il motore di joe roman - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

il motore di joe roman

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • il motore di joe roman

    Ciao a tutti.
    Ho costruito un demo del rotore per il motore di joe roman.
    Si tratta di una ruota immersa in acqua a pale concave che vengono insufflate con aria che sale verso la superficie generando la rotazione.
    Gira alla grande.
    Allego una foto.
    Ho anche un filmatino di 6 secondi x 960 kb in formato avi ma non sono capace di spedirlo.
    Ringrazio se qualcuno mi indicherà come fare.
    Saluti.
    O'sarracino.

    Attached Image

    Attached Image


  • #2
    Caro 'o sarracino
    bello il tuo motore joe roman.
    Non ho alcun dubbio che giri.
    E' una variante molto intelligente del motore schietti.
    Però, per l'equilibrio mentale di alcuni forumisti, devi anche ammettere che l'energia necessaria per insufflare l'aria sotto le "culle" è maggiore di quella che ricavi.
    Detto fra di noi, se togli l'acqua e soffi soltanto la ventola gira lo stesso.

    Non posso aiutarti, non so neanche postare un'immagine, anzi se mi dici come si fa te ne sono grato.

    Ciao
    Tersite

    Commenta


    • #3
      Ciao Tersite 1,

      ti spiego cosa vorrei realizzare: preparo un rotore fatto all'incirca come quello postato ma da 1 metro di diametro munito di 8 secchi da 15 litri caduno e lo sistemo immerso in una vasca d'acqua. l'albero è sostenuto da un lato da una boccola autolubrificata in nylon al bisolfuro di molibdeno che rimane immersa mentre dall'altro lato lo faccio uscire dalla vasca con una tenuta rotante in ceramica e cuscinetto a sfere esterno.

      preparo quindi una tubazione in pvc diametro 120 o meglio 160 mm per l'aria con possibilità di regolare la posizione del punto di adduzione.
      essendo la pressione dell'aria da fornire relativamente modesta, 1 metro d'acqua =0,1 atm dispongo inizialmente di 3 ventilatori centrifughi diversi con possibilità di coprire una regolazione delle portate da 30 a 2500 litri al minuto e le pressioni fino a 4 metri d'acqua.

      Sull'albero sporgente dalla vasca installerei una pinza dinamometrica per il rilevamento dei dati di coppia e dei giri.
      Questa dovrebbe essere la configurazione di prova.

      Eseguirei quindi dei test per stabilire; a) la curva della potenza disponibile sull'albero e la gamma dei numeri di giri ottenibili b) il consumo e la pressione dell'aria ai vari regimi.

      -vero che devo comprimere l'aria a 0,1-0,15 atmosfere
      -vero che devo vincere attriti vari e la resistenza della pala morta di ritorno
      ma è anche vero che se mi restassero anche solo una trentina di litri di aria stabilmente presenti nei secchi a salire la coppia sull'albero diventerebbe interessante.

      con i dati di questo primo studio, valuterò altri sistemi energeticamente più efficienti di produzione di aria a bassa pressione sul genere dei mantici, soffietto o membrana elastica e probabilmente rifarò anche il rotore munendolo di pale mobili semiautomatiche per diminuire la resistenza alla rotazione nel semigiro di ritorno.

      l'obbiettivo è chiaramente l'autosostentamento.

      sono conscio delle difficoltà ma troppo incuriosito per non verificare il potenziale del sistema.

      ti saluto, mi chiamano per la cena. al prossimo post ti darò le istruzioni per l'invio delle immagini.

      O'sarracino.

      Commenta


      • #4
        Ciao, sarracè. Ti volevo chiedere se,nel tuo progetto futuro,hai valutato anche il fatto che le prime prove possono essere fatte non in una vasca,ma all'aperto:è sufficiente dirigere una pompa d'acqua del giardino per far ruotare il sistema,e calcolare se solleva piu' acqua da una parte,rispetto all'acqua che perde dall'altra.Sai,fare tre ventilatori assiali,fare un vascone,misurare pressioni e fare calcoli vari è abbastanza dispendioso.....tanto, infilare aria sott'acqua o sollevare acqua in aria alla fine è la stessa cosa in termini energetici.. saluti!

