ecc... (mi sembra di essere tornato a giocare a Magic). D'alra parte l'avevi detto anche tu... il colegamento è molto debole...

          Datemi un vostro parere sui contenuti, sarà molto più utile, credo...

          Rab, più volte hai parlato della tua teoria che in qualche modo avvicina la F-Pons alla Mizuno.... Se vuoi fammi un post su questo, o mandami del materiale, mi piacerebbe aggiungere questa 'teoria'.

          Edited by ElettroRik - 10/4/2006, 21:47
          "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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          • #6

            Carissimo Elettrorik,

            vivissimi complimenti per il restyling del tuo sito. E' fatto molto bene e si recepisce una grande passione da parte tua.

            Complimenti, davvero.

            <img src=">
            ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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            • #7
              ciao rik,
              rapidissimamente,
              la mia supposizione è che tutti i fenomeni di f.f significativi, formazione di plasma e over di calore, trasmutazioni avvengono in superficie degli elettrodi,
              quindi il famoso caricamento del catodo di palladio serve in realtà a portare le condizioni superficiali dello stesso verso un rapporto anodo-catodo pari a circa 1 a cinque simile alle condizioni della cella mizuno...

              è propio la difficoltà intrinseca a questa operazione che rende così difficile la replicabilità degli esperimenti...

              portiamo le condizioni della cella F.pons verso le condizioni di preinnesco del plasma, con aumento della temperatura superficiale del catodo, aumento della termoionica e alla fine preinnesco del plasma,
              sospetto che una differenza ci sia ,
              ll'emissione termoionica potrebbe estrarre parte del deuterio immagazzinato, e questo potrebbe in determinate condizioni, aumentare i rendimenti della cella..
              saluti

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              • #8
                Heylà... che fiacca!

                Ma non c'è più nessuno che sperimenta, qui?
                "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                • #9
                  CITAZIONE (ElettroRik @ 18/6/2006, 23:34)
                  Heylà... che fiacca!

                  Ma non c'è più nessuno che sperimenta, qui?

                  ciao rik

                  porcaccia della miseriaccia, avrei un paio di cosette da sperimentare, ma il tempo che ho a disposizione per farlo sta diventando raro come i neutroni nella cella <img src=">

                  complimenti per il lavoro che stai facendo

                  un abbraccio a tutti

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                  • #10
                    scusate dove posso trovare acqua pesante a basso costo per realizzare l' eperimento di FF?

                    b.s.l@libero.it

                    grazie

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                    • #11
                      CITAZIONE (theprinceBBB @ 28/2/2007, 12:19)
                      scusate dove posso trovare acqua pesante a basso costo...

                      Appunto.... QUELLO è il problema.

                      Ma se ti cimenti nella GDPE non ti serve D2O, basta H2O distillata. Leggiti tutti i vari post di questa sezione, sono praticamente tutti riguardo la GDPE.... oltretutto è importante che tu acquisica bene la conoscenza del fenomeno e delle varie problematiche, prima di incominciare gli esperimenti.
                      Soprattutto nel tuo interesse. E' roba pericolosa.
                      "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                      • #12
                        Caro ElettroRik,
                        non ho ancora letto tutto quanto hai inserito nel tuo sito, ma per quanto riguarda l'argomento relativo al comportamento dei gas elettrolizzati, non mi trovo d'accordo sulla natura monoatomica dell'ossigeno e dell'idrogeno.
                        Ho l'impressione che tali elementi si trovino in forma biatomica già dopo pochi microsecondi dalla generazione sull'elettrodo.
                        Posso sempre sbagliarmi, ma per le mie conoscenze è così.
                        Saluti,
                        Salvatore

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