        Commenta


        • #5
          Caro ovi,
          grazie per l'osservazione ma la prova che mi proponi sarebbe troppo approssimativa. ho già superato la fase dei tentativi realizzando ben tre prototipi funzionanti ed ora intendo "saltare il fosso".
          i ventilatori centrifughi disponibili per le prove sono 3 ma di 3 taglie diverse, per coprire prestazioni su una gamma variabile più alta possibile ma ne utilizzerò uno solo alla volta.

          per Tersite 1.
          la procedura per la trasmissione di immagini al forum te l'ho postata nella sezione OT.

          Ciao a tutti.
          O'sarracino.

          Commenta


          • #6
            per seconda legge della termodinamica ,non avrai mai un autosostentamento...ma mi hai dato una idea.
            il poblema maggiore della produzione dell'idrogeno e che si spende piu energia per l'elettrolisi che non per la successiva combustione(sempre seconda legge della termodinamica).
            bhe con un doppio mulino continuando a tenere divisi il catodo e l'anodo per la produzione tramite elettrolisi dell'acqua, a questo punto si recuperebbe buona parte dell'energia spesa per l'elettrolisi e quindi la produzione di idrogeno costerebbe molto meno.
            con un'auto ad idrogeno diretto (ossia senza la bufala delle celle) il costo della poduzione in casa sarebbe minimo ?

            comunque si rpodurrebbe molto di piu con un mulino a cascata....ossia mulini messi in serie in verticale...dato che la forza di gravita' , o nel tuo caso la differenza di peso tra gas e acqua .continua ad agire anche superato il primo mulino^^

            Edited by Tianos - 24/4/2006, 23:49

            Attached Image

            Attached Image

            Commenta


            • #7
              QUOTE (Tianos @ 24/4/2006, 08:41)
              ....
              bhe con un doppio mulino continuando a tenere divisi il catodo e l'anodo per la produzione tramite elettrolisi dell'acqua, a questo punto si recuperebbe buona parte dell'energia spesa per l'elettrolisi e quindi la produzione di idrogeno costerebbe molto meno.
              ....

              puoi spiegare meglio il tuo concetto?

              Commenta


              • #8
                ghghg sempre se son nel giusto doc :P

                usando i due classici elettrodi anodo-catodo (ossia senza trasformare il contenitore stesso nell'anodo) si avrebbero due sorgenti di gas se messe in tensione per l'elettrolisi giusto?! se non erro ossigeno al catodo e idrogeno all'anodo .
                per esempio se si mettessero i due elettrodi in fondo ad una vasca ,ad esempio rettangolare di un metro di altezza , con il catodo a destra e l'anodo a sinistra e l'ungo tutta la vasca vi fossero dei mulini come mostrati sopra messi in serie....ad esempio 4 mulini si potrebbe recuperare buona parte dell'energia spesa per innescare l'elettrolisi ...in questo modo la stessa costerebbe meno .
                non credo comunque che anche qua vi possa essere over-unit dato che mi sa che la seconda legge della termodinamica quasi sicuramente influenzerebbe il quantitativo di tensione ,pari alla pressione della colonna di acqua, quindi non credo si potrebbe mettere un numero infinito di mulini per magari riuscire ad arrivare all'over-unit di questo giochetto.

                a p.s. per i due mulini affiancati , lo avevo idealizzato per continuare a mantenere divisi ossigeno e idrogeno per puoi una successiva raccolta....provero a fare un disegno e a postarlo

                Edited by Tianos - 24/4/2006, 23:49

                Attached Image

                Attached Image

                Commenta

                Attendi un attimo...
                